sabato 30 marzo 2019

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN MOLISE - L’INFILTRAZIONE PER TERRITORI, SETTORI E GRUPPI CRIMINALI - 4


Ndrangheta, mafia pugliese e criminalità albanese/romena sono i sodalizi criminosi rilevati dalla due relazioni. I dati in esse contenuti evidenziano come le indagini degli ultimi anni abbiano accertato la presenza di soggetti riconducibili alla cosca Morabito, Palamara, Bruzzantini di Africo (Rc) e del gruppo Ferrazzo di Mesoraca (Kr). In particolare, con riferimento a quest’ultima cosca, vale la pena di richiamare l’operazione “Isola Felice” conclusa nel recente passato dall’Arma dei carabinieri, che, nel fare luce sull’operatività dei crotonesi in Abruzzo e in Molise, ha portato all’arresto di 25 responsabili. Un elemento di spicco del clan Ferrazzo di Mesoraca aveva, infatti, scelto di stabilire ufficialmente la propria residenza a San Giacomo degli Schiavoni, rendendosi promotore di un’associazione criminale composta sia da calabresi sia da siciliani, la famiglia Marchese di Messina, operante tra San Salvo (Ch), Campomarino e Termoli. Le ‘ndrine calabresi, poi, hanno messo nel mirino il mercato del calcestruzzo e del "nolo a caldo", “oggi ancora più appetibili in ragione dei fondi statali destinati alla ricostruzione pubblica e privata post-terremoto”. A tal proposito le attività di prevenzione dei Gruppi Interforze presso le Prefetture, attraverso il monitoraggio svolto dalla Dia e dalle Forze di polizia, sono aumentate e mirano a intercettare l’interesse delle cosche. Altra organizzazione malavitosa rilevata nelle due relazioni sul territorio regionale è la Mafia pugliese con particolare riferimento alla mafia di Foggia, di San Severo e di Cerignola. “Le evidenze info-investigative raccolte confermano la spiccata propensione della criminalità organizzata pugliese, in special modo dei gruppi tra la provincia di Foggia, a commettere rapine e furti ben organizzati fuori regione, con Cerignola (Fg) che rimane il fulcro per la ricettazione della merce rubata”. Un segnale in questo senso viene anche dai gruppi criminali di Andria, come emerso nell’ambito dell’operazione “Sotto traccia”, conclusa il mese di luglio dalla Polizia di Stato, con l’arresto di dodici soggetti, quasi tutti andriesi, membri di due distinti gruppi di rapinatori, ritenuti responsabili di almeno 20 assalti a Tir in sosta nelle aree autostradali della Puglia, del Molise e dell’Abruzzo. Sempre più considerevole, invece, la presenza della criminalità straniera sul territorio: albanese e romena su tutte. I loro settori d’interesse sono il traffico e lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione e la commissione di reati contro il patrimonio e furti in appartamento.
Sempre più spesso albanesi e rumeni “lavorano” insieme e non si calpestano i piedi: “i principali gruppi coinvolti sfruttano le rotte balcaniche sia per il traffico di stupefacenti sia per il commercio illegale di armi”. Il sodalizio criminoso straniero, inoltre, interagisce anche con la malavita italiana. Infine la Dia ha eseguito 850 controlli aziendali e verificato la trasparenza di 1354 persone, imprenditori, a livello nazionale. Controlli anche ad aziende e persone in Molise alcuni dei quali hanno dato inizio ad indagini giudiziarie attualmente in corso.
L’analisi dei dati su esaminata conferma la nostra relazione. I principali settori colpiti dall’infiltrazione dei gruppi criminali sono in particolare i servizi di alloggio e ristorazione, il commercio, le attività immobiliari, i parchi eolici e le costruzioni. Anche l’analisi per settore di attività economica dei riferimenti nelle relazioni DIA e DNA conferma la preponderanza dell’alloggio/ristorazione e del commercio, benché in questo caso sia il commercio a essere il settore più infiltrato.
Anche per l’analisi della distribuzione settoriale è opportuno mettere in rapporto il numero di aziende sequestrate e/o confiscate con il numero totale di aziende registrate nella regione. In questo modo si può anche confrontare il tasso di aziende per settore con il corrispettivo tasso a livello nazionale, individuando così i settori che nel Molise sono maggiormente infiltrati rispetto alla media nazionale.
Emerge così con chiarezza come alcuni settori con un numero complessivo di aziende sequestrate e/o confiscate più limitato presentino tuttavia un tasso particolarmente elevato nel contesto molisano, come la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (con un tasso oltre dieci volte maggiore rispetto alla media nazionale) e il settore della sanità e dell’assistenza sociale (tasso più di sei volte maggiore), mentre altri ambiti come i trasporti e il magazzinaggio o le costruzioni, siano caratterizzati da livelli d’infiltrazione in linea con il dato nazionale. Scendendo maggiormente nel dettaglio dei dati sui settori economici in cui si collocano la maggior parte delle aziende dei servizi di alloggio e di ristorazione e commercio all’ingrosso e al dettaglio ritroviamo anche le concessionarie di auto usate e la riparazione di autoveicoli e motocicli che ci offrono un quadro più preciso della distribuzione settoriale di tali aziende. Emerge così con chiarezza come un notevole numero di aziende sospette operi nel settore della ristorazione, in primis, ristoranti e bar, mentre alberghi e altri servizi di alloggio siano in termini assoluti meno frequenti. Un indice spia è anche il pullulare di concessionarie di auto usate. Guardando alla densità del fenomeno, tutti gli ambiti presentano dei tassi superiori alla media nazionale riferita alla densità territoriale, in particolar modo – ancora una volta – i ristoranti e il settore commerciale e turistico in genere. Nel settore del commercio il quadro è più articolato. Qui l’ingrosso e il dettaglio quasi si equivalgono in valori assoluti, ma nell’ingrosso l’incidenza relativa del fenomeno è decisamente maggiore. A un livello di scomposizione ancora maggiore, sono particolarmente infiltrati i settori del commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati, il commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco e, benché le osservazioni siano molto limitate in termini assoluti, il commercio all’ingrosso di altri macchinari, attrezzature e forniture e il commercio all’ingrosso di materie prime agricole e di animali vivi. Anche nell’analisi dei riferimenti ai fenomeni d’infiltrazioni contenuti nelle relazioni della DIA e della DNA, il dettaglio della sezione alloggio/ristorazione e quello del commercio mostrano la prevalenza della ristorazione sull’alberghiero e (in misura anche più marcata) dell’ingrosso sul dettaglio, e in particolare del comparto alimentare.

(continua)

Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise

(by Nicola)

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