Sappiamo
ormai con certezza, anche giudiziaria, che il territorio molisano,
già da qualche tempo, è stato preferito dalle organizzazioni
criminali per costituirvi articolazioni logistiche per il riciclaggio
di capitali illecitamente accumulati e per l’investimento in
attività commerciali e d’impresa: attività che integrano i
tradizionali affari illeciti delle mafie. Le organizzazioni criminali
che operano nella regione Molise sono attive nell’infiltrarsi
nell’economia legale e quindi vale la pena analizzare e valutare i
meccanismi con i quali riescono a influenzare il sistema economico
del nostro territorio. È per questa ragione che abbiamo deciso di
affrontare questo tema con una ricerca e uno studio che ci possa
aiutare a comprendere strutture e sistemi con i quali le mafie
s’infiltrano nella nostra regione. La nostra indagine mostra come
lo scenario dell’infiltrazione della criminalità organizzata sia
molto articolato e specifico. Il primo dato che emerge è che essa si
presenta particolarmente concentrata in Basso Molise e nell’Isernino,
meno nel capoluogo di regione, Campobasso. La costa basso molisana
attrae gli investimenti delle mafie tradizionali e delle
organizzazioni criminali confinanti. Camorra, Ndrangheta, Cosa
Nostra, Mafia garganico-foggiana e ultimamente presenze indicative
della mafia albanese. In Molise si “rifugiano” tutti, poiché la
nostra piccola regione si presta bene all’agire poco controllati e
diventa così suo malgrado luogo d’incontro d’interessi
economici, politici e amministrativi,
poiché anche le poche strutture antimafia esistenti favoriscono la
mimetizzazione e la dispersione degli investimenti e diventano
elementi che attraggono i capitali illeciti e ne favoriscono
l’infiltrazione soprattutto nell’economia legale. Sia le zone di
Isernia-Venafro che quelle di Termoli-Campobasso richiamano le
attenzioni economiche dei clan. In tali zone il tasso d’infiltrazione
aumenta sempre di anno in anno. Nel caso di Isernia-Venafro sono la
presenza d’interessi economici ben precisi e la prossimità con le
aree di radicamento della Camorra in Campania i principali esponenti
dell’infiltrazione criminale. Nel caso di Termoli-Campobasso le
aree di radicamento della Mafia pugliese rappresentano i principali
esponenti dell’infiltrazione criminale. Le altre mafie ovviamente
sono presenti.
Ma
in quali settori economici molisani investono le organizzazioni
criminali? Nell’economia del turismo, del commercio, dell’eolico
e immobiliare giocano certamente un ruolo di primo piano. Sono
proprio questi gli ambienti in cui è più forte l’infiltrazione
della criminalità organizzata. Bar e ristoranti, commercio
all’ingrosso e al dettaglio, costruzioni, intermediazione
immobiliare, parchi eolici, sono, infatti, i settori più ad alto
rischio d’inquinamento. Le organizzazioni criminali non
risparmiano, però neanche trasporti, scommesse, stabilimenti
balneari e, ovviamente, appalti e sovvenzioni pubbliche. Ogni
organizzazione criminale ha le sue “preferenze”. La Camorra si è
specializzata nello smaltimento dei rifiuti pericolosi, nella
ristorazione e nel commercio di prodotti alimentari. La Ndrangheta
diversifica di più: costruzioni, immobiliare, eolico,
ortofrutticolo, agricoltura. La Mafia pugliese infine domina nel
settore della droga, delle scommesse clandestine e nella
prostituzione. Di fronte alla consapevolezza della presenza del
fenomeno mafioso nel nostro territorio, abbiamo redatto questa
relazione anche perché riteniamo che occorra una battaglia culturale
e politica, che affianchi quella repressiva e giudiziaria. Le
infiltrazioni nel nostro Molise si possono combattere con l’impegno
delle forze di polizia e della magistratura ma servono anche
strumenti culturali e la piena partecipazione civile. Il rispetto
della legalità costituisce un fondamentale valore morale e
rappresenta la condizione indispensabile per il pieno sviluppo dei
nostri territori. La legalità garantisce, infatti, la libertà degli
operatori economici, il regolare svolgimento delle dinamiche
imprenditoriali, la trasparenza del mercato, la sana concorrenza. Un
sistema territoriale infiltrato dalla criminalità organizzata perde
in competitività, in sicurezza lavorativa e sociale, in democrazia e
partecipazione, e dunque in benessere e libertà personale e
collettiva. Di questo dobbiamo rendere pienamente consapevoli tutti i
molisani e in primis gli imprenditori che attraverso le loro
associazioni di rappresentanza possano e debbano condividere le
politiche di sostegno all’impresa, all’artigianato e al
piccolo commercio messe in campo in Molise. Educazione, cultura,
sociale, istituzioni trasparenti, sono i pilastri del nostro impegno
contro la crescita della corruzione, della criminalità organizzata e
dell’illegalità in generale. Dalla violenza al consenso, la nuova
mafia silente e mercatistica sta ottenendo uno sdoganamento culturale
anche in ambienti insospettabili come quelli molisani. Non è più
tempo di restare in silenzio!
Portocannone,
24 dicembre 2018
VINCENZO
MUSACCHIO
Presidente
dell’Osservatorio Antimafia del Molise
Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise
(by Nicola)
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