domenica 30 giugno 2013
sabato 29 giugno 2013
Cardinale Francesco Monterisi, inviato apostolico di papa Francesco, chiude l’Evento Celebrativo del VI Centenario del ritrovamento della Statua lignea, Madonna della Libera di Cercemaggiore.
«(…) Ergo idonea Nobis videtur petitio Venreabilis Fratris IoannisCAroli M.Bregantini, Archiepiscopi Metrolitae Campobassensis –Boianensis, qui rogavit Nos ut aliquem Praesulem mitteremus qui Nostram gereret personam Nostraque adstantibus gratulationes proferret. Hac de causa, ad sescentesimum anniversarium inventionis statuae Dominae de Libera convenienter commemorandum, te, Venerabilis Frater Noster, Patris purpurati dignitate ornatum ac devotioni Marianae coendae deditum, his Litteris nominamus MISSUM EXTRAORDINARIUM NOSTRUM ac renuntiamus ui iure Nostram geras personam apud sanctuarium in Cercemaggiore die altero proximi mensis Iulii. Valde exoptamus ut haec commemoratio, quae ipso in Anno Fidei habetur, animos singulorum propre ac longe participum inflammet ad vias novas Christi Evangelii cognoscendas percurrendas et ubique instituendas (…)».
(by Nicola)
venerdì 28 giugno 2013
Come tutelare il proprio marchio da azioni illecite all'estero
Ne ha parlato oggi a Campobasso, presso la CCIAA, Giovanni De Sanctis del Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento
per l’Impresa e l’Internazionalizzazione, Direzione Generale Lotta alla
Contraffazione-Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
TRIPS (The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights), sottoscritti nel 1995 dall'Italia, fissano il minimo livello di tutela della Proprietà Intellettuale in ambito internazionale.
L’Accordo, che lega direttamente il commercio internazionale ai diritti di Proprietà Intellettuale, stabilisce i requisiti che le leggi dei paesi aderenti devono rispettare per tutelare la Proprietà Intellettuale nell’ambito del diritto d’autore, delle indicazioni geografiche, dei disegni industriali, dei brevetti, dei marchi ed in numerosi altri aspetti. Inoltre stabilisce le linee guida per l’applicazione delle leggi in materia di protezione della Proprietà Intellettuale, per i ricorsi e per le procedure di risoluzione delle controversie.
TRIPS (The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights), sottoscritti nel 1995 dall'Italia, fissano il minimo livello di tutela della Proprietà Intellettuale in ambito internazionale.
L’Accordo, che lega direttamente il commercio internazionale ai diritti di Proprietà Intellettuale, stabilisce i requisiti che le leggi dei paesi aderenti devono rispettare per tutelare la Proprietà Intellettuale nell’ambito del diritto d’autore, delle indicazioni geografiche, dei disegni industriali, dei brevetti, dei marchi ed in numerosi altri aspetti. Inoltre stabilisce le linee guida per l’applicazione delle leggi in materia di protezione della Proprietà Intellettuale, per i ricorsi e per le procedure di risoluzione delle controversie.
"Quello che io normalmente rilevo è che le aziende
italiane – mediamente micro/piccole, siano in qualche modo affette da una
sorta di provincialismo, e che quindi non abbiano ancora realmente la percezione
del mercato globale inteso come vantaggio, ma che in realtà già da tempo
soffrano delle sue insidie e dei suoi rischi. E’ su questo punto che va
incentrato il ragionamento perché, in caso contrario, si partirebbe col piede
sbagliato. “Purtroppo questo accade ben raramente. Infatti, molto
spesso le aziende prima si affacciano ai mercati stranieri e poi si tutelano."
(by Nicola)
giovedì 27 giugno 2013
@market
Il nostro webmaster, pluri "masterizzato", offre:
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Info: segreteria@osservatoriolegalita.it
(by Nicola)
Isernia: Comune e costi Decreti Prefetto Piritore
Riceviamo e pubblichiamo
Riepilogando: l’indennità di riferimento ex lege è pari di € 1.915,00 (cioè la metà di € 3.380,00); che per 10 mesi è pari ad € 19.150,00; se ci aggiungiamo il 70% (= 13.405,00) ai due sub commissari (ma è da discutere per quanto sopra ) arriviamo ad un massimo di € 32.555,00. Altro che 120 mila euro più il resto ! Per cui chiediamo al Comune, in sede di autotutela, di agire per recuperare tali somme per le finalità sociali, fermo restando che, a prescindere dall’obiezione giuridica, rimane una seria questione sociale di fondo: basta con le generose elargizioni comunali ai ceti benestanti e che si destinino le risorse ai servizi essenziali ed alle fasce meno agiate.
Chiediamo
pubblicamente che il sindaco Brasiello del Comune di Isernia, oltre a
bloccare le erogazioni in favore dell’ex sindaco del PDL e del
segretario comunale per i motivi politici e giuridici già esposti,
blocchi
e riveda anche i Decreti del Prefetto Piritore
in base ai quali, come è noto, vengono attribuite indennità al
commissario e due sub commissari per
circa 12.000
euro mensili oltre cospicui “rimborsi spese”; dunque
un costo di ben oltre 120 mila euro per 10 mesi di commissariamento,
più IRAP (8,5%).
Le
determine comunali si sono limitate a recepire acriticamente ed
apoditticamente i suddetti Decreti del prefetto Piritore, i quali
stabiliscono indennità mensili di 5.146,00
euro per il Commissario ed il 70%
di questa ai due sub commissari, oltre a rimborsi spese.
Si
premette che la materia non è normata, ragion per cui la prassi
seguita dal Ministero dell’Interno è quella di corrispondere al
Commissario l’indennità prevista per il sindaco nel caso del
Comune di Isernia.
Ma
l’indennità di riferimento del Comune di Isernia, poiché
capoluogo di provincia, è pari ad euro
3.380,04
(DM 119/2000 al netto della riduzione del 7% prevista dal D.L.
78/2010); ed essa è dimezzata ad €
1.915,00
ex
lege
per i dipendenti non in aspettativa. Sin qui la norma. Ma vediamo
invece cosa ha fatto il Prefetto Piritore.
Ha
attribuito un’indennità mensile di €
4.131,00
nonostante il citato Dm di riferimento la stabilisca invece ad €
3.380,00, a
seguito
della
citata riduzione di legge pari al 7% . Non si comprende poi con quale
criterio scientifico e giuridico la già errata maggior somma di €
4.131,00 venga ulteriormente aumentata portandola ad € 5.146,00;
v’è
solo
di
un
apodittico
richiamo al 10% della somma delle indennità del vicensindaco e di 4
membri giuntali (perché 4 ?), anch’esse peraltro maggiorate
erratamente senza tener conto della riduzione ex lege del 7%. Tanto
più ciò non si giustifica a fronte dell’affiancamento di ben due
costosi sub commissari, peraltro non previsti dalla legge. Si
consideri poi che il Comune di Isernia, pur rientrando nella fascia
inferiore di abitanti, già gode di un maggiorazione del 33%, in
quanto capoluogo di provincia.
E
ancora:
l’indennità non è stata dimezzata,
né per il Commissario né per i due sub commissari, come dovrebbe
farsi stante la disciplina su richiamata, trattandosi di dipendenti
non in aspettativa che continuano a percepire la loro retribuzione
prefettizia –salvo cortese smentita-. Nè è stata loro applicata
la ulteriore
riduzione del 30% delle indennità,
prevista - per l’ente e non ad
personam
- dalla normativa, in conseguenza dello sforamento del patto di
stabilità (norma che per i suoi versi antisociali viene invece
applicata ai danni della popolazione).
Con
l’occasione ricordiamo al Prefetto Piritore i pareri del suo stesso
Ministero da noi rintracciati in rete, sulla “discrezionalità”
in materia di attribuzione delle indennità al commissario
prefettizio (si cita per tutti glin altri il seguente): “La
circostanza della carenza di disposizioni che disciplinino
espressamente la materia non significa, ovviamente, che l’emolumento
in questione possa essere determinato secondo criteri di assoluta
discrezionalità, ostandovi i principi che presiedono all’attività
della pubblica Amministrazione, da quello della obbligatorietà della
motivazione dell’atto amministrativo a quello della sua
ragionevolezza, congruità, adeguatezza, economicità, ecc., tutti
riconducibili ai fondamentali criteri del buon andamento e
dell’imparzialità indicati dall’art. 97 della Costituzione.”
Riepilogando: l’indennità di riferimento ex lege è pari di € 1.915,00 (cioè la metà di € 3.380,00); che per 10 mesi è pari ad € 19.150,00; se ci aggiungiamo il 70% (= 13.405,00) ai due sub commissari (ma è da discutere per quanto sopra ) arriviamo ad un massimo di € 32.555,00. Altro che 120 mila euro più il resto ! Per cui chiediamo al Comune, in sede di autotutela, di agire per recuperare tali somme per le finalità sociali, fermo restando che, a prescindere dall’obiezione giuridica, rimane una seria questione sociale di fondo: basta con le generose elargizioni comunali ai ceti benestanti e che si destinino le risorse ai servizi essenziali ed alle fasce meno agiate.
27/06/2013 Il
Coordinatore Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
(by Nicola)
Sponsorizzazioni e contribuzioni all'associazionismo locale
Interpretazione estensiva (Corte dei conti) del divieto di effettuare spese per sponsorizzazioni.
(by Nicola)
mercoledì 26 giugno 2013
martedì 25 giugno 2013
COMUNICATO STAMPA
Una
nuova politica per la produzione di energia da fonti rinnovabili
L’attuazione
del PIEAR (Piano Energetico Regionale) di Basilicata, che assegna ai
“parchi eolici” di grande dimensione, la produzione dei 2/3 del
burden
sharing regionale
di energia da fonti rinnovabili, ha fatto esplodere la contraddizione
insita in tale scelta di politica energetica: dall’energia da
combustibili fossili (risorsa non rinnovabile), si passa ad energia
da impianti eolici che consumano
paesaggio,
anch’esso risorsa non rinnovabile.
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
Un’operazione
miope e sciagurata, contro la quale tutte le Associazioni che
sottoscrivono il presente comunicato vogliono mobilitare la società
civile, e richiamare l’attenzione dei consiglieri regionali e di
tutto il mondo politico lucano. Un’operazione frutto avvelenato di
una politica che non ha stabilito regole di valutazione delle
trasformazioni territoriali e che ha consentito l’approvazione di
un Piano Energetico Regionale che non tutela il paesaggio, visto che
rinvia ai Piani Paesaggistici (ancora inesistenti!) l’individuazione
dei crinali di valore elevato, ma nel frattempo autorizza
l’indiscriminata occupazione del territorio, con la conseguenza di
sconvolgere, e cambiare per sempre, i connotati del paesaggio lucano.
Le
Associazioni sottoscritte hanno promosso una conferenza stampa,aperta
al pubblico, per sabato 29 giugno alle ore 10,30 presso l’ex
convento di SS Lucia e Agata, Porta Pistola, sasso caveoso a Matera,
città emblema, insieme con Orvieto, di questa sacrosanta battaglia
di difesa del paesaggio.
Le
Associazioni chiedono al Consiglio Regionale di fermare l’infernale
macchina delle Conferenze di Servizio programmate, e contestualmente
di aggiornare il Piano Energetico sulla base dei criteri nazionali
(Linee Guida – DM 10/09/2010) e del citato Atto (che non più in
vigore, va assolutamente in gran parte recuperato per le ampie tutele
che prevedeva), in maniera da individuare le aree non idonee per
l’installazione delle centrali eoliche. In parallelo il medesimo
aggiornamento dovrà segnare una decisa virata della politica
energetica regionale, dalla previsione di “grandi
impianti”,
fotovoltaici ed eolici, alla incentivazione di micro-impianti di
“autoproduzione”,
integrati nelle residenze, nei servizi pubblici, nelle attività
produttive agricole, artigianali, industriali, ecc. (la cui
realizzazione potrebbe attivare, essa sì, un significativo comparto
produttivo regionale), ed alla incentivazione, in linea con le
recenti scelte di politica nazionale, di interventi di “contenimento”
dei consumi energetici, che risparmiano energia, ma non consumano
nulla, paesaggio compreso!
Quindi
non una generica moratoria ma un adeguato, severo ed illuminato
aggiornamento dei criteri di gestione del territorio lucano ai fini
della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altresì
le Associazioni richiamano la politica nazionale a un urgente atto
di responsabilità nei confronti della collettività e dei valori
territoriali che rischiano di essere alienati per sempre: rimuovere
gli incentivi ai nuovi impianti eolici, ormai gravemente autorizzati
sui terreni agro-pastorali, e tassare le grandi rendite garantite per
15 anni (ora per 20!) a quelli realizzati, che in tempi di crisi
sarebbe un mero atto di giustizia.
Matera,
25 giugno 2013
Le
Associazioni
- Italia Nostra
- Istituto Nazionale di Urbanistica
- Altura
- Amici della Terra
- LIPU
- Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle aree verdi e naturali.
Associazioni
e/o Comitati che, pur non potendo materialmente partecipare alla
conferenza, aderiscono al comunicato e lo sottoscrivono:
-Comitato
Nazionale del Paesaggio
-Comitato
Difesa Paesaggio Carmignano
-Comitato
Ambiente Paesaggio Salute Sicurezza
-Osservatorio
Molisano Legalità
-Rete
molisana dei crinali
-Natura
e Psiche, Nazionale
-Comitato
Ariacheta,San Godenzio – Firenze
-Salviamo
il Paesaggio
-Comitato
Alta Valle del Sillaro
-Salvatore
Tolone Azzariti
-Associazioni
ambientaliste e comitati dell’orvietano
-Coordinamento
umbro sulle rinnovabili
-Comitato
tutela ambientale e del paesaggio Castel Rio e Firenzuola
-Associazione
Culturale Officine Frida Matera
-Comitato
Diritto alla Salute Lavello
-Comitato
Monte Faggiola Fiorenzuola
-Comitato
per la Salvaguardia del Territorio di Zeri (MS)
-Comitato
Prato Barbieri-Bettola (PC)
-Consorzio
rurale Noce –Cazuccone –Ferriere (PC)
Oltre
a tantissimi comitati, associazioni , personalità, che faranno
giungere le loro adesioni in queste ore
(by Nicola)
Comune di Isernia e "misfatti finanziari"
Riceviamo e pubblichiamo
(by Nicola)
Dunque
altri 18 mila euro di “indennità di fine mandato” all’ex
Sindaco Melogli (più IRAP 8,5%): per la povera gente non c’è mai
nulla, per i ceti benestanti c’è sempre di più. Ma
vediamo perché il sindaco Brasiello potrebbe almeno sospenderla,
utilizzando lo stesso ordinamento vigente.
Come
già accertato agli atti (Delibera 115/2012 Corte dei Conti e
Delibera Comm. 72/2012) risultano violazioni finanziarie negli
esercizi 2010 e 2011 del Comune di Isernia; per il 2010, risulta che
il Comune - nel marzo 2011- aveva certificato “conti in ordine”;
ma la Corte dei Conti, con
deliberazione n.66/2012 accertò invece le violazioni, per effetto
del ricalcolo delle voci di spesa, che erano state erroneamente
detratte dal
“saldo di competenza mista”.
A
fronte di tali certificazioni non veritiere del 2010, l’estate
scorsa, il PCL di Isernia, unitamente alla CSA Fiadel ed
all’Associazione Caponnetto contro le mafie, chiese di attivare
l’azione di responsabilità nei confronti di Melogli quale sindaco
e degli altri amministratori corresponsabili, per verificare
l’applicabilità della
sanzione pari a 10 volte l’indennità di carica del 2010 (= 497
mila euro già solo per il sindaco),
prevista
dalla
Legge 12 novembre 2011, n. 183.
Cioè la
Corte deve verificare se la rendicontazione errata del 2010
dell’amministrazione Melogli sia stata
artificiosamente conseguita, per fini elusivi. E’ la stessa
sanzione applicata dalla Corte dei Conti del Piemonte al sindaco del
Comune di Alessandria e la giunta (per oltre 7 milioni di euro !!!)
proprio per il 2010.
Inoltre,
al Comune per tali misfatti finanziari della giunta Melogli è già
derivato un danno per sanzioni di un
milione di euro
(500 mila euro per anno 2010+2011).
Pertanto
chiediamo al Sindaco Brasiello di attivare la suddetta azione di
responsabilità e, conseguentemente, di sospendere
la liquidazione dei 18.000 euro in favore dell’ex sindaco Melogli:
a)-
in
attesa dell’esito di tale procedura risarcitoria e dell’azione di
rivalsa verso il sindaco ed suoi assessori per le dette sanzioni
causate al Comune, dalla quale potrebbe derivare, al contrario, un
enorme credito dell’ente verso l’ex sindaco di destra e la sua
giunta;
b)-
per verificare se le decine di migliaia di euro di spese legali
erogate dall’ente all’ex sindaco Melogli ed agli assessori per le
indagini a cui furono sottoposti in ordine a reati contro la P.A.,
debbano essere restituite al Comune, atteso il provvedimento in tal
senso per casi analoghi del GIP di Isernia dott.sa D’Onofrio da noi
già pubblicato ed il chiaro conflitto di interessi con il Comune che
aveva la qualità di parte lesa.
Oltre
i 18 mila euro di “liquidazione”, in 5 anni, dobbiamo aggiungere
circa 215 mila euro di indennità mensili e l’IRAP (8,5%,), per cui
il solo sindaco ci è costato circa 250
mila euro;
senza contare il 45% e 40% di tali cifre per i membri giuntali. Ciò
a fronte della giunta peggiore e più gretta e reazionaria che
Isernia abbia avuto dal dopoguerra ad oggi e del suo decennale
disastro politico, culturale, sociale, ambientale e finanziario, come
riportato quotidianamente sul sito del PCL di Isernia.
Precisiamo:
noi siamo contro il patto di stabilità perché funzionale alla
dittatura antisociale dei banchieri; qui, però, siamo di fronte a
violazioni fatte non per favorire le classi popolari, anzi.
Si
tratta di impedire che i disastri finanziari causati dai governi
della borghesia locale e nazionale vengano scaricati sulla
popolazione e perché siano lor signori a pagarne le conseguenze.
Peraltro
tali cospicui introiti risarcitori, se ottenuti, potrebbero essere
usati dal Comune per importanti esigenze sociali oggi soffocate.
E
se dobbiamo dirla tutta: a parlamentari e sindaci sia dato al massimo
il salario di un operaio qualificato o di un impiegato. Anche perché
così capiranno cosa significa vivere con poco e magari saranno più
spinti dalla passione politica che da altri meno nobili scopi.
Lì,
25/06/2013 IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente
lunedì 24 giugno 2013
Esclusiva OML: Progetto "Solibam" - 2/3
OGM in agricoltura. La risposta alle domande più frequenti
http://www.osservatoriolegalita.it/allegati/dci_5138940.pdf
(by Nicola)
domenica 23 giugno 2013
"NON SIUCIDATEVI. RIBELLATEVI!"
Alla Magistratura, Alla Camera dei Deputati, al Senato, al Parlamento,
al Consiglio dei Ministri, al Consiglio di Stato e a tutti gli Organi
preposti,
2.200.000 lavoratori devono versare i contributi per mantenere 100.000 super pensionati!
Tra
le tante ignobiltà di questo paese, una delle più schifose, alla
quale sarebbe possibile rimediare nel tempo necessario per approvare
una legge composta da 4 righe di testo, è quella delle mega
pensioni.
Qualche esempio: Lamberto
Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal
Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi
9.363 che gli da il Parlamento. L'unica soluzione di BUON SENSO e
GIUSTIZIA SOCIALE, in questa italietta governata da persone che non
conoscono nemmeno il significato di tali parole, sarebbe quella di
INTRODURRE UN TETTO MASSIMO.
(by Nicola)
Eolico: sentenza 6 maggio 2013, n. 2417
Inammissibile il ricorso di società interessata a realizzare un impianto fotovoltaico contro i pareri negativi espressi sia dal Comune che dalla Soprintendenza
(by Nicola)
Esclusiva OML: "Solibam" 1/2
SOLIBAM svilupperà nuovi approcci di riproduzione integrati con specifiche
pratiche di gestione che mirino ad incrementare la produttività, la
qualità, la sostenibilità e la stabilità delle colture che si adattano ai
sistemi agricoli biologici e a basso-input, nelle diverse condizioni in Molise, Europa e
nell’agricoltura di piccola scala in Africa.
(by Nicola)
sabato 22 giugno 2013
Una nuova politica per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Riceviamo, aderiamo e pubblichiamo
Inviare a: vitantonioiacoviello@tiscali.it
L’attuazione
del PIEAR (Piano Energetico Regionale) di Basilicata, che assegna ai
“parchi eolici” di grande dimensione, la produzione dei 2/3 del
burden
sharing regionale
di energia da fonti rinnovabili, ha fatto esplodere la contraddizione
insita in tale scelta di politica energetica: dall’energia da
combustibili fossili (risorsa non rinnovabile), si passa ad energia
da impianti eolici che consumano
paesaggio,
anch’esso risorsa non rinnovabile.
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
In Basilicata (ma il discorso vale per molte altre regioni italiane), praticamente tutto il territorio regionale potrebbe essere occupato da selve di pali eolici, dall’altezza media equivalente a quella di un palazzo di cinquanta piani. Si tratterebbe della compromissione di aree ad alto valore paesaggistico, fra le quali proprio quelle individuate nell’Atto di Indirizzo per il corretto Inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale, emanato con delibera di Giunta Regionale di Basilicata n°2920 del 13/12/2004!
Un’operazione
miope e sciagurata, contro la quale tutte le Associazioni che
sottoscrivono il presente comunicato vogliono mobilitare la società
civile, e richiamare l’attenzione dei consiglieri regionali e di
tutto il mondo politico lucano. Un’operazione frutto avvelenato di
una politica che non ha stabilito regole di valutazione delle
trasformazioni territoriali e che ha consentito l’approvazione di
un Piano Energetico Regionale che non tutela il paesaggio, visto che
rinvia ai Piani Paesaggistici (ancora inesistenti!) l’individuazione
dei crinali di valore elevato, ma nel frattempo autorizza
l’indiscriminata occupazione del territorio, con la conseguenza di
sconvolgere, e cambiare per sempre, i connotati del paesaggio lucano.
Le
Associazioni sottoscritte hanno promosso una conferenza stampa,aperta
al pubblico, per sabato 29 giugno alle ore… presso….. a Matera,
città emblema, insieme con Orvieto, di questa sacrosanta battaglia
di difesa del paesaggio.
Le
Associazioni chiedono al Consiglio Regionale di fermare l’infernale
macchina delle Conferenze di Servizio programmate, e contestualmente
di aggiornare il Piano Energetico sulla base dei criteri nazionali
(Linee Guida – DM 10/09/2010) e del citato Atto (che non più in
vigore, va assolutamente in gran parte recuperato per le ampie tutele
che prevedeva), in maniera da individuare le aree non idonee per
l’installazione delle centrali eoliche. In parallelo il medesimo
aggiornamento dovrà segnare una decisa virata della politica
energetica regionale, dalla previsione di “grandi
impianti”,
fotovoltaici ed eolici, alla incentivazione di micro-impianti di
“autoproduzione”,
integrati nelle residenze, nei servizi pubblici, nelle attività
produttive agricole, artigianali, industriali, ecc. (la cui
realizzazione potrebbe attivare, essa sì, un significativo comparto
produttivo regionale), ed alla incentivazione, in linea con le
recenti scelte di politica nazionale, di interventi di “contenimento”
dei consumi energetici, che risparmiano energia, ma non consumano
nulla, paesaggio compreso!
Quindi
non una generica moratoria ma un adeguato, severo ed illuminato
aggiornamento dei criteri di gestione del territorio lucano ai fini
della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Altresì
le Associazioni richiamano la politica nazionale a un urgente atto
di responsabilità nei confronti della collettività e dei valori
territoriali che rischiano di essere alienati per sempre: rimuovere
gli incentivi ai nuovi impianti eolici, ormai gravemente autorizzati
sui terreni agro-pastorali, e tassare le grandi rendite garantite per
15 anni (ora per 20!) a quelli realizzati, che in tempi di crisi
sarebbe un mero atto di giustizia.
Luogo e data ________________
Le
Associazioni
Italia
Nostra,INU,Ente Parco,Altura,Amici della Terra,LIPU,Comitato
Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle aree verdi e naturali.
Associazioni
e/o Comitati che, pur non potendo materialmente partecipare alla
conferenza, aderiscono al comunicato e lo sottoscrivono
Inviare a: vitantonioiacoviello@tiscali.it
(by Vitantonio)
Conferenza regionale del Volontariato.
Con circa un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, ieri pomeriggio si è tenuta la Conferenza regionale del Volontariato.
Circa 270 le Associazioni iscritte nel registro regionale. Solo 62 quelle presenti, un dato sul quale riflettere!
316.000 abitanti e 270 Associazioni di volontariato. Troppe?
Ai lavori ha partecipato l'assessore al ramo il quale ha chiesto la collaborazione di tutti. "Concertazione" e "servizio" la visione proposta dallo stesso.
Auguri dall'OML.
Auguri dall'OML.
P.S.
L'OML non è iscritto nel registro regionale del volontariato.
(by Nicola)
venerdì 21 giugno 2013
E ci voleva la FAO!
Non bisogna essere buiatra per sapere che la mucca... rut(t)a! E poi chi leva il letame? Non è una lavoro da donne!
http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=22409
(by Nicola)
http://www.ilgiornaledelmolise.it/?p=22409
W la mucca Carolina
(by Nicola)
C'è sovrapproduzione! Le pale dell'ENEL non girano più! Ai molisani, invece, gira altro
Franco Valente racconta il Molise
Ennesima prova di incapacità da parte della classe politica
I 2 miliardi di euro del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”,
destinati a migliorare l’offerta culturale nelle Regioni del Sud, non
sono stati spesi e dovranno essere restituiti a Bruxelles. A questi si
aggiungono gli 1,5 miliardi di fine 2011. Uno spreco, proprio mentre il
nostro patrimonio cade a pezzi.
Quando ad attaccare il paesaggio è la Difesa Servizi S.p.A.!
Dei 170.000 ettari a disposizione del Demanio Militare, sono
circa 700 quelli individuati per la stima dei possibili introiti ed
alcuni di questi hanno caratteristiche particolari, o perché all’interno
di Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) o perché situati in ambienti di
particolare pregio dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2013/06/la-valorizzazione-ai-fini-energetici-dei-terreni-del-ministero-della-difesa-alcuni-controversi-progetti/
(by Nicola)
OGM & OMS. Se li conosci, li eviti!
“È dal 1995 che la
OMS “raccomanda” ai governi del mondo di non diffondere la
notizia che l’artemisia può essere presa nella sua forma
naturale, per evitare di provocare resistenza agli antibiotici,
che la mafia farmaceutica ha ordinato di produrre.”
Josep
Pamies
Scrivi al Ministro della Salute per fermare la contaminazione OGM
Sono per un'Italia Libera da Ogm
(by Nicola)
15.30: Conferenza regionale del Volontariato.
A tutte le Associazioni di volontariato operanti in Molise: partecipate!
Sala Conferenze del Servizio Protezione Civile, con sede al piano interrato, in via S. Antonio Abate 236 a Campobasso.
(by Nicola)
giovedì 20 giugno 2013
Estote parati... ancora coni!
Riceviamo e pubblichiamo
CAMPOBASSO 9 MILIONI, ISERNIA 6 MILIONI, VITERBO 4 MILIONI (LEGGI ARTICOLO CHE SEGUE) VUOI VEDERE CHE PARTE DEL BUCO NEL BILANCIO REGIONALE...... CONSERVATE LE RICEVUTE DEL BOLLO AUTO PAGATO NEGLI ANNI PASSATI, DEI VARI TRIBUTI COMUNALI TARSU ACQUA ECC.
Tusciaweb
Viterbo - L'assessora al Bilancio Luisa Ciambella: "Esattorie ha riscosso i tributi, ma non li ha versati" - Rescisso il contratto e nominato un legale
Comune, buco da quattro milioni
Luisa Ciambella
Luisa Ciambella
(g.f.) - Quattro milioni e 270mila euro di tributi riscossi, ma non versati al Comune. La prima grana con cui l’amministrazione Michelini si trova a dover fare i conti ha un nome: Esattorie.
La società che riscuote per conto di palazzo dei Priori tasse e sanzioni non avrebbe versato nelle casse comunali oltre quattro milioni.
“La concessionaria per il Comune – spiega l’assessora al Bilancio Luisa Ciambella – non li ha versati, un problema che non riguarda solo Viterbo.
Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, ma che abbiamo subito affrontato”. Intanto facendo decadere il contratto sottoscritto con Esattorie, che quindi non riscuoterà più i tributi per conto dell’amministrazione comunale.
“E’ venuto meno non solo per i soldi non versati – precisa Luisa Ciambella – ma anche perché in base a un articolo del contratto sottoscritto, avrebbero dovuto garantire un flusso telematico dei tributi nel loro complesso, per consentire all’ente di vedere a quanto ammontavano le entrate.
Dal 2007 però non è mai accaduto, nonostante le rimostranze da parte del dirigente.
Di fronte a questo è stato fatto decadere il contratto, perché fra l’altro ci trovavamo nella situazione di non ricevere le somme riscosse, ma a Esattorie comunque erano titolati a continuare a riscuotere”.
L’assessora Ciambella e il sindaco Michelini hanno deciso di tutelare l’ente: “Abbiamo preso le giuste cautele – continua Ciambella – l’altra sera, nel corso della prima giunta, abbiamo stabilito d’affidare la tutela dell’amministrazione a un legale, per capire le procedure e gli atti da predisporre, per tutelare non solo il Comune, ma pure i cittadini che doverosamente hanno versato i tributi”.
C’è un’assicurazione che ammonta a tre milioni e che in parte coprirebbe la mancanza, ma rimarrebbe fuori oltre un milione.
“La comunicazione – ricorda Luisa Ciambella – tra Comune ed Esattorie è stata carente in passato, ma dallo scorso dicembre hanno cominciato a capire l’entità degli importi.
E’ stato predisposto un piano di rientro in otto rate e hanno pagato le prime tre, forse per questo la precedente amministrazione si è rasserenata, ma la certezza è durata poco”.
Le tre rate versate ammontano a quasi ottocentomila euro, il che equivale a dire che l’ammanco prima del piano di rientro superava i cinque milioni di euro.
“Ereditiamo una storia che certamente non doveva finire così – osserva l’assessora – non c’interessa in questa fase andare alla ricerca di responsabilità, noi dobbiamo tutelare l’ente.
Dall’altro ieri abbiamo messo un tampone, certo è che se si fosse agito prima, sarebbe stato meglio”.
Giuseppe Ferlicca
20 giugno, 2013 - 1.01
Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564
CAMPOBASSO 9 MILIONI, ISERNIA 6 MILIONI, VITERBO 4 MILIONI (LEGGI ARTICOLO CHE SEGUE) VUOI VEDERE CHE PARTE DEL BUCO NEL BILANCIO REGIONALE...... CONSERVATE LE RICEVUTE DEL BOLLO AUTO PAGATO NEGLI ANNI PASSATI, DEI VARI TRIBUTI COMUNALI TARSU ACQUA ECC.
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Comune, buco da quattro milioni
Luisa Ciambella
Luisa Ciambella
(g.f.) - Quattro milioni e 270mila euro di tributi riscossi, ma non versati al Comune. La prima grana con cui l’amministrazione Michelini si trova a dover fare i conti ha un nome: Esattorie.
La società che riscuote per conto di palazzo dei Priori tasse e sanzioni non avrebbe versato nelle casse comunali oltre quattro milioni.
“La concessionaria per il Comune – spiega l’assessora al Bilancio Luisa Ciambella – non li ha versati, un problema che non riguarda solo Viterbo.
Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, ma che abbiamo subito affrontato”. Intanto facendo decadere il contratto sottoscritto con Esattorie, che quindi non riscuoterà più i tributi per conto dell’amministrazione comunale.
“E’ venuto meno non solo per i soldi non versati – precisa Luisa Ciambella – ma anche perché in base a un articolo del contratto sottoscritto, avrebbero dovuto garantire un flusso telematico dei tributi nel loro complesso, per consentire all’ente di vedere a quanto ammontavano le entrate.
Dal 2007 però non è mai accaduto, nonostante le rimostranze da parte del dirigente.
Di fronte a questo è stato fatto decadere il contratto, perché fra l’altro ci trovavamo nella situazione di non ricevere le somme riscosse, ma a Esattorie comunque erano titolati a continuare a riscuotere”.
L’assessora Ciambella e il sindaco Michelini hanno deciso di tutelare l’ente: “Abbiamo preso le giuste cautele – continua Ciambella – l’altra sera, nel corso della prima giunta, abbiamo stabilito d’affidare la tutela dell’amministrazione a un legale, per capire le procedure e gli atti da predisporre, per tutelare non solo il Comune, ma pure i cittadini che doverosamente hanno versato i tributi”.
C’è un’assicurazione che ammonta a tre milioni e che in parte coprirebbe la mancanza, ma rimarrebbe fuori oltre un milione.
“La comunicazione – ricorda Luisa Ciambella – tra Comune ed Esattorie è stata carente in passato, ma dallo scorso dicembre hanno cominciato a capire l’entità degli importi.
E’ stato predisposto un piano di rientro in otto rate e hanno pagato le prime tre, forse per questo la precedente amministrazione si è rasserenata, ma la certezza è durata poco”.
Le tre rate versate ammontano a quasi ottocentomila euro, il che equivale a dire che l’ammanco prima del piano di rientro superava i cinque milioni di euro.
“Ereditiamo una storia che certamente non doveva finire così – osserva l’assessora – non c’interessa in questa fase andare alla ricerca di responsabilità, noi dobbiamo tutelare l’ente.
Dall’altro ieri abbiamo messo un tampone, certo è che se si fosse agito prima, sarebbe stato meglio”.
Giuseppe Ferlicca
20 giugno, 2013 - 1.01
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(by Delicata)
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