𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Comune di Isernia e "misfatti finanziari"

Riceviamo e pubblichiamo

Dunque altri 18 mila euro di “indennità di fine mandato” all’ex Sindaco Melogli (più IRAP 8,5%): per la povera gente non c’è mai nulla, per i ceti benestanti c’è sempre di più. Ma vediamo perché il sindaco Brasiello potrebbe almeno sospenderla, utilizzando lo stesso ordinamento vigente.
Come già accertato agli atti (Delibera 115/2012 Corte dei Conti e Delibera Comm. 72/2012) risultano violazioni finanziarie negli esercizi 2010 e 2011 del Comune di Isernia; per il 2010, risulta che il Comune - nel marzo 2011- aveva certificato “conti in ordine”; ma la Corte dei Conti, con deliberazione n.66/2012 accertò invece le violazioni, per effetto del ricalcolo delle voci di spesa, che erano state erroneamente detratte dal “saldo di competenza mista”.
A fronte di tali certificazioni non veritiere del 2010, l’estate scorsa, il PCL di Isernia, unitamente alla CSA Fiadel ed all’Associazione Caponnetto contro le mafie, chiese di attivare l’azione di responsabilità nei confronti di Melogli quale sindaco e degli altri amministratori corresponsabili, per verificare l’applicabilità della sanzione pari a 10 volte l’indennità di carica del 2010 (= 497 mila euro già solo per il sindaco), prevista dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183. Cioè la Corte deve verificare se la rendicontazione errata del 2010 dell’amministrazione Melogli sia stata artificiosamente conseguita, per fini elusivi. E’ la stessa sanzione applicata dalla Corte dei Conti del Piemonte al sindaco del Comune di Alessandria e la giunta (per oltre 7 milioni di euro !!!) proprio per il 2010.
Inoltre, al Comune per tali misfatti finanziari della giunta Melogli è già derivato un danno per sanzioni di un milione di euro (500 mila euro per anno 2010+2011).
Pertanto chiediamo al Sindaco Brasiello di attivare la suddetta azione di responsabilità e, conseguentemente, di sospendere la liquidazione dei 18.000 euro in favore dell’ex sindaco Melogli:
a)- in attesa dell’esito di tale procedura risarcitoria e dell’azione di rivalsa verso il sindaco ed suoi assessori per le dette sanzioni causate al Comune, dalla quale potrebbe derivare, al contrario, un enorme credito dell’ente verso l’ex sindaco di destra e la sua giunta;
b)- per verificare se le decine di migliaia di euro di spese legali erogate dall’ente all’ex sindaco Melogli ed agli assessori per le indagini a cui furono sottoposti in ordine a reati contro la P.A., debbano essere restituite al Comune, atteso il provvedimento in tal senso per casi analoghi del GIP di Isernia dott.sa D’Onofrio da noi già pubblicato ed il chiaro conflitto di interessi con il Comune che aveva la qualità di parte lesa.
Oltre i 18 mila euro di “liquidazione”, in 5 anni, dobbiamo aggiungere circa 215 mila euro di indennità mensili e l’IRAP (8,5%,), per cui il solo sindaco ci è costato circa 250 mila euro; senza contare il 45% e 40% di tali cifre per i membri giuntali. Ciò a fronte della giunta peggiore e più gretta e reazionaria che Isernia abbia avuto dal dopoguerra ad oggi e del suo decennale disastro politico, culturale, sociale, ambientale e finanziario, come riportato quotidianamente sul sito del PCL di Isernia.
Precisiamo: noi siamo contro il patto di stabilità perché funzionale alla dittatura antisociale dei banchieri; qui, però, siamo di fronte a violazioni fatte non per favorire le classi popolari, anzi.
Si tratta di impedire che i disastri finanziari causati dai governi della borghesia locale e nazionale vengano scaricati sulla popolazione e perché siano lor signori a pagarne le conseguenze.
Peraltro tali cospicui introiti risarcitori, se ottenuti, potrebbero essere usati dal Comune per importanti esigenze sociali oggi soffocate.
E se dobbiamo dirla tutta: a parlamentari e sindaci sia dato al massimo il salario di un operaio qualificato o di un impiegato. Anche perché così capiranno cosa significa vivere con poco e magari saranno più spinti dalla passione politica che da altri meno nobili scopi.

Lì, 25/06/2013                IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente

 (by Nicola)

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