BIOGRAFIA
Nato a Pietrabbondante il 9 dicembre 1923,
è vissuto a Roma dal 1959, dove ha svolto attività di Insegnante,
ma ha tenuto sempre vivo e costante il rapporto con la terra natìa.
Appassionato di storia e archeologia, per
oltre un cinquantennio si è dedicato alla ricerca storica ed alla
attività di scrittore, rivolgendo il suo interesse principalmente
alla ricostruzione della storia del popolo sannita, dall’antico
Sannio fino alla sua massima espansione e all’inevitabile scontro
con la nascente potenza di Roma, apportando innumerevoli elementi di
conoscenza, prima ignoti.
Ma il suo interesse ha riguardato anche gli
aspetti storici e archeologici del suo Molise e in particolar modo
dell’Alto Molise.
Ha operato sempre con il massimo rigore
scientifico, alla spasmodica ricerca della verità storica. Nelle sue
ricostruzioni non ha mai formulato ipotesi o sostenuto tesi se non
poteva disporre di elementi di assoluta certezza, basati
principalmente su reperti, anche epigrafici, rilievi topografici,
fonti storiche da sempre riconosciute e verificate, studi e ricerche
di studiosi consacrati dalla storiografia ufficiale.
Seguendo questi rigidi criteri, in uno dei
suoi primi volumi “Bovianum
Vetus oggi Pietrabbondante”
del 1974, ha sostenuto con forza come l’attuale centro alto
molisano di Pietrabbondante sorga dove oltre due millenni fa sorgeva
Bovianum,
la capitale militare, politica e
religiosa dell’antico Sannio, ai piedi della fortificazione
ciclopica rinvenuta sulla sommità dell’adiacente monte Caraceno,
ma stranamente non ancora oggetto di scavi.
Con questo volume si pone in aperto
contrasto con una specie di revisionismo autoreferenziale di certa
storiografia locale, in attività allora come anche attualmente e
teso a declassare l’importanza storica e strategica di
Pietrabbondante, adducendo ipotesi storiche ed interpretazioni
epigrafiche a dir poco fantasiose e, tra l’altro, bollando
addirittura come errate le interpretazioni epigrafiche universalmente
riconosciute di Teodoro Mommsen che nel 1846 era venuto a
Pietrabbondante con il preciso intento di studiare sul campo i
reperti rinvenuti nell’area archeologica: e questi studi epigrafici
rafforzarono ancor di più la sua tesi circa la corrispondenza
topografica tra Bovianum Vetus e Pietrabbondante.
L’interesse di Antonino Di Iorio non si
ferma alla storia sannitica, ma spazia a tutto tondo attraverso la
storia medioevale fino a giungere all’epoca moderna, trattando
altresì delle tradizioni popolari alto molisane, monachesimo
benedettino, chiese e luoghi di culto, storie di Santi della Chiesa,
scoperta di San Randisio Borrello nativo di Pietrabbondante, i Duchi
D’Alessandro di Pescolanciano, brigantaggio, tratturi e altro
ancora.
Su queste tematiche ha pubblicato 20
voluminose monografie,
oltre 60 quaderni monografici editi in 50.000 copie, facenti parte
della “Collana Conoscenza”
della sezione “Archeoclub
Bovianum Vetus” di
Pietrabbondante, oltre 200 saggi,
una guida
alla zona archeologica di Pietrabbondante ricca di illustrazioni,
innumerevoli recensioni
per riviste specialistiche a diffusione nazionale e locale. Ha
organizzato, inoltre, un numero imprecisato di convegni e giornate di
studio.
Della maggior parte delle sue
pubblicazioni, edite molto spesso attingendo dal suo portafoglio, ha
fatto dono a istituzioni, biblioteche, scuole, associazioni
culturali.
Già Consigliere Nazionale dell’Archeoclub,
ha fondato nel 1981 la sezione “Archeoclub Bovianum Vetus” a
Pietrabbondante, per promuovere la cultura nel settore archeologico e
storico letterario. Ne è stato Presidente consecutivamente per oltre
30 anni, rieletto sempre per acclamazione, fino a quando, quasi
novantenne, ha lasciato.
All’Archeoclub Bovianum Vetus è stato
conferito per ben 3 volte il premio annuale “Cultura” della
Presidenza del Consiglio dei Ministri; nel 1999 ha vinto il concorso
nazionale “Archeolibro”. Nel 2010, dopo venti anni di “batti e
ribatti” tra l’Archeoclub Bovianum Vetus e i competenti
Ministeri, viene finalmente pubblicato il francobollo celebrativo del
teatro sannitico di Pietrabbondante.
Antonino Di Iorio, per il tramite
dell’Archeoclub, ha proposto e fatto intitolare dal Comune di
Pietrabbondante a Teodoro Mommsen, Premio Nobel, storico, epigrafista
e giurista, la via di accesso alla zona archeologica.
Non si è fermato neanche negli ultimissimi
mesi della sua vita, pur con un invalidante deficit visivo a causa
dell’età avanzata: dai pochi frammenti di un vestito ricamato in
oro, ritrovato nella Chiesa parrocchiale di Pietrabbondante e donato
nella seconda metà del 1800 da una sua bisnonna alla statua della
Madonna del SS. Rosario che si venera in Pietrabbondante, dopo aver
fatto ricostruire le trame del ricamo dall’Arch. Bianca Peracchi in
Campobasso, ha commissionato all’Artista Arch. Demetrio Spina in
Roma un dipinto che doveva riprodurre il più fedelmente possibile la
statua originale, non più ritrovata dopo il primo conflitto
mondiale. Ne è venuto fuori un vero capolavoro, a grandezza
naturale, poi donato dall’Artista Spina ad Antonino Di Iorio ancora
in vita e che è stato esposto al pubblico per la prima volta al
termine della manifestazione in sua memoria, raccogliendo unanimi
consensi di ammirazione.
Socio dalla fondazione dell’Istituto
Molisano di Studi e Ricerche, Socio dell’Accademia Tiberina, la più
antica di Roma, della Società Napoletana di Storia Patria,
dell’Associazione Culturale Medio Volturno per la quale è stato
anche corrispondente nazionale, e di numerose altre; ha avuto
conferite dal Presidente della Repubblica Italiana prima
l’onorificenza di Cavaliere,
poi di Ufficiale
dell’Ordine della Repubblica e infine di Commendatore
al merito della Repubblica Italiana.
Non ha mai ostentato onorificenze né
riconoscimenti, ma ha fatto anche dell’umiltà e della modestia la
sua grandezza.
E’ venuto a mancare in Roma il 19
dicembre 2022, all’età di 99 anni. Riposa nella sua
Pietrabbondante.
Pasqualino
Di Iorio (figlio)
(by nicola)