martedì 30 ottobre 2018

Calamandrei in Comune

Presentazione del libro “L’avvenire dei diritti di libertà” di Piero Calamandrei.
Introduzione del Professor Enzo Di Salvatore (costituzionalista dell’Università di Teramo) che sarà presente all’evento. 
Seguirà dibattito con il pubblico.

È il 1945 quando Piero Calamandrei decide di interrogarsi sul significato delle libertà. E lo fa con uno scritto destinato a introdurre la ripubblicazione di un libro dello storico ed ecclesiasticista Francesco Ruffini, dato alle stampe e circolato clandestinamente vent’anni prima. In quelle pagine, riproposte nel testo presentato nell’incontro, il giurista toscano afferma che il liberalismo economico del XIX secolo fu uno strumento di cui la borghesia si servì per escludere tutti gli altri dal godimento delle libertà politiche. Non fu, dunque, garanzia di progresso sociale, ma privilegio, sfruttamento dei più poveri da parte dei più ricchi, in quanto era l’appartenenza a una determinata classe sociale ad assicurare la partecipazione attiva alla vita dello Stato. Poi sopraggiunse il fascismo e i diritti vissero il loro momento più buio. Solo quando nuove forze sociali riuscirono a emergere, si riconquistò anche la libertà perduta. Ma ci si convinse presto che la proclamazione delle libertà implicasse un’azione dello Stato volta a rimuovere gli «ostacoli di ordine economico e sociale» che si frapponevano di fatto al godimento dei diritti: perché la libertà fosse, appunto, di tutti e perché la democrazia e la giustizia sociale potessero infine trionfare sul privilegio, sui soprusi e sull’egoismo. Denso e a tratti lirico, il saggio colpisce per la sua straordinaria attualità e sa parlare al lettore con chiarezza esemplare.

(by Nicola)

FANGHI DI DEPURAZIONE: UNA RISORSA PER I SUOLI AGRICOLI, MA SOLO SE NON CONTAMINATI


I limiti previsti dal Decreto Genova 
non vanno nella direzione giusta 
per la Salute e per l’Ambiente.

L’art.41, inserito nel “disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze, relativo all’utilizzo di fanghi di depurazione in agricoltura, desta notevole preoccupazione nell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente per la possibilità che vengano contaminati suoli, ecosistemi e catena alimentare, con inquinanti tossici, persistenti, bioaccumulabili, di cui alcuni classificati come cancerogeni certi per l’uomo dall’Agenzia per la Ricerca sul Cancro (IARC) e senza che siano stati adeguatamente valutati rischi per la salute umana.

L’inserimento dell’art.41 con decretazione d’urgenza nel “Decreto Genova” è stato motivato dalla necessità di superare lo stallo creatosi con la sentenza n° 1782 del TAR Lombardia Sez III 20 luglio 2018 che, per gli idrocarburi, imponeva limiti che la maggior parte degli impianti di depurazione non sarebbero in grado di ottemperare.

I fanghi di depurazione non provengono solo da acque reflue di scarichi civili in quanto il Dlgs 27 gennaio 1992, n. 99, che regola la materia, equipara anche quelli provenienti da attività produttive a quelli da insediamenti civili, la separazione dei flussi all’origine è solo raramente praticata, per cui agli impianti di depurazione arrivano reflui delle più disparate qualità e provenienze.

Sempre secondo il Dlgs 27 gennaio 1992, n. 991, l’utilizzo di fanghi in agricoltura, è consentito se: “..non contengono sostanze tossiche e nocive e/o persistenti e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale”, ma con le norme introdotte i fanghi potranno contenere valori non trascurabili di: Arsenico, Berillio, Cromo, Cromo VI, Idrocarburi, Toluene, Selenio, Policlorobifenili (PCB), Diossine e Furani

L’Allegato 1 B del Dlgs del 1992 stabiliva caratteristiche agronomiche e limiti solo per alcuni inquinanti e per altri le Regioni hanno deliberato autonomamente. La Regione Lombardia2, ad esempio, aveva posto un limite per gli idrocarburi a 10.000 mg/kg di sostanza secca (ss), limite giudicato troppo alto dalla sentenza3 n°1782 del TAR Lombardia Sez III 20 luglio 2018, che, accogliendo il ricorso di numerosi Comuni, di fatto, secondo quanto dichiarato da più parti  avrebbe bloccato gli sversamenti.
1 http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/15/092G0139/sg
2 http://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/75f88ec2-3c37-4374-a8a9-20a6d36a4a4f/dgr_7076_2017.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=75f88ec2-3c37-4374-a8a9-20a6d36a4a4f
Nella Sentenza, richiamando anche precedenti pronunciamenti della Cassazione, si indicava che, in assenza di norme nazionali, nei fanghi di depurazione si dovevano rispettare i limiti indicati nei suoli1 ad uso verde/residenziale (cui sono assimilati i suoli agricoli), oltre i quali scattano le procedure per la bonifica specificando che:  ”i fanghi ad uso agricolo debbono rispettare i limiti previsti per le matrici ambientali a cui dovranno essere assimilati, osservando con argomentazione del tutto condivisibile, che escludere l’applicabilità dei valori di cui alla suindicata tabella, porterebbe al risultato per cui un rifiuto può essere impiegabile nello spandimento su un terreno agricolo sebbene abbia valori di contaminazione ben superiori ai limiti di accettabilità per aree industriali”.

Per Cromo totale, Diossine, PCB, Selenio, Toluene i limiti indicati dall’art 41 sono superiori ai quelli indicati per la bonifica dei suoli per uso residenziale; per Diossine e Furani la concentrazione consentita nei fanghi è 25 ng/kg ss, mentre nei  suoli è 10 ng/kg ss; per i PCB è 0.8 mg/kg sostanza secca (ss), quando sono soggetti a bonifica i suoli con 0,06 mg/Kg ss ed addirittura per il Toluene il limite è 100 mg/kg ss, quando per i suoli uso residenziale è 0,5 mg/kg e per quelli industriali 50 mg/kg ss!
Ricordiamo che Arsenico, Berillio, Cromo VI, Diossine PCB sono classificati dalla IARC a livello I (cancerogeni umani);

Per quanto riguarda gli idrocarburi C10-C40 nell’art 41 il limite è di 1000 mg/kg su “tal quale” e non su “sostanza secca”, ciò significa che se i fanghi hanno elevate percentuali di acqua si potranno raggiungere anche i 10.000 mg/kg ss della normativa della Regione Lombardia bocciata dal TAR.

Va segnalato che fanghi industriali con le medesime concentrazioni di idrocarburi potrebbero essere conferiti solo in discariche speciali e non potrebbero essere utilizzati per recuperi ambientali se non dopo essere stati sottoposti a trattamenti che ne abbattano gli inquinanti, come puntualmente riportato nella sentenza del TAR Lombardia, precedentemente citata.2
Il contenuto in idrocarburi in fanghi industriali (non classificati “di depurazione”) è infatti di 500 mg/kg ss e, come nota il TAR, si arriva al paradosso che sui suoli agricoli sarebbe consentito l’utilizzo di fanghi conferibili solo in discariche per rifiuti industriali e non utilizzabili in recuperi ambientali se non dopo adeguato abbattimento degli inquinanti.

Essendo consentito lo sversamento ogni 3 anni di 15 tonnellate di fanghi per ettaro di suolo agricolo - il cui spandimento difficilmente potrà essere omogeneo - non è fuori luogo ipotizzare che nel giro di pochi anni, i suoli agricoli, almeno per alcuni inquinanti persistenti e bioaccumulabili, potrebbero raggiungere livelli tali di contaminazione da renderli passibili di bonifica.

I limiti individuati nell’art 41 non ci risultano supportati da adeguati studi di impatto ambientale, né da indagini sulla biodiversità, sulla percolazione nelle falde, sulla tipologia e qualità dei suoli e sulla presenza già di un “fondo” che per moltissimi inquinanti che non è certo pari a zero; inoltre non sono indicati quali e secondo quali scadenze devono essere eseguiti i controlli, se non per le diossine (ogni 12 mesi).

L’Italia non ha ancora ratificato la Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e neppure, unica in Europa, neppure la Convenzione di Stoccolma per la riduzione e messa al bando degli inquinanti organici persistenti (POP’s) tra cui diossine, furani e PCB.

L’utilizzo di fanghi in agricoltura potrebbe rappresentare un utile contributo alla fertilità dei suoli, ma appare indispensabile dotarsi di adeguati strumenti scientifici, tecnici e legislativi, imponendo la separazione dei flussi all’origine.

Le procedure di depurazione devono consentire una adeguata ed efficace rimozione degli inquinanti, specie di quelli più tossici, persistenti e bioaccumulabili che dovranno essere trattati in sicurezza al fine di ridurne la presenza nell’ambiente, nelle colture e nella catena alimentare, evitandone quindi l’ulteriore passaggio dall’ambiente all’uomo.
Gli inquinanti classificati come cancerogeni a livello I dovrebbero essere al di sotto della soglia di rilevabilità.

Chiediamo che venga sollecitamente istituito presso il Governo un Tavolo che veda coinvolti ISPRA, ISS, CNR, ENEA e CREA per il riassetto organico di una materia indubbiamente complessa, ma di grande rilievo per le ricadute sulla salute umana e sull’ambiente; appare urgente che gli Enti sopra citati forniscano adeguate e specifiche valutazione del rischio per i contaminanti presenti nei fanghi, anche rispetto alle diverse caratteristiche dei siti ove se ne prevede l’utilizzo, specie in relazione  “al fondo” già esistente.

Appare altresì logico e inderogabile inquadrare il problema dei fanghi all’interno della più complessa normativa che riguarda la gestione dei rifiuti speciali pericolosi, indubbiamente ancora troppo carente nel nostro paese.

Riteniamo che procedere con decretazioni d’urgenza in assenza di un adeguato, organico e riordino della materia, sia ancora una volta una scorciatoia che non va nella direzione della difesa della salute e della tutela dell’ambiente e il cui prezzo ancora una volta, sarà pagato dalle generazioni future. 


Roma, 30 Ottobre 2018

1-http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1992/02/15/092G0139/sg

2- http://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/75f88ec2-3c37-4374-a8a9-20a6d36a4a4f/dgr_7076_2017.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=75f88ec2-3c37-4374-a8a9-20a6d36a4a4f

4-http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=14A0658000000130110001&dgu=2014-08-20&art.dataPubblicazioneGazzetta=2014-08-20&art.codiceRedazionale=14A06580&art.num=13&art.tiposerie=SG 
5-“Si avrebbe altresì l'assurdo per cui un fango di natura industriale, con le medesime concentrazioni di idrocarburi, ma non classificato come fango di depurazione dovrebbe essere trattato secondo rigorosi criteri ambientali in operazioni di recupero che ne abbattano gli inquinanti per poter essere destinati a recuperi ambientali, ovvero con severe limitazioni anche per essere ammesso in discariche di inerti (500 mg/kg limite massimo stabilito dal d.lgs. n. 36 del 2003) e quindi compatibile solo con discariche di rifiuti industriali".

(by Nicola)


Processus Super Archiepiscupatu Beneventano - L'Arcivescovo (II parte)

(by Nicola)

domenica 28 ottobre 2018

Al Premier e due Ministri: "Revocate il Decreto attuativo dello SBLOCCA ITALIA per vecchi e nuovi INCENERITORI"



Per firmare la petizione:
https://www.change.org/p/sergio-costa-revocate-il-decreto-attuativo-dello-sblocca-italia-per-vecchi-e-nuovi-inceneritori?recruiter=83490143&utm_source=share_petition&utm_campaign=psf_combo_share_message.pacific_abi_select_all_contacts.fake_control.pacific_abi_gmail_send.variation.pacific_email_copy_en_us_3.control.pacific_email_copy_en_us_4.control.pacific_email_copy_en_gb_4.v2.pacific_email_copy_en_gb_3.control.lightning_share_by_medium.share_by_medium.lightning_share_by_medium_message.share_by_medium.lightning_2primary_share_options.variant&utm_medium=whatsapp

(by Nicola)

La 'Falco' quasi maggiorenne. Auguri dall'OML

Ci saremo!

(by Nicola)

Il grido di lotta delle popolazioni del Matese e della Valle del Tammaro: 'IATEVENNE!'


Dal secolo VI al XIII Benevento è stata la capitale del Sud! Più abitanti di Napoli, spartiacque tra Chiesa d'Oriente e Occidente.
Oggi rischia di tornare a essere si capitale ma... dei rifiuti! 
In merito all'impianto di compostaggio che 'privati' vogliono realizzare nell’area PIP di Sassinoro bisogna chiedersi se:
1- siano rispettate la Direttiva n. 851/2018/CE e il DPCM del 7 marzo 2016;
2- sia logico autorizzare un impianto 'privato' a ridosso del confine con il Molise dal momento che a soli 16 Km (Casalduni) insiste un impianto 'pubblico' in linea con i requisiti previsti della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
3- il progetto che il 'privato' vuol realizzare è sprovvisto di V.I.A.?;
4- sia opportuno che il costituendo 'Parco del Matese' ospiti al suo interno aziende che devono trattare rifiuti provenienti da altre province;
5- sono rispettati gli artt. 7 e 32 della Costituzione;
6- debbano prevalere gli interessi delle popolazioni locali o quelli di privati investitori.
L'OML continuerà a essere vicino al 'Comitato civico di rispetto e tutela del territorio'  e nei prossimi giorni proporrà ai sindaci e alle popolazioni interessate di sostenere la Campagna nazionale denominata 'Sbloccaitalia game over'

(by Nicola)

Il linguaggio giuridico




«Il linguaggio giuridico oscuro è una forma sottile di esercizio del potere» Gianrico Carofiglio 
L'ex magistrato e scrittore sostiene che quello del Diritto è un lessico «sacerdotale, oscuro»  per tre motivi: 
1- pigrizia del gergo, «perché se non si parla in un certo modo non si viene riconosciuto come parte della corporazione»; 
2- narcisismo, «perché scegliendo parole che gli altri non capiscono si lancia un messaggio chiaro: io sono meglio di voi»; 
3- esercizio del potere, «il linguaggio giuridico è fatto per escludere gli esterni agli addetti ai lavori». 
Come andrebbero redatti gli atti? Le frasi non dovrebbero avere più di 25 parole; astenersi dall'uso di parole non necessarie, avverbi, pseudo tecnicismi; preferire la forma verbale attiva a quella passiva. 

(by Nicola)

Paolo Borrometi e la sua battaglia contro la mafia invisibile



https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/26/paolo-borrometi-presenta-un-morto-ogni-tanto-vivere-sotto-scorta-un-inferno-ma-ho-preservato-la-mia-liberta-di-pensiero/4721164/

Cafiero De Raho: «Non deve essere più consentito che Messina Denaro continui a essere latitante, l’Italia ha le forze di polizia migliori del mondo per portare a termine questa missione»

(by Nicola)

venerdì 26 ottobre 2018

“Dallo scenario di vulnerabilità sociale ad una nuova economia locale”




Oggetto: Comunicazione e Invito alla Tavola Rotonda 29 ottobre 2018 dal tema “Dallo scenario di vulnerabilità sociale ad una nuova economia locale”
PRESSO SALA DELLA COSTITUZIONE (c/o PROVINCIA DI CAMPOBASSO – via Milano) ore 9,30.


Si intende tenere un tavolo di riflessione circa la attivazione di percorsi di Inclusione ed Auto-imprenditoria nel Territorio Molisano per i cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale giunti alla conclusione del procedimento giuridico, sia esso di esito negativo che positivo. Operare pertanto una riflessione su azioni sperimentate e possibile sviluppo.
L’invito al Tavolo partecipato è finalizzato a delineare procedure per l’attuazione regolare e non più temporanea delle azioni suddette, a favore di una nuova economia possibile volta alla rivitalizzazione dei piccoli comuni e tutela del territorio e del paesaggio culturale.
Ci sentiamo sollecitati a tale azione vista l’attuazione del decreto-legge 4 ottobre 2018 n.113 che lascia intravedere a breve termine criticità e vulnerabilità sociali amplificate, rimettendo in strada soggetti con diniego di protezione che di fatto tornerebbero ad essere “clandestini”.
Considerando il numero di beneficiari totali ad oggi ospiti sul Territorio Molisano, ci troveremmo di fronte a circa 2.700 beneficiari di accoglienza, fra CAS e SPRAR equivalenti a circa 5 piccoli borghi molisani.
Tale risultato è deludente e negativo, a fronte di tutte le risorse già investite ed altre già destinate al programma per il sistema accoglienza a favore dei richiedenti asilo e dintorni. Ovvero si vanificherebbe tutto il lavoro svolto, oltre le risorse economiche investite.
Riunirsi intorno ad un tavolo fra attori ed Enti coinvolti nel sistema, permette di operare una riflessione ed
un confronto con testimonianze dirette al fine di analizzare e condividere possibili proposte verso la definizione di uno scenario diverso e inclusivo per la nostra Regione.
A seguito di singole sperimentazioni a riscontro di reale fattibilità, riferite all’inclusione socio-lavorativa nelle comunità molisane, i soggetti scriventi intendono incontrare Enti e referenti di ambito al fine delineare, nella massima regolarità, la definizione di percorsi di medio termine verso la costituzione di:
piccole imprese sociali in ambito agricolo, di piccola edilizia ed artigianato artistico, di assistenza ad anziani. Tali sperimentazioni vedono come protagonisti gruppi di beneficiari dell’accoglienza che già hanno avviato il procedimento di richiesta di protezione internazionale quali ospiti di CAS e SPRAR nella provincia di Campobasso ed Isernia.
Certi di avervi al tavolo.
 

I soggetti proponenti:
APS LIBERI DI ESSERE INTRACULTURE con Officina Creattiva
IL GECO COOPERATIVA SOCIALE
FONDAZIONE ANCHISE ONLUS


(by Nicola)

Processus Super Archiepiscupatu Beneventano - Gianfranco De Benedittis

(by Nicola)

giovedì 25 ottobre 2018

La convenzione di Faro introduce il concetto di eredità-patrimonio culturale




Testo rivoluzionario finalizzato a:

- riconoscere che il diritto al patrimonio culturale è inerente al diritto a partecipare alla vita culturale, così come definito nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo; 
- riconoscere una responsabilità individuale e collettiva nei confronti del patrimonio culturale; 
- sottolineare che la conservazione del patrimonio culturale, e il suo uso sostenibile, hanno come obiettivo lo sviluppo umano e la qualità della vita; 
ecc..

https://ecomuseipiemonte.files.wordpress.com/2014/06/convenzione-di-faro.pdf

(by Nicola)

Il Coordinatore nazionale del Mov. LRZ per l'Economia Circolare riceverà il Premio Internazionale di Ecologia 'Verde Ambiente'



Sabato 4 novembre, presso la sala consiliare di Sorrento (NA), nell'ambito del Premio Internazionale di Ecologia 'Verde Ambiente', il Coordinatore Nazionale del "Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare" - del quale l'OML é cofondatore - sarà premiato dal Presidente Nazionale Antimafia Cafiero De Raho.
All'evento parteciperanno: 
- ANTONINO DE MATTEO (procuratore antimafia), 
- RICCARDO IACONA (conduttore di Presa Diretta), 
- MIMMO LUCANO (sindaco di Riace sotto accusa di "complice integrazione").

 A Massimo Piras gli auguri del Coordinamento LRZ Molise e dell'Osservatorio Molisano sulla Legalità per questo riconoscimento meritatissimo.
(by Nicola)

martedì 23 ottobre 2018

Diritto alla salute: screening gratuito prevenzione ictus al Cardarelli



L'esame comprende il controllo del lume carotideo e dell'aorta.
Lo screening, gratuito, é riservato a tutti i cittadini che abbiano più di 60 anni.  
Info: 0865/915233 dalle 15:00 alle ore 19:00.

(by Nicola)

Comitato sannita "Acqua Bene Comune"

 
 
Mercoledì 24 ottobre, alle ore 19:45, presso la sede legale, Convento Cappuccini a Benevento, sala San Francesco, si tiene la riunione di Comitato per fare il punto della situazione, organizzare i gruppi di lavoro in vista della raccolta firme, presentare l'assemblea pubblica di venerdì 26 ottobre, e coordinare le prossime assemblee.
Si richiede la massima partecipazione proprio perchè si entra nelle fasi operative, e delicate, dell'obiettivo referendario.
Per l'assemblea del 26 ottobre, organizzata grazie alla disponibilità dell'Associazione IoxBenevento, Comitato Rione Libertà, Comitato Santa Clenetina, Comitato Contrade Madonna della Salute e Montecalvo, alleghiamo la locandina
+ evento facebook. Vi chiediamo di poter diffondere, partecipare e far partecipare: https://www.facebook.com/events/181849836028346/

Comitato sannita "Acqua Bene Comune"

(by Nicola)

La priorità del neo presidente dell'UNCC



Ridurre i costi del contributo unificato al fine di rendere civili i costi di accesso alla giustizia e evitare una svolta classista della stessa.
"È mortificante che un cittadino debba rassegnarsi ad accettare una sentenza non perché ne è convinto o la rispetta, ma solo perché non ha i soldi per fare appello!" Questo il pensiero del neo presidente dell'Unione Nazionale Camere Civili, Antonio DE NOTARISTEFANI.
 
(by Nicola)

sabato 20 ottobre 2018

Osservatorio sull’informazione giudiziaria





Da tempo gli avvocati penalisti sono consapevoli della presenza sulla scena della politica giudiziaria, ma anche della quotidiana attività professionale, di un altro “soggetto”, ulteriore rispetto a quelli tradizionali contemplati dal codice: l'informazione giudiziaria.

L'Unione delle Camere Penali è nel tempo intervenuta con propri documenti o comunicati sulle modalità di presentazione da parte della stampa sia dei temi della politica giudiziaria sia di singole vicende giudiziarie, segnalando e denunciando i pericoli per i diritti del cittadino rappresentati - anche all’interno delle dinamiche processuali - dalle modalità fortemente suggestive con cui, a volte, l'informazione interviene su temi legati alla giustizia. Pubblicare una notizia in un certo momento, assicurare uno spazio di interventi ad un soggetto del panorama giudiziario invece che ad un altro contribuisce a formare e indirizzare l’opinione pubblica. Se in certa misura questo fenomeno è connaturato all’informazione e, per quanto qui interessa all’informazione giudiziaria, ci si allontana dalla fisiologia ogni volta che questa è espressione della impropria e fin troppo frequente alleanza tra informazione e magistratura.

Da qui l’esigenza di andare oltre la critica e la denuncia di singoli episodi e l’istituzione dell’Osservatorio sull’informazione giudiziaria, per una analisi organica del fenomeno c.d. del circo mediatico, locuzione introdotta da un avvocato francese, Daniel Soulez La Riviere, autore del libro Il circolo mediatico-giudiziario, per definire gli aberranti meccanismi innescati dalla contiguità tra magistratura e informazione.

Compito che si è prefisso questo Osservatorio alla sua nascita è stato quello di studiare e denunciare i meccanismi e le distorsioni del fenomeno ma anche apprezzarne gli aspetti positivi, senza alcuna esitazione. Auspichiamo, infatti, che la libertà di stampa rispetti i diritti della persona, la presunzione di non colpevolezza, il diritto di difesa e quello ad un giusto processo

Tutti i componenti dell’osservatorio sono stati impegnati in un’attività di “monitoraggio” dell’informazione giudiziaria in Italia, effettuato tramite un lavoro di “schedatura” sui principali mezzi di stampa – sia nazionali che locali – finalizzato ad analizzarne “le linee di tendenza” culturali, il cui esito è stato esaminato statisticamente con il prezioso contributo del Prof. Sapignoli, dell’Università di Bologna, che ha elaborato i dati raccolti.

I risultati del monitoraggio svolto, e le conseguenti analisi hanno portato alla pubblicazione del primo Libro bianco sull’informazione giudiziaria in Italia, presentato a Roma il 21 novembre 2016. La conclusione che si è tratta dalla rilevazione dei dati ha confermato l’impressione che molti hanno: in materia di informazione giudiziaria vi sono numerosi problemi relativamente all’esercizio di facoltà critiche da parte dei media nei confronti della fonte (principale) delle loro informazioni: acquiescenza pregiudiziale alle tesi dell’accusa, inadeguato distacco dal “potere” giudiziario, a volte ideologicamente – quanto acriticamente – considerato un “contropotere” del male assoluto, “la politica”. E già questa concezione dei “poteri” dello Stato la dice lunga su molte delle distorsioni in materia di informazione giudiziaria.

Con la pubblicazione del Libro bianco si è convinti di aver messo a disposizione della comunità e dei protagonisti diretti – avvocati, magistrati e giornalisti - uno studio interessante che si confida possa costituire una base di confronto per giungere ad una informazione giudiziaria che tenga conto, accanto al diritto e dovere di cronaca, del diritto di presunzione di innocenza e del compiuto e sostanziale rispetto delle garanzie dei cittadini, per giungere ad una corretta e completa informazione giudiziaria. Il lavoro dell’Osservatorio continua in questa direzione, certamente suscettibile di nuovi e futuri approfondimenti.

TRAILERS GIUDIZIARI 

https://www.youtube.com/watch?v=sR98hnjgbpU&feature=youtu.be


Fonte: UCPI

(by Nicola)

venerdì 19 ottobre 2018

La legalità è da sempre strumento del potere e mai di giustizia


Gli argomenti sviscerati dallo storico e filosofo Michel Foucault rendono il testo  di assoluto rilievo per tutte le società occidentali.


Parte prima Supplizio
I. Il corpo del condannato
II. Lo splendore dei supplizi
Parte seconda Punizione
I. La punizione generalizzata
II. La dolcezza delle pene
Parte terza Disciplina
I. I corpi docili
L'arte delle ripartizioni
Il controllo dell'attività
L'organizzazione delle genesi
La composizione delle forze
II. I mezzi del buon addestramento
La sorveglianza gerarchica
La sanzione normalizzatrice
L'esame
III. Il panoptismo
Parte quarta Prigione
I. Istituzioni complete e austere
II. Illegalismi e delinquenza
III. Il carcerario
(by Nicola)

Giornata dello sportello di prima consulenza



L'OML plaude all'iniziativa dell'avvocatura scaligera che sabato 20 ottobre, dalle 10:00 alle 17:00 darà vita alla “Giornata dello sportello di prima consulenza.”
I legali presteranno consulenza orientativa generale e di indirizzo su: adempimenti, tempi e costi per l’instaurazione del contenzioso. Inoltre indicheranno la possibilità di adire a strumenti alternativi e come accedere al patrocinio a spese dello Stato. Il tutto finalizzato a ricreare 'comunità!'
Perchè non farlo anche in Molise?

(by Nicola)

Ci auguriamo siano in 'Buonafede'



Saranno assunti magistrati, agenti di custodia e personale amministrativo con i circa 500 milioni di euro previsti nella legge di bilancio. 
Basteranno e soprattutto sortiranno l'effetto sperato?

(by Nicola)

Campagna europea contro l'incenerimento. Il Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare protagonista


#SbloccaItaliagameover sbarca in Spagna al Forum 'Residu Zero' di BARCELLONA - sabato 9 e domenica 10 novembre, puntando ad avviare una Campagna europea contro l'incenerimento e per una vera economia circolare.
Relatore per l'Italia il coordinatore nazionale Massimo Piras che porterà i contenuti della battaglia comune alla Corte di giustizia europea per l'azzeramento dell'art. 35 dello Sblocca Italia e la sua estensione in Europa e i saluti di tutte le organizzazioni italiane aderenti alla Campagna nazionale.
Il Coordinamento LRZ Molise formula i migliori auguri al Coordinatore Piras e augura buon lavoro a tutti i partecipanti.
Un'altra buona ragione per sostenere concretamente la campagna 




(by Nicola)

Controllo della qualità dell'aria in Molise

CAMBIANO I MUSICANTI MA LA MUSICA E' SEMPRE LA STESSA

Le Procure organizzano incontri, dispongono "nuove e più approfondite analisi ambientali", e la notizia viene divulgata da un consigliere regionale, il quale a sua volta ha incontrato il nuovo Procuratore Capo al Tribunale di Isernia e reso noto che per la Procura le questioni ambientali sono una priorità per cui sarà invitato in III Commissione "a relazionare, ove possibile, sull'esito degli accertamenti svolti in modo da programmare i futuri interventi della Regione in Materia", ecc..
Per cui ripropongo una breve sintesi del triste rosario sulla questione ambiente nel Molise nella provincia di Isernia, ma è ,o stesso per quella di Campobasso:
1) la tutela ambiente non è una priorità delle Procure bensì un preciso dovere di inquisire, ad es., chi rilascia autorizzazioni alla termocombustione di rifiuti nonostante una palese violazione del D.L. 155/2010, in particolare dell'art. 5. Ricordiamo che Venafro, e tutto il territorio limitrofo, non si sa "quanto" di esso, è esposto alle emissioni di due inceneritori in territorio molisano e uno in territorio laziale;
2) la Regione è inadempiente in materia di tutela della salute pubblica e del controllo dello stato di qualità dell'aria ambiente, e per questo è ancora sotto diffida del Ministro dell'Ambiente, risalente al 20102. Ma nulla si muove;
3) sinceramente mi meraviglia che in quell'area si tolleri, ormai da anni, di essere esposti ad un rischio certo, non valutato negli effetti che, peraltro, colpiscono specialmente bambini e soggetti anziani;
4) parimenti mi sembra incredibile che questo stato di cose si affronti in maniera così disimpegnata. Se il nuovo Procuratore vuole vederci chiaro gli basta andare sul sito di Arpa Molise e verificare se sono ottemperati gli obblighi di legge in tema di informazione obbligatoria al pubblico sui livelli degli inquinanti indicati nel predetto Decreto Legge, e poi regolarsi se chiedere o meno al Giudice misure cautelari idonee a proteggere i cittadini. Anche perché mi pare di ricordare che bruciare rifiuti senza controllare le micropolveri sia un'attività non proprio salubre.

Alfonso Mainelli

Il Coordinamento LRZ Molise invita tutti i molisani a firmare la petizione di REVOCA DEL DECRETO ATTUATIVO SBLOCCA ITALIA:
https://www.change.org/p/sergio-costa-revocate-il-decreto-attuativo-dello-sblocca-italia-per-vecchi-e-nuovi-inceneritori


Dai dati del monitoraggio sono divenuti ultimamente conclamati i danni che l’inceneritore di Pozzilli produce:
con le attuali 93.000 T/a di rifiuti l’impianto ha emesso in un anno: Kg 1 di mercurio, Kg 2 di cadmio+tallio; Kg 15 di diossina+furani; Tonnellate 122,53 di NO2 (diossido di azoto), T. 2,52 di NH3 (ammoniaca), T. 2,64 di CO (monossido di carbonio), T. 2,25 di HCl (acido cloridrcio).
Nel biomonitoraggio eseguito in un’area di 5 Km intorno all’impianto è stato constatato l’accumulo in crescita di  cadmio, piombo e mercurio sì da far concludere, dalla stessa società, per la  criticità dell’area.
La società Hera Ambiente Spa (ex Energonut) ha dovuto dichiaralo nell’ambito della procedura di A.I.A. (autorizzazione ambientale integrata) che ha avviato  per l’impianto di incenerimento rifiuti di Pozzilli, essendovi obbligata  dalla nuova normativa nazionale.
LA DITTA HA CHIESTO ANCHE DI RADDOPPIARE LE QUANTITA’ DI RIFIUTI DA BRUCIARE
In tale procedura la società ha chiesto sfruttare la massima potenza dell’impianto (da 47 MW a 49,9 MW) e di raddoppiare le quantità da bruciare anche mediante l’utilizzo di una tipologia di rifiuti individuata col codice CER 19.12.12, avente minor potere calorifico, sostanzialmente il residuo non riciclabile della raccolta differenziata
Se venisse autorizzato quanto richiesto dalla ditta, l’impatto sull’ambiente e sulla salute si aggraverà enormemente.
Il WWF Molise, come anche l’associazione Mamme per la Salute, ha presentato osservazioni nell’ambito della procedura di AIA e ha chiesto espressamente che per le nuove quantità e nuovo tipo di rifiuto Hera Ambiente debba espletare la procedura di V.I.A. (valutazione di impatto ambientale).
Nella Conferenza di Servizi, a cui abbiamo partecipato, l’Arpa Molise ha espresso la stessa convinzione, mantenendola con fermezza nonostante le intimidazioni e le minacce di ritorsioni economiche più volte avanzate dai rappresentanti della società.
Se questa posizione sarà confermata anche dalla Regione, potremo dire di aver raggiunto un bel risultato e potremo confidare in una valutazione obiettiva e in una maggiore attenzione e sensibilità verso le esigenze di tutela della qualità dell’aria e dell’ambiente e della salute della popolazione, e soprattutto nel rispetto della legge.
Un impianto di questo tipo non può essere considerato un impianto per la produzione di energia pulita. Con le immissioni in atmosfera di metalli pesanti e particolarmente dannosi alla salute umana come il mercurio e il cadmio, nell’energia prodotta non c’è niente di pulito, ma solo i grandi interessi economici della società e la vocazione e la funzione principale dell’impianto che è lo smaltimento dei rifiuti. La ditta si arricchisce: facendo pagare i rifiuti in ingresso e poi vendendo l’energia a prezzi maggiorati per via degli incentivi accordati.
Chiediamo ai Comuni della vallata di opporsi alle richieste della ditta e chiediamo alla Regione di esigere la V.I.A., così come indicato dall’Arpa, avendo la responsabilità verso i cittadini e la loro salute.
Le osservazioni e le richieste del WWF, con i dati riassuntivi delle emissioni sono disponibili sul sito del WWF Molise e sulla nostra pagina Facebook wwfmolise.

WWF ITALIA
Delegazione regionale Molise

avv. Giuseppina Negro

(by Nicola)