Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività. Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave. Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua. L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...
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Controllo della qualità dell'aria in Molise
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CAMBIANO I MUSICANTI MA LA MUSICA E' SEMPRE LA STESSA
Le
Procure organizzano incontri, dispongono "nuove e più approfondite
analisi ambientali", e la notizia viene divulgata da un consigliere
regionale, il quale a sua volta ha incontrato il nuovo Procuratore Capo
al Tribunale di Isernia e reso noto che per la Procura le questioni
ambientali sono una priorità per cui sarà invitato in III Commissione "a
relazionare, ove possibile, sull'esito degli accertamenti svolti in
modo da programmare i futuri interventi della Regione in Materia", ecc..
Per cui ripropongo una breve sintesi del triste rosario sulla questione
ambiente nel Molise nella provincia di Isernia, ma è ,o stesso per
quella di Campobasso: 1) la tutela ambiente non è una priorità
delle Procure bensì un preciso dovere di inquisire, ad es., chi rilascia
autorizzazioni alla termocombustione di rifiuti nonostante una palese
violazione del D.L. 155/2010, in particolare dell'art. 5. Ricordiamo che
Venafro, e tutto il territorio limitrofo, non si sa "quanto" di esso, è
esposto alle emissioni di due inceneritori in territorio molisano e uno
in territorio laziale; 2) la Regione è inadempiente in materia
di tutela della salute pubblica e del controllo dello stato di qualità
dell'aria ambiente, e per questo è ancora sotto diffida del Ministro
dell'Ambiente, risalente al 20102. Ma nulla si muove; 3)
sinceramente mi meraviglia che in quell'area si tolleri, ormai da anni,
di essere esposti ad un rischio certo, non valutato negli effetti che,
peraltro, colpiscono specialmente bambini e soggetti anziani; 4)
parimenti mi sembra incredibile che questo stato di cose si affronti in
maniera così disimpegnata. Se il nuovo Procuratore vuole vederci chiaro
gli basta andare sul sito di Arpa Molise e verificare se sono
ottemperati gli obblighi di legge in tema di informazione obbligatoria
al pubblico sui livelli degli inquinanti indicati nel predetto Decreto
Legge, e poi regolarsi se chiedere o meno al Giudice misure cautelari
idonee a proteggere i cittadini. Anche perché mi pare di ricordare che
bruciare rifiuti senza controllare le micropolveri sia un'attività non
proprio salubre.
Dai dati del monitoraggio sono divenuti ultimamente conclamati i danni che l’inceneritore di Pozzilli produce:
con le attuali 93.000 T/a di rifiuti l’impianto ha emesso in un anno: Kg 1 di mercurio, Kg 2 di cadmio+tallio; Kg 15 di diossina+furani;
Tonnellate 122,53 di NO2 (diossido di azoto), T. 2,52 di NH3
(ammoniaca), T. 2,64 di CO (monossido di carbonio), T. 2,25 di HCl
(acido cloridrcio).
Nel biomonitoraggio eseguito in un’area di 5 Km intorno all’impianto è stato constatato l’accumulo in crescita di cadmio, piombo e mercurio sì da far concludere, dalla stessa società, per la criticità dell’area.
La società Hera Ambiente Spa (ex Energonut) ha dovuto dichiaralo
nell’ambito della procedura di A.I.A. (autorizzazione ambientale
integrata) che ha avviato per l’impianto di incenerimento rifiuti di
Pozzilli, essendovi obbligata dalla nuova normativa nazionale.
LA DITTA HA CHIESTO ANCHE DI RADDOPPIARE LE QUANTITA’ DI RIFIUTI DA BRUCIARE
In tale procedura la società ha chiesto sfruttare la massima potenza
dell’impianto (da 47 MW a 49,9 MW) e di raddoppiare le quantità da
bruciare anche mediante l’utilizzo di una tipologia di rifiuti
individuata col codice CER 19.12.12, avente minor potere calorifico,
sostanzialmente il residuo non riciclabile della raccolta differenziata
Se venisse autorizzato quanto richiesto dalla ditta, l’impatto sull’ambiente e sulla salute si aggraverà enormemente.
Il WWF Molise, come anche l’associazione Mamme per la Salute, ha
presentato osservazioni nell’ambito della procedura di AIA e ha chiesto
espressamente che per le nuove quantità e nuovo tipo di rifiuto Hera
Ambiente debba espletare la procedura di V.I.A. (valutazione di impatto
ambientale).
Nella Conferenza di Servizi, a cui abbiamo partecipato, l’Arpa Molise
ha espresso la stessa convinzione, mantenendola con fermezza nonostante
le intimidazioni e le minacce di ritorsioni economiche più volte
avanzate dai rappresentanti della società.
Se questa posizione sarà confermata anche dalla Regione, potremo dire
di aver raggiunto un bel risultato e potremo confidare in una
valutazione obiettiva e in una maggiore attenzione e sensibilità verso
le esigenze di tutela della qualità dell’aria e dell’ambiente e della
salute della popolazione, e soprattutto nel rispetto della legge.
Un impianto di questo tipo non può essere considerato un impianto per
la produzione di energia pulita. Con le immissioni in atmosfera di
metalli pesanti e particolarmente dannosi alla salute umana come il
mercurio e il cadmio, nell’energia prodotta non c’è niente di pulito, ma
solo i grandi interessi economici della società e la vocazione e la
funzione principale dell’impianto che è lo smaltimento dei rifiuti. La
ditta si arricchisce: facendo pagare i rifiuti in ingresso e poi
vendendo l’energia a prezzi maggiorati per via degli incentivi
accordati.
Chiediamo ai Comuni della vallata di opporsi alle richieste della
ditta e chiediamo alla Regione di esigere la V.I.A., così come indicato
dall’Arpa, avendo la responsabilità verso i cittadini e la loro salute.
Le osservazioni e le richieste del WWF, con i dati riassuntivi delle
emissioni sono disponibili sul sito del WWF Molise e sulla nostra pagina
Facebook wwfmolise.
Anche quest’anno la nostra associazione sostiene l’iniziativa promossa dalla Fondazione Anchise Onlus , preieduta dal nostro socio Carmine Lucarelli. 📅 Dal 2 al 14 giugno 2025 , un nuovo ciclo di cure termali a Telese (BN) offrirà la possibilità di vivere un’esperienza rigenerante, con partenza da Campobasso e da altri comuni del circondario . Questa proposta, che mette insieme salute, socialità e attenzione alle fragilità , si basa su un’idea semplice e rivoluzionaria: il prendersi cura non è solo un atto medico, ma anche un gesto culturale . 💙 Cosa rende speciale questa iniziativa? 🚐 Navetta gratuita da Campobasso, Spinete, Bojano, Campochiaro, Vinchiaturo e Sepino 👥 Accompagnamento solidale per anziani o persone con difficoltà motorie, grazie all’impegno dei volontari 💆♀️ Convenzione termale con sconti su trattamenti aggiuntivi 🎙️ Incontri in viaggio con esperti di salute, cultura e benessere – perché anche il tempo del tragitto possa diven...
Nel cuore del Molise, tra montagne e silenzi, c’è chi sceglie di non tacere. Area Matese ha diffuso una nota formale indirizzata a istituzioni nazionali e regionali – dalla Regione Molise al Ministero delle Infrastrutture , fino all’ ANAC e alla Corte dei Conti – denunciando gravi anomalie nella gestione di progetti e procedure pubbliche legate al territorio. Il documento, articolato e dettagliato, non è solo un atto di protesta: è un gesto di responsabilità civica. Richiama l’attenzione sulla necessità di trasparenza, rispetto delle regole e tutela dei beni comuni , ponendo l’accento su come la gestione delle risorse pubbliche debba rispondere a principi di correttezza, partecipazione e legalità sostanziale. Nel testo si evidenziano criticità amministrative, ipotesi di conflitti di interesse e mancate risposte istituzionali, in un contesto dove il silenzio rischia di diventare complicità. È un appello alla vigilanza, alla coerenza e al ritorno a una visione di sviluppo che...
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