sabato 30 aprile 2011

LIBERI DI SCEGLIERE COME GUARIRE



 

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Fra 2 giorni l'UE metterà al bando diverse erbe medicinali, costringendo molti di noi a sostituirle con farmaci che incrementano i profitti delle grandi aziende farmaceutiche. Raggiungiamo 1 milione di firme!



Grazie.


(by Nicola)



venerdì 29 aprile 2011

L'UDC (UNIONE DEI CARCERATI) FA "CASINI"

Ricevo e pubblico con molto piacere  il "diario" della Signora Maria Antonietta Farina Coscioni

“Alla fine la farsa è apparsa chiara, la manovra svelata: Pierferdinando Casini e l’UdC hanno strumentalizzato una questione delicata e seria come il bio-testamento, nella speranza di farla diventare parte integrante della campagna elettorale e della quotidiana polemica politica. Alla farsa si è prontamente prestato il presidente del Consiglio, con la sua “lettera”, nella quale accusa ‘i giudici che colmano il vuoto con iniziative più o meno estemporanee’…Più che una preoccupazione, alla prova dei fatti si è rivelata una barzelletta di pessimo gusto…”.
“Prima Casini chiede di invertire il punto all’ordine del giorno sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento della Camera, per discuterlo ‘senza ulteriori rinvii, in particolare per il rischio che, in mancanza di un'iniziativa legislativa siano i giudici a colmare il vuoto con iniziative più o meno estemporanee’; dà così per scontata l’interpretazione berlusconiana di quello che starebbe accadendo nel nostro paese, ma al tempo stesso mostrando di ignorare quello che accade quotidianamente in tante stanze di ospedale e nelle camere da letto dei malati di questo paese. Poi, quasi a pentirsi preventivamente per quello che stava per porre in essere, dice di augurarsi ‘che nessuno voglia strumentalizzare una questione molto seria e che ci sia la serenità necessaria per dibattere in modo approfondito questioni così delicate...che non sono parte né della campagna elettorale imminente, né della nostra, purtroppo quotidiana, polemica politica, ma fanno parte delle scelte esistenziali che un Parlamento in alcune circostanze è chiamato ad assumere”.
Un’ora dopo, quando si deve passare all’esame delle proposte emendative, colpo di scena: il Presidente della Commissione Bilancio Giorgetti informa l’Aula che la Commissione Bilancio ‘non ha potuto esprimere il proprio parere perché il Governo ha chiesto un supplemento di tempo per il supporto tecnico della Ragioneria di Stato.” E chiede la sospensione dei lavori. Ma possibile che né l’UdC né la Presidenza sapesse che NON SI POTEVA procedere con l’esame del provvedimento?
Appuntamento comunque per giovedì mattina. Nel frattempo alle 18,15 la Commissione Bilancio si riunisce, e in 15 minuti netti disbriga i propri obblighi sull’articolo 1, e rinvia ad altra data l’esame sul resto degli emendamenti.
Giovedì, come fissato, alle 9,30 riprendono i lavori d’Aula ma bisogna attendere più di tre ore, e finalmente alle 13 si apprende che la Conferenza dei capigruppo ha deciso di posticipare al 18-19 maggio la discussione sulle DAT. Non un deputato dell’UDC fiata. Dov’è finita l’urgenza di cui avevano parlato il giorno prima?
E allora interveniamo noi: “Signor Presidente, il Presidente Leone ha letto molto velocemente il calendario dei lavori, ma mi è parso di cogliere una data molto importante: quella del 18 e del 19 maggio entro la quale, anzi, nella quale riprenderemo i lavori sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, cioè fra tre settimane. L'iniziativa dell'UdC e dell'onorevole Casini, che hanno voluto anticipare la discussione sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, in realtà, si è trasformata in un posticipo…Ci saremmo aspettati dall'UdC, che aveva tutta questa urgenza di discutere questo importantissimo documento, una sia pur minima reazione…Di certo, quella che è stata venduta ai cittadini come una grande iniziativa politica si è rivelata, alla prova dei fatti, nemmeno dopo ventiquattr'ore, una «bolla» mediatico-elettorale, ancora una volta, sulla pelle dei cittadini, ma anche sulla dignità di questo Parlamento. Non c’era nessuna necessità di posticipare il dibattito sulle dichiarazioni anticipate di trattamento che erano all'ordine del giorno. Ieri avremmo potuto chiudere la discussione di oggi; e oggi, avremmo potuto affrontare il resto dei temi, che discuteremo invece la prossima settimana; e la prossima settimana, senza agitazioni propagandistiche, avremmo discusso con tranquillità le dichiarazioni anticipate di trattamento. Questo modo di trattare quest'Aula e i deputati è indecoroso e viola anche il buon senso, il senso comune. Non vorremmo che, di fronte a fatti come questi - nei telegiornali di ieri sera e nei quotidiani di stamattina non si parla d'altro - domani, venisse meno l'attenzione rispetto ad un fatto molto semplice: l'UdC e l'onorevole Casini si sono presi gioco di questo Parlamento, perché impegnati in campagna elettorale.”
Tutto ciò si può definire solo in un modo: ancora una brutta, volgare, cinica speculazione. L’ennesima.   

(by Nicola)

NON PERDIAMO LA SPERANZA



Il buio non può oscurare "la semina." Anzi...

DIFENDIAMO I REFERENDUM

Oggi pomeriggio dalle ore 18:30 tutti in p.zza Prefettura a Campobasso

(by Nicola)

giovedì 28 aprile 2011

Soldi pubblici e interessi in Lussemburgo. I dolci affari dello zucchero in Molise

Denaro pubblico nello stabilimento e la gestione a un privato con interessi in Lussemburgo. Lo zuccherificio di Termoli potrebbe provocare un terremoto politico con oltre 120 dipendenti a rischio licenziamento
Uno zuccherificio che inghiotte 50 milioni di fondi pubblici. La Regione Molise che ha come socio un’impresa con sede in Lussemburgo, paese che non brilla per trasparenza fiscale. Ancora: la stessa Regione che investe un tesoro in una società di cui affida la gestione a un imprenditore già incorso in qualche disavventura (e già inutilmente finanziato con soldi pubblici) dieci anni fa. La storia dello zuccherificio di Termoli potrebbe provocare un terremoto politico in Molise. E non solo perché 120 dipendenti, più centinaia nell’indotto, rischiano il posto. C’è un esposto presentato dal consigliere regionale Massimo Romano (centrosinistra) che è un sasso nello stagno del Molise. Una regione spesso dimenticata, dove politica, imprese, ma anche giornali e magistratura, sembrano un mondo a sé.
L’esposto indirizzato chiama in causa soprattutto le scelte politiche ed economiche della regione dove regna da dieci anni un esponente di spicco del Pdl. Michele Iorio: ex Dc, entra in Regione nel 1990, prima come assessore, poi come vicepresidente. Dal 2001 è Governatore (due volte ha dovuto affrontare una questione di incompatibilità perché era anche parlamentare).
Racconta Romano nell’esposto: “Il Tar ha già annullato diversi atti compiuti nella gestione delle zuccherificio, ma si va avanti come se niente fosse. La società è proprietà mista, pubblica per il 60%. Il socio privato con il 37% delle quote è la G&B Investments Spa, una società subentrata senza procedura di evidenza pubblica”. Aggiunge: “La G&B è interamente controllata da una società anonima, P.F.P. Lussemburgo, riconducibile all’ex patron della Gtr Group, un’impresa fallita che faceva capo a Remo Perna”. Una ricostruzione confermata dalle visure camerali italiane e lussemburghesi e dagli interessati interpellati dal Fatto. Perna è stato protagonista di grandi operazioni imprenditoriali, come l’avventura dei Jeans Pop 84, che però si sono talvolta risolte con buchi di decine di miliardi di lire. “Ci hanno fatto fallire, eravamo in grado di fare fronte ai creditori, ma avevamo molti nemici”, sostiene oggi Perna.
Niente di illecito, resta la questione di opportunità per un soggetto pubblico di avere un socio con sede in Lussemburgo. Ma è solo l’inizio. Ricorda l’esposto: “La Regione ha investito 53 milioni nello zuccherificio”, una montagna di denaro pubblico, soprattutto in un momento di crisi. Fino a pochi giorni fa, alla decisione della Regione “di rimodulare due mutui da 5 e da 15 milioni che saranno rimborsati dallo zuccherificio in 30 rate posticipate”.
Un aiuto per puntellare un’industria in difficoltà? Romano punta il dito su altre questioni: “La Regione, pur essendo socio di maggioranza, ha inspiegabilmente convertito le proprie azioni in privilegiate, lasciando la gestione al socio privato”. In Molise più d’uno rispolvera passate vicende che videro protagonisti la stessa Regione e la famiglia Perna. Come ha ricordato il quotidiano Altromolise: “La Regione Molise, già guidata da Iorio, cercò di evitare il fallimento del colosso tessile Gtr (380 dipendenti) attraverso un intervento di Finmolise. Come? Assegnando nel 2002 la somma di 2,5 milioni alla società Hdm che era affittuaria di tutta la struttura della Gtr di Monteroduni. L’Hdm era controllata da familiari di Remo Perna… Appena otto mesi dopo, la Gtr fallì e ci fu chi contò un esercito di creditori per 150 miliardi di lire”.
Remo Perna ricostruisce così la vicenda: “Ho comprato le quote dello zuccherificio dall’altro socio privato, la Regione e la politica non c’entrano”. Ma quei 50 milioni che la Regione ha messo nella società? “Riguardano la passata gestione. Noi siamo arrivati nel 2009”. La Regione ha la maggioranza, ma non partecipa alla gestione. Possibile? “È previsto negli accordi preesistenti”.
E quei finanziamenti pubblici che le società della famiglia Perna hanno ottenuto dalla giunta di Iorio dieci anni fa (e che secondo Romano sarebbero stati “convertiti nella partecipazione a una finanziaria”)? “La domanda per i finanziamenti era precedente all’arrivo di Iorio”. Restano due questioni scomode sollevate da Romano. Primo, lo zuccherificio stava stipulando un contratto da milioni con una società citata nell’inchiesta P3, i cui rappresentanti (non indagati) erano in contatto con Marcello Dell’Utri. Perna risponde: “É un’importante azienda che si occupa di biomasse, ma dell’inchiesta P3 non ne sappiamo niente”. E la vostra partecipazione in una società il cui titolare sarebbe accusato di riciclaggio? “Non sapevo nemmeno di aver quella quota societaria. L’ho acquistata con altre. Basta! Mi fanno tutti la guerra per lo zuccherificio”, conclude Perna.
Alla luce dell’esposto, però, il presidente della Regione Iorio, dovrebbe forse spiegare perché ha investito decine di milioni di euro pubblici in una società lasciandone ai privati la gestione. Non c’è il rischio che lo zuccherificio si mangi un tesoro? Il Molise, però, è lontano dai riflettori dell’opinione pubblica nazionale. Pochi si ricordano di questa terra. Ma i comitati di affari, più o meno leciti, no, come dimostra l’inchiesta P3. Le intercettazioni di Pasquale Lombardi rivelano, per esempio, il suo interessamento nella nomina del Procuratore di Isernia.

di Ferruccio Sansa

Fonte: INFORMAZIONE LIBERA  giovedì 28 aprile 2011

 
(by Gaetano)

FORTE AFFLUENZA ALLA MANIFESTAZIONE DELLA RETE CON IL PROF. SALVATORE SETTIS!

La Rete delle 136 Associazioni e Comitati contro l’eolico selvaggio e i rifiuti extra-regionali in Molise ringrazia il Prof. Salvatore Settis per aver scelto la sede di Campobasso per presentare il libro “Paesaggio. Costituzione. Cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile”, ed esprime forte soddisfazione per la straordinaria partecipazione di pubblico che si è registrata all’evento.


La puntualità scientifica, il rigore accademico e la competenza professionale dei Dirigenti del Ministero dei Beni Culturali, del Docente di Storia dell’Arte presso l’Università “Federico II” di Napoli, Tommaso Montanari, e dei due esponenti della Rete dei Comitati, la Dott.ssa Elisabetta Brunetti e il Dott. Emilio Izzo che sono intervenuti, hanno permesso all’uditorio di conoscere e contestualizzare i contenuti dell’opera del Prof. Settis rispetto al valore del patrimonio culturale e paesaggistico della Regione Molise.


La Rete esprime massimo apprezzamento per questa meravigliosa mobilitazione dal basso della società civile molisana e chiede a tutte le autorità nazionali e regionali di attivarsi a tutela dell’ambiente, della storia, della cultura e dell’arte.

Auspica inoltre che alla luce dello straordinario evento di ieri l’On. Antonio Pietro ritiri la propria interrogazione parlamentare contro il Direttore Regionale dei Beni Culturali del Molise e che il Sen. Michele Iorio, Presidente della Giunta Regionale, rinunci a modificare la Legge Regionale n. 23 del 23.12.2010 che è un pilastro nell’azione di difesa e valorizzazione dell’ambiente molisano.

Nella convinzione che sia l’On. Di Pietro che il Sen. Iorio possano adoperarsi insieme alle Associazioni e alle Istituzioni Nazionali per valorizzare il comune patrimonio paesaggistico ed archeologico locale la Rete comunica di rimanere vigile sulle prossime scelte a partire dalla causa prevista in Consiglio di Stato il 29.04.2011 sull’installazione di n. 16 pale eoliche sul Crinale della Castagna.


  
Fonte: La Rete, 28 aprile 2011

(by Nicola)






FACCE & TACCHI NUCLEARI

 

La Cassazione deve pronunciarsi sul referendum contro il nucleare. Il Governo ha ritirato la legge per la costruzione delle nuove centrali per riproporla tra un anno (parole pubbliche del capo del Governo) nella speranza che il disastro di Fukushima venga dimenticato. E', come capirebbe anche un bambino di cinque anni, una presa per il culo. L'Ufficio centrale della Cassazione, presieduta da Capotosti, deve decidere se il referendum si terrà ugualmente. Se lo cancellerà sarà complice.
L'articolo 39 della legge 352/1970 prevede "se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l'atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l'Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso".
Qui, come è chiaro, non si vuole abrogare nulla, solo far passare il tempo. E' una tecnica mafiosa: "Quannu tira u ventu fatti canna!" (quando soffia il vento fatti canna) di un governo nuclearista e di un'opposizione collusa che ha Veronesi come testimonial (ex senatore del Pdmenoelle) e che ha fatto fallire l'accorpamento delle elezioni amministrative con i referendum con le sue assenze in aula (10 Pdmenolelle, 2 Idv). La Cassazione è di fronte a un bivio. O con i cittadini, o con un corruttore piduista e i suoi lacchè. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Fonte: Blog di Beppe Grillo, 28.04.2011

(by Nicola)

SONO UN "CONSERVATORE!" IL GOVERNO REGIONALE E NAZIONALE "PROGRESSISTI!"

Sono un "Conservatore!"

Devo annoverare in questa "Categoria" la maggior parte – se non tutti – i partecipanti alla riuscitissima manifestazione organizzata il 27 aprile u.s. (Aula Magna del "Mario Pagano") in occasione della presentazione del libro del Prof. Salvatore Settis: "Paesaggio. Costituzione. Cemento. La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile".

Perché affermo di essere un "Conservatore?" Semplice! Se voglio - o mi impegno per - tutelare (dunque conservare) l'ambiente (il paesaggio e quant'altro) in cui vivo, sono un "Conservatore!" Non posso essere altro!

Osservo (del resto sono co-fondatore dell'Osservatorio Molisano sulla Legalità) che in Molise un governo di centro-destra, dunque "Conservatore", è per l'eolico (selvaggio, ma è per l'eolico) cioè per il "progresso!" Ergo: questa regione è governata da "PRO GRE SSI STI!" Idem su scala nazionale (nucleare, ecc.).

Non lo sanno ma sono... "CO MU NI STI!"

(by Nicola)

E' GUERRA TOTALE ALLA LEGALITA'

Caro direttore, ormai è guerra totale alle Procure. Guerra unilaterale, combattuta con profusione torrentizia di mezzi. Con tattiche diverse, ma tutte ispirate al disegno di mortificare la magistratura; ridurne l’indipendenza; restringerne gli spazi d’intervento. In modo da circoscrivere il rischio che anche i potenti debbano rispondere delle violazioni di legge commesse.

L’escalation è inarrestabile: si parte sostenendo che per fare il lavoro di magistrati bisogna essere malati di mente o che i magistrati (variazione leggiadra) sono un cancro da estirpare; si prosegue invocando una commissione d’inchiesta col compito di stabilire che la magistratura è un’associazione a delinquere con fini eversivi; poi si organizzano manifestazioni di piazza contro i giudici accusati di essere avversari politici; infine si tappezzano i muri di manifesti incivili con la scritta «fuori le Br dalle Procure» .

Strano: anche le Br avevano dichiarato una guerra unilaterale, stabilendo – dal mondo cupo della clandestinità – quali «nemici» meritassero di vivere storpiati dalle gambizzazioni e quali invece dovessero morire ammazzati. E molti sono i magistrati che la violenza terroristica ha ucciso. È evidente allora che parlare di Br nelle Procure, oltre che vergognoso, significa collocarsi fuori dagli standard delle democrazie occidentali, non diversamente da coloro che per tutelare i loro privilegi presentano la nostra giustizia come un campo di battaglia fra interessi contrapposti.

La guerra alle Procure registra da ultimo un furibondo attacco ai Pm di Palermo ed in particolare ad Antonio Ingroia in relazione al «caso Ciancimino», con la delicata richiesta di «tirar fuori l’articolo 289 codice penale (attentato ad organi costituzionali) che punisce con 10 anni di galera chi cospira contro lo Stato». So bene che Ingroia non gradisce difese d’ufficio. Sa difendersi da solo (l’ha fatto molto bene proprio in un’intervista al Corriere). Parlano per lui, in ogni caso, gli straordinari successi ottenuti nel corso di un impegno antimafia ormai più che ventennale.

Ma la raffica di assalti dei giorni scorsi non può passare sotto silenzio. Intendiamoci: il caso Ciancimino è obiettivamente controverso (come lo stesso Ingroia non si stanca di ricordare), per cui vi è spazio per critiche ed opinioni divergenti. Ma tutt’altra cosa è farne un pretesto per screditare ingiustamente e addirittura mettere sul banco degli imputati magistrati onesti e coraggiosi: secondo un copione già sperimentato ai tempi della distruzione del pool di Falcone, accusato di scorretti rapporti con i collaboratori di giustizia (indimenticabile la favola dei cannoli portati a Buscetta), con la conseguente, micidiale calunnia di svilire la ricerca della verità ad azione politica ispirata da una fazione ai danni di un’altra.

Ma Ingroia (non se n’abbia a male…) è un bersaglio piccolo. Il bersaglio grosso è spianare la strada alla sedicente riforma «epocale» della giustizia: quella che consegnerà alla maggioranza politica contingente (poco importa se verde, azzurra o rossa) il potere di aprire o chiudere il rubinetto delle indagini penali e di regolarne l’intensità. Può esserci argomento più suggestivo di una «cospirazione politico giudiziaria», di una «calunnia di stato» avallata da un notissimo magistrato? Alla lunga sotto le grottesche accuse di macchinazione apparirà l’insofferenza per il controllo di legalità. Ma intanto la tecnica di presentare come verità anche le tesi più assurde è partita: implacabile. E qualcosa purtroppo rischia di restare
.

Gian Carlo Caselli

Fonte: Corriere della Sera, 27 aprile 2011

(by Nicola)

mercoledì 27 aprile 2011

A PROPOSITO DI NUCLEARE!

WATER CARRIER, IS FRESH WATER? (Acquaiò, é fresc l'aqqua?)

Si concretizza il sospetto che questo Governo voglia annullare il referendum di giugno per dare il via libera al legittimo impedimento
             


e alla privatizzazione idrica.

Probabilmente dietro c'é l'intenzione di annullare i referendum per lasciare in vigore la norma sul legittimo impedimento

         (ari...

 )

e dare il via libera a quelle per la privatizzazione dell'acqua pubblica.

Non a caso il ministro Romani ha affermato che "sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo", mentre il presidente dei gestori acquedotti ha detto "se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico."

Della serie: ACQUAIOLO, E' FRESCA L'ACQUA?  CUMM' LA NEV!

(by Nicola)

martedì 26 aprile 2011

APPELLO

degli amici della Scuola di Formazione Politica
"Antonino Caponnetto"  Puglia


Tutti a Bari in Piazza del Ferrarese, sabato 30 aprile, dalle 18:30, per difendere la Costituzione e far capire che non è più una questione di destra e di sinistra, ma soltanto di dignità e di decenza.
Non mancate!


(by Nicola)

PAESAGGIO. COSTITUZIONE. CEMENTO.

La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile.

La Rete delle 136 Associazioni e Comitati contro l’Eolico Selvaggio e i Rifiuti Extra-Regionali in Molise comunica che mercoledì 27 aprile alle ore 17.30 presso l’Aula Magna del Convitto “Mario Pagano” sarà presentato il libro del Prof. Salvatore Settis, già Rettore dell’Università Normale di Pisa, “Paesaggio. Costituzione. Cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile”.

L’evento, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali del Molise, sarà l’occasione per mettere in luce la rilevanza del patrimonio ambientale e culturale italiano, ma soprattutto quello della Regione Molise, coinvolgendo la cittadinanza per renderli protagonisti attivi contro la devastazione delle ricchezze artistiche, paesaggistiche, storiche e naturalistiche dell’Italia e del Molise.

(by Nicola)

lunedì 25 aprile 2011

INDOVINELLO

NON é il "Bild-Zeitung"  (3.300.000 copie al giorno);
NON é il "Die Süddeutsche Zeitung" (440.000 copie al giorno);
NON è il "Frankfurter Allgemeine" (390.000 copie al giorno);
NON è il "Die Welt" (250.000 copie al giorno);
NON è il "Die Tageszeitung" (60.000 copie al giorno);
NON è il "Neues Deutschland" (50.000 copie al giorno).











Di cosa si tratta?

Playboy Germania!

Questa la traduzione di quanto riportato in copertina:


“Berlusconi va a puttane invece di governare”


E' "giusto" essere ancora rappresentati da tale figuro?

Sbagliare é umano ma - in questo caso - perseverare equivale ad essere complici! Il "Demonio" non c'entra: é troppo serio per occuparsi della "concorrenza!"

(by Nicola)


sabato 23 aprile 2011

Zuccherificio, Massimo Romano in difesa dei lavoratori e dei bieticoltori: “Stanno emergendo ulteriori particolari inquietanti. Eppure si continua a fingere di non vedere.”

La Regione ha investito, negli ultimi tre anni, circa 50 Milioni di euro nello stabilimento di Termoli. Eppure permangono, anzi si acuiscono, i problemi di liquidità dell’azienda, che stanno costringendo lavoratori e bieticoltori a sacrifici intollerabili ed indegni, quali la soluzione finale di scendere davanti ai cancelli per rivendicare il proprio diritto alla retribuzione o alla corresponsione dei pagamenti delle bietole.
A chi come l’Assessore regionale all’Agricoltura, continua a scaricare la colpa sul Governo centrale, ricordo che si tratta di un governo presieduto da un parlamentare eletto proprio in Molise (Berlusconi), dello stesso partito del Governatore Iorio (PDL) e dei suoi assessori (compreso Cavaliere), e che in occasione delle parate elettorali di ministri e sottosegretari invece di brindare farebbero bene a porre in evidenza i temi sostanziali che interessano i cittadini, non i candidati a questa o a quella elezione.
La verità è che ci sono responsabilità precise in capo alla Regione Molise per lo stato drammatico dell’azienda e dell’indotto. Responsabilità, a mio avviso non soltanto politiche, che ho provveduto ripetutamente a denunziare sia in sede politica che in sede giudiziaria.
Non mi spiego come sia possibile continuare a fare finta di non vedere.

Una società privata scelta senza gara e senza alcuna verifica dei requisiti economici, patrimoniali e di moralità (requisiti richiesti dalla legge, non dal sottoscritto), controllata da società estere aventi sede in noti paradisi fiscali (Cipro, Lussemburgo), riconducibile a soggetti già noti alle cronache per noti insuccessi e fallimenti industriali, già beneficiari di Milioni di euro di soldi pubblici (che dovevano servire al riassorbimento di dipendenti del tessile in cassa integrazione e che invece sono confluiti in ignote operazioni commerciali con la Mauritania), a cui la Regione svende le quote della società (rinunziando all’esercizio del diritto di prelazione) consentendo l’acquisto ad un costo dieci volte inferiore a quello pagato dalla stessa Regione solo pochi mesi prima, a cui è stato incredibilmente delegato anche tutto il potere gestionale, a cui è stato erogato credito per decine di Milioni di euro che oggi viene addirittura ulteriormente agevolato ritardandone la restituzione e diminuendone le garanzie reali (determinazione DG n. 11/2011). Tutte operazioni annullate in sede giurisdizionale, perché ritenute illegittime (non solo dal sottoscritto, ma da un giudice), per effetto della sentenza n. 1559/2010 del Tar Molise, e nonostante tutto la Regione e la società continuano a far finta di nulla, eludendo e violando la decisione del giudice amministrativo.

Oggi scopriamo dagli organi di informazione che per la riconversione/differenziazione energetica delle attività produttive sarebbero in corso contatti tra lo stesso Remo Perna e soggetti coinvolti nella nota inchiesta giudiziaria P3 (per quanto allo stato non risulta siano neppure indagati), il tutto sembra al di fuori di regolari procedure di evidenza pubblica. Allo stesso modo, con riferimento al settore commerciale, sembrerebbe che l’azienda di Pantano Basso avrebbe proceduto alla vendita del prodotto in favore di una società di Napoli (anche in questo caso, non è dato sapersi scelta come): lo dimostrerebbe anche il continuo via vai di mezzi della ditta Caturano registrato nei mesi scorsi. Oltretutto, sarebbe per lo meno necessario verificare la congruità tra i corrispettivi di acquisto (tra privato commerciale e Zuccherificio) e quelli di vendita (tra privato commerciale e consumatori finali).


Il tutto, a fronte della più totale mancanza di comunicazioni istituzionali riferite al rispetto, da parte del socio privato, dei propri obblighi di compartecipazione finanziaria al capitale della società: infatti, a fronte del versamento, da parte dell’azionista pubblico Regione, di consistenti finanziamenti per ricapitalizzazione (autorizzati da ultimo con DCR n. 303/2010), non risulta (e si chiede di accertare) se il privato abbia assolto ai propri obblighi sociali finanziari.

Come è accaduto in passato, mi aspetto che questa ulteriore iniziativa, che assumo nell’esercizio del mio mandato istituzionale, provocherà una reazione, da parte dei soliti noti, che nella migliore tradizione molisano-meridionale, mira a scaricare inesistenti colpe su chi ha il coraggio di denunziare, al fine di autoassolvere i responsabili istituzionali o gestionali delle difficoltà aziendali.
Come consigliere regionale del Molise è mio preciso dovere esercitare una funzione di controllo su come vengono gestiti i soldi pubblici dei contribuenti, soprattutto all’interno di società partecipate, specialmente quando ci sono in ballo Milioni di euro e centinaia di lavoratori e di famiglie, nonché il futuro del comparto bieticolo-saccarifero e dell’agricoltura molisana.


(Fonte: www.massimoromano.net  del 23 aprile 2011)

by Franz

venerdì 22 aprile 2011

I CORROTTI RESTITUISCANO CIO' CHE (CI) HANNO RUBATO!!!

Colleghiamoci a questo link e firmiamo:


http://ricerca.libera.it/limesurvey/index.php?sid=11759&lang=it



NON FIRMARE EQUIVALE AD ESSERE LORO COMPLICI!

by Nicola

COMUNICATO STAMPA O.M.L.

L’istituzione di un coordinamento tra le associazioni culturali e di promozione sociale operanti su Campobasso, è stato il principale argomento discusso ieri pomeriggio nella sede del “Terzo Spazio” di Via Mazzini del capoluogo regionale.

“Terzo Spazio” è la struttura messa a disposizione delle varie organizzazioni di volontariato da parte del Comune di Campobasso, per consentire alle stesse di avere un luogo di incontro, confronto, discussione al fine di perseguire al meglio gli obiettivi precipui di ciascuna.

Particolarmente meritevole è stato riconosciuto l’apporto, del tutto volontario e gratuito, del direttore della struttura, dott. (Fulvio) Fusco.

Promosso dall’Osservatorio Molisano sulla Legalità, sodalizio che si prefigge di trasmettere l’amore per la legalità come un bene per la persona e porsi come punto di riferimento per la tutela e il ripristino della legalità, nel corso dell’incontro sono state definite le linee di condotta per evitare sovrapposizioni in merito alla miriade di eventi e iniziative organizzate con una periodicità sempre più frequente.

Il dibattito si è poi incentrato sull’esigenza di democraticità delle strutture, l’elettività e la gratuità delle cariche associative.

Esaminato anche l’istituto del cinque per mille, particolare forma di finanziamento delle organizzazioni non profit. Unanime è stato il consenso nell’individuare l’associazione Molisesorriso onlus come organizzazione particolarmente meritevole per l’attività svolta, a cui destinare direttamente la quota dell’irpef da parte dei soci delle associazioni partecipanti all’incontro.

Segreteria Oml

giovedì 21 aprile 2011

CENTRIAMOLI NELL'INTRADOSSO, ovvero: "Faceml sott la scenna!"

Ieri sera,  dopo la riunione con altre Associazioni – naturalmente andata benissimo – alla domanda "Come possiamo uscire da determinate situazioni?" ci é apparsa – come per incanto - la soluzione: l'INTRADOSSO!

Non sapete cos'é l'intradosso? Bene. Anzi male!

L'intradosso é "la superficie interna, concava, di un arco o di una volta e, in termini aeronautici, la parte inferiore di un profilo alare o di un'ala, dal bordo d'attacco al bordo d'uscita."

Per assonanza, quando i cacciatori "nostrani" dicono "l'ema fà sott' la scenna", intendono una ed una sola cosa: mirare per colpire sotto l'ala!

All'unisono abbiamo realizzato che il nostro grido di lotta é, e  sarà: "CENTRIAMOLI NELL'INTRADOSSO!"

by Nicola e Giacomo

mercoledì 20 aprile 2011

OTTIMIZZAZIONE DELLE INIZIATIVE PROPOSTE DALLE ASSOCIAZIONI DEL MOLISE

L'OML è lieto di invitare le Associazioni all'incontro dibattito presso "Terzo spazio" il giorno 20 aprile alle ore 18,30.
La partecipazione di tutti è l'unico strumento evolutivo e di contrasto al malcostume, oltre che alla illegalità diffusa.

Per questo l'OML ritiene importantissimo e non più procrastinabile l'intesa/cooperazione, quale modo di porsi di tutti i sodalizi culturali per la reale crescita sociale in Molise.

Certi di conoscerci e cordialmente dialogare, ricevete i migliori saluti.

Osservatorio Molisano Sulle Legalità.

martedì 19 aprile 2011

USCIAMO DAL TUNNEL DELL'INFORMAZIONE DROGATA!!!

Segnalo alla vs. attenzione questo sito: http://www.openpolis.it/

Gradirei avere Vs. impressioni e suggerimenti sulla iscrizione / collaborazione di OML ad Openpolis.

by Nicola

domenica 17 aprile 2011

DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 14

I doveri del dirigente

Il magistrato dirigenti dell’ufficio giudiziario cura l’organizzazione e l’utilizzo delle risorse personali e materiali disponibili in modo da ottenere il miglior risultato possibile in vista del servizio pubblico che l’ufficio deve garantire.

Assicura la migliore collaborazione con gli altri uffici pubblici nel rispetto delle specifiche competenze di ciascuna istituzione.

Garantisce l’indipendenza dei magistrati e la serenità del lavoro di tutti gli addetti all’ufficio assicurando trasparenza ed equanimità nella gestione dell’ufficio e respingendo ogni interferenza esterna.

Cura di essere a conoscenza di ciò che si verifica nell’ambito dell’ufficio, in modo da poterne assumere la responsabilità e spiegarne le ragioni.

Esamina le lagnanze provenienti dai cittadini, dagli avvocati e dagli altri uffici giudiziari o amministrativi, vagliandone la fondatezza e assumendo i provvedimenti necessari ad evitare disservizi. Anche a tal fine deve essere disponibile in ufficio.

Vigila sul comportamento dei magistrati e del personale amministrativo intervenendo, nell’esercizio dei suoi poteri, per impedire comportamenti scorretti.

Redige con serenità, completezza e oggettività i pareri e le relazioni sui magistrati dell’ufficio, così lealmente collaborando con coloro cui è messa la vigilanza sui magistrati, con il Consiglio giudiziario e con il Csm.

Sollecita pareri sulle questioni dell’ufficio da parte di tutti i magistrati, del personale amministrativo e, se del caso, degli avvocati. Cura l’attuazione del principio del giudice naturale.


Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

sabato 16 aprile 2011

"LETTERA APERTA" in VIDEO

ALLE ASSOCIAZIONI CULTURALI (E NON) OPERANTI IN MOLISE

Aula Magna Mario Pagano a Campobasso
27.04.2011 - Ore 17.30

La battaglia per l'ambiente contro il degrado civile.
PAESAGGIO COSTITUZIONE CEMENTO

Autore Salvatore Settis.

Fonte: blog M. Petraroia, 16.04.2011

by Nicola

DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 12

La condotta del giudice

Il giudice garantisce alle parti la possibilità di svolgere pienamente il proprio ruolo, anche prendendo in considerazione le loro esigenze pratiche.

Si comporta sempre con riserbo e garantisce la segretezza delle camere di consiglio, nonché l’ordinato e sereno svolgimento dei giudizi.

Nell’esercizio delle sue funzioni ascolta le altrui opinioni, in modo da sottoporre a continua verifica le proprie convinzioni e da trarre dalla dialettica occasione di arricchimento professionale e personale.

Nel redigere la motivazione dei provvedimenti collegiali espone fedelmente le ragioni della decisione, elaborate nella camera di consiglio ed esamina adeguatamente i fatti e gli argomenti prospettati dalle parti.

Non sollecita né riceve notizie informali nei procedimenti da lui trattati.

Nelle motivazioni dei suoi provvedimenti e nella conduzione dell’udienza evita di pronunciarsi su fatti o persone estranei all’oggetto della causa, di emettere giudizi o valutazioni sulla capacità professionale di altri magistrati o dei difensori, ovvero – quando non siano indispensabili ai fini della decisione – sui soggetti coinvolti nel processo.


Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

venerdì 15 aprile 2011

RASSEGNA STAMPA "LETTERA APERTA"

L'O.M.L. nel ringraziare le 12 (dodici) Testate che ad oggi hanno pubblicato quanto inviato al Procuratore Silvano Mazzetti, rimanda per ulteriori approfondimenti al seguente link:


by Nicola


DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 11

La condotta nel processo

Nell’esercizio delle sue funzioni, il magistrato, consapevole del servizio da rendere alla collettività, osserva gli orari delle udienze e delle altre attività di ufficio, evitando inutili disagi ai cittadini e ai difensori e fornendo loro ogni chiarimento eventualmente necessario.

Svolge il proprio ruolo con pieno rispetto di quello altrui ed agisce riconoscendo la pari dignità delle funzioni degli altri protagonisti del processo assicurando loro le condizioni per esplicarle al meglio.

Cura di raggiungere, nell’osservanza delle leggi, esiti di giustizia per tutte le parti, agisce con il massimo scrupolo, soprattutto quando sia in questione la libertà e la reputazione delle persone.

Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

IL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE RESTA OBBLIGATORIO

Il tentativo di accordo andrà comunque fatto per alcune materie, tra cui le cause per risarcimento danni da responsabilità medica. È parte del contenuto di una nota scritta dal ministero della Giustizia, dopo che il Tar del Lazio ha rinviato alla Corte costituzionale alcune norme del decreto legislativo in base al quale è necessario il passaggio attraverso la mediazione per procedere poi davanti all'autorità giudiziaria.

«Il giudice amministrativo ha rimesso la questione dell'obbligatorietà della mediazione alla Corte costituzionale perché si pronunci come nelle sue prerogative ma, significativamente, non ha sospeso, come pure avrebbe potuto, il regolamento attuativo impugnato che, al pari della corrispondente disciplina legislativa, resta vigente e operante, come in ogni altro dei molti casi in cui pende una questione di legittimità su norme processuali», si legge ancora nella nota.

Intanto, il Consiglio nazionale forense ha intenzione di presentare delle proposte per riscrivere l'istituto della mediazione, in modo da far fronte alle varie perplessità finora sollevate dagli avvocati.

Fonte: e-dott, 14.04.2011

by Nicola

giovedì 14 aprile 2011

DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 10

Obblighi di correttezza del magistrato

Il magistrato non si serve del suo ruolo per ottenere benefici o privilegi.

Il magistrato che aspiri a promozioni, a trasferimenti, ad assegnazioni di sede e ad incarichi di ogni natura non si adopera al fine di influire impropriamente sulla relativa decisione, né accetta che altri lo facciano in suo favore.

Il magistrato si astiene da ogni intervento che non corrisponda ad esigenze istituzionali sulle decisioni concernenti promozioni, trasferimenti, assegnazioni di sede e conferimento di incarichi.

Si comporta sempre con educazione e correttezza; mantiene rapporti formali, rispettosi della diversità del ruolo da ciascuno svolto; rispetta e riconosce il ruolo del personale amministrativo e di tutti i collaboratori.


Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

mercoledì 13 aprile 2011

L'O.M.L. SCRIVE AL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA DOTT. SILVANO MAZZETTI

Inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 della Corte dei Conti del Molise: “In Molise c’è una parentopoli!” (è l’amara constatazione fatta ad alta voce dal Procuratore Regionale Francesco Paolo Romanelli).

Inaugurazione dell’anno giudiziario 2011 nel Distretto del Molise: alla data del 30.06.2010 erano pendenti presso le tre Procure del Distretto, complessivamente, 9.873 procedimenti penali, di cui 5.842 presso la sola Procura di Larino (dall’intervento del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Campobasso, dott. Silvano Mazzetti)...

L'intero documento é disponibile sul sito dell'O.M.L.:
http://www.osservatoriolegalita.it/html/content.php?id=nwsd&nw=4674546



by Nicola

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA SOCI O.M.L.

Venerdì 15 Aprile 2011 - alle ore 20:30 - presso la sede sociale "Terzo spazio", a Campobasso in Via Mazzini, n. 38, è convocata l'Assemblea dei soci dell'O.M.L..

 by Nicola

DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 9

L’imparzialità del magistrato

Il magistrato rispetta la dignità di ogni persona, senza discriminazioni e pregiudizi di sesso, di cultura, di ideologia, di razza, di religione.

Nell’esercizio delle funzioni opera per rendere effettivo il valore dell’imparzialità impegnandosi a superare i pregiudizi culturali che possono incidere sulla comprensione e valutazione dei fatti e sull’interpretazione ed applicazione delle norme.

Assicura che nell’esercizio delle funzioni la sua immagine di imparzialità sia sempre pienamente garantita. A tal fine valuta con il massimo rigore la ricorrenza di situazioni di possibile astensione per gravi ragioni di opportunità.

Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

TANGENTI SUI TRAPIANTI. ARRESTATO IMPIEGATO ASL

I carabinieri l'hanno trovato nel suo ufficio con i soldi dell'ultima tangente ancora in mano. A Roma, un impiegato della Asl Rm C è finito in manette per concussione: intascava mazzette sui rimborsi per i trapianti richiesti dai malati. Soldi che avrebbero potuto velocizzare l'iter burocratico, diceva l'uomo ai pazienti. Tra questi, anche un giovane medico trapiantato di cuore, che con la sua denuncia ha fatto emergere l'attività dell'impiegato.

Una vicenda che porta sotto i riflettori l'azienda sanitaria già coinvolta in passato nella storia di tangenti con protagonista Anna Iannuzzi, soprannominata "Lady Asl". Ora, in quest'ultima storia di mazzette, la procura vuole capire se l'impiegato si fosse circondato di complici. Intanto, potrebbero essere almeno 60 le vittime finite nella trappola.

«Attenzione però a non fare valutazioni generali sulla base di un singolo atto criminoso»: a lanciare il monito è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. La raccomandazione arriva anche alla luce di dati recenti, secondo cui il 30% di laziali in attesa di un organo nuovo decidono di iscriversi nelle liste di attesa delle regioni del Nord. «Negli ultimi quattro - cinque anni il Lazio ha applicato una politica molto attenta ed efficace per migliorare le cose», precisa Costa. In effetti, con la sua rete di cinque strutture che effettuano trapianti, negli ultimi anni la regione è diventata un punto di riferimento per il Centro e per il Sud.

Fonte: eDott, 13.04.2011

by Nicola

martedì 12 aprile 2011

REVOCA CONCESSIONE GIUNTA REGIONALE DEL MOLISE n. 1000/CAA del 2 luglio 2007

In riferimento agli obblighi amministrativi connessi all’attuazione della Delibera di Consiglio Regionale n. 256 del 16.11.2010 sollecitiamo il Presidente della Giunta Regionale del Molise Sen. Michele Iorio a mettere in esecuzione la stessa onde evitare il rischio di incorrere in eventuali omissioni sanzionabili in altre sedi.

Le sentenze di merito del TAR Molise n. 132, 133 e 134 del 23 marzo 2011 hanno confermato la valenza storica, paesaggistica e archeologica dell’area di SAEPINUM-ALTILIA e della Valle del Tammaro respingendo i ricorsi della ditta che intende installare n. 16 pale eoliche sul Crinale della Castagna.

Il recente sequestro dell’area disposto dalla Procura della Repubblica di Campobasso con specifica inchiesta penale conferma i dubbi e le preoccupazioni dei cittadini e delle associazioni su quanto accaduto sulla vicenda.

È un dovere della Giunta Regionale del Molise revocare la concessione n. 1000/CAA rilasciata il 2 luglio 2007 dal commissario ad Acta nominato dal TAR Molise.



Fonte: La Rete, 12 aprile 2011

by Nicola



DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 8

L’indipendenza del magistrato

Il magistrato garantisce e difende l’indipendente esercizio delle proprie funzioni e mantiene una immagine di imparzialità e di indipendenza.

Evita qualsiasi coinvolgimento in centri di potere partitici o affaristiciche possano condizionare l’esercizio delle sue funzioni o comunque appannarne l’immagine.

Non accetta incarichi né espleta attività che ostacolino il pieno e corretto svolgimento della propria funzione o che per la natura, la fonte e le modalità del conferimento, possano comunque condizionarne l’indipendenza.


Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

lunedì 11 aprile 2011

A TUTTE LE SCUOLE SUPERIORI DEL MOLISE, RIPETO, A TUTTE LE SCUOLE SUPERIORI DEL MOLISE!!!

Portate “i fatti” nelle scuole per far pensare i ragazzi. Aspettiamo il vostro invito.

L'iniziativa del nostro giornale: 1.500 dvd per gli studenti e incontri di approfondimento con i giornalisti. Documentari e filmati, dal lavoro di Emergency alle storie di Falcone e Borsellino

La nostra intenzione è quella di dialogare con i giovani e fornire loro lo spazio per poter comunicare i propri pensieri e riflessioni su argomenti importanti che, con l’aiuto degli insegnanti, è giusto vengano approfonditi.

Invitiamo perciò tutti coloro che sono interessati all’iniziativa a scriverci utilizzando l’indirizzo email scuola@ilfattoquotidiano.it
Fonte: ilfattoquotidinao.it, 11.04.2011

by Nicola

DEONTOLOGIA GIUDIZIARIA - Art. 7

Adesione ad associazioni

Il magistrato non aderisce ad associazioni che richiedono la prestazione di promesse di fedeltà o che non assicurano la piena trasparenza sulla partecipazione degli associati.

Fonte: Deontologia Giudiziaria - Facoltà di Giurisprudenza di Napoli

by Nicola

domenica 10 aprile 2011

CODICE CIVILE: Approvato un disegno di legge delega di riforma della disciplina di fondazioni, associazioni e comitati

CODICE CIVILE: Approvato un disegno di legge delega di riforma della disciplina di fondazioni, associazioni e comitati

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, ieri 31 marzo 2011, su proposta del Ministro della giustizia, Alfano, e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Sacconi, un disegno di legge che delega il Governo a riformare il Titolo II del Libro I del Codice Civile in materia di disciplina delle fondazioni, delle associazioni e dei comitati, in attuazione del principio di sussidiarietà di cui all’articolo 118, comma quarto, della Costituzione, il cui esame era già stato avviato in una precedente riunione.

"In particolare - spiega Alfano -, il disegno di legge prevede una profonda riforma del codice civile al fine di riconoscere il valore del libero associazionismo, semplificare i meccanismi di riconoscimento della personalità giuridica, ampliare l’autonomia statutaria degli enti con un maggiore coinvolgimento degli associati nei procedimenti decisionali, garantire la trasparenza delle attività degli enti - soprattutto per gli enti che si avvalgono di fondi e sottoscrizioni pubblici - e di consentire la possibilità di svolgere attività d’impresa in via strumentale, tutelando i terzi".

Tra i punti qualificanti del disegno di legge c'è la semplificazione del procedimento di riconoscimento delle persone giuridiche, che verrà assimilato a quello delle società di capitali, con la previsione di un pieno diritto dell'ente all'iscrizione nel registro delle persone giuridiche, iscrizione che potrà essere negata solo per i motivi espressamente previsti dalla legge. Viene, inoltre, prevista, per tutelare gli associati e i terzi, l'introduzione di un collegamento tra la limitazione della responsabilità dell'ente ed il mantenimento di un elevato grado di solidità economica, mentre viene sancito il riconoscimento, anche in favore degli enti privi di personalità giuridica, della qualità di centro autonomo d'imputazione degli interessi.

“Con particolare riferimento alla disciplina delle associazioni riconosciute - sottolinea Alfano -, il disegno di legge oggi varato dal Consiglio dei Ministri contempla un rafforzamento dei diritti degli associati e delle competenze dell’assemblea, una maggiore responsabilizzazione degli amministratori e degli organi di controllo attraverso l’espressa previsione di azioni sociali, l'estensione alle associazioni di maggiore rilevanza economica dei sistemi di controllo previsti per le società di capitali e una nuova disciplina del fondo comune e del regime di responsabilità”.

“Con riferimento, invece, alle associazioni non riconosciute, il provvedimento sottoposto ora all’esame del Parlamento prevede una riduzione al minimo della disciplina imperativa, in ossequio a una maggiore autonomia statutaria, maggiori garanzie dei diritti d’informazione degli associati e appositi rimedi contro la loro esclusione, nonché un aumento delle forme di autocontrollo e autodisciplina”.

“Per quanto attiene alle fondazioni - prosegue il Guardasigilli - il disegno di legge individua in modo più chiaro il carattere identificativo di tali enti, distinguendo le fondazioni con scopi di utilità collettiva a carattere pubblico o privato-sociale da quelle con scopo esclusivamente privato. In relazione a tali enti, viene, per un verso, ampliata l’autonomia statutaria e, per un altro, previsto un rafforzamento dei controlli, specie per le fondazioni che raccolgono fondi pubblici e liberalità. Si prevede, poi, l’instaurazione di uno stretto collegamento con la volontà del fondatore, in caso di liquidazione, mentre la possibilità della trasformazione delle fondazioni in società di capitali viene liberata dal controllo governativo e resa al tempo stesso più trasparente.
“Un ulteriore punto estremamente qualificante del disegno di legge - conclude Alfano - consiste nella previsione di una specifica disciplina dell’attività di impresa esercitata dagli enti privi di scopo di lucro”.

I punti chiave:
- IL RICONOSCIMENTO
Semplificato il procedimento per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica da parte degli enti non profit: sarà assimilato a quello previsto per le società di capitali con l'attribuzione di un pieno diritto all'iscrizione
- L'ATTIVITÀ COMMERCIALE
Associazioni e fondazioni potranno svolgere attività commerciale con ritorno economico a condizione però che questa sia funzionale al raggiungimento degli obiettivi sociali e non indirizzata esclusivamente a finalità profit
- IL PERCORSO
Il disegno di legge delega, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, sarà esaminato dal Parlamento: a essere riscritta è quella parte del Codice civile che si occupa di associazioni e fondazioni; dopo il via libera definitivo da parte del Governo dovranno essere approvati i decreti legislativi di attuazione della delega.

by Nicola