𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

TANGENTI SUI TRAPIANTI. ARRESTATO IMPIEGATO ASL

I carabinieri l'hanno trovato nel suo ufficio con i soldi dell'ultima tangente ancora in mano. A Roma, un impiegato della Asl Rm C è finito in manette per concussione: intascava mazzette sui rimborsi per i trapianti richiesti dai malati. Soldi che avrebbero potuto velocizzare l'iter burocratico, diceva l'uomo ai pazienti. Tra questi, anche un giovane medico trapiantato di cuore, che con la sua denuncia ha fatto emergere l'attività dell'impiegato.

Una vicenda che porta sotto i riflettori l'azienda sanitaria già coinvolta in passato nella storia di tangenti con protagonista Anna Iannuzzi, soprannominata "Lady Asl". Ora, in quest'ultima storia di mazzette, la procura vuole capire se l'impiegato si fosse circondato di complici. Intanto, potrebbero essere almeno 60 le vittime finite nella trappola.

«Attenzione però a non fare valutazioni generali sulla base di un singolo atto criminoso»: a lanciare il monito è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti. La raccomandazione arriva anche alla luce di dati recenti, secondo cui il 30% di laziali in attesa di un organo nuovo decidono di iscriversi nelle liste di attesa delle regioni del Nord. «Negli ultimi quattro - cinque anni il Lazio ha applicato una politica molto attenta ed efficace per migliorare le cose», precisa Costa. In effetti, con la sua rete di cinque strutture che effettuano trapianti, negli ultimi anni la regione è diventata un punto di riferimento per il Centro e per il Sud.

Fonte: eDott, 13.04.2011

by Nicola

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