venerdì 28 luglio 2017

“Fino a quando zoppicherete da entrambi i piedi? Se Yahveh è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui! Il popolo non gli rispose nulla” (1 Re 18,21)


(by Nicola)

"Europa e Usa: democrazia a rischio" Come invertire la rotta?



Il direttore Paolo Flores d'Arcais enuncia 11 tesi per salvare l'Europa, centrate sull'idea che per uscire sia dal disastro neoliberista che dalla xenofobia lepenista sarebbe necessaria una Costituzione egualitaria, impensabile però nell'attuale Ue. Lo storico Ernesto Galli della Loggia replica puntando sulla costruzione di un'identità europea in cui un ruolo centrale lo giochi il cristianesimo e sull'introduzione dell'elezione diretta per il presidente della Commissione. Intanto le disuguaglianze hanno ormai abbondantemente superato la soglia di guardia, la disoccupazione è a livelli allarmanti, le tutele dei lavoratori sempre più aggredite. Sul futuro dell'Europa, in questo quadro, dialogano l'ex premier e presidente della Commissione Ue Romano Prodi e l'economista Emiliano Brancaccio: è ancora possibile imprimere all'Ue una svolta progressista?

Poi c'è il tema della sovranità perduta. Il progetto di integrazione europea vive oggi la sua fase più nera anche perché i suoi stessi trattati hanno disegnato un modello sociale regressivo in cui gli obiettivi di giustizia sociale sono subordinati al pareggio di bilancio e alla stabilità economica. L'economista Vladimiro Giacché ne sottolinea l’incongruenza con la nostra Carta e il giurista Paolo Maddalena, in un altro saggio, invita a tenerci stretti la nostra Costituzione, che tutela l’interesse comune e non il profitto privato.
"Creazione del danaro dal nulla, finanziarizzazione dell’economia, privatizzazioni, liberalizzazioni: sono gli strumenti attraverso i quali negli ultimi trent’anni il mercato ha divorato l’economia reale distruggendo il tessuto sociale ed economico del nostro paese (e non solo), in ossequio alle disposizioni europee ma in netto contrasto con quelle della nostra Carta costituzionale. Alla quale conviene tornare, se vogliamo uscire da questa crisi."
 
Nel numero c'è spazio per i commenti post elezioni in Francia e nel Regno Unito di due grandi firme: Laurent Joffrin traccia un identikit di Macron e si sofferma sulla sostanziale scomparsa del Partito socialista mentre Daniel Finn analizza la débâcle di Theresa May e l'ascesa, del tutto imprevista, del fenomeno Corbyn.

Ma la crisi politica lascia aperta la porta anche a esperimenti di democrazia radicale. È quello che è accaduto per esempio in Islanda, dove è stato sperimentato un inedito percorso di riscrittura della Costituzione dal basso, un interessante laboratorio di contaminazione fra democrazia diretta e rappresentativa di cui ci parla la filosofa Hélène Landemore in conversazione con Gloria Origgi. Di grande interesse sono anche gli esperimenti democratici che si stanno portando avanti in alcune città europee, a partire da Barcellona: come ci racconta il sociologo Joan Subirats è dalle città che può ripartire un autentico percorso di giustizia sociale e libertà. "E' necessario un ritorno dell'utopia" chiosa in un altro articolo l'europarlamentare Curzio Maltese che pensa ad una sinistra con proposte rivoluzionarie come proibire per legge la povertà, capovolgere le politiche fiscali in senso redistributivo e sancire il bando totale degli armamenti nucleari.

Da una Polonia che sta sempre più velocemente scivolando verso nuove forme di autoritarismo si leva forte e chiara la voce di Adam Zagajewski, uno dei massimi poeti contemporanei, che ne discute con Irena Grudzinska Gross.

Un'altra reazione all'ideologia dell'austerity è il cosiddetto populismo. Ma cos'è realmente? Il giornalista Marco d'Eramo ricostruisce la storia della parola indagandone gli usi politici, senza perder tempo alla ricerca di un astratto e inesistente ‘significato essenziale’. Secondo Timothy Garton Ash i populismi di sinistra e di destra, a sud come a nord, possono minacciare le fondamenta stesse del liberalismo politico, mentre il leader francese Jean-Luc Melenchon e la politologa Chantal Mouffe sottolineano in un dialogo l'importanza di un populismo di sinistra che sappia identificare un "noi" capace di contrastare un "loro", ovvero le elite mondiali.

Non è solo il Vecchio Continente a vivere una drammatica crisi della democrazia, così nel numero di MicroMega un'ampia sezione è dedicata agli Usa. Con l’inattesa elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, anche gli Stati Uniti si sono avviati lungo un pericoloso piano inclinato che mette in discussione i fondamentali valori della democrazia liberale. Per Fabrizio Tonello quello di Trump è un governo di oligarchi, per i quali l’interesse del gruppo a mantenere ricchezza e potere è l’unico orizzonte. Con un prezioso saggio la giurista Elisabetta Grande ci spiega come nel paese più ricco del mondo la povertà cresca a ritmi molto sostenuti, un fenomeno alimentato anche da un diritto che, anziché combattere la povertà, crea e allo stesso tempo stigmatizza i poveri. Silvia Pareschi descrive il fondamentale ruolo della destra religiosa americana – omofoba, antiabortista, creazionista – nell’ascesa di Trump, mentre lo scrittore tedesco-iraniano Navid Kermani ci racconta il viaggio intrapreso attraverso gli States, accompagnato dai versi di Bob Dylan, per capire le contraddizioni di questo straordinario paese.

L'almanacco si chiude con una lunga intervista a Martin Walser, uno degli scrittori tedeschi più importanti del secondo dopoguerra, il quale alla domanda "a cosa serve la letteratura?" risponde: non a spiegare il mondo ma a trasfigurarlo per renderlo sopportabile.

Fonte: Micromega

(by Nicola)

mercoledì 26 luglio 2017

COMUNICATO E PIATTAFORMA PER LA MANIFESTAZIONE DEL 28 LUGLIO 2017 DAVANTI LA SEDE DELLA GIUNTA REGIONALE LAZIO


La presente piattaforma prende atto della mobilitazione nel bacino della Valle del Sacco contro l’annunciato investimento di circa 10 milioni di euro suddivisi tra Lazio Ambiente spa - Regione Lazio (proprietaria dell’inceneritore ex Mobil Service e del 60% di quello di EP Sistemi) ed Ama spa - Roma Capitale (proprietaria del 40% dell’inceneritore di EP Sistemi).
Una operazione inaccettabile dal punto di vista ambientale ed antieconomica sotto il profilo industriale ed economico–finanziario per diversi ordini di ragioni: gli impianti sono ormai obsoleti e l’investimento verrebbe effettuato su una tecnologia destinata al perimento, al punto che i periodi di fermo hanno di gran lunga superato quelli di attività. L’intervento annunciato è evidentemente una sorta di manutenzione straordinaria in funzione di una ipotetica cessione a privati dei due impianti, che continuerebbero a produrre emissioni inquinanti incompatibili con un attuale elevatissimo impatto sanitario su un bacino compromesso da diverse attività industriali e da un altrettanto forte impatto ambientale (cementifici-discariche-turbogas-centrali biogas).
Essendo tali inceneritori a servizio in larga parte dello smaltimento del CDR prodotto negli impianti TMB di AMA spa a Rocca Cencia e via Salaria, oltre che di quello prodotto negli impianti TMB di Co.La.Ri. a Malagrotta, la richiesta unanime della collettività per la chiusura definitiva dei due inceneritori pone la questione del radicale ripensamento del ciclo di trattamento dei rifiuti di Roma Capitale anche alla luce degli indirizzi già approvati dall’aula capitolina con la Deliberazione AC n. 129/2014 “Roma verso rifiuti zero”.
Lo scopo delle manifestazioni dell’8 e del 28 luglio è di ottenere il radicale ripensamento dell’impianto del Piano di Gestione Rifiuti della Regione Lazio, atto di programmazione da cui scaturiscono le autorizzazioni impiantistiche per la filiera di trattamento dei “rifiuti indifferenziati” composta dal processo TMB - inceneritori – discariche che deve essere portata in azzeramento progressivo per favorire lo sviluppo di un sistema di trattamento dei “rifiuti differenziati” che invece debbono essere messi al centro degli investimenti pubblici per l’avvio di una vera economia circolare.
Le richieste che avanziamo fanno parte quindi di una strategia complessiva alternativa a quella attuale e prendono atto che è possibile e, anzi, doveroso uscire dalla programmazione regionale soltanto della raccolta e dello smaltimento dei “rifiuti indifferenziati”, fasi che comportano costi economici e sanitari elevati a carico della comunità. Deve invece essere implementata una nuova attività industriale pubblica sostenibile, che produca reddito ed occupazione locale, con la realizzazione e gestione di impianti di riciclo e recupero di materia da “rifiuti differenziati” (dalla selezione del multi-materiale e recupero della frazione secca residua sino al recupero della frazione organica) di cui c’è un enorme necessità e deficit impiantistico in tutto il Lazio.
In sintesi i punti qualificanti sono i seguenti:
● Incontro di una nostra delegazione, nel corso della manifestazione, con il Presidente Zingaretti e l’Assessore Buschini
● Fermare il progetto di “revamping” e avviare la chiusura dei due inceneritori di Colleferro, bloccare o impugnare l’AIA integrando le osservazioni già depositate nel procedimento, insistendo per il rigetto dell’AIA di Lazio Ambiente ed EP Sistemi e predisporci per il ricorso al TAR dell’autorizzazione se verrà rilasciata (raccolta fondi, definizione dell’azione, ecc.).;
● Apertura di un Tavolo sulla questione rifiuti valle del Sacco con la partecipazione istituzionalizzata delle associazioni e dei comitati di cittadini promotori delle attività di mobilitazione;
● Finanziare con stanziamenti regionali le attività di demolizione degli inceneritori e la bonifica del sito di Colle Sughero;
● Finanziare con ulteriori stanziamenti regionali i progetti di riconversione industriale impiantistica dedicati al “recupero di materia” ed i progetti di avanzamento dalla raccolta stradale con cassonetti alla raccolta domiciliare “porta a porta” in tutti i Comuni del Lazio;
● Finanziare un vasto programma regionale di investimenti per incrementare la Raccolta Differenziata in tutti i Comuni laziali. Solo una elevata percentuale di RD, intorno al 70°%, rende antieconomico il ricorso a inceneritori, discariche e TMB.
● Contrarietà alla proposta di istituire l’A.T.O. unico regionale che consentirebbe ai rifiuti indifferenziati di circolare all’esterno del territorio degli A.T.O. locali e di essere trattati negli impianti di tutto il territorio. Il fabbisogno verrebbe calcolato a livello regionale e non dei singoli A.T.O. locali
● Approvare una nuova zonizzazione nel P.G.R. regionale in materia di Ambiti Territoriali Ottimali, che prenda atto della necessità di attuare concretamente il principio normativo di “autosufficienza territoriale”, con la previsione di un unico A.T.O. per Roma Capitale (suddiviso in 15 Sub-A.T.O. Municipali di circa 200mila abitanti) e di Ambiti o Bacini omogenei inter/intra-provinciali di circa 250mila abitanti per la gestione autonoma delle fasi di raccolta-riciclaggio-recupero;
● Avviare la riconversione a “recupero di materia” degli impianti TMB esistenti a servizio dei “rifiuti indifferenziati” cessando la produzione CDR, con l’implementazione in coda di semplici sistemi di
separazione balistica-magnetica-ottica, per il recupero delle frazioni di plastica eterogenea e delle frazioni cellulosiche ancora recuperabili da avviare a riciclo industriale;
● Delocalizzare da via Rocca Cencia e da via Salaria gli impianti TMB di AMA spa per i rifiuti indifferenziati provvedendo alla loro riconversione “a recupero di materia”, impianti di cui si prevede siano ancora in servizio per alcuni anni prima della loro chiusura, in aree extraurbane dentro i confini di Roma Capitale ma lontane dai centri abitati.

Pagina Facebook: RIFIUTIAMOLI - Gruppo Facebook: Zero Waste Lazio
Info e contatti: 3356545313 Colleferro – 3403719350 Roma


(by Nicola)

ALLE ORGANIZZAZIONI E AGLI ATTIVISTI DEL MOLISE: PARTE LA CAMPAGNA NAZIONALE A SUPPORTO DEL RICORSO AL TAR LAZIO CONTRO IL DECRETO ATTUATIVO “SBLOCCA-ITALIA”





COMUNICATO STAMPA

L’assemblea nazionale del Movimento svoltasi a Roma in data 29 aprile 2017, con la presenza di delegazioni da dieci Regioni e la partecipazione delle associazioni ISDE Italia e VAS onlus, ha approvato la costruzione della presente Campagna nazionale da lanciare nel prossimo autunno per contrastare il Piano nazionale di incenerimento contenuto nella Legge 133/2014 e nel Decreto attuativo del ministro ambiente Galletti.
La Campagna nazionale è mirata a favorire un vastissima aggregazione di organizzazioni ed attivisti che si impegneranno a raccogliere firme per tre diverse Petizioni da presentare al Parlamento, presumibilmente a febbraio 2018 e comunque prima delle elezioni politiche, con lo scopo di introdurre nella prossima legislatura le modifiche alla Legge 549 del 28/12/1995 ed al T.U. Ambiente D.Lgs. 152/2016 su tre argomenti diversi ma che insieme sostengono la necessità da un lato di introdurre la “Waste Tax” per disincentivare l’incenerimento, dall’altro lato l’importanza di incrementare fortemente il Contributo Ambientale CO.NA.I.- (C.A.C.) riconosciuto ai Comuni ed alle piattaforme convenzionate per favorire le attività di raccolta - riciclaggio e recupero delle varie frazioni differenziate ed in terzo luogo colmare finalmente il vuoto normativo nazionale sul diffuso e nocivo “inquinamento olfattivo” prodotto dagli impianti di varie attività industriale ed agricole.
In sintesi queste sono le proposte che presentiamo dopo un percorso di elaborazione dato dal confronto con vari soggetti professionali ed esperti del settore specifico di intervento:

1) Introduzione della “Waste Tax” – tassazione degli impianti di discarica, di incenerimento con o senza recupero di energia e degli impianti di combustione di rifiuti o di suoi derivati (cementifici - centrali termoelettriche - centrali a biogas/biomassa) (art. 3 della Legge 549 del 28/12/1995);
2) Rideterminazione del Contributo Ambientale CO.NA.I.– C.A.C. (art. 224 del T.U. 152/2006);
3) Inserimento delle definizioni, del rinnovo/riesame dell’autorizzazione, dello Studio Impatto Olfattivo, del sistema di monitoraggio, delle sanzioni previste in caso di violazione dei limiti di emissione previsti (art. 268 – 269 – 271 -279 e nuovo Allegato XI parte V del T.U. 152/2006).

Info: 
leggerifiutizero@gmail.com 
alliancecirculareconomy@gmail.com
segreteria@osservatoriolegalita.it - 388. 900 31 51  

(by Nicola)

Verso rifiuti zero


(by Nicola)

domenica 23 luglio 2017

V.I.A.: il Ministero dell'Ambiente si inchina a Confindustria



Ancor prima che nella sede istituzionale, il decreto di smantellamento della V.I.A. sarà presentato venerdì 27 luglio a Confindustria.

(by Nicola)

sabato 22 luglio 2017

FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA (FNA)




Approvata la delibera che garantisce le risorse ai richiedenti il 'Care giver.'

La nostra Associazione ha sposato da subito questa giusta causa e
ringrazia - Persone e Istituzioni - che si spese per portare a casa questo importante risultato.

(by Nicola)

REVAMPING


(by Nicola)

venerdì 21 luglio 2017

(In)FOIA(ti), ovvero come richiedere gratuitamente l'accesso agli atti amministrativi


Nella Gazzetta Ufficiale del 13 luglio 2017 è stata pubblicata la circolare attuativa dell'accesso civico generalizzato (qui sotto allegata), con la conseguenza che il Foia è entrato ufficialmente in vigore...


(by Nicola)

giovedì 20 luglio 2017

I giorni di Giuda. L'ultimo intervento di Paolo Borsellino


https://www.youtube.com/watch?v=Gcf26gyaJvY

(by Nicola)

Il traffico di rifiuti cambia rotta: da Sud a Nord per seppellirli o bruciarli

Coinvolti i dirigenti dei colossi Hera, A2A Ambiente e Aral. Inchiesta dei carabinieri del Noe di Milano con la Direzione distrettuale antimafia di Brescia. Per la prima volta emerge che un flusso di immondizia smaltita illegalmente arriva da Campania e Lazio per finire non trattata anzi interrata o bruciata in Piemonte e Lombardia. Traffico illecito e associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti. Indagate 26 persone dei colossi Herambiente (gruppo Hera) e A2A Ambiente e della Aral di proprietà dei Comuni della provincia di Alessandria. La custodia cautelare è subito scattata per l’imprenditore lombardo dei rifiuti Paolo Bonacina e per il responsabile tecnico di Aral, Giuseppe Esposito. Ma l’inchiesta è destinata ad allargarsi. Bonacina era il fulcro del sistema che ha fruttato almeno 10 milioni di euro, coinvolgendo sindaci, intermediari, responsabili commerciali, trasportatori, gestori di inceneritori e discariche, nonché provocando inquinamento ambientale, alterazione del mercato, danni alle casse pubblicheTutti  particolari nel servizio di Veronica Ulivieri. Tra le ripercussioni, per lo stop dei conferimenti all’impianto di smaltimento Aral di Castelceriolo: allarme emergenza rifiuti per 148 Comuni della provincia di Alessandria. Dove si è già dimesso l’indagato presidente-direttore Aral, Fulvio De Lucchi, “l’uomo banda”. Chieste anche le dimissioni da consigliere e capogruppo PD dell’ex sindaca di Alessandria (non rieletta il mese scorso) Rita Rossa, essendo il marito Ezio Guerci (già vicesindaco) indagato per aver ricevuto mazzetta (un Suv) quale “consulente” Aral, A2a e inceneritore di Acerra. Il “conflitto di interessi” era determinato dal fatto che Aral è posseduta al 93,52% dal Comune di Alessandria. Il Comune ora rischia un secondo dissesto.

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Il progetto VIIAS, finanziato dal Ministero della Salute e presentato il 4/6/2015, informa che la pianura padana è l’area del Paese che registra il 65% della “mortalità attribuibile all'inquinamento atmosferico”, con una stima per il 2020 di circa 18.595 mila “decessi attribuibili” per le sole PM2.5.
Aspettativa di vita degli abitanti, nella pianura padana: 4 mesi in meno rispetto ai dieci della media nazionale (8 mesi in meno rispetto al Centro e 6 in meno rispetto al Sud).

Fonte: Rete Ambientalista

(by Nicola)

martedì 18 luglio 2017

FrattuRoni


(by Nicola)

Disabili gravi e molto gravi. Oggi nuovo incontro in Regione



"I cittadini residenti in Molise, con disabilità gravi e molto, gravi restano in attesa di un atto amministrativo che dia concretezza agli impegni enunciati dall’Assessore Vittorino Facciolla.
C’è molta preoccupazione tra i disabili e le loro famiglie, sono abituati ad ascoltare parole, promesse, impegni, dalla rappresentanza istituzionale, che molto spesso non si concretizzano in atti amministrativi o vengono cambiati in corso d’opera.
Domani 18 luglio 2017, personalmente non potrò essere presente all’incontro promosso dall’assessore Facciolla con i disabili, le loro famiglie le associazioni gli ATS, ma saranno presenti come sempre tutti gli altri, prima tra tutti i disabili, le loro famiglie che continuano a chiedere diritti, tra questi mamme come Franca Cianchetta, Imma Giambattista,Concettina Aquilante che chiedono con forza che al FNA totalmente insufficiente venga affiancato da un contributo regionale a sostegno delle famiglie da erogare direttamente alle famiglie attraverso la formula denominata “caregiver”, ma chiedono soprattutto il riconoscimento dell’alto livello di gravità della malattia dei loro figli che necessitano di assistenza 24 ore su 24.
Domani 18 luglio non faranno mancare la loro vicinanza e presenza persone come Luca Sallusti e Marco Sallustii Michelangelo Nardella, Andrea Vergalito e Domenico Costantino, presidente del Movimento per la Vita indipendente nato 17 anni fa, o Mario Vaccaro che è ancora in attesa di ricevere il contributo “progetto vita indipendente 2014” (ats Termoli) attuato nel 2016 e terminato nel 2017 i beneficiari aspettano ancora di essere rimborsati delle spese sostenute. Ultimo e non ultimo il mio caro amico Emilio Izzo che come il sottoscritto ha dato credito all’assessore Facciolla ma domani si aspetta di leggere IL PRIMO ATTO AMMINISTRATIVO che dia seguito a quanto enunciato dall’assessore ed in particolare : sul programma finanziato con il FNA 2016 per il periodo 01.06.2017 al 31.05.2018 alle 426 persone aventi diritto, che ne hanno fatto richiesta o che ne faranno richiesta presso gli AMBITI TERRITORIOALI SOCIALI di appartenenza, verrà riconosciuto il contributo economico diretto, le restanti usufruiranno dei servizi come previsto.
Per quanto riguarda il FNA 2015 programmazione 01.06.2016 31.05.2017 le persone con disabilità che non hanno potuto usufruire dei servizi sono 152, per esse, c’è l’impegno, dell’assessore Vittorino Facciolla, a trovare risorse aggiuntive al fine di compensare il mancato servizio con il riconoscimento del contributo economico.ps. ricordo a me stesso che non hanno fatto mai mancare il loro sostegno gli amici di Libera Molise Franco Sorrentino e Franco novelli, campobasso insieme con Claudia Mistichelli e l'associazione Cristiano Sociali, Nicola Frenza dell'OML."

Nicola LANZA


'L'indennità di accompagnamento è una prestazione particolare, dove l'intervento assistenziale non è indirizzato al sostentamento dei soggetti minorati nella loro capacità di lavoro, ma è rivolto principalmente a sostenere il nucleo familiare per dare un incoraggiamento a farsi carico della persona in difficoltà: questo permette di evitare il ricovero in istituti di cura e risparmiare importanti risorse e spesa sociale.'

Studio Cataldi: Indennità di accompagnamento: la decorrenza del diritto alla prestazione 

(by Nicola)

Animali. Oltre l'anima ora hanno anche un Codice di Diritto. Parola dell'ex pm torinese Raffaele Guariniello


«Nel nostro Paese, le norme a tutela dei diritti degli animali possono e debbono essere ulteriormente rafforzate – chiarisce nell'introduzione Guariniello - ma già oggi impongono interventi potenzialmente efficaci. Oggi, a differenza di ieri, fare giustizia non vuol più dire occuparsi soltanto di criminalità in danno dell'uomo. Oggi vuol anche dire proteggere la vita, l'integrità, il benessere, la dignità degli animali»


(by Nicola)

In memoria di Paolo Borsellino


http://www.palermotoday.it/cronaca/strage-via-d-amelio-borsellino-eventi-19-luglio-2017.html

(by Nicola)

venerdì 14 luglio 2017

“I Siciliani giovani” va in edicola. Auguri al nostro amico Riccardo Orioles, direttore della testata e erede di Pippo Fava



L’editoriale di apertura del nuovo numero de "I Siciliani": «Ma davvero gli italiani vogliono un’informazione così?», si chiede Riccardo Orioles...

La legge Bacchelli gli ha consentito di avere una pensione decente e lui cosa ha fatto non appena l'ha ricevuta? Il giornale...

Auguri, Riccardo!

(by Nicola)

Magnifica risposta del Nautico di Palermo

 

"Da sabato, gli street artist nisseni Rosk e Loste sono a lavoro con spray, vernice e una gru per realizzare, sulla facciata dell’Istituto Nautico che si affaccia sul mare, un grande ritratto dei due magistrati.
Il murales, realizzato su impulso della sezione palermitana dell’Associazione Nazione Magistrati e da Inward, osservatorio che svolge attività di ricerca sull’arte e la creatività urbana con sede a Napoli, sarà terminato e inaugurato il 19 luglio, in occasione dell’anniversario dei 25 anni della strage di via D’Amelio."
 
E adesso provate a cancellarlo!

(by Nicola)

giovedì 13 luglio 2017

Eolico a Sant'Angelo Limosano ovvero come svendere il territorio per (meno di) un piatto di lenticchie!


"Boccata di ossigeno per le casse comunali?"
Dovrebbe, l'Amministrazione comunale, fare bene i conti dal momento che:
- i 30.000 euro dovranno essere finalizzati al solo ristoro ambientale, cioè a riparare i danni (ambientali) derivanti dalla realizzazione dell'impianto stesso e a null'altro, pertanto...;
- nel contratto sottoscritto con la Società che realizzerà lo stesso gli oneri di smaltimento saranno a carico di chi? Per un importo di euro?;
- l'affare 'vero' lo farà solo e soltanto la Società. Come da tempo noto ogni palo 'rende' 1.000.000 di euro solo per essere stato ultimato!;
Nell'intervista il sindaco sostiene che il paesaggio é già devastato da altre pale eoliche! Domanda: se gli altri 135 sindaci dei Comuni molisani ragionassero allo stesso modo dovrebbero esserci sul territorio molisano altre 135 pale (ad oggi ce ne sono 'appena' 500 e i risultati sono sotto gli occhi di tutti!)
Valutazione di impatto ambientale:
nel decreto lgs 104/2017 viene finalmente introdotto il dibattito pubblico;
- molti migratori avranno difficoltà a continuare la propria attività...

Proponiamo al Sindaco un incontro pubblico finalizzato a spiegare ai cittadini come poter far cassa 'utilizzando il territorio' senza devastarlo!

Da ultimo riportiamo uno recente studio, fatto sempre nel Sannio, affinché l'Amministrazione comunale possa meglio valutare i rischi ai quali sottoporrà i propri amministrati


Per quanto ci riguarda vigileremo affinché i 30.000 euro vengano destinati dal Comune a quanto stabilito per legge.

(by Nicola)

Eolico nel Sannio. “Sopra le teste della gente” é il nome dello studio condotto dal Gruppo 'Psicologi Sanniti'

 

Chi continua a credere che l’eolico sia energia pulita sarà costretto a ricredersi.

“Sopra le teste della gente” è il nome dato alla ricerca condotta dal Gruppo Psicologi Sanniti e presentata lo scorso 30 giugno a Pontelandolfo, paesino in provincia di Benevento, dilaniato dall’eolico selvaggio.
Colate di cemento, scavi per interrare fondamenta che arrivano finanche a 70 metri di profondità, specie protette messe a rischio, così come le sorgenti che danno acqua a milioni di persone, paesaggi incontaminati che vengono deturpati, fabbricati rurali e terreni agricoli che vedono il loro valore calare drasticamente. Questo è quello che c’è dietro l’eolico. Ma non solo.
La ricerca, condotta dal gruppo di psicologi guidato dalla dottoressa Carmela Longo, ha raccolto, tra aprile e giugno, le testimonianze di sessantacinque persone residenti nei comuni di Pontelandolfo e Casalduni, che stanno vivendo grossi disagi a causa dell’installazione di pale eoliche nei pressi delle loro abitazioni.
Un rumore costante e continuo e l’alternarsi di ombra e luce hanno effetti di non poco rilievo sulla salute psico-fisica degli abitanti della zona.
A leggere le testimonianze raccolte dal gruppo di psicologi si ha la percezione di come i danni causati dall’eolico non riguardino soltanto la devastazione ambientale, ma siano qualcosa che impatta quotidianamente sulla vita delle persone.
Immaginate come può essere dormire in questa situazione. A volte lasciamo la tv accesa di notte per non sentire il rumore delle pale. Come si può vivere con questo rumore ossessivo di fondo?”
“Una pala eolica è come un male incurabile. Ti distrugge sotto tutti i punti di vista”
“Nelle case più prossime tremano anche i vetri. Mio figlio piccolo sta presentando dei disturbi nel ciclo sonno-veglia”.
Labirintite, insonnia, vertigini, confusione, tachicardia, sono i sintomi riportati dalle persone intervistate. “Il corpo fa da cassa di risonanza; Il vortice che senti fuori te lo porti dentro” dicono.
Accanto ai danni per la salute psicofisica ci sono poi i danni sull’economia, che tocca sia il valore degli immobili: “Vorrei vendere casa e andare altrove – dice un intervistato – ma questa casa in questo posto ormai non la compra più nessuno”, sia i danni al bestiame: “I conigli da giugno dello scorso anno partoriscono e dopo qualche giorno la cucciolata è completamente morta”.
Per i proprietari dei terreni c’è un minimo di interesse, ma al resto del popolo non c’è un beneficio. Continuiamo a pagare. Non si è creato lavoro per i giovani, nessuno di noi ha trovato lavoro, se uno dei nostri figli volesse investire nell’agricoltura cosa gli lasciamo?”
Testimonianze che fanno capire come l’eolico stia distruggendo la vita di molte persone nell’indifferenza dei più. Da un punto di vista di psicologia di comunità, nella cui ottica la ricerca è stata condotta, non trascurabili sono i sentimenti di ingiustizia e impotenza che gli abitanti riferiscono, sentendosi completamente schiacciati da decisioni sulle quali non vengono consultati e di fronte alle quali non possono far niente, pur avendo queste pesanti ricadute sulle loro vite.
Eppure esiste un trattato internazionale, la convenzione di Aarhus, ratificata in Italia a marzo del 2001, che sancisce il diritto dei cittadini a prender parte alle decisioni dei governi locali in materia di ambiente. Nessuno sembra ricordarselo e nessuno al di fuori di chi vive in certe zone, sembra ricordarsi quello che qui accade. “Ci sentiamo soli, non compresi dagli altri cittadini; ti senti impotente, ti viene da fare un gesto estremo per richiamare l’attenzione”.
Giulia Tesauro

Fonte: 'Libero Pensiero'

 

Il caso di Bovianum Vetus. GIovedì 20 luglio

(by Nicola)

mercoledì 12 luglio 2017

Il nostro blog ha superato i 300.000 visitatori...

(by Nicola)

"Dove nasce il pensiero che ci ha portato alla rovina?" Ce lo spiega il prof. Paolo Maddalena



Paolo Maddalena, giurista e giudice emerito della Corte Costituzionale, illustra con rara limpidezza di stile dove e come è nato il pensiero neoliberista che ha portato il nostro paese a svendere la quasi totalità delle proprie risorse produttive tradendo ripetutamente i principi dettati dalla Costituzione Repubblicana.
Paolo Maddalena, giurista e giudice emerito della Corte Costituzionale, illustra, con rara limpidezza, dove e come è nato il pensiero neoliberista che ha portato il nostro paese a svendere la quasi totalità delle proprie risorse produttive tradendo ripetutamente i principi dettati dalla Costituzione Repubblicana.

Intervento registrato nel corso della festa per i 3 anni di Pandora tv

(by Nicola)

lunedì 10 luglio 2017

'Il Pinguino' non perdona!



Per nostra imperizia abbiamo cancellato i dati presenti sull'HD.
'Il Pinguino' NON perdona! 
Confidiamo in 'Bob.'
Il nostro blog tornerà attivo tra una settimana.
Speriamo...

(by Nicola)

domenica 9 luglio 2017

Vie e civiltà della transumanza


"Azmavet, figlio di Adiel era preposto ai tesori del re; Gionatan, figlio di Uzzia, ai tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri." (I Cronache 27:25).

'Il senso' dell'incontro sui Tratturi, tenutosi ieri a S. Stefano, a nostro avviso é racchiuso in questa frase!

Complimenti agli organizzatori e ai relatori!


(by Nicola)

venerdì 7 luglio 2017

ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE. Valutazione di impatto ambientale

Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, ai sensi degli articoli 1 e 14 della legge 9 luglio 2015, n. 114 (decreto legislativo – esame definitivo)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, in attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo del 16/04/2014, modifica l’attuale disciplina della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e della procedura di “Verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA)”, al fine di efficientare le procedure, di innalzare i livelli di tutela ambientale, di contribuire a sbloccare il potenziale derivante dagli investimenti in opere, infrastrutture e impianti per rilanciare la crescita sostenibile, attraverso la correzione delle criticità riscontrate da amministrazioni e imprese.

Allo stato attuale, da un’analisi della durata media delle procedure di competenza statale, si riscontrano tempi medi per la conclusione dei procedimenti di VIA di circa 3 anni, mentre per la verifica di assoggettabilità a VIA sono necessari circa 11,4 mesi, con un rallentamento dell’iter valutativo dei progetti dovuto anche alla frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni. Il decreto risponde quindi, tra l’altro, all’esigenza di superare tale frammentazione.

Nello specifico, tra gli elementi maggiormente significativi della riforma, si segnalano i seguenti:

per i progetti di competenza statale, la facoltà per il proponente di richiedere, in alternativa al provvedimento di VIA ordinario, il rilascio di un “provvedimento unico ambientale”, che coordini e sostituisca tutti i titoli abilitativi o autorizzativi riconducibili ai fattori ambientali;
la riduzione complessiva dei tempi per la conclusione dei procedimenti, cui è abbinata la qualificazione di tutti i termini come “perentori” ai sensi e agli effetti della disciplina generale sulla responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile dei dirigenti, nonché sulla sostituzione amministrativa in caso di inadempienza;
una norma transitoria che, in virtù delle semplificazioni procedimentali introdotte, consenta al proponente di richiedere l’applicazione della nuova disciplina anche ai procedimenti attualmente in corso pendenti, il cui valore complessivo oggi ammonta, solo per i progetti di competenza statale, a circa 21 miliardi di euro;
una nuova definizione di "impatti ambientali", modulata in aderenza con le prescrizioni della direttiva Ue, che comprende anche gli effetti significativi, diretti e indiretti, di un progetto sulla popolazione, la salute umana, il patrimonio culturale e il paesaggio;
la possibilità di presentare nel procedimento di VIA elaborati progettuali con un livello informativo e di dettaglio equivalente a quello del progetto di fattibilità o comunque a un livello tale da consentire la compiuta valutazione degli impatti, con la possibilità di aprire con l’autorità in qualsiasi momento un confronto per condividere la definizione del livello di dettaglio degli elaborati progettuali;
l’eliminazione per il proponente dell’obbligo, nella verifica di assoggettabilità a Via, di presentare gli elaborati progettuali: per la fase dello “screening” sarà sufficiente uno studio preliminare ambientale, come previsto dalla normativa europea;
nel caso di modifiche o estensioni di opere esistenti, la possibilità di richiedere all’autorità competente un pre-screening, ovvero una valutazione preliminare del progetto per individuare l’eventuale procedura da avviare: tale istituto sarà particolarmente utile ai fini degli “adeguamenti tecnici finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali dei progetti” per corrispondere alle esigenze di semplificazione amministrativa del c.d. repowering degli impianti eolici esistenti;
la riorganizzazione del funzionamento della Commissione VIA, per migliorarne le performance, assicurando la copertura dei costi di funzionamento a valere esclusivamente sui proventi tariffari dei proponenti. Si costituisce un Comitato tecnico di supporto, che opererà a tempo pieno, per accelerare e rendere più efficienti le istruttorie;
l’introduzione di regole omogenee per il procedimento di VIA su tutto il territorio nazionale, rimodulando le competenze normative delle Regioni e razionalizzando il riparto dei compiti amministrativi tra Stato e Regioni;
la completa digitalizzazione degli oneri informativi a carico dei proponenti, anche prevedendo l’eliminazione degli obblighi di pubblicazione sui mezzi di stampa;
l’ampliamento della partecipazione del pubblico e, in particolare, dei residenti nei territori potenzialmente interessati da un progetto sottoposto a procedura di VIA, mediante il potenziamento dell’istituto dell’inchiesta pubblica e tenendo conto delle disposizioni in tema di dibattito pubblico di cui all’articolo 22 del d.lgs. n. 50/2016.
l’introduzione di un nuovo apposito articolo dedicato al procedimento autorizzatorio unico di competenza regionale che disciplina compiutamente le procedure di competenza delle Amministrazioni territoriali e che risulta integralmente autosufficiente, esaustivo e confermativo delle scelte già operate con la riforma della Legge n. 241/1990 di cui al D.lgs. n. 127/2016.

L'OML ringrazia l'avv.to Ciamarra x la segnalazione.

(by Nicola)

Via dalla nuova V.I.A.

Comunicato stampa 



Il Governo Renzi/Gentiloni vara le nuove norme sulla Valutazione di Impatto Ambientale e sdogana le procedure "in sanatoria" e postume per opere già realizzate o già cantierizzate.

Cave, industrie insalubri con emissioni in atmosfera, impianti per rifiuti e decine di altre tipologie di attività con impatto potenziale sull'ambiente e sulla salute: tutto potrà essere "sanato" a posteriori con una piccola multa se scoperti ad operare senza aver svolto la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.

Un procedimento, quello della V.I.A., che per unanime giurisprudenza (e logica) è intrinsecamente di carattere preventivo per evitare problemi all'ambiente e alla salute dei cittadini, potrà essere tranquillamente scavalcato mettendo tutti davanti al fatto compiuto.

Il terrificante comma 3 dell'Art.18 (lo riportiamo qui sotto) obbliga gli enti competenti, quindi anche le regioni per i progetti di loro competenza, a dare la possibilità alle aziende "scoperte" a svolgere attività senza aver fatto la procedura di VIA di ripresentare l'istanza. Nel frattempo si potrà anche decidere di far andare avanti i cantieri come se nulla fosse.

Addirittura questa possibilità è data anche in quei casi in cui il provvedimento di VIA sia stato annullato dal TAR o dal Consiglio di Stato!

Qui si raggiungono vette esilaranti perchè il Decreto prevede che si possa "consentire la prosecuzione dei lavori o delle attivita' a condizione che tale prosecuzione avvenga in termini di sicurezza con riguardo agli eventuali rischi sanitari, ambientali o per il patrimonio culturale.". Se è proprio il procedimento che manca a stabilire se ci sono o meno rischi potenziali ci può spiegare il Ministro Galletti dove è la logica?

Tra l'altro si prevede una multa da 35.000 a 100.000 euro. Importi ridicoli se si pensa ai profitti che si fanno ogni mese con cave e grandi impianti. Pertanto non vi sarà neanche la deterrenza e, anzi, senza alcuna proporzionalità e progressività, conviene a quel punto spingere al massimo le attività abusive visto che la multa comunque sarà al massimo sempre di 100.000 euro!  

Insomma, sarà il far west perchè si metterà gli enti davanti al fatto compiuto con i lavoratori che chiederanno di continuare l'attività in corso seppur abusiva. Alla faccia di coniugare lavoro e salute...si acuiranno gli scontri tra inquinati e lavoratori ricattati dall'azienda a lavorare in condizioni precarie.

Insomma, un disastro, il solito premio ai furbi sulla testa di cittadini e lavoratori.

Approfondiremo il testo in questi giorni per scovare altre criticità. Da subito vediamo che altre tipologie di progetti energetici passano alla competenza nazionale sovvertendo subdolamente il risultato del referendum costituzionale.

I commissari della Commissione VIA nazionale saranno nominati espressamente "senza obbligo di procedure concorsuali". Certo fa specie vedere in un Decreto di uno Stato rivendicare che le selezioni per un organo tecnico si faranno senza concorso, alla faccia della meritocrazia. Se si presenta un premio Nobel il Ministro potrà anche ignorarlo. Il nostro paese va così: la Corte dei Conti boccia le nomine del Ministro per assenza di valutazione comparativa tra i curricula pervenuti (cosa avvenuta a luglio scorso proprio per le nomine alla Commissione VIA)? Semplice, si mette nella legge che la selezione non serve!

Alcuni passaggi, grazie al tempestivo intervento dei comitati e delle regioni sulla bozza di Decreto, sono leggermente migliorati, ad esempio sull'inchiesta pubblica (con timide aperture alle richieste di associazioni e comuni di svolgere l'inchiesta: in ogni caso non vi sarà automatismo restando in capo al Ministero la possibilità di dare risposta negativa alla domanda di svolgere l'inchiesta pubblica previa motivazione) sull'airgun (dove tanto il Ministero ha già autorizzato decine di progetti...) o sulla Verifica di Assoggettabilità dove torna il periodo per le osservazioni da parte del pubblico. Purtroppo senza elaborati progettuali, per cui i cittadini faranno osservazioni su un generico "Studio Preliminare Ambientale" che di solito è composto da poche paginette che non danno la possibilità di capirci molto. In pratica sarà come fare le osservazioni "al buio" e anche le decisioni del Comitato VIA regionale si baseranno su pochissimi elementi. Anche qui aumenteranno i casi con contestazioni a valle delle autorizzazioni.

Insomma, questo Decreto è una vera e propria schifezza e dovrà essere contrastato in tutte le sedi.



Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua

e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com

*3. Nel caso di progetti a cui si applicano le disposizioni del presente decreto realizzati senza la previa sottoposizione al procedimento di verifica di assoggettabilita' a VIA, al procedimento di VIA ovvero al procedimento unico di cui all'articolo 27 o di cui all'articolo 27-bis, in violazione delle disposizioni di cui al presente Titolo III, ovvero in caso di annullamento in sede giurisdizionale o in autotutela dei provvedimenti di verifica di assoggettabilita' a VIA o dei provvedimenti di VIA relativi a un progetto gia' realizzato o in corso di realizzazione, l'autorita' competente assegna un termine all'interessato entro il quale avviare un nuovo procedimento e puo' consentire la prosecuzione dei lavori o delle attivita' a condizione che tale prosecuzione avvenga in termini di sicurezza con riguardo agli eventuali rischi sanitari, ambientali o per il patrimonio culturale. Scaduto inutilmente il termine assegnato all'interessato, ovvero nel caso in cui il nuovo provvedimento di VIA, adottato ai sensi degli articoli 25, 27 o27-bis, abbia contenuto negativo, l'autorita' competente dispone la demolizione delle opere realizzate e il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale a cura e spese del responsabile, definendone i termini e le modalita'. In caso di inottemperanza, l'autorita' competente provvede d'ufficio a spese dell'inadempiente.Il recupero di tali spese e' effettuato con le modalita' e gli effetti previsti dal testo unico delle disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato approvato con regio decreto 14 aprile 1910, n. 639
 
(by Nicola)