venerdì 31 gennaio 2020

L’ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA 'CAPONNETTO' ATTENDE GLI INTERVENTI DEI MINISTRI DELLA GIUSTIZIA E DELL’AMBIENTE




Riceviamo e pubblichiamo
 
IL GRAZIE PIU’ SENTITO AL SENATORE ELIO LANNUTTI DA PARTE DELL’ASSOCIAZIONE CAPONNETTO. ORA ATTENDIAMO GLI INTERVENTI DEI MINISTRI DELLA GIUSTIZIA E DELL’AMBIENTE

Pubblicato il 30 gennaio 2020, nella seduta n. 186

LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:

l'associazione antimafia A. Caponnetto svolge una meritoria opera di volontariato che, tra le sue attività, raccoglie anche segnalazioni con richieste di intervento contro l'inquinamento finalizzato alla difesa dell'ambiente;

risultano segnalazioni di cittadini provenienti dal Comune di Pettoranello del Molise, in provincia di Isernia, dove sarebbe presente uno scarico illegale di liquami fognari in località Cacchieto Mulino, reato permanente dovuto all'assenza, a valle del paese, di un sito di depurazione, ad oggi ancora in costruzione, in violazione delle direttive dell'Unione europea che dal 2005 impone a tutta l'area Ue la presenza di idonei impianti di depurazione in tutti i paesi del territorio nazionale, tanto che, il Governo italiano, inadempiente, è stato deferito più volte alla Corte di giustizia dell'Unione europea, ricevendo sanzioni;

dopo le segnalazioni alla Procura di Isernia da parte dell'associazione Caponnetto, che indicava contestualmente anche la presenza di una discarica con rifiuti speciali e pericolosi come l'amianto, veniva avviato il procedimento penale n. 1055/2017 ed iscritto al mod. 44 (registro delle notizie di reato a carico di persone ignote), e non al mod. 21 (registro delle notizie di reato a carico di persone note);

l'associazione faceva rilevare che, in realtà, non risultava difficile l'identificazione delle responsabilità, sia riguardo allo sversamento di liquami non depurati, che la legge inquadra come reato permanente fino a quanto non cessa tale illegale, sia riguardo alla discarica di rifiuti speciali e pericolosi derivanti da materiale edile tutt'oggi non rimossi ed esistenti sul foglio n.8 part.lla n. 61 del catasto terreni del citato Comune;

dopo 2 anni, il pubblico ministero, benché di fronte a un reato in essere dal carattere permanente dovuto alla mancanza di un impianto di depurazione, richiedeva l'archiviazione con notifica all'associazione Caponnetto denunziante e p.o., che promuoveva opposizione all'archiviazione depositando atto in Procura;

a distanza di mesi, i volontari dell'associazione chiedevano delucidazioni presso l'ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Isernia, il quale rispondeva che il fascicolo penale identificato con il n. 1055/2017 non era mai pervenuto a quell'ufficio. Quindi la Procura faceva sapere che il pubblico ministero aveva ritirato la richiesta di archiviazione, ma senza esercitare l'azione penale. Una decisione a giudizio dell'interrogante irragionevole, se si considera che si è in presenza del reato di sversamento di reflui fognari non depurati dal carattere permanente, e di una discarica abusiva non bonificata;

da una nota rilasciata a firma del nuovo pubblico ministero, titolare del fascicolo, ai responsabili dell'associazione Caponnetto dal procuratore generale presso la Corte di Appello di Campobasso n. 66/2019 a seguito di istanza di avocazione, il procedimento penale n. 1055/17 risulta alla data odierna ancora fermo, e si evidenziano una serie di invettive volte a demonizzare l'azione meritoria di volontariato svolta dal 2013 dall'associazione Caponnetto nella Regione Molise, che tendono ad estrometterla dal riconoscimento di parte offesa nel procedimento penale suddetto;

in passato, l'associazione Caponnetto è stata invece ammessa nel processo denominato "sistema Iorio" (p.p. r.g.n.r. 1414/12 Trib. n. 453/16 R.G.) dal Tribunale di Campobasso, riconoscendone di fatto la preziosa operatività sul territorio Molisano (anno 2016), come già rilevato nell'interrogazione 4-00353;

tali invettive contro l'associazione antimafia vengono lanciate, forse non casualmente, dopo che la stessa associazione ha pubblicizzato sui social della Regione Molise l'interrogazione 4-00353, e l'ha inviata alla Procura di Bari, competente per materia, come invito a prestare attenzione all'operato dei magistrati della Procura di Isernia circa eventuali incompatibilità e gravi anomalie procedurali riguardanti importanti procedimenti. L'interrogazione non ha ricevuto ancora una risposta da parte del Ministro della giustizia;

considerato, infine, che:

su segnalazione dell'associazione Caponnetto, il fiume Carpino è diventato una fognatura a cielo aperto a causa degli sversamenti illeciti provocati dall'abitato di Carpinone e dal nucleo industriale presente, che ancora oggi è privo di un impianto di depurazione, in quanto il depuratore esistente nella piana, costato ben 7,5 miliardi di lire, oltre ad essere stato oggetto di un traffico illegale di rifiuti negli anni 2003-2004, non è più funzionante da anni, fatti di cui la Procura di Isernia è a conoscenza viste le numerose denunce presentate negli anni;

nel territorio della piana di Venafro vi è una prolungata esposizione della popolazione alle polveri sottili e ultrasottili, dovuti a continui sforamenti di pm 10 e 2,5, in quanto si annovera la presenza di ben tre impianti impattanti esistenti nel giro di qualche chilometro. Da anni non si effettuano controlli sulla qualità dell'aria e sulla popolazione da parte delle autorità regionali. Pertanto sono aumentati a dismisura le malattie tumorali nella zona,

si chiede di sapere:

se il Ministro della giustizia, nell'ambito dei suoi poteri, non intenda disporre un'ispezione presso la Procura di Isernia per i fatti descritti e per le anomalie tecniche già oggetto dell'interrogazione 4-00353, oltre che per il tentativo di mettere in discussione l'operato di un'associazione antimafia;

se il Ministro dell'ambiente non reputi impellente avviare verifiche tramite l'invio di personale del Nucleo Operativo Ecologico alle dipendenze del Ministero, sul territorio del Comune di Pettoranello del Molise, al fine di rilevare la presenza in località Cacchieto Mulino di scarico di liquami fognari illegale, l'assenza di macchinari di depurazione, oltreché la presenza di una vistosa e non bonificata discarica abusiva di rifiuti speciali e pericolosi, esistente al foglio n.8 part.lla n.61 del catasto terreni del citato Comune;

se il Ministro non ritenga di estendere i controlli al fiume Carpino;

se il Ministro non ritenga di dover estendere i controlli anche alla Piana di Venafro. 
 
(by nicola)

'Lotto zero' e lotte di civiltà


(by nicola)

giovedì 30 gennaio 2020

Presentazione del documentario "Exodus-Escape from Libya" alla Casa del Popolo


Domani, venerdì 31 gennaio, alle 18:30, presso la Casa del Popolo in via Gioberti n. 20 a Campobasso, il documentarista Michelangelo Severgnini presenterà “Exodus-Escape from Libya” “Exodus - fuga dalla Libia.” 

(by nicola)

“No alle privatizzazioni”, “no alle liberalizzazioni”, “no alle delocalizzazioni”, “no alle svendite dell’intero patrimonio pubblico”.


Il voto dell’Emilia Romagna ha dimostrato con chiarezza e con lungimiranza che il benessere dell’Italia non si raggiunge scardinando lo Stato, ma rafforzando la democrazia.
A questo fine riteniamo che un ruolo importante sia stato svolto dalle Sardine, le quali hanno fatto capire gli errori del sovranismo, che da un lato (vedi Movimento 5 Stelle) ha mirato a distruggere i partiti e la . classe politica, e dall’altro ha dato largo spazio a un movimento (vedi la Lega) che ha ritenuto di poter agire alimentando l’odio specie nei confronti dei migranti.
Emerge a questo punto l’importanza della “parola”, che deve alimentare, non l’odio (come ha messo in rilievo il giorno della memoria dell’olocausto), ma la solidarietà e la forza di ricostruzione.
Al riguardo le parole del Partito Democratico che aprono nei confronti delle Sardine sono lodevoli. Ma un punto essenziale resta ancora oscuro: né il Partito Democratico, né le Sardine mettono in primo piano la soluzione del problema che è alla base di tutti gli altri problemi che affliggono l’Italia. E cioè l’inderogabile necessità di risollevare la nostra economia battendo il pensiero neoliberista, il quale, come abbiamo sempre ripetuto, rispetta i cosiddetti poteri forti e vuole che si legiferi in loro favore, producendo la miseria dell’intero Popolo italiano.
Le parole che hanno senso in questo momento sono: “no alle privatizzazioni”, “no alle liberalizzazioni”, “no alle delocalizzazioni”, “no alle svendite dell’intero patrimonio pubblico”.
L’Italia è in una situazione drammatica nella quale si moltiplicano le chiusure delle fabbriche, i licenziamenti di operai, e il divario sempre più ampio tra ricchi e poveri, proprio perché non si tiene conto degli obiettivi a cui si è fatto cenno.
Altro punto importante è quello di porre sullo stesso piano le regioni del Nord, che sono economicamente più forti, con le regioni del Sud, le quali hanno immense ricchezze naturali ed umane, che vengono sprecate.
La soluzione della crisi economica italiana dipende da due fattori: capire che il primo problema da risolvere è quello dell’economia, il secondo è quello di rendersi conto che la parità economica fra tutte le regioni è presupposto dell’effettivo miglioramento della nazione.
Tutto questo si raggiunge ponendo al primo posto dell’azione politica è l’attuazione della Costituzione e specialmente degli articoli da 35 a 47 relativi ai “rapporti economici”, tenendo presente l’articolo 5 della Costituzione, il quale definisce la Repubblica “una e indivisibile”.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

(by nicola)

Foggia. Vai via, ma il cronista non se ne va




Domenico Di Conza (Sharing tv) ha resistito alle pressioni di un imprenditore e lo ha denunciato per minacce. Dice: tutto perché ho criticato la moglie-assessora.
Il 21 novembre 2019 il giornalista Marcello Di Conza, direttore responsabile di Sharing Tv, emittente televisiva digitale, è stato minacciato verbalmente da un imprenditore, Antonio Tricarico, dirigente locale della Lega e marito dell’assessore ai servizi sociali del Comune di Foggia, Raffaella Vacca. In tono minaccioso, Tricarico ha chiesto al giornalista di lasciare l’Auditorium Santa Chiara in cui si svolgeva una manifestazione pubblica alla quale partecipava l’assessore Raffaella Vacca. Il motivo, secondo quanto si legge nella denuncia presentata dal giornalista alla questura di Foggia il giorno seguente, sarebbero le frequenti critiche mosse negli articoli di Di Conza all’assessore.
Secondo questa ricostruzione, poiché Di Conza non se ne andava, l’imprenditore ha chiesto alle organizzatrici dell’evento di intervenire per mandare via il giornalista. A questo punto Di Conza ha alzato la voce richiamando l’attenzione dei presenti, annunciando che avrebbe chiesto l’intervento della polizia.
IL GIORNALISTA – “Questa minaccia – ha dichiarato Domenico di Conza a Ossigeno – mi è arrivata perché ho osato criticare l’operato dell’assessore. Mi è arrivata dal marito che ha notevole influenza sull’attività politica della moglie. Dimostra che noi giornalisti non siamo messi nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro con serenità e nel rispetto delle leggi e dei regolamenti. Secondo alcuni non bisognerebbe neppure denunciare questi fatti. Siamo giunti al malvezzo che chi denuncia deve sentirsi in colpa. Per fortuna molte persone seguono il mio lavoro e lo apprezzano”.
SOLIDARIETA’- Marcello Di Conza ha avuto attestazioni di solidarietà dall’Assostampa regionale, da molti cittadini, dalla Lega nazionale e dal sindaco di Foggia, Franco Landella, e da Mons. Liuzzi, componente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università.

Fonte: Ossigeno informazione

(by nicola)

“Carcerata”, si, non “detenuta”




“Carissime compagne e compagni, 

Eccomi a voi per un saluto, sia pure da lontano, dal mondo capovolto che da venti giorni mi tiene carcerata.
“Carcerata”, si, non “detenuta”: “detenuta” è un eufemismo che non rende bene la realtà; lo stridere ferrigno delle chiavi che chiudono a doppia mandata il cancello della cella; i colpi di spranga della “battitura” alle inferriate, nelle ore più disparate del giorno e della notte, a prevenire evasioni impossibili; la convivenza forzata, a due a due, in cubicoli di due metri per quattro, il cui fine non è certo favorire la socialità, ma privarci di momenti indispensabili di solitudine, del silenzio buono che rigenera, che ti permette di riordinare i pensieri e i ricordi. Qui siamo come uccellini chiusi in gabbia, in una gabbia troppo stretta.
In questi luoghi, più che la violenza cieca dello stato che ci reprime (che pure esiste) colpisce la violenza subdola dei divieti immotivati, delle regole ad arbitrio, pesa la perdita della dimensione spazio-temporale e soprattutto, per chi come me è ancora nella sezione delle “nuove aggiunte” in stato di “media osservazione”, la chiusura delle celle diciotto ore su ventiquattro.
Eppure, nonostante tutto, la solidarietà tra recluse, magari un po' “petrosa”, ma salda e immancabile, riesce a vincere anche la disumanizzazione del carcere: per tutte da parte di tutte, nei momenti bui, c'è la mano tesa, la parola che riesce a sdrammatizzare, il cibo offerto da cella a cella.
Certo, non sono questi i momenti delle grandi lotte per i diritti nelle carceri, eppure non riesce  a prevalere la 'guerra tra poveri' su cui il sistema fonda da sempre il proprio dominio.
Per questo, care compagne e compagni, sono serena e sperimento di persona, alla scuola del carcere, quanto da sempre andiamo teorizzando: che il carcere non è se non luogo di controllo sociale, di repressione contro gli ultimi, chi non ha voce e chi, individualmente e collettivamente si ribella; dunque da abolire.
Quest'esperienza conferma che le nostre ragioni sono giuste e che la guerra infinita contro gli errori umani e contro la natura non può portare se non alla catastrofe sociale e ambientale.
Contro un sistema irriformabile non serve aspettare dalla delega la salvezza che non verrà: serve allargare il conflitto, senza farsi spaventare da un potere che, più che mai, è un gigante dai piedi d'argilla.
Mentre vi scrivo, si fa sera. La mia finestrella è in ombra, ma fuori i cortili sono inondati dal sole al tramonto. Anche il cemento, gli alberi polverosi addossati ai muri sembrano accarezzati da una precoce primavera. I passeri vanno e vengono dal davanzale oltre sbarre e reti, becchettano le briciole che riesco a spargere per loro.
Mi fanno compagnia i miei libri più cari, che sono riuscita a portare con me, e le centinaia di lettere che mi giungono ogni giorno: le guardo e sono felice perché vi sento tutte e tutti qui vicini, voi, la mia grande famiglia di lotta.
E sento la profonda, emozionante verità che Rosa ci lascia in una sua lettera dal carcere di Wronke '… Rimanere umani significa gettare con gioia la propria vita nella grande bilancia del destino, quando è necessario farlo, ma nel contempo gioire di ogni giorno di sole e di ogni bella nuvola'. Questo il mio messaggio di saluto, con tenerezza.

Nicoletta'.

(by nicola)

mercoledì 29 gennaio 2020

Coltivatori di emozioni


(by nicola)

Auguri dall'OML alla nuova rivista bimestrale diretta da don Ciotti, che offre informazione e approfondimento su mafie, corruzione, ambiente e migrazioni





"Vogliamo riscoprire l’utilità e il piacere di informare ed essere informati, creare un luogo di dibattito capace di non fare sconti sulle ingiustizie, ma anche di non cedere a facili indignazioni. Crediamo in un giornalismo che, nello scrivere ciò che vede, è di servizio ai cittadini e non a servizio di qualcuno. Raccontiamo storie e proponiamo analisi per immaginare insieme un futuro realmente diverso"


(by nicola)

IMPUTATO PER SEMPRE? NO GRAZIE!


Ogni anno si prescrive grossomodo il 10% dei procedimenti penali, ma non è dato sapere quali siano i reati che si prescrivono e ciascuno di essi in quale percentuale.

(by nicola)

In memoria di Mario Francese, giornalista ucciso nel gennaio del '79 dalla mafia

 
Secondo i giudici che hanno condannato i mafiosi per l’omicidio di Mario Francese "... emerge una straordinaria capacità di operare collegamenti tra i fatti di cronaca più significativi verificatisi nel corso degli anni, di interpretarli con coraggiosa intelligenza e di tracciare così una ricostruzione di eccezionale chiarezza e credibilità sulle linee evolutive dell’organizzazione mafiosa, in una fase storica nella quale emergevano le diffuse e penetranti infiltrazioni di Cosa nostra nel mondo degli appalti e dell’economia ed iniziava a delinearsi la strategia di attacco alle Istituzioni da parte dell’illecito sodalizio"

(by nicola)

martedì 28 gennaio 2020

APS 'Laboratorio Provvidenti' - 5

(by nicola)

Carcere di Campobasso. Nessun medico dalle 20:00 alle 8 del giorno successivo




12 ore di 'buio', solo un infermiere!
Dal “Registro eventi diversi” risultano molti invii di detenuti in ospedale soprattutto nelle ore notturne. 
Può bastare per portare i detenuti all’esasperazione.

(by nicola)

La nostra solidarietà all'avvocato Mariangela Di Biase




Campobasso. Aggredita dal marito di una cliente mentre era in corso una separazione consensuale. 
Un'aggressione alla toga e al ruolo di difensore avvenuta nei giorni in cui ricorre la giornata internazionale degli avvocati in pericolo.
La professionista si trovava ancora con la propria assistita quando il marito di quest'ultima si è ripresentato alla porta, pretendendo di entrare. "Gli ho chiesto di nuovo la cortesia di andar via e nominare un avvocato. A quel punto è entrato, nonostante gli abbia fatto notare che stava violando una proprietà privata, battendomi ripetutamente le mani sul petto fino a spingermi nella mia stanza, dove ha iniziato a strattonarmi. Sono riuscita a chiamare il 113 e lui ha prima tentato di strapparmi il telefono dalle mani, poi è andato via, rimanendo nel cortile fino all’arrivo della polizia. Solo dopo l’intervento degli agenti si è calmato ed è andato via"

(by nicola)

APS 'Laboratorio Provvidenti' - 4

(by nicola)

sabato 25 gennaio 2020

L'OML nel Direttivo di 'Laboratorio Provvidenti'

Il presidente della nostra Associazione è stato designato - in occasione dell'incontro tenuto in mattinata presso il Comune di Provvidenti - a ricoprire la carica di vice presidente di 'Laboratorio Provvidenti.' 
Affiancherà Salvatore Fucito, neo presidente del 'Laboratorio.' 
Nelle prossime ore, in esclusiva su questo blog, le immagini dell'incontro.
Al presidente, ai vice e ai soci tutti di 'Laboratorio Provvidenti' gli auguri di buon lavoro da parte dell'OML.
 
(by nicola)

INVITI PROVVIDENTI. L'OML tra i protagonisti




Oggi, a partire dalle 10:30, presso il Comune di Provvidenti sottoscrizione dell'atto e dello statuto del 'Laboratorio Provvidenti.'
Come sempre documenteremo, in esclusiva, con immagini e video questa storica giornata che vedrà la nostra Associazione protagonista insieme a tante Persone Provvidenti e di buona volontà!

(by nicola)

LEGALI SOTTO ATTACCO DALL’IRAN ALLA CINA DALLA TURCHIA AL MESSICO


Il volume pubblicato dall’Istituto per i diritti dell’uomo e degli avvocati europei (IDHAE) al fine di promuovere i temi della difesa  narra di oltre 130 avvocati assassinati nell’esercizio del proprio mestiere, 1500 accusati, 600 carcerazioni preventive e 152 condannati per ragioni politiche. In sintesi: lo Stato di diritto é sotto attacco ai quattro angoli del pianeta.

(by nicola)

venerdì 24 gennaio 2020

Aumentato Il livello di rischio per Gratteri

In un Paese sempre più allo sbando, dove i media si occupano di ex ministri assimilabili ai Testimoni di Geova, specie ittiche in ascesa, 'scravattati' e ex premier che non posso fare a meno di far sapere al mondo che la 'Jolanda' Jole non gliela ha mai data, a chi dovrebbe interessare quanto potrebbe accadere a Nicola Gratteri?

(by nicola)
 

Della serie: Il conte Dracula a capo del Sistema trasfusionale italiano


Immaginate un ciclo di incontri formativi per consolidare la preparazione del personale scolastico sul cambiamento climatico, sul ciclo dei rifiuti, sulla bonifica dei siti contaminati e sull’efficienza energetica. Un’ottima iniziativa, un’idea che modernizza quella scuola italiana troppo spesso ancorata ai vecchi canoni educativi e che stenta a mettersi al passo coi tempi, giusto? Adesso mettete l’ENI a condurre quegli incontri formativi. Vi sembra ancora una trovata intelligente? Probabilmente no.
Eppure accade anche questo, nella scuola italiana che l’ex ministro Fioramonti aveva intenzione di rivoluzionare. Succede che l’Associazione Nazionale dei Presidi, in collaborazione con l’ente formativo Dirscuola organizzi un ciclo di seminari sulla sostenibilità ambientale e ne affidi lo svolgimento al colosso degli idrocarburi ENI. Che è un po’ come invitare il capo dell’ISIS a parlare di pacifismo: siamo lì. Come possa una follia del genere essere stata avallata dal MIUR non è dato saperlo, ma le implicazioni sono piuttosto chiare e descrivibili con un solo termine: greenwashing.
L’iniziativa nasce dall’esigenza di formare il personale docente delle scuole di ogni ordine e grado che, dall’anno scolastico 2020/2021, avrà nei programmi scolastici l’educazione civica come materia di studio obbligatoria, con la necessità di svolgere in classe 33 ore complessive di lezione. I programmi faranno riferimento all’articolo 2 della legge 92/2019, che recita: l’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione Italiana e delle istituzioni dell’Unione Europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona”, si legge nel comunicato. Dopo il primo incontro, svolto a Roma il 21 gennaio, il corso di ENI farà tappa a Milano, Bologna, Cuneo, Palermo, Napoli, Ancona e Bari, per concludersi alla fine di febbraio.
Se è questo l’indirizzo del Ministero al riguardo di un profilo formativo di tale rilevanza, quale appunto l’educazione ambientale, risulta palesemente chiaro come mai nei programmi del Governo non ci sia uno straccio di idea o visione sulla transizione energetica, sulla neutralità climatica e sulla tutela ambientale. Altrettanto chiara appare poi la decisione di non intervenire con il taglio dei sussidi alle fonti fossili, pure giurato e spergiurato dal Governo in tempi di crisi climatica, movimenti di massa e raccomandazioni ONU. Ma andare a braccetto con ENI e pretendere di farne l’araldo della formazione sul cambiamento climatico è, oltre che ridicolo, persino oltraggioso nei confronti di un’istituzione, la scuola italiana, che rappresenta un pilastro della società presente e futura.
“Quando, come Teachers for Future Italia, abbiamo appreso dal Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che, dal prossimo anno scolastico, l’Italia sarebbe diventato il primo Paese al mondo a rendere obbligatorio, per gli studenti, lo studio del cambiamento climatico, abbiamo accolto positivamente la notizia ma abbiamo anche detto chiaramente che sarebbe stato necessario rivoluzionare totalmente il ruolo che ha la scuola nella nostra società, nel senso che essa non poteva più permettersi di riprodurre il modello di sviluppo dominante. Oggi apprendiamo, con vivo sconcerto, da un comunicato presente sul sito dell’Associazione Nazionale Presidi (ANP), che il Presidente Antonello Giannelli, e lo chief services & stakeholder relations officer ENI, Claudio Granata, hanno presentato ieri presso la sede ENI di Roma, il programma congiunto di incontri sui temi della sostenibilità ambientale dedicato alle scuole italiane.
In breve, ENI e ANP organizzeranno in tutta Italia dei seminari sulle tematiche ambientali, per affiancare le scuole e formare i docenti supportandone la capacità progettuale. Insomma anziché rilanciare la scuola, come modello di organizzazione che si basa sull’applicazione di un nuovo paradigma ecologico, ci sono Dirigenti Scolastici che consentono ad ENI addirittura di formare i docenti sulle tematiche ambientali.
Come Teachers For Future Italia non possiamo che prendere le distanze da questa iniziativa che coinvolge una delle grandi aziende mondiali che causano cambiamento climatico e contaminazione del pianeta attraverso l’estrazione senza limiti dei combustibili fossili, che è già stata riconosciuta responsabile di immani disastri ambientali, corruzione, sfruttamento dei Paesi poveri e che tenta di dipingere di verde la sua sua anima nera attraverso costante e pressante attività di greenwashing; non possiamo che invitare i docenti a boicottare l’iniziativa, perché ENI è e resta il simbolo assoluto del sistema che anche come docenti vogliamo modificare per ottenere giustizia climatica e ambientale e combattere l’ecocidio”.
 Con un duro comunicato di condanna il collettivo di insegnanti Teachers For Future Italia ha inteso reagire a questa collusione d’intenti di gravità inaudita. Dopo aver messo le loro mani sulle fonti fossili, sugli ecosistemi, sugli habitat marini e terrestri, sulla flora e sulla fauna, e spesso anche sugli interessi politici, non si può consentire che ENI si impossessi anche delle reti del sapere e della conoscenza per propagandare un modello di sviluppo fasullo e coercitivo. Il Ministero e l’Associazione Nazionale dei Presidi che hanno permesso un simile scempio farebbero meglio a scusarsi, chiarire e a coinvolgere nella scuola italiana quei movimenti per la giustizia climatica come Fridays For Future che contro ENI combattono, anziché stringere mani. 

Fonte: Pensiero libero

(by nicola) 

giovedì 23 gennaio 2020

Colpa, senso di colpa, Costituzione e suicidi


"Sono licenziato? Vuol dire che non meritavo. Una delle caratteristiche della psicologia delle persone oggi è che hanno imparato a sentirsi colpevoli, a sentirsi la causa diretta dei loro insuccessi. Quindi è colpa mia, non valgo abbastanza non sono all'altezza. Da qui si alimenta la depressione, che è aggressività rivolta verso di se. Quindi, anziché sentire che ho davanti un avversario penso che l'avversario sia dentro di me e mi colpisco. Ma è vero tutto questo?" 

(by nicola)

'Laboratorio Provvidenti' Sabato 25 sottoscrizione Atto e Staturo

(by nicola)

L'arte della menzogna per distogliere l'attenzione dai problemi reali

 
La logica ha abbandonato le menti degli uomini, e anche dei potenti che governano il mondo.
Di fronte al saggio discorso della diciassettenne Greta Thunberg, che pone l’accento sui gravissimi rischi che corre la vita del Pianeta, Trump ha avuto l’ardire di opporre che si tratta solamente di “profezie di sventura”, costruite da chi vuole reprimere l’inarrestabile sviluppo economico della potenza degli Stati Uniti.
Per Trump non esistono: lo scioglimento delle calotte polari, lo scioglimento dei ghiacciai delle montagne di tutto il mondo, gli immani incendi dell’Amazzonia, della Siberia, dell’Africa e, da ultimo, di gran parte dell’Australia.
Di fronte a questo atteggiamento non si può non pensare che i casi sono due: o Trump effettivamente ha la mente talmente oscurata dal pensiero neoliberista per cui non riesce a vedere altro che lo sviluppo economico degli Stati Uniti, oppure egli sa che viviamo nelle società della menzogna e che compito dei politici è quello di distogliere la mente della gente dalla realtà e convogliare le loro convinzioni per fini personali o, al massimo, partitici.
È quest’ultima sicuramente la linea seguita da Matteo Salvini, il quale di fronte ai gravi problemi ambientali e economici (i quali provocano quelli ambientali) fa di tutto per spostare l’attenzione della gente su se medesimo, per cui, secondo lui, non si dovrebbe parlare della realtà economica e sociale e comunque degli obiettivi reali cui dovrebbero tendere le elezioni regionali, ma solo del tema: “Salvini sì, Salvini no”.
E l’assurdo, per altro, è che questo personaggio affermi l’enorme balla di aver difeso i confini della patria.
Egli non sa, o finge di non sapere, che chi si trova su una nave italiana, per giunta militare, è già in territorio italiano, come è già in territorio italiano chi si trova in imbarcazioni che stazionano in acque territoriali.
Egli, quindi, ben conscio dell’arte politica della menzogna, si veste da martire e, profanandone l’idea, invita tutti a un digiuno per il suo martirio.
Come si accennava, dobbiamo invece pensare ai problemi reali e tra questi la stampa odierna pone in primo piano quello dell’Ilva.
I legali dell’amministrazione straordinaria hanno posto in evidenza le gravi inadempienze di Arcelor Mittal, la quale ha dato prova in più occasioni, come scrivono gli stessi legali: “di aver portato avanti le consuete logiche di un certo tipo di capitalismo d’assalto, secondo le quali se a valle dell’affare concordato si guadagna, allora “guadagno io”, mentre se invece si perde, allora “perdiamo insieme””.
È chiaro che in questo caso deve trovare applicazione l’articolo 1453 del Codice civile, secondo il quale l’amministrazione controllata può chiedere: o la risoluzione del contratto, o il suo adempimento.
Detti legali insistono per questa seconda risoluzione, ma noi siamo convinti, e lo abbiamo ripetuto più volte, che si deve scegliere “la risoluzione del contratto” unitamente al risarcimento dei gravi danni che Arcelor Mittal ha provocato all’azienda, all’economia italiana e alla salute dei pugliesi.
Infatti come è possibile ritenere che un’impresa così poco affidabile possa in futuro adempiere ai suoi doveri?

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

(by nicola)

Per 'chi' i molisani debbono pagare i debiti emersi durante la gestione commissariale che fa capo allo Stato?

 
Perché paghiamo per gli errori degli altri?

Certo che noi molisani ci dovrebbero studiare per quanto siamo disattenti ai nostri interessi. Dal sito del Ministero della Salute:
"Le attività di affiancamento, condotte dal Ministero della Salute, si esplicano attraverso la redazione di pareri sui provvedimenti e sugli schemi di provvedimento prodotti dalle Regioni in adempimento agli obiettivi dei Piani di Rientro e/o dei Programmi Operativi (pareri espressi dal Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia e Finanze), la verifica trimestrale dei Piani di Rientro e/o Programmi Operativi effettuata dal Comitato LEA e dal Tavolo degli adempimenti in sede congiunta e in numerosi Incontri Tecnici di Affiancamento su particolari tematiche, svolti anche su richiesta delle Regioni.
In sintesi, ecco i dati dell’attività di affiancamento alle Regioni nel 2017:
632 pareri sui provvedimenti e sulle azioni regionali
24 verbali delle riunioni di verifica
11 incontri tecnici di affiancamento su particolari tematiche.
Le due dimensioni chiave di verifica dell’attuazione dei Piani di Rientro sono la verifica dell’adempimento “Mantenimento dell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA)”, che avviene attraverso un set di indicatori (Griglia LEA) e l’andamento del disavanzo regionale.
Con riferimento all’effetto dei Piani di rientro sulla spesa sanitaria, la figura 2 evidenzia l’andamento del disavanzo (prima delle coperture) nelle Regioni in PdR 2007-2017. I dati mostrano dal 2010 un deciso miglioramento: il disavanzo complessivo passa da oltre 4 miliardi di euro nel 2007 a circa 223 milioni nel 2017. In dettaglio, questi i risultati di esercizio regionali relativi al 2017 (in milioni di euro):
Abruzzo: -52,2
Calabria: -101,5
Campania: +7,9
Lazio: -45,7
Molise: -35,1
Puglia: +3,7
Sicilia: -0,2 “.
Ora, facendo due conti sulle dita, il Ministro della Salute ci dovrebbe far capire:
  1. come è possibile che il Molise in due anni, 2018 e 2019, abbia maturato un debito aggiuntivo di 25 milioni di euro sul dato registrato nel 2017 con un disavanzo pari a 35,1 milioni di euro (si ricorda che a novembre 2019 il disavanzo del Molise sulla sanità ammontava a circa 60 milioni di euro);
  2. chi dovrebbe pagare questi 25 milioni considerato che il debito è maturato in regime commissariale posto sotto la direzione e responsabilità dello Stato;
  3. come è possibile che: se in dieci anni si è quasi azzerato in Italia il disavanzo complessivo di oltre 4 miliardi di euro al 2007 e che nel 2017 il disavanzo totale era sceso a 223 milioni di euro, il Molise concorra al predetto disavanzo addirittura con il 16% maturato in regime commissariale? Insomma, bisognerebbe che questi conti si verifichino con maggiore attenzione sulla genesi, gestione e risultato.
In più segnaliamo che sul sito del Ministero della Salute si afferma che le attività di affiancamento dello Stato alle Regioni si esplica mediante Pareri. Ora, potrà sembrare una osservazione ingenua, ma sappiamo che i pareri sono cosa ben diversa dagli atti impositivi ai quali lo Stato fa ampio ricorso in materia di disavanzo sanitario delle Regioni. Pertanto si ripropone, ancora una volta, il tema della imputazione di responsabilità in merito al disavanzo in materia di sanità regionale. E per meglio capirci: perché i molisani debbono pagare i debiti emersi durante la gestione commissariale che fa capo allo Stato? Peraltro, contrariamente a quanto si legge sul sito del Ministero della Salute i provvedimenti prodotti dalle Regioni, in adempimento agli obiettivi dei Piani di Rientro e/o dei Programmi Operativi, in realtà sono provvedimenti commissariali, imputabili allo Stato e non alle Regioni, e quindi ne dovrebbe rispondere lo Stato e non i cittadini molisani.
Il Ministro faccia pubblicare, per chi ha voglia di verificarli, tutti i conti della sanità regionale.
 
Il portavoce
Alfonso Mainelli
 
(by nicola)

Per rendere consapevoli i molisani del Molise e andare incontro alle comunità

(by nicola)

mercoledì 22 gennaio 2020

Thánatos 'cambuoascian'

Nei 13 minuti di diretta fb - realizzati in esclusiva dalla nostra Associazione ieri sera presso la sala dell'Auditorium della ex GIL - oltre 70 visualizzazioni e molte 'interazioni.' In sintesi: più persone 'collegate' che presenti in sala. E' il segno dei tempi di una città in 'Thánatos' (morte in vita): Campobasso!  

Lo spettacolo, con ingresso libero, partendo dal presupposto che le risposte ai nostri bisogni fondamentali hanno cambiato indirizzo, ha messo in risalto come le decisioni che ci riguardano sono prese da altri sempre più lontani da noi. 

Come contribuire a accelerare i tempi del mutamento, “traslocando” dalla società dei consumi alla società delle Persone all'interno della quale il consumo sostenibile e consapevole si trasformi in atto politico? Quali decisioni riguardano l'individuo, incidono sulla qualità di quello che mangia, su come si muove, su come si relaziona con il suo territorio? Abbiamo ancora capacità di lotta per non soccombere e la volontà di riequilibrare le storture del mondo per superare diseguaglianze così forti? Questi alcuni dei temi affrontati. 

Come OML ci siamo messi in gioco, saliti più volte sul palco, dato 'soluzioni' alle problematiche affrontate dalla compagnia teatrale 'Parteciparte', vissuto la tecnica del 'teatro forum.'  

Ringraziamo gli organizzatori dell'evento, gli attori della compagnia teatrale 'Parteciparte' e l'amico Filippo Poleggi per lo sforzo profuso. A quest'ultimo ricordiamo che 'gli assenti hanno sempre torto' e fino a quando lui continuerà a versare 'lacrime di gioia' per i lavori realizzati dai ragazzi delle medie che hanno partecipato al progetto 'Molisani si. Ma glocali!' abbiamo ancora la possibilità di farcela!

(by nicola)

martedì 21 gennaio 2020

Si scrive “Stakeholders for a Cohesive and Sustainable World”, si legge "Quei 2.153 Paperoni che controllano le ricchezze mondiali!"




Questo il tema che verrà affrontato a partire da oggi e fino a venerdì 24 gennaio a Davos dalle cosiddette «élite».
Sostenibilità dunque, al primo punto dell’agenda dei lavori il problema dei mutamenti climatici, ma anche il rallentamento economico e la crisi della globalizzazione con la conseguente crescita dei sentimenti definiti «anti-sistema».
Ovviamente il focus verrà concentrato anche sulle crisi regionale che negli ultimi mesi ha alimentato le tensioni. In questo senso si attende l’intervento del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.
Parteciperanno in qualità di ospiti l’attivista ambientalista svedese Greta Thunberg e il presidente della Commissione europea Ursula Von  der Leyen, mentre – almeno al momento in cui va in pagina questo articolo – non aveva ancora confermato la sua presenza il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, tra i capofila degli oltranzisti non-decarbonizzatori.
Non sono poche le contraddizioni evidenti, tra tutte le disuguaglianze causate dalla redistribuzione del reddito, infatti, oltre l’80% della ricchezza generata nel mondo è posseduta soltanto dall’1% della popolazione del pianeta.
Al riguardo la ong Oxfam renderà noti i dati su tali disuguaglianze nel suo tradizionale Rapporto diffuso in occasione del vertice.
Se buona parte degli incontri verteranno su problematiche legate al valore economico e all’inclusione in esso di diversi fattori (quali il benessere), uno dei convitati di pietra sarà la crisi della multilateralità, accentuata dalle recenti politiche protezionistiche sfociate in una perniciosa guerra commerciale.
Uno scontro che vede protagoniste le maggiori economie mondiali, cioè Usa e Cina, entrambe afflitte da propri seri problemi, in una fase storica che registra tassi d’interesse negativi in Europa e pessimismo sul futuro dei rapporti tra i maggiori attori nell’arena internazionale.
Nel mondo si vanno ridefinendo le linee di faglia e, di pari passo alla politica protezionistica dell’Amministrazione in carica a Washington, si vanno delineando nuove aggregazioni su porzioni enormi dei mercati mondiali, una risposta fisiologica alla chiusura al multilateralismo degli americani.
Il domani sarà asiatico – sarebbe auspicabile che sia anche europeo – e, chissà se il dollaro riuscirà a rimanere ancora un po’ la moneta di riferimento internazionale, finanziando così il gigantesco debito americano, magari senza provocare eccessivi traumi in giro per il mondo.
Per l’ex elemento apicale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, domani sarà il secondo debutto ufficiale come presidente della Banca centrale europea. Anche su di lei si concentrano le attenzioni, poiché dalle sue parole si cercherà di carpirne gli indirizzi della futura politica di Francoforte.
A Davos anche la direttrice del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva e il suo capo economista Gita Gopinath, inoltre sarà presente il finanziere Soros e il fondatore di Huawei Ren Zhengfei, dal quale si attendono risposte sulle supposte minacce alla sicurezza e alla privacy poste dalle strutture del 5G cinesi.
Crescita sostenibile significa ambiente e la diciassettenne “persona dell’anno” Greta Thunberg tornerà sicuramente con vigore sulle relative tematiche, principalmente la possibile transizione verso un’economia più verde, guadagnandosi la scena mediatica.

Fonte: insidertrend.it

(by nicola)