lunedì 31 gennaio 2022

Ma la Procura di Benevento cosa fa in merito al caso Sassinoro?

 

La Procura della Repubblica non si è mai fatta viva nonostante:

  • circostanziate denunce;
  • solleciti, che si fondano su presunti illeciti come la presentazione di autorizzazioni non attinenti al progetto, pareri palesemente visionari della realtà territoriale e distanze fantasiose, oltre a normative sulla realizzazione di impianti del genere, non corrispondenti alle regole che la regione stessa detta;
  • 6 interrogazioni parlamentari, 
  • 2 interrogazioni europee, 
  • 8 esposti.
La stessa, inoltre, è in possesso dei recenti risultati analisi acque che circondano il capannone, acque che già presentato caratteristiche che non hanno nulla a che vedere con la "purezza" delle falde.

(by nicola)

domenica 30 gennaio 2022

L'OPZIONE ZERO VALE ANCHE PER GLI IMPIANTI A BIOGAS


Soldi, sempre e solo soldi, ciò che rende 'vantaggiosi' - per chi li realizza e gestisce - gli impianti a biogas!
La 'A2A' a Brescia ha mentito, sapendo di farlo, come dimostrato dal contenuto del documento tecnico di 15 pagine - redatto e protocollato - che smaschera tutte le falle e le mancate risposte dell'azienda alle richieste della Provincia, ATS e Arpa. 
Ma c'è di più: le prescrizione della Provincia non sono state ottemperate dall’azienda  nonostante il tutoraggio istituzionale abbia “condotto per mano” la 'A2A' affinchè ponesse fine a tutte le incongruità del progetto.
Le contro osservazioni trasmesse da Comitati e Associazioni riportano:
  1. la dimostrazione della maggior convenienza e sostenibilità dell’opzione zero (l’impianto non si fa perché più conveniente non farlo)
  2. l’elenco delle questioni ancora aperte e non risolte, tra cui: 
  • le emissioni odorigene, 
  • l’aumento del traffico, 
  • calcoli errati, 
  • l’inutilità dell’impianto in un’area satura di impiantistica, anche d’eccellenza, per il trattamento/valorizzazione della Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (FORSU)

(by nicola)

sabato 29 gennaio 2022

SS(P)


Ha 60 anni, detenuto dall’11 luglio 2021 nel carcere di Rieti. C.M. non sta scontando nessuna pena in quanto imputato in attesa di giudizio. Malato oncologico grave è anche in attesa di conoscere l’evoluzione delle sue malattie e delle relative cure. 

(by nicola)

"DELINQUENTI NON SI NASCE MA DIVENTA!" Don Ettore Cannavera

Larticolo 27 della Costituzione utilizza il termine 'pena',  non carcere, in quanto la pena tende alla rieducazione e al reinserimento sociale del detenuto.

Può la rieducazione di un minore avvenire in carcere?

Attualmente sono 390 i minori detenuti nei 17 Istituti penali minorili italiani.

Da dove provengono? Dal sud e in particolare dalla Sicilia e dalla Calabria. 

Età: 160 di essi ha meno di 18 anni.

Quali reati hanno compiuto? Furti, rapine, estorsioni, riciclaggio.

Firma per l'abolizione delle carceri minorili: https://www.partitoradicale.it/firma-per-labolizione-delle-carceri-minorili/

(by nicola)

 



INQUINAMENTO OLFATTIVO

 

In ascesa vertiginosa (+60%) a livello nazionale le liti tra condòmini a causa degli odori di cucina.

Al riguardo manca un legge. Per averla, pochi anni addietro, abbiamo raccolto oltre 3mila firme solo in Molise.

Nella piana di Venafro, dove gli odori sono ben altri,  sembrano soffrire tutti di anosmia (perdita completa dell'olfatto)... e non solo!

http://oml2010.blogspot.com/2018/02/da-venafro.html

(by nicola)

 

venerdì 28 gennaio 2022

“Stor(i)egenerative”

Sabato 5 febbraio, ore 16:00, workshop online sulle “Stor(i)egenerative” dei territori molisani per conoscere e confrontarci con le realtà locali, ragionare su come le storie individuali impattino sulle grandi e medie cornici politico-economiche di sviluppo sostenibile.

Pratiche e narrazioni di cambiamento e rigenerazione per abitare e ri-abitare, per essere pienamente cittadini del nostro territorio.

Il Workshop, moderato dalla Presidente Letizia Bindi, prevede l’illustrazione di esperienze emblematiche e sarà un’occasione per un dibattito aperto sul tema della rigenerazione nel territorio molisano.

Il Workshop sarà visibile in diretta su Youtube alla pagina https://youtu.be/BEgPNU7YfRw

(by nicola) 

 

lunedì 24 gennaio 2022

Panem et Loto

 


'Il più bel piccolo Teatro d’Italia' si trova in Molise, a Ferrazzano.

Tra i candidati del Concorso “miglior Progetto Art Bonus 2021 in Italia” c’è anche il nostro Teatro del Loto.

 
(by nicola)

domenica 23 gennaio 2022

Fame di giustizia!

 

 

Onore a  Ebru Timtik che si è lasciata morire di fame, dopo 238 giorni di digiuno di protesta, il 27 agosto 2020 perché... affamata di giustizia!

Cosa chiedeva? Il suo diritto a un giusto processo, dopo essere stata condannata a 13 anni, insieme ad altri 18 avvocati, detenuti con l’accusa di terrorismo, solo per aver difeso altre persone accusate dello stesso crimine! 

Ai giudici (sic!) turchi, a Erdogan e ai loro sodali, il nostro disprezzo!

(by nicola)

sabato 22 gennaio 2022

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

La nostra organizzazione di tutela degli automobilisti, il Comitato PROTRIGNINA Abruzzo e Molise, una delle prime compagnie di assistenza degli utenti in Italia che conta circa 1500 associati, che ha la sede principale a San Salvo (CH) e sedi distaccate a Benevento e Carunchio (CH) in questi anni spesso ha utilizzato il Tribunale per avere riconoscimento delle proprie istanze a difesa degli automobilisti, si oppone alacremente alla ipotesi di chiusura del Tribunale di Vasto, ed esprime solidarietà all’intero corpo forense di Vasto ed ai Giudici, dipendenti ed addetti del Tribunale.

Sollecitiamo i rappresentanti del territorio ad attivarsi per tutelare la nostra struttura che eroga servizi e funzioni in materia di Giustizia ed è una sorta di presidio della democrazia.

Siamo una struttura di legalità localizzata in un territorio a confine con Regioni nelle quali sono presenti organizzazioni malavitose che emanano un’ alta pericolosità e corrodono quotidianamente il vivere civile e sociale della popolazione.

Per il Comitato PROTRIGNINA Abruzzo e Molise

Il presidente    

Antonio Turdò

(by nicola)


Consentì la riapertura delle indagini sulla morte di Stefano Cucchi

https://www.gofundme.com/f/aiutiamo-lappuntato-riccardo-casamassima?fbclid=IwAR3AJlxSFBox2UfbwkUUqbkWIvx-JX9_Jr_iQrqXkYkdXZyXIimPT493gN4

(by nicola)

venerdì 21 gennaio 2022

“Io alternativo agli ultra-liberisti, Draghi e Berlusconi hanno fatto danni”

 


Per la seconda volta ci troviamo in grande difficoltà, poiché, con la mente obnubilata dal pensiero unico dominante del neoliberismo, si è perso di vista lo stesso “criterio” da utilizzare per la scelta del Presidente della Repubblica, e cioè la realizzazione dello Stato comunità che la Costituzione descrive, e dei mezzi indispensabili per la sua esistenza, mezzi che si riconducono alla nozione del demanio costituzionale, ben diverso dal demanio che è ancora descritto nel codice civile emanato sotto la vigenza dello Statuto di Carlo Alberto.

In proposito è innanzitutto da ricordare che il nostro Stato Comunità non è lo “Stato persona”, soggetto singolo e titolare della proprietà del superato  demanio civilistico (che, proprio per appartenere a un soggetto singolo, può essere sdemanializzato, o svuotato di contenuto con le concessioni), ma è lo “Stato comunità”, un soggetto plurimo, il Popolo, al quale appartiene una forma di demanio costituzionale, ben diverso da quello che ancora compare nel codice civile, la cui forma di appartenenza ha la natura di proprietà pubblica, e cioè di una proprietà che non può essere dismessa (sdemanializzata), in quanto non si può dare a uno quello che spetta a tutti, e non può essere svuotata del suo contenuto come avviene nella concessione della cosiddetta “piattaforma gestionale” (che comprende, non solo la gestione del bene, ma anche l’acquisizione dei relativi profitti). Tutto questo è scritto nell’articolo 42, primo comma, primo alinea, della Costituzione, il quale sancisce che la «proprietà è pubblica e privata», intendendo per proprietà pubblica, come subito sottolineò Massimo Severo Giannini, una «proprietà collettiva demaniale», e pertanto una proprietà inalienabile, inusucapibile e inespropriabile.

Un ottimo scudo contro l’invadenza e gli attacchi speculativi dell’attuale mercato generale. Il Presidente della Repubblica dovrebbe, dunque, essere una persona capace di attuare lo Stato comunità come sopra descritto, uno Stato che assicuri, con il suo intervento da imprenditore nell’economia, il benessere di tutti i cittadini, e non quello, come avviene oggi, delle multinazionali e della finanza. Di ciò purtroppo non hanno consapevolezza i grandi elettori, chiamati a eleggere il Capo dello Stato. Infatti, sono inaccettabili le candidatura finora proposte: quella di Berlusconi, che ha inferto all’Italia danni incalcolabili, durante la sua esperienza di Presidente del Consiglio dei Ministri; quella di Draghi che è stato il primo sostenitore delle micidiali privatizzazioni ispirate al neoliberismo, che hanno distrutto l’Italia del miracolo economico; e quella di Amato, che è stato il primo attuatore delle tesi sostenute da Draghi, privatizzando tutte le banche pubbliche, nonché l’Ina, l’Eni, l’Enel e l’Iri. Tutti Enti pubblici economici fuori commercio, e pertanto inalienabili, inusucapibili e inespropriabili, che costituivano una formidabile difesa contro i licenziamenti e la perdita di posti di lavoro, effettuati dalle SpA loro succedute. È molto difficile che i nostri “Grandi elettori” del Presidente della Repubblica siano capaci di trovare una persona che abbia la capacità di far ritornare l’economia italiana ai sacri principi produttivi dei sistemi di stampo keynesiano. Ma non tutto è ancora perduto.

Ricordo che più di una volta, con i metodi peggiori, è stato eletto l’uomo migliore, come è avvenuto con l’elezione di Sergio Mattarella. Ciò potrebbe avvenire anche oggi. E questo è il mio più sincero augurio. Intanto qualcosa di importante è già avvenuto. Il Gruppo misto di Camera e Senato ha indicato me come candidato alla Presidenza della Repubblica e il fatto positivo, non è certo l’indicazione della mia persona, ma il riferimento, chiaro e da tutti comprensibile, alla necessità di attuare la Costituzione, specialmente nel campo dei rapporti economici. Potrebbe essere il preludio di un movimento politico trasversale che unisca tutti coloro che non hanno perduto il loro spirito critico, per realizzare i principi fondamentali della nostra Costituzione repubblicana e democratica.

Fonte: TPI

(by nicola)

ROMA. In forse... la FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano)!

 

 

La questione dell’“umido” o FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). 

Si tratta della maggiore componente percentuale dei rifiuti urbani prodotti. Esistono due filiere impiantistiche deputate al trattamento di questo tipo di rifiuto:

  1. quella aerobica; 
  2. quella anaerobico.

Il trattamento aerobico produce circa il 35% di compost di alta qualità riutilizzabile come ammendante per usi agronomici e florovivaistici rientrando a pieno nelle attività di recupero di materia previste nell’attuazione dell’economia circolare e contribuendo al ritorno al suolo di parte del carbonio prelevato con la produzione agricola.

Il trattamento anaerobico – tramite bio-digestori – punta alla produzione del biogas ed alla sua successiva combustione per il recupero di energia, dunque non è compreso nel riciclo e nell’economia circolare. Questo trattamento produce biogas (ca. il 50 %) e una fanghiglia semiliquida detta "digestato", di cui la parte "solida" viene sottoposto a compostaggio aerobico per produrre un "compost di pessima qualità" per appena il 13% che viene smaltito attraverso lo spargimento su campi.
Questo digestato, come già rilevato in Veneto e in Friuli, comporta una forma di inquinamento grave dei terreni e delle acque superficiali a causa dei composti ammoniacali presenti e dei metalli pesanti concentrati nel processo di trattamento di grandi quantità di frazione organica inquinata anche se differenziata. Illuminante in tal senso l’inchiesta condotta da Fanpage.it sul digestato prodotto dall’azienda SESA di Padova in cui vengono tuttora conferiti i rifiuti organici di Roma e su quanto succede nei campi circostanti il megaimpianto della BIOMAN di Pordenone
https://www.fanpage.it/attualita/sesa-la-guarda-di-finanza-indaga-e-i-sindaci-della-bassa-padovana-si-ribellano-al-compost/

Per questo motivo affermiamo che ROMA CAPITALE DEVE PUNTARE SUL COMPOSTAGGIO AEROBICO E NON SUI BIO-DIGESTORI ANAEROBICI. Inoltre, la gestione dei rifiuti, per essere efficiente ed efficace ai fini della riduzione delle emissioni in atmosfera, deve rispondere al principio di “prossimità” o di “autosufficienza territoriale” che prevede che il rifiuto debba essere trattato in impianti ubicati vicino ai luoghi di produzione dei rifiuti stessi. Questi impianti devono essere compatibili con la salute pubblica ed essere di piccola o media dimensione, rapportati comunque alle quantità di rifiuti prodotti nei luoghi di produzione “prossimi”.

Il documento è stato realizzato dal Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare insieme al comitato DeLiberiamo Roma #mirifiuto, ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente, Associazione Italiana Compostaggio e con il contributo dell'ing. Francesco Girardi.

(by nicola)

giovedì 20 gennaio 2022

L'ARCHIVIATORE

 

Il Presidente del Comitato “Verità e dignità vittime covid” comunica di aver ricevuto dal Procuratore della Repubblica di Campobasso dott. Nicola D’Angelo la notifica del provvedimento di richiesta d’archiviazione del procedimento avviato a seguito delle diverse denunce presentate a novembre del 2020 dalla Sig.ra Camilla Caterina, nonostante quest’ultima non faccia parte del comitato. Camilla Caterina aveva posto in evidenza che i dati relativi alla consistenza dei posti letto di terapia intensiva del sistema sanitario regionale, comunicata al Ministero della Salute, sarebbero stati falsi e quindi avrebbero inciso sia sulla mancata attivazione della procedura CROSS sia sulle misure restrittive regionali imposte dal governo che, lo ricordiamo, erano proporzionate ai dati numerici e di conseguenza alle fasce di colore cui le regioni appartenevano. Sempre nelle sue denunce Camilla Caterina ha argomentato anche in merito al decesso di una paziente, avvenuto dopo 30 ore di attesa al pronto soccorso del P.O Cardarelli, senza che la stessa avesse ottenuto il ricovero nel reparto di Terapia Intensiva e, in alternativa, l’attivazione della procedura CROSS per il trasporto in altra regione.
Nel denunciare le diverse criticità del sistema sanitario regionale, entrambi, Camilla Caterina e il comitato, hanno fatto riferimento alla falsità dei dati comunicati al Ministero della Salute ed è per questo che la richiesta di archiviazione da parte della Procura, riferita a quello specifico elemento, è stata comunicata, anche a Francesco Mancini, rappresentante del comitato “dignità e verità vittime Covid”, nonostante si riferisse solo all’esposto di Camilla Caterina.
Il presidente del comitato “dignità e verità vittime covid”, prendendo atto della proposta di archiviazione della Procura e del fatto che le indagini stanno comunque proseguendo per tutte le altre criticità oggetto di 4 esposti del comitato, ha già fatto accesso alla copiosa documentazione (nove fascicoli di circa 3000 pagine) e ha conferito mandato agli avvocati Vincenzo Iacovino e Andrea Ruggiero del foro di Roma per promuovere formale opposizione.
Il presidente è deciso nel chiedere al Giudice Terzo (G.I.P.) di verificare anche quanto denunciato in merito alle terapie intensive e nominerà un perito di fama indiscussa per contrastare le conclusioni cui è giunta la Procura.
Per il Comitato la richiesta di archiviazione in parte non convince, in parte è priva di motivazione e in parte è contraddittoria.
Resta la certezza che la verità e le relative responsabilità saranno individuate e condannate. Lo si deve alle persone care, morti anche per le gravi negligenze nella gestione della sanità regionale durante la pandemia.
 
Il presidente del comitato “Verità e dignità vittime covid”
Francesco Mancini
 
(by nicola)

lunedì 17 gennaio 2022

BIODIGESTORI - ASSEMBLEA GENERALE CITTADINA online

 


L'IMPATTO AMBIENTALE E SANITARIO DEI BIODIGESTORI: CONOSCERE LO SCENARIO PRESENTE PRIMA DI PROGETTARE IL FUTURO a ROMA!


INVITO A PARTECIPARE ALL’ASSEMBLEA GENERALE CITTADINA online organizzata da tutti i COMITATI e le ASSOCIAZIONI romane e con la partecipazione testimoniale dei soggetti nei luoghi che tuttora subiscono le conseguenze dell'invio dei rifiuti organici romani: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Lazio!
MERCOLEDI 26 GENNAIO DALLE 14 ALLE 16 su piattaforma Streamyard (il link verrà inviato 48 ore prima a chi prenota un breve intervento).
Tutti i partecipanti sono espressamente sollecitati ad estendere il presente invito ai Comitati di quartiere e le associazioni locali, ai rappresentanti istituzionali romani sia comunali che municipali, ai rappresentanti delle forze politiche e sindacali, ai lavoratori AMA ed alle associazioni di categoria.
Per confermare l’inserimento nella scaletta degli interventi inviare una mail a leggerifiutizero@gmail.com
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È stata già annunciata da tempo pubblicamente dall'assessora all'ambiente Sabrina Alfonsi, e formalizzata il 9 dicembre dal sindaco la delega ad AMA, la volontà di procedere alla progettazione per la costruzione di due biodigestori anaerobici per trattare i rifiuti organici di Roma, probabilmente riconvertendo i due progetti di Cesano e Casal Selce, che prevedevano invece due impianti di compostaggio aerobico. Tale opzione verrebbe realizzata con i fondi del PNRR, il cui bando ministeriale scade il 14 febbraio p.v., precisando però che c’è la possibilità di scegliere se puntare sul compostaggio aerobico o sulla digestione anaerobica, sottolineando che questa ultima tecnologia comunque resta fuori dalle norme sull’economia circolare nonostante i suoi promotori si sbraccino a dire il contrario!!
Questo appello per Roma è dettato quindi dalla urgenza e dalla necessità di organizzare insieme ed in tempi brevissimi una iniziativa pubblica, per ILLUSTRARE CON TESTIMONIANZE E DOCUMENTI I NEFASTI EFFETTI SULL'AMBIENTE DEI BIODIGESTORI ANAEROBICI posti principalmente in Veneto ed in Friuli ma anche altrove.
Questi impatti non sono una nostra invenzione, ma sono testimoniati con documentazione e video di quello che sta succedendo da anni nei biodigestori anaerobici di Este (Padova) e Maniago (Pordenone) in cui viene esportato e trattato il rifiuto organico di Roma, che continuerà ad essere esportato per ALMENO altri 2-3 anni in attesa che Roma si doti di impianti propri. L'inchiesta di FANPAGE documenta una parte sostanziale degli effetti di questi trattamenti in cui i rifiuti organici differenziati di Roma, ed esportati sin dal 2010 ad oggi, sono stati appaltati da AMA spa all’azienda S.E.S.A. spa nel Comune di ESTE - PADOVA ed all’azienda BIOMAN spa nel Comune di Maniago - PORDENONE !!!! https://youmedia.fanpage.it/video/aa/XPg4COSwuyUOfnP2
Pertanto la nostra proposta per ROMA è quella di puntare verso IMPIANTI DI PICCOLA E MEDIA TAGLIA DI COMPOSTAGGIO AEROBICO, compostatori di comunità e impianti da 20-30mila tonnellate annue di compostaggio aerobico di livello municipale, secondo il documento dettagliato https://www.leggerifiutizero.org/2022/01/14/per-roma-capitale-serve-una-vera-svolta-circolare-per-una-gestione-autosufficiente-del-ciclo-dei-rifiuti/
Facciamo presente che nel bando citato c'è la possibilità di accedere ANCHE AI FONDI PER IL COMPOSTAGGIO AEROBICO, ma la giunta Gualtieri persegue invece l'indirizzo apparentemente più remunerativo, che metterà UNA IPOTECA PER VENTI ANNI, e soprattutto che comporterà la contaminazione IRREVERSIBILE dell’agro romano.
 

Roma 16 gennaio 2022

(by nicola)

IL NOSTRO CANDIDATO AL QUIRINALE È...

 

 
(by nicola)

domenica 16 gennaio 2022

INCONGRUITÀ INVESTIGATIVE MOLISANE

LE COSE DEVONO ESSERE CHIARE. Queste notizie date senza poterne verificare la effettiva portata creano solo danno ad una collettività disabituata a difendersi. La Direzione Distrettuale Antimafia dovrebbe dare molte risposte su questa vicenda che appare sempre più un brutto episodio di giustizia spettacolo che non un reale contesto stabile di presenza camorristica. Peraltro nel processo Piazza Pulita il termine "Camorra" non è stato mai pronunciato e l'istruttoria dibattimentale procede come tutti i normali episodi di piccolo spaccio locale. Tutto questo succede anche grazie al sistema dell'informazione locale che evita accuratamente di porre domande scomode. Abbiamo più volte denunciato che il primo, e l'unico, personaggio di vero rilievo della malavita organizzata campana è venuto nel Molise, precisamente a Bojano, nonostante indagini a suo carico relative proprio alla fornitura di stupefacenti nella nostra Regione, il che appare una circostanza grave che dovrebbe essere chiarita. Infatti, il Molise, e in particolare Bojano, erano posti che avrebbero dovuti essere interdetti a quel personaggio proprio per le indagini a suo carico. In questa Regione, invece, il predetto ha potuto liberamente circolare circa due anni per curare i suoi affari, che certamente non erano quelli dello spaccio che già erano fiorenti come sempre sono stati, ma che, evidentemente erano di altra natura. Comunque avevamo posto la questione ai giornalisti locali, prospettando che era il dott. De Raho, capo dell'Antimafia e Antiterrorismo nazionale, a dover spiegare come poteva quel personaggio circolare liberamente in un luogo con il quale aveva rapporti che erano oggetto di indagini da parte della Magistratura campana. E c'è anche da spiegare come mai la DDA locale nulla ha eccepito su quella permanenza in Molise nemmeno dopo la revoca del provvedimento del GIP di Napoli che aveva applicato al soggetto la misura cautelare del divieto di dimora in Campania, ma intanto, come già detto, lo indagavano anche per i suoi rapporti con il Molise, in particolare con Bojano e ancor più specificamente con un residente nel Comune matesino. Invece il personaggio si è potuto trasferire proprio in Molise, a Bojano e presso la residenza del soggetto suo coindagato, che ha dovuto piuttosto subìre quella presenza che non esserne interessato. Insomma una incongruità investigativa che non può passare sotto silenzio nel momento in cui una intera collettività molisana viene coinvolta in maniera così pesante senza che siano fornite spiegazioni o un minimo di elementi indicativi. Peraltro dalla conferenza stampa pare che a Bojano venga consumata l'intera fornitura di cocaina proveniente dalla Campania e, comunque, si tende ad enfatizzare a livello giudiziario una piaga che è di ordine sociale visto che l'azione repressiva non porta ad alcun freno, anzi determina un maggior consumo di sostanze. La Direzionale Nazione e le Distrettuali dell'Antimafia sanno perfettamente quali e dove sono i mercati all'ingrosso di sostanze stupefacenti e qualche volta vorremmo davvero leggere che sono stati distrutti, anche perchè ricostruire la rete non è cosa semplice e il danno alla malavita organizzata sarebbe davvero enorme. Peraltro, e lo abbiamo detto ormai in ogni occasione, la normativa nazionale, che autorizza il consumo ma proibisce la vendita degli stupefacenti, di fatto regala alla malavita miliardi di euro ogni anno, a volte quasi dell'entità della nostra finanziaria statale. In definitiva, se vogliamo parlare di problema droga manteniamo i piedi ben saldi a terra ed iniziamo dalle politiche anticrimine dello Stato, perchè arrestare i piccoli spacciatori locali è cosa facile, come è anche facile costruire intorno a questi arresti uno "strepitus" degno di ben altre realtà criminogene. Più difficile è pretendere che lo Stato dia risposte che non siano solo di ordine repressivo, ormai manifestamente in utile, ma affronti la questione perseguendo anche le cause collaterali. In una Regione dove è possibile bruciare per anni rifiuti cancerogeni fuori controllo, agevolati da false dichiarazioni e/o accertamenti da parte degli organi pubblici di controllo, e dopo le dichiarazioni dell'Ing. Rabitti in merito a queste terribili vicende ci si aspettava una presa d'atto del fallimento dello Stato in questa Regione e la convocazione di un tavolo tecnico per valutare possibili interventi di indagine sanitaria, anche a campione, che definiscano, finalmente, cosa è successo in questa parte di Molise che ha pagato un grande prezzo in vite umane proprio a causa di questi falsi e omissioni. Bisogna che le torri d'avorio vengano aperte e che le denunce dei cittadini siano rivisitate, anche per capire alcune archiviazioni che hanno lasciato interdetti molti di quanti sono impegnati nel campo dei diritti civili e della economia di questa Regione. In ultimo non può non sottolinearsi il comportamento dell'Amministrazione Comunale, assurdamente silente anche di fronte ad accuse così gravi. Non è possibile che non si chieda la convocazione del tavolo prefettizio per l'ordine e la sicurezza pubblica al fine di valutare l'attendibilità delle notizie che periodicamente si danno sulla Città di Bojano quale sede operativa della camorra. La nostra Città ha perso praticamente tutto, e le risposte non ci sono state. Ormai è una questione di dignità. Ci hanno privati della più grande azienda agroalimentare del centrosud e ci lasciano una miriade di capannoni avicoli, sui quali, peraltro, la Procura di Campobasso non ha indagato sul rispetto delle distanze che impongono la valutazione di impatto ambientale, e ciò perchè ha sbagliato una misurazione per aver confuso un capannone con un altro. Ma si può andare avanti così?

Fonte: Alfonso Mainelli

(by nicola)

sabato 15 gennaio 2022

ROMA CAPITALE DEVE PUNTARE SUL COMPOSTAGGIO AEROBICO E NON SUI BIO-DIGESTORI ANAEROBICI


10 anni fa con la chiusura della discarica di Malagrotta si è giustamente messo fine a una situazione insostenibile per Roma e provincia. Da allora, però, non si è fatto quasi nulla per avviare una gestione dei rifiuti urbani in linea con le normative di economia circolare. La raccolta differenziata è ferma a circa il 40%, con forte presenza di contaminazione da “frazioni estranee” sia nei materiali inorganici che in quelli organici e la capitale non è autosufficiente né sul trattamento dei rifiuti indifferenziati né di quelli differenziati.

Paradossalmente, questa quasi totale “assenza impiantistica” potrebbe favorire una svolta radicale per Roma se la giunta attuale decidesse con convinzione di investire risorse sulla filiera impiantistica per il riutilizzo, il riciclo e il “recupero di materia” con impianti diffusi di piccola e media taglia.

Questo processo richiede l’attuazione del “decentramento” di nuovi poteri ai Municipi (veri e propri “Comuni Urbani”), il rinnovamento della struttura di AMA e una rete di confronto paritetico tra l’amministrazione e i cittadini (sul modello degli Osservatori Rifiuti Zero).

Il ciclo dei rifiuti nell’economia circolare prevede la riprogettazione di beni e prodotti, la prevenzione/riduzione dei rifiuti, la preparazione al riutilizzo e il riciclaggio dei materiali differenziati. Queste ultime due fasi sono incluse nel concetto di “recupero di materia”, che prescinde quindi da quelle definite come “altre forme di recupero” come il recupero di energia che rientra nella fase di smaltimento. La “circolarità” è data dalla conservazione della materia e del suo contenuto energetico. Sono fuori da questo processo sia l’utilizzazione della materia come combustibile da incenerire che l’estrazione di combustibili liquidi o gassosi con conseguente distruzione della materia al pari dei processi di smaltimento finale.

La questione dell’“umido” o FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano).

Si tratta della maggiore componente percentuale dei rifiuti urbani prodotti. Esistono due filiere impiantistiche deputate al trattamento di questo tipo di rifiuto, il trattamento aerobico e quello anaerobico (tenendo conto che il 50% in peso della frazione organica è costituito dall'acqua che è trattenuta nella massa).

Il trattamento aerobico produce circa il 35% di compost di alta qualità riutilizzabile come ammendante per usi agronomici e florovivaistici rientrando a pieno nelle attività di recupero di materia previste nell’attuazione dell’economia circolare e contribuendo al ritorno al suolo di parte del carbonio prelevato con la produzione agricola.

Il trattamento anaerobico – tramite bio-digestori – punta alla produzione del biogas ed alla sua successiva combustione per il recupero di energia, dunque non è compreso nel riciclo e nell’economia circolare. Questo trattamento produce biogas (ca. il 50 %), e una fanghiglia semiliquida detta "digestato", di cui la parte "solida" viene sottoposto a compostaggio aerobico per produrre un "compost di pessima qualità" per appena il 13%; il restante 87% viene smaltito attraverso lo spargimento su campi.

Questo digestato, come già rilevato in Veneto e in Friuli, comporta una forma di inquinamento grave dei terreni e delle acque superficiali a causa dei composti ammoniacali presenti e dei metalli pesanti concentrati nel processo di trattamento di grandi quantità di frazione organica inquinata anche se differenziata. Illuminante in tal senso l’inchiesta condotta da Fanpage.it sul digestato prodotto dall’azienda SESA di Padova - https://www.fanpage.it/attualita/sesa-la-guarda-di-finanza-indaga-e-i-sindaci-della-bassa-padovana-si-ribellano-al-compost/ - in cui vengono tuttora conferiti i rifiuti organici di Roma e su quanto succede nei campi circostanti il megaimpianto della BIOMAN di Pordenone.

Per questo motivo affermiamo che ROMA CAPITALE DEVE PUNTARE SUL COMPOSTAGGIO AEROBICO E NON SUI BIO-DIGESTORI ANAEROBICI.

Inoltre, la gestione dei rifiuti, per essere efficiente ed efficace ai fini della riduzione delle emissioni in atmosfera, deve rispondere al principio di “prossimità” o di “autosufficienza territoriale” che prevede che il rifiuto debba essere trattato in impianti ubicati vicino ai luoghi di produzione dei rifiuti stessi. Questi impianti devono essere compatibili con la salute pubblica ed essere di piccola o media dimensione, rapportati comunque alle quantità di rifiuti prodotti nei luoghi di produzione “prossimi”.

Questo è solo un accenno alla questione che abbiamo trattato approfonditamente e relazionato nel seguente documento che invitiamo tutti a leggere attentamente: https://www.leggerifiutizero.org/.../per-roma-capitale.../

Il documento è stato realizzato dal Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare insieme al comitato DeLiberiamo Roma #mirifiuto, ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente, Associazione Italiana Composta

 

(by nicola)

venerdì 14 gennaio 2022

Le legge oscura


"Le leggi italiane sono intenzionalmente oscure per effetto di un persistente scollamento tra le forze politiche."

Risultato: viene spostato sulla magistratura il compito di "estrarre principi e massime dalle vuote formulazioni delle leggi."

(by nicola)

martedì 11 gennaio 2022

COSTITUZIONE E BENI COMUNI



 
Tutelare e valorizzare il Demanio Costituzionale
 
Giovedì 13 gennaio 2022 alle ore 18:00
 
Relatore Prof. Paolo Maddalena 
 
 
Zoom: Numero riunione: 886 1780 0042 Passcode: CDC.
 
(by nicola)

sabato 8 gennaio 2022

Fuggi da Foggia


3-4 gennaio. Due attentati a S. Severo;

5 gennaio. Altro atto intimidatorio a Foggia;

7 gennaio. Intimidazione a un pregiudicato di Vieste.

Presto toccherà al Molise?

(by nicola)

venerdì 7 gennaio 2022

La domanda di pagamento di prestazioni sanitarie extrabudget da parte di strutture sanitarie accreditate va respinta (C.app, Roma n. 2280/2021)

Fonte: Studio legale Piccinni & Partners


Di seguito le riflessioni dell'avv.to Enzo Iacovino:

"LE REGIONI DEPREDATE IN NOME DELLA POLITICA!
ECCO COME POLITICI INCOMPETENTI E COLLUSI E DIRIGENTI COMPIACENTI HANNO DISTRUTTO LA SANITÀ PUBBLICA ARRICCHENDO INDEBITAMENTE QUELLA PRIVATA!
LA CASSAZIONE HA SANCITO CHE LE PRESTAZIONI SANITARIE EXTRA BUGDET (oltre il tetto di spesa consentito e formalmente concordato) RESE DA STRUTTURE SANITARIE PRIVATE NON VANNO PAGATE!
I PAGAMENTI EFFETTUATI SONO INDEBITI E VANNO RECUPERATI!
Dopo la decisione della Cassazione si esprime anche la Corte di Appello di Roma respingendo la domanda di pagamento di prestazioni sanitarie extrabudget da parte di strutture sanitarie accreditate (C.app, Roma n. 2280/2021)
EVIDENZIO CHE NELLA RELAZIONE DI PARIFICAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI, SUL BILANCIO DELLA REGIONE MOLISE, SI EVINCE CHE LA REGIONE PAGA AI PRIVATI CIRCA 25.000.000 DI EURO DI EXTRABUGDET ALL’ANNO E IL DEBITO E DIVENTATO STRUTTURALE.
ADDIRITTURA IN CALABRIA NON FANNO BILANCIO DA ANNI PERMETTENDO PAGAMENTI INDEBITI REITERATI DELLE STESSE FATTURE, DI PRESTAZIONI EXTRA BUGDET E IN ASSENZA DI CONVENZIONI, ARRIVANDO A FARE BUCHI DI OLTRE UN 1.000.000.000 DI EURO.
EVIDENZIO CHE LA REGIONE MOLISE HA PAGATO A STRUTTURE PRIVATE PERSINO PRESTAZIONI SANITARIE IN ASSENZA DI CONVENZIONE E DI BUGDET PER OLTRE 200.000.000 DI EURO CONTRAENDO UN MUTUO CHE PAGHEREMO NOI MOLISANI!
IL PAGAMENTO INDEBITO DI TALI PRESTAZIONI E’ ILLEGITTIMO E ILLECITO PERCHÉ HA ALTERATO L’EQUILIBRIO FINANZIARIO DEL SISTEMA SANITARIO DETERMINANDO UN DEBITO DI CIRCA 700.000.000!
LA REGIONE PUÒ’ E DEVE RECUPERARE TUTTI I PAGAMENTI EFFETTUATI OLTRE IL TETTO DI SPESA A TITOLO DI EXTRABUGDET E A MAGGIOR RAGIONE IN ASSENZA DI CONVENZIONE!
SE QUESTO SARÀ FATTO, CONTI ALLA MANO, LE REGIONI RIENTRERANNO DA OGNI POSIZIONE DEBITORIA E TORNERANNO PERSINO AD AVERE RISORSE FINANZIARIE PER CENTINAIA DI MILIONI DI EURO DA RIDESTINARE ALLA SANITÀ PUBBLICA DEPREDATA!
INUTILE SOTTOLINEARE CHE I PAGAMENTI INDEBITI ED ILLECITI DIANO LUOGO ANCHE A RESPONSABILITÀ PENALE E CONTABILE!
RIPRENDIAMOCI CIÒ CHE E’ NOSTRO PER IL NOSTRO FUTURO!
IL MOLISE PARTE CIVILE ESISTE!
Ps
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(by nicola)

COSTITUZIONE E GOVERNO DELL'ACQUA - 12 gennaio 2020

 

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(by nicola)