𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

L'ARCHIVIATORE

 

Il Presidente del Comitato “Verità e dignità vittime covid” comunica di aver ricevuto dal Procuratore della Repubblica di Campobasso dott. Nicola D’Angelo la notifica del provvedimento di richiesta d’archiviazione del procedimento avviato a seguito delle diverse denunce presentate a novembre del 2020 dalla Sig.ra Camilla Caterina, nonostante quest’ultima non faccia parte del comitato. Camilla Caterina aveva posto in evidenza che i dati relativi alla consistenza dei posti letto di terapia intensiva del sistema sanitario regionale, comunicata al Ministero della Salute, sarebbero stati falsi e quindi avrebbero inciso sia sulla mancata attivazione della procedura CROSS sia sulle misure restrittive regionali imposte dal governo che, lo ricordiamo, erano proporzionate ai dati numerici e di conseguenza alle fasce di colore cui le regioni appartenevano. Sempre nelle sue denunce Camilla Caterina ha argomentato anche in merito al decesso di una paziente, avvenuto dopo 30 ore di attesa al pronto soccorso del P.O Cardarelli, senza che la stessa avesse ottenuto il ricovero nel reparto di Terapia Intensiva e, in alternativa, l’attivazione della procedura CROSS per il trasporto in altra regione.
Nel denunciare le diverse criticità del sistema sanitario regionale, entrambi, Camilla Caterina e il comitato, hanno fatto riferimento alla falsità dei dati comunicati al Ministero della Salute ed è per questo che la richiesta di archiviazione da parte della Procura, riferita a quello specifico elemento, è stata comunicata, anche a Francesco Mancini, rappresentante del comitato “dignità e verità vittime Covid”, nonostante si riferisse solo all’esposto di Camilla Caterina.
Il presidente del comitato “dignità e verità vittime covid”, prendendo atto della proposta di archiviazione della Procura e del fatto che le indagini stanno comunque proseguendo per tutte le altre criticità oggetto di 4 esposti del comitato, ha già fatto accesso alla copiosa documentazione (nove fascicoli di circa 3000 pagine) e ha conferito mandato agli avvocati Vincenzo Iacovino e Andrea Ruggiero del foro di Roma per promuovere formale opposizione.
Il presidente è deciso nel chiedere al Giudice Terzo (G.I.P.) di verificare anche quanto denunciato in merito alle terapie intensive e nominerà un perito di fama indiscussa per contrastare le conclusioni cui è giunta la Procura.
Per il Comitato la richiesta di archiviazione in parte non convince, in parte è priva di motivazione e in parte è contraddittoria.
Resta la certezza che la verità e le relative responsabilità saranno individuate e condannate. Lo si deve alle persone care, morti anche per le gravi negligenze nella gestione della sanità regionale durante la pandemia.
 
Il presidente del comitato “Verità e dignità vittime covid”
Francesco Mancini
 
(by nicola)

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