venerdì 29 marzo 2019

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN MOLISE - L’INFILTRAZIONE PER TERRITORI, SETTORI E GRUPPI CRIMINALI - 3



1) Operazione “Alpheus1” (dicembre 2018) con arresti e sequestri a Termoli, Campomarino, Portocannone, San Martino in Pensilis e Vasto, i Carabinieri del R.O.S. insieme ai militari del Comando Provinciale di Campobasso, Chieti, Isernia e Foggia, e con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Chieti, hanno dato esecuzione di otto misure cautelari personali (sei in carcere, due divieti di dimora in Molise, Abruzzo e Puglia e divieto di espatrio) e al sequestro preventivo di un’autovettura, emesse dal Gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, a carico di otto soggetti di nazionalità albanese, rumena e italiana, ritenuti responsabili del delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’operazione sono state inoltre eseguite perquisizioni e sequestri.

2) Dati 2017 forniti dal Procuratore generale della Corte d’Appello di Campobasso Guido Rispoli a proposito della presenza della criminalità organizzata nella nostra regione. Si nota immediatamente l’aumento dei reati legati al traffico di droga. I delitti in materia di stupefacenti sono cresciuti a Campobasso (da 260 a 333), a Isernia (da 57 a 74) e a Larino (da 79 a 117). A questo si aggiunge la triplicazione dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico delle sostanze stupefacenti che sono passati da due a sei. Il Molise si pone al primo posto nazionale nel rapporto tra popolazione residente e numero di apparecchiature per il gioco d’azzardo (slot machines). Una circostanza da rimarcare perché “è noto che in tale settore economico è molto alto il pericolo di riciclaggio del “denaro sporco”, vale a dire proveniente da attività criminali”. Crescono anche i sequestri di aziende collegate ai clan. Nella relazione emerge che “un censimento effettuato a livello nazionale da “Infocamere” ha evidenziato che nel Molise sono sequestrate alle varie mafie 28 aziende, di cui 12 operative”. Citati anche i distributori di carburanti tra Vinchiaturo e Venafro riconducibili al clan camorrista dei Contini. In basso Molise due diverse infiltrazioni di stampo mafioso. La prima, già più volte citata, è quella di matrice ‘ndranghetista dei Ferrazzo che fra l’Abruzzo e il Molise intendevano ricreare una cosca prima di essere stroncati dall’inchiesta “Isola felice”. Ma se dei Ferrazzo fra Termoli e Campomarino si è parlato più volte, è passata quasi sottotraccia la presenza, proprio a Campomarino, di una cellula del clan di camorra “Pecoraro-Renna” della zona di Salerno. Un affiliato latitante da dieci anni fu arrestato nel 2013 proprio mentre rientrava a casa, sulla costa molisana, mentre nel settembre scorso, un altro appartenente al clan che stava scontando i domiciliari a Campomarino, è finito nuovamente in carcere. Il Procuratore generale molto acutamente rileva inoltre “la costante presenza in Regione di un numero molto elevato di collaboratori di giustizia e dei loro familiari, nonché di diversi esponenti della criminalità organizzata che la scelgono come località dove scontare le misure alternative alla detenzione”. Un caso è emblematico: nel febbraio 2017 Walter Schiavone, il secondogenito del feroce boss della camorra Francesco, detto Sandokan, è stato scarcerato e ha scelto il piccolo centro di Macchia d’Isernia come luogo dove scontare i domiciliari.
3) Relazione DIA e DNA 2017. Il Molise è un territorio “permeabile agli interessi dei sodalizi mafiosi, per quanto non strutturalmente radicati”. A confermarlo sono sia la Direzione investigativa antimafia, nella sua relazione semestrale relativa alla seconda metà del 2017, sia la Direzione Nazionale Antimafia nella sua relazione annuale (2017).

(continua)

Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise

(by Nicola)

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