2.
METODOLOGIA
Per
essere misurato e analizzato, il fenomeno d’infiltrazione della
criminalità organizzata nell’economia legale ha bisogno di una
definizione rigorosa. Si tratta di un concetto sfuggente giacché
l’infiltrazione criminale nell’economia legale non rappresenta
uno specifico
reato in sé, ma va piuttosto concettualizzata come un processo
composto di una serie di comportamenti illeciti definiti “reati
scopo” (ad esempio corruzione, riciclaggio, minacce,
estorsioni). Questi “reati sentinella” non si
presentano necessariamente tutti e nello stesso momento in ciascun
caso d’infiltrazione, rendono così estremamente complicata la
ricostruzione di tali processi.
L’infiltrazione
della criminalità organizzata nell’economia legale, pertanto, è
definibile come “qualunque condotta in cui una persona fisica
appartenente a un’organizzazione criminale o agente in sua vece, o
una persona fisica in precedenza infiltrata, investe risorse
finanziarie o umane per partecipare al processo decisionale di
un’impresa legale”.
L’operazione
d’identificazione e di analisi dei casi d’infiltrazione può
dunque svilupparsi dai quattro elementi di cui questa definizione si
compone:
1)
l’organizzazione criminale;
2)
la persona fisica a questa appartenente o agente in sua vece;
3)
l’investimento di risorse (finanziarie o umane);
4)
la partecipazione al processo decisionale dell’azienda.
Per
ricostruire queste circostanze, la nostra analisi utilizza dati
provenienti da fonti diverse e aventi natura eterogenea. Il database
dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione
dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata
(ANBSC) contengono informazioni sulle aziende sequestrate e
confiscate affidate in gestione alla stessa Agenzia, su cui una
minima parte di quest’analisi fa riferimento. È noto che l’uso
dei dati sulle aziende confiscate in via definitiva come mezzo
d’indagine dell’infiltrazione in Molise presenta notevoli limiti.
Tra questi, in particolare, il fatto che un processo giudiziario
per fatti di mafia può durare svariati anni.
Tuttavia
questo dato rimane una delle fonti d’informazione disponibile, in
termini di copertura e qualità dei dati, utilizzabile per uno studio
empirico delle aziende infiltrate dalla criminalità organizzata. In
Molise però questi dati non possono non essere integrati con altri
dati, provenienti da nuovi database (ad esempio registri delle
imprese), al fine di ottenere un livello di dettaglio elevato per
l’analisi settoriale, territoriale, economica e patrimoniale delle
aziende. I risultati dell’analisi saranno poi rinvigoriti da fonti
investigative e giudiziarie. Le relazioni semestrali della Direzione
Investigativa Antimafia (DIA), le relazioni annuali della Direzione
Nazionale Antimafia (DNA) e i provvedimenti giudiziari relativi ai
casi trattati permettono, da un lato, di confermare le dinamiche e i
trend individuati tramite l’analisi statistica, dall’altro, di
approfondire i meccanismi particolari d’infiltrazione criminale in
specifici territori, settori e aziende. Il nostro report in questo
specifico aspetto dell’analisi si è inoltre avvalso del prezioso
contributo di numerosi docenti universitari, esperti delle
istituzioni, delle autorità giudiziarie, delle forze dell’ordine e
degli organi di stampa, che hanno condiviso esperienze, opinioni e
informazioni suggerendo linee di ricerca e confortando i risultati
emersi.
Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise
(by Nicola)
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