lunedì 25 marzo 2019

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN MOLISE - L’approccio adottato


La varietà delle fonti e dei metodi utilizzati nell’analisi conferisce a quest’ultima una struttura complessa, a più livelli. Un approccio poliedrico, indispensabile per l’analisi di un fenomeno di particolare complessità e in cui la disponibilità di dati è, per la stessa natura del fenomeno, complicata.

Un metodo che si avvale di:

• analisi statistica di dati relativi alle aziende sequestrate e confiscate (tramite il database ANBSC);

• analisi statistica di riferimenti a casi d’infiltrazioni nell’economia legale presenti nelle relazioni semestrali della DIA e annuali della DNA;

• approfondimento qualitativo di casi studio a livello settoriale e aziendale.

L’analisi statistica di una quantità di casi è quindi integrata dallo studio in profondità di singoli casi concernenti operazioni in cui un numero limitato di aziende è stato sequestrato e/o confiscato. Il livello di analisi si sposta, così, per cogliere il fenomeno dell’infiltrazione nei suoi meccanismi specifici, muovendosi dall’analisi di singoli casi e di singole aziende all’individuazione di dinamiche di medio livello (che caratterizzano un dato territorio, un settore economico, un gruppo criminale), fino al tentativo di individuare tendenze generali attribuibili al fenomeno nel suo complesso. La necessità di quest’approccio sorge a causa della difficoltà intrinseca nel trattare i temi riguardanti le attività dei gruppi criminali. Il fenomeno criminale mafioso, per sua natura, adopera il massimo sforzo nel tentativo di nascondersi, di mimetizzarsi, di non destare attenzioni. Sul tema specifico dell’infiltrazione nell’economia legale i gruppi criminali raggiungono poi i livelli massimi di questo sforzo. La loro “naturale” ricerca dell’invisibilità è qui rafforzata da nuovi elementi, quali la poca reattività dell’ambiente infiltrato, la legittima necessità di tutelare la privacy degli imprenditori (che si traduce nella difficoltà nel recuperare informazioni puntuali sulle caratteristiche economiche e patrimoniali delle singole aziende), la natura sfaccettata e sfuggente del fenomeno dell’infiltrazione, “contiguo” a fenomeni diversi quali l’evasione-elusione fiscale, la corruzione, l’occultamento e l’intestazione fittizia dei beni. Nonostante queste difficoltà, ci poniamo comunque come primo obiettivo quello, ambizioso, di “quantificare” il fenomeno dell’infiltrazione nell’economia molisana.

Tale misurazione è, infatti, indispensabile per avere un quadro completo e preciso, e rappresenta un esercizio propedeutico all’individuazione delle dinamiche di medio livello cui si faceva prima cenno. È, infatti, riferendosi a una misura quantitativa, derivata da un’osservazione oggettiva e sistematica dei casi che si possono mettere a confronto territori, settori economici e soggetti criminali diversi.

Tale comparazione è, a sua volta, imprescindibile per comprendere le modalità di contaminazione e l’impatto della presenza criminale sull’economia legale. Strumentale a tal fine è anche l’analisi delle caratteristiche delle aziende sequestrate e / o confiscate, quali:

• la dimensione;

• l’indebitamento finanziario e commerciale;

• la liquidità;

• la profittabilità.

Queste caratteristiche saranno confrontate con quelle di aziende non infiltrate dalle mafie ma simili alle aziende presenti nel database ANBSC. In particolare, per ciascun’azienda sequestrata e/o confiscata è creato un gruppo di controllo composto di cinquanta aziende selezionate casualmente tra quelle operanti nello stesso settore di attività economica dell’azienda sospetta, aventi la stessa forma giuridica e con sede legale situata nella stessa provincia. Questa comparazione permette di rispondere ad alcune domande fondamentali:

Per cosa si caratterizzano le aziende infiltrate?

Laddove il numero di aziende nello stesso settore di attività economica non sia sufficientemente ampio nella provincia considerata il controllo è composto anche con aziende dell’altra provincia molisana.

Quali sono le modalità di gestione di tali aziende?

Che effetti producono tali modalità su alcune specifiche voci del bilancio aziendale?

In prospettiva, l’esito di questa comparazione può fornire spunti preziosi nel tentativo di elaborare un modello analitico predittivo del rischio d’infiltrazione. In sintesi, questa nostra ricerca si avvale di una molteplicità di metodi e tecniche analitiche, utilizzando fonti di natura diversa per la raccolta di dati quantitativi e qualitativi.

L’analisi è strutturata su più livelli, da quello che si riferisce alla singola azienda a quello concernente le dinamiche aggregate, passando per la disaggregazione dei risultati su base territoriale, settoriale e attinente ai gruppi criminali coinvolti. Quest’approccio è funzionale a corroborare i risultati ottenuti da prospettive analitiche diverse, al fine di compensare i vantaggi e le lacune di ciascun metodo.

Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise

(by Nicola)

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