lunedì 11 maggio 2020

"Abbiamo una Costituzione da osservare e questa non può essere messa in discussione, né dai trattati, né dalle sentenze della Corte costituzionale tedesca. Che il nostro Parlamento ci rifletta."



Meccanismo europeo di stabilità (Mes): l'Europa non è solidale e l'Italia cade nel tranello

L’infezione da corona virus infuria soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, i paesi più restii ad assumere le restrizioni necessarie per evitare i contagi.
Il modello italiano, che ha dato ottimi risultati, è seguito in Francia e in altri paesi occidentali. Ci apprestiamo a entrare nella terza fase, ma la Commissione sanitaria di esperti ci avverte che non siamo ancora usciti dalla pandemia e che bisogna mantenere un comportamento altamente responsabile.
Non si può non osservare che l’emergenza del Covid-19 ha messo a nudo le incongruenze del sistema economico predatorio neoliberista e che le condizioni peggiori si sono verificate proprio negli Usa e in Inghilterra dove il neoliberismo ha più attecchito.
Negli Stati Uniti i posti di lavoro perduti hanno superato i 21 milioni e chi non lavora non ha neppure l’assicurazione che gli consenta le cure mediche.
Questo triste spettacolo dovrebbe far capire a tutti che il neoliberismo è un sistema sbagliato e che occorre ritornare a un sistema di stampo keynesiano che distribuisca la ricchezza alla base della piramide sociale e preveda l’intervento dello Stato nell’economia, laddove l’attuale sistema economico prevede la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, una forte competitività fra questi e l’esclusione dello Stato interventore.
Quanto al Mes, come avevamo previsto (e ci spiace che le nostre parole siano state forse poche chiare, dando luogo a interpretazioni errate), si è verificato quanto temevamo: lo specchietto delle allodole, costituito da condizioni di accesso appetibili, ha fatto le sue vittime, e primo fra tutti ci è cascato il nostro Ministro dell’economia, nonché l’intero Partito Democratico.
Sottoscrivere il Mes significa metterci un’altra corda intorno al collo, poiché si tratta solo di procrastinare gli effetti dannosi sul piano economico provocati dal corona virus.
Al termine del periodo concesso ci sarà chiesto il conto. E questo sarà molto salato per noi. Bisogna capire che l’Euro è un imbroglio contabile che ci costringe ad usare una moneta a debito mentre essa dovrebbe essere emessa a credito da parte del Popolo italiano, cioè da parte del Tesoro.
D’altro canto, benché siano state eliminate le cosiddette condizionalità, restano in vigore le norme del trattato sul Mes, che prevedono un’ingerenza dei suoi operatori nella gestione del nostro bilancio.
Se davvero vogliamo salvarci, non abbiamo altra via che emettere moneta di Stato a corso legale nel territorio italiano. Cosa che non è vietata dai trattati ed è imposta dall’articolo 11 della Costituzione secondo il quale: “gli Stati devono agire in condizioni di parità” e l’articolo 117, comma 1, lettera e), della Costituzione che prevede la competenza esclusiva dello Stato in materia di “moneta e tutela del risparmio”.
Di fronte a una Europa che non concede i CoronaBond, si astiene da qualsiasi comportamento mutualistico e ci concede soltanto un prestito agevolato, i parlamentari italiani dovrebbero reagire senza paura e con la determinazione che occorre in questa difficile situazione. Lo impongono, oltre ai citati articoli 11 e 117 della Costituzione, anche gli articoli 1, 2, 3, 4, 41, 42 e 43 Cost.
Abbiamo una Costituzione da osservare e questa non può essere messa in discussione, né dai trattati, né dalle sentenze della Corte costituzionale tedesca. Che il nostro Parlamento ci rifletta.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”

(by nicola)

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