𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

Le autostrade sono degli italiani! L'interesse pubblico deve prevalere sugli speculatori privati


Il virus del neoliberismo, sotto certi aspetti è peggiore del corona virus, in quanto ha totalmente occupato le menti dei nostri politici e dei faccendieri cui i politici si rivolgono, i quali parlano della gestione delle autostrade su un piano irreale, non tenendo conto che le autostrade sono un bene pubblico, costruito dal Popolo e che deve servire gli interessi pubblici.
I capi di Atlantia si pongono nei confronti dello Stato come nei confronti di qualsiasi impresa privata, e non capiscono che stanno trattando degli interessi pubblici della Nazione e che, per altro, è contro la Costituzione l’affidamento a privati di funzioni pubbliche, nonostante ciò sia stato affermato da leggi, le quali non sono conformi a Costituzione e devono essere quanto prima annullate dalla Corte costituzionale.
La concessione delle autostradale deve essere tolta ai Benetton, perché hanno dimostrato, con il crollo del Ponte di Genova, di essere inidonei di gestire questo servizio e per di più si permettono di offendere il Popolo italiano, minacciando di sospendere il piano di investimento autostradale, indispensabile per evitare ulteriori crolli e per assicurare un uso normale delle autostrade stesse da parte dei cittadini.
Su questo argomento non esistono margini di trattativa, come sembra stia facendo il PD, ed è da considerare ignobile qualsiasi operazione che tenda al compromesso.
Atlantia ha agito male e, secondo il codice degli appalti, non ha più nessun diritto ad ottenere la concessione.
D’altro canto il governo deve anch’esso sgomberare la sua mente dalle idee radicate dal neoliberismo, le quali, come si è accennato, hanno spinto la politica a porre sullo stesso piano interesse privato e interesse pubblico.
La Costituzione prevede la prevalenza dell’interesse del Popolo, che è intoccabile, sull’interesse economico privato.
Lo affermano inequivocabilmente: l’articolo 41 della Costituzione, secondo il quale “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza (vedi crollo Ponte di Genova), alla libertà e alla dignità umana”. E lo conferma il successivo articolo 42, Cost., secondo il quale: ”la proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge allo scopo di assicurarne la funzione sociale.”
Atlantia non ha assolto alla funzione sociale, facendo crollare il ponte di Genova e omettendo per 25 anni qualsiasi manutenzione stradale, contrastando così il citato l’articolo 42, e ha agito contro “l’utilità sociale”, arrivando a chiedere spudoratamente anche aiuti di Stato, dopo aver provocato danni reali e gravissimi alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.
Il governo, in questa situazione, deve far ricorso all’articolo 43 della Costituzione, secondo il quale: “i servizi pubblici essenziali (e tale è il servizio autostradale) devono essere gestiti dallo Stato, da enti pubblici o da comunità di lavoratori e di utenti.”
Questo è un momento decisivo nel quale si gioca la credibilità stessa del governo, che, dopo aver molto bene agito contro gli effetti del corona virus, è oggi chiamato a combattere contro, come si diceva, un’infezione ancor più grave: quella del neoliberismo, che pone l’interesse economico privato al di sopra dei diritti fondamentali del cittadino.
Su questo argomento si potrà stabilire se il governo Conte è dalla parte dei cosiddetti poteri forti o dalla parte del Popolo sovrano, proprietario assoluto dei beni pubblici essenziali, i quali sono “inalienabili, inusucapibili e inespropriabili.
In conclusione la via d’uscita è una: affidare le autostrade all’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade (Anas) ritrasformandola in azienda pubblica ed eliminando l’illegittima denominazione di S.p.A., cioè di una società lucrativa che mira a soddisfare gli interessi dei soci e non quelli della comunità nazionale.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”


(by nicola)

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