martedì 27 dicembre 2011

Campagna per la salvaguardia dell' agro-biodiversità Italiana 2011


Per sostenere la campagna contattare :
Kate at carlisle.k@gmail.com
Nicoletta at nicolettafagiolo@yahoo.co.uk

L'unico modo per salvare alcuni semi, visto il danno subito, é di germinarli subito per rigenerare quelli che non sono ancora morti.

Il dibattito su come sia meglio oggi scientificamente migliorare le nostre piante che mangiamo dovrebbe essere riaperto ad un pubblico largo, cosi da capire meglio le scelte politiche che si stanno facendo nel campo dell'agricoltura.

La campagna per la salvaguardia dell' agro-biodiversità Italiana chiede:

-Accertare da subito lo stato dei semi da una commissione di esperti di germoplasma esterna al CNR;
-Trovare una struttura (Ministero dell'Agricoltura o struttura ad hoc, che lavora solo sulla conservazione del germoplasma della banca di Bari e lasciare una copia di backup al IGV CNR di Bari;
-Creare una Task Force per sviluppare un urgente progetto su due anni per la salvaguardia dei semi ancora vivi, prima che perdono la loro variabilità genetica;
-Creare una rete di contadini custodi disposti a rigenerare da subito una parte dei semi;
-Creare una rete di avvocati, scienziati, giornalisti, comunicatori, storici del cibo, cuochi, organizzazioni per il cibo biologico, contadini e consumatori che allertino il pubblico Italiano dell'importanza del germoplasma e della salvaguardia dell'agro- biodiversità per il futuro dell'agricoltura biologica per una sana alimentazione futura.

Secondo alcuni esperti di semi questo patrimonio di 85,000 accessioni, di inestimabile valore scientifico e economico, visto il deterioramento che ha subito (quando i due impianti del freddo che ne consentivano la conservazione si sono rotti nel 2003) si hanno solo uno, o massimo due anni per l'urgentissima necessita di procedere alla rigenerazione di tutte le collezioni di germoplasma custodite a Bari e nei sui centri di sperimentazione. Questa urgente necessita fu sottolineata dalla procura di Bari nel 2009 come prescrizione che accompagnava il dissequestro.

Gran parte di questo patrimonio raccolto e conservato negli ultimi 40 anni di attività della banca è ormai estinto sia in campi coltivati (per le specie coltivate) e sia in natura (per le specie selvatiche e affini alle piante coltivate) e non è dunque più reperibile. La maggioranza sono specie raccolte in Italia, ma vi sono anche campioni dell' area Mediterranea, d'Etiopia e del Sud Africa.

La procura all'epoca stabili che vi fu un danno notevole dei campioni analizzati dal 2004 al 2009 da un tecnico: il 70 per cento dei campioni di frumento e l'80 per cento di orzo e cece (le specie scelte per il monitoraggio) avevano subito un grave danno biologico irreversibile di riduzione della variabilità genetica originaria delle accessioni.

Fonte:  in data 04/giu/2011

(by Nicola) 

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