𝗜 𝗗𝗘𝗕𝗜𝗧𝗜 𝗗𝗘𝗜 𝗠𝗢𝗟𝗜𝗦𝗔𝗡𝗜? 𝗙𝗨𝗢𝗥𝗜 𝗕𝗜𝗟𝗔𝗡𝗖𝗜𝗢!

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Nei procedimenti giudiziari degli ultimi vent’anni contro i “colletti bianchi”, tutti conclusi con un nulla di fatto, nel mio libro sulla giustizia molisana documento spese triple milionarie a carico della collettività.   Parlo di tre voci ben distinte: (𝟭) le spese, ingentissime, sostenute dallo Stato; (𝟮) quelle dei singoli indagati/imputati, spesso costretti a difendersi per anni; (𝟯) quelle rimborsate agli amministratori, politici e dirigenti, che si fanno coprire le spese legali dall’ente pubblico in cui sono stati eletti o nominati, purché non vi sia conflitto d’interessi, l’avvocato sia gradito e l’esito non sia una condanna per dolo o colpa grave.    Un bel privilegio! E non finisce qui: la spesa cresce ancora quando la Regione si costituisce parte civile e nomina un proprio legale che, se non liquidato dal giudice penale, viene comunque pagato dalla Regione. Il salasso continua.   L’ultima “stangata” è nella 𝗱𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝗮 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗻. 𝟯𝟳𝟴 ?...

AI SOCI DELL'OSSERVATORIO MOLISANO SULLA LEGALITA': E' (ANCHE) MERITO VOSTRO!

“Le risorse stanziate a Piacenza e provincia dalla Regione per il sostegno a progetti finalizzati all’incremento della sicurezza, della legalità e della prevenzione dalle infiltrazioni malavitose sono un passo importante, che dà un seguito concreto alle diverse iniziative di legge portate avanti in questi mesi. In particolare voglio sottolineare la rilevanza dell’istituzione di un Osservatorio per... la legalità anche a Piacenza: uno strumento che servirà da deterrente e da sentinella per contrastare gli ‘appetiti mafiosi’ sull’economia locale”. Lo afferma il consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Marco Carini, che commenta l’assegnazione di risorse dedicate a 67 progetti per la sicurezza urbana e la lotta all’infiltrazione mafiosa in Emilia Romagna.

Tra i progetti finanziati nel piacentino anche la nascita dell’ “Osservatorio per la legalità e la sicurezza”, con l’obiettivo di introdurre un monitoraggio costante, grazie alla collaborazione con la Fondazione Antonino Caponnetto, sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio e sui potenziali pericoli di inquinamento delle attività produttive.
“Come ha dimostrato la recente vicenda delle due aziende piacentine – fa notare il consigliere Carini – poste sotto sequestro perchè riconducibili a un esponente palermitano di Cosa Nostra, anche la provincia di Piacenza non può dirsi immune dalla minaccia della malavita che dalle nostre parti può trovare terreno permeabile soprattutto in alcune attività economiche”.

“Tra gli strumenti di lotta – ricorda Carini – sono fondamentali i protocolli di legalità tra Prefetture ed enti locali, che tuttavia in provincia di Piacenza hanno avuto un riscontro ancora troppo contenuto: solo la Provincia, due aziende pubbliche e 8 comuni su 48 hanno aderito a tali protocolli per la trasmissione dei dati relativi agli appalti e forniture di lavori pubblici sottosoglia (al di sotto dei 250mila euro di importo), ed anche aziende pubbliche controllate dalla Regione come l’Asl non hanno firmato”.

“Per incentivare l’adesione ai protocolli di legalità – conclude Carini – ho recentemente presentato una risoluzione che invita la giunta regionale a pubblicizzare in ogni sede l’esistenza di tutti gli strumenti messi in atto per la lotta alle mafie, accelerando il processo di adesione di tutte le aziende della Regione, sollecitando l’adesione generalizzata ai protocolli di legalità da parte di tutti gli attori territoriali, a partire dalle istituzioni locali e dalle aziende pubbliche”.

Fonte: blog Rossella Noviello

(by Nicola)

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