lunedì 5 dicembre 2011

I tanti perché della ricostruzione post terremoto in Molise

Riceviamo dal socio Michele Acierno e pubblichiamo

Michele Acierno, cittadino di Guardialfiera, da anni porta avanti la sua battaglia per capire come sono stati attribuite  le provvidenze in favore dei cittadini e della attività produttive del suo Comune - Ripercorriamo le varie tappe tra leggi, decreti, ordinanze e interpretazioni delle stesse.

Continua a farsi sentire il terremoto che nel 2002 ha colpito San Giuliano di Puglia e diversi comuni del Cratere in Molise. Un terremoto che, questa volta, tocca le amministrazioni comunali che hanno gestito i contributi sull’autonoma sistemazione e le attività commerciali e produttive. La versione dei fatti che vi proponiamo è tratta dalle indagini del signor Michele Acierno, dipendente statale e cittadino di Guardialfiera che, con documenti alla mano, ricostruisce quanti contributi e come sono stati assegnati dal proprio Comune a chi ne ha fatto richiesta.

Autonoma sistemazione vs autonoma interpretazione
Partiamo dall’autonoma sistemazione:  si tratta di quella forma di assistenza fornita a chi è rimasto senza abitazione a seguito di un terremoto ed è regolata dall’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (OPCM) n.3253 del 2002. Insomma, se non puoi vivere a casa tua e devi sostenere delle spese, ad esempio di affitto, allora lo Stato ti aiuta. L’intoppo arriva nel momento in cui si deve avere a che fare con la nota burocrazia italiana: per alcuni, infatti, non sarebbe scontato che, per dimostrare di essere idonei a percepire l’aiuto statale, si debbano fornire specifiche documentazioni come, ad esempio, un comune contratto d’affitto. Il primo cittadino di Guardialfiera, lungo le pagine del nostro Settimanale aveva dichiarato che i contributi in questione vengono regolati dall’OPCM n.3253/2002 e che “la verifica di aver sostenuto spese, come potrebbero essere quelle di affitto, non viene richiesto dalla legge. È sufficiente che il richiedente abbia perso la casa di abitazione o la stessa venga dichiarata inagibile. (…) Ma il sostenimento delle spese non c'entra con il rilascio dei contributi di autonoma sistemazione, tengo a precisarlo” (Settimanale del Molise 04/11/2010). Bene, secondo Bellini la legge parla chiaro. Ma cosa succede quando, leggendo gli atti, i rendiconti, le norme e le ordinanze emanate dalle amministrazioni, risulterebbe che un solo soggetto sia beneficiario di contributi a più titolo, prima come affittuario e poi come proprietario? Il nostro lettore, il signor Acierno, ci ha portato ad esempio il caso dell’assessore comunale Osvaldo Catalano. Nel 2002, subito dopo il terremoto, lo shock e il lutto, la macchina statale ha iniziato a muoversi con perizie, ordinanze di sgombero e assegnazione di alloggi provvisori. In virtù di ciò, all'Assessore gli sarebbero stati assegnati, per il 2003, 1600 euro per l’autonoma sistemazione (si veda la Rendicontazione dei fondi ricevuti ai sensi dell’OPCM n.3253/2002 del Comune di Guardialfiera) a seguito della sua residenza come affittuario in piazza Jovine, 10, come testimoniato anche dagli abitanti del posto. Peccato però che la stessa casa risulterebbe residenza principale di Matteo Renato Vincelli (ordinanza di sgombero 4/11/2002). Prima domanda: chi abita effettivamente questa casa? Il signor Vincelli, infatti, in qualità di proprietario dell’immobile, avrebbe ottenuto l’inserimento nella Classe A per la ricostruzione (si veda Scheda PEU n.53 SP n.1). Una precisazione: la classe A si ottiene solo se in quella determinata casa, tu proprietario, ci vivi e dormi e per questo ottieni il massimo dei fondi previsti. Ma andiamo avanti. Dopo il 2003, i contributi, nel corso degli anni, continuano ad essere regolarmente assegnati a Catalano. Anche nel 2009 quando lo stesso dichiara che l’immobile di cui è affittuario è, questa volta, il civico di Via Dante, 20. L’Amministrazione non batte ciglio e gli attribuisce 1200 euro per i primi sei mesi dell’anno (ordinanza sindacale 02/07/2009). Stessa cosa avviene sei mesi dopo (atto sindacale del 17/11/2009) con l’unico neo che cambia nuovamente la residenza di Catalano: ora risulterebbe in piazza Jovine, 30 che mantiene anche nel 2010 quando gli si rinnova il contributo (atto sindacale del 13/01/2010). Seconda domanda: se per il sindaco Bellini la legge parla chiaro; se c’è l’obbligo di registrare i contratti di locazione abitativa (Legge 431/1998); se c’è l’obbligo di dichiarare a che titolo di risiede in una determinata abitazione, per esempio come proprietario o affittuario (DPR 445/2000); e, infine, se lo stesso Iorio ha stabilito che è preciso dovere delle Amministazioni vigilare e controllare i requisiti di chi beneficia dei contributi (Nota interpretativa all’OPCM n.3916 – Prot.n.19 del 04 gennaio 2011), allora dove sono e, se ci sono, sono stati esaminati i contratti stipulati dall’Assessore?

Attività produttive: il caso della Farmacia che non chiude mai ma prende molto
Cambiando pagina, parliamo ora dei fondi assegnati, questa volta, alle attività produttive. Ai contributi possono accedere quei titolari di attività che sono stati costretti a sgomberare i locali e che hanno dovuto chiudere (il tutto regolato sempre dal buon vecchio OPCM n.3253/2002). Per avere i soldi, dunque, si deve dimostrare di non poter più trarre profitto dalla propria attività. In questo caso, sotto la lente passa il caso della Farmacia comunale che avrebbe avuto l'ordinanza di sgombero ma non sarebbe mai stata chiusa. L’unica nel Paese che, dopo aver ottenuto le sovvenzioni nel 2003 (periodo subito a ridosso dell'emergenza), beneficia tra il 2007 e il 2010 dai 1650 ai 4737 euro di contributi. Ed è lo stesso Comune di Guardialfiera (quello che dovrebbe vigilare e controllare i requisiti dei beneficiari delle provvidenze come detto da Iorio) ad elargire i fondi, come è successo nel 2011 quando alla Farmacia gli sono assegnati 1500 euro “a titolo di rimborso dei canoni di affitto” (Decreto n. 3 del 22 febbraio 2011 del comune di Guardialfiera). Questo secondo quanto disposto avvalendosi ancora del già molte volte citato OPCM n.3253/2002. Ma l’ordinanza in questione non prevede alcun contributo sull’affitto per tali attività (a differenza di quanto predisposto, invece, per l’autonoma sistemazione). Nonostante ciò, il Commissario alla ricostruzione, Michele Iorio, con Decreto n.64/2004 ne estende i poteri anche ai casi di locazione. Un comportamento davvero singolare se si considera che, nel 2003, lo stesso Presidente aveva chiesto chiarimenti proprio in merito alla possibilità di estendere i canoni di locazione anche ai casi di attività produttive al Capo della Protezione Civile. E la risposta di Guido Bertolaso è stata esplicita: assolutamente no. Ancora una volta si opterebbe per una libera interpretazione delle norme.

Il pellegrinaggio di Acierno tra burocrati e forze dell’ordine
Tutte queste domande, il signor Acierno le ha poste anche a diverse rappresentanze istituzionali. Il 31 maggio 2010 parte il primo esposto diretto alla Procura della Repubblica di Larino, al Ministero degli Interni, al prefetto di Campobasso (l’allora Scipione Lombardi che nel 2006, a seguito della caduta del sindaco Remo Grande, ha ricoperto anche il ruolo di Commissario prefettizio presso il comune di Guardialfiera che gli dava pieni poteri per l’assegnazione dei contributi) e alla Corte dei Conti. Per Lombardi, il caso è di competenza esclusiva della Procura la quale avvia delle indagini. Silenzio, invece, da parte degli altri Enti. Le istanze, però, non si fermano e dopo diversi richiami e solleciti inviati a tutti gli organi interessati, nel settembre 2010, con il cambio della guardia in Prefettura, Acierno si appella anche a Trotta il quale chiede chiarimenti al Sindaco Bellini. Chiarimenti che, ad oggi, ancora non è dato sapere se sono mai stati forniti. Anche la Protezione Civile viene interpellata ma la sua risposta rimane marginale e non esaustiva. Si arriva così agli ultimi documenti spediti al Ministero dell’Economia e delle Finanze che risalgono al 31 ottobre 2011 e che stanno seguendo gli iter burocratici di rito.

Uno più uno fa milioni di euro
Dal 2003 al 2010, il solo comune di Guardialfiera ha beneficiato di ben 331.450 euro per l’autonoma sistemazione; nello stesso periodo, altri 50.402 euro vanno alle attività commerciali e produttive. Gli oneri di autonoma sistemazione hanno interessato 58 comuni su 84 della Provincia di Campobasso, di cui solo 14 presenti all’interno dell’area del Cratere. Sicuramente, la maggior parte dei cittadini coinvolti avranno tutti i requisiti necessari a renderli titolari di diritto dei contributi assegnatigli. Certamente, l’interpretazione delle carte ufficiali lascia un consistente margine di libertà agli amministratori.  Resta, però, ancora indispensabile fare luce tra le ombre delle pieghe della burocrazia.
  
Fonte: Il Settimanale del Molise - AnnoVIII - N. 44 (pagg. 5-6)


http://www.osservatoriolegalita.it/html/content.php?id=rsa&art=3308851

(by Nicola)

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