lunedì 3 dicembre 2012

LA FESTA DEI MOLISANI E LA MANCANZA DI UN PROGETTO ORGANICO

Riceviamo e pubblichiamo

La festa dei Molisani svoltasi al Palacavicchi di Ciampino, disertata dalle principali associazioni dei Molisani capitolini e dalla quasi totalità dei corregionali residenti a Roma, ha confermato i timori della vigilia, rivelandosi come un raduno estemporaneo di partito con Polverini, Alemanno, Cicchitto, Tredicine e i vertici molisani del Pdl.
Insomma non un'iniziativa inserita organicamente nella vita sociale delle comunità molisane di Roma e del Lazio, che includono oltre 50mila persone, ma un evento che nella logica dell'una tantum e della mancanza di promozione del Molise all'esterno dei Molisani stessi, rafforza i sospetti della sola natura elettorale.
Al di là delle considerazioni politiche - un discorso analogo varrebbe per iniziative di altri partiti - ci si domanda perché ci sia bisogno di strumentalizzare identità regionali per tentare di riavvicinare la gente alla politica con questo genere di eventi. O addirittura di offrire pullman e pasti gratuiti per riempire una sala con Molisani catapultati a Roma dalla regione. A che serve? O forse bisognerebbe domandarsi: a chi serve?
Va tenuto presente, inoltre, che i Molisani non sono degli "eletti", scelti dai promotori con spirito missionario. Ma costituiscono soltanto un intermezzo tra Calabresi, Abruzzesi, ecc. coinvolti in uguali manifestazioni a Roma in virtù dei loro componenti numeriche (ed elettorali?).
Ma la festa del Palacavicchi si rivela un boomerang principalmente sul piano dei contenuti. Mentre gli operatori turistici regionali tentano con fatica immensa di promuovere i nostri territori soprattutto nelle loro componenti storico-artistica e paesaggistica, questi eventi si concretizzano nell'offrire passerelle elettorali agli stessi personaggi da almeno vent'anni, quegli stessi incapaci di garantire una svolta al Molise principalmente sul piano della visibilità all'esterno. Anzi, rafforzano vecchi e logori stereotipi e l'immagine più discutibile della regione. Non a caso sulla pagina Facebook dell'evento si sono scatenati soprattutto denigratori a furia del "Molise non esiste".
Per concludere, riteniamo che eventi come questo confermino la mancanza di progettualità organica della politica (ma anche degli organismi di categoria, ad iniziare da quelli commerciali), di coinvolgimento della società civile, di concertazione con le rappresentanze, di mancato utilizzo delle competenze e delle sollecitazioni che la comunità molisana a Roma, nella sua parte migliore, può offrire. La strada dovrebbe essere quella di non procedere per "feste" sporadiche e "chiuse" ai Molisani come in un recinto, ma di strutturare occasioni costanti di visibilità e di apertura ai Romani per gli operatori molisani. I quali, specie in questo periodo, ne hanno un vitale bisogno.

dott. Giovanni Scacciavillani
*presidente Associazione Molisana di Roma

(by Nicola) 

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