L’arrivo
di Salvini a Isernia è un’offesa per la città che, in quanto
meridionale, è stata oggetto di tutte le demenziali invettive
razziste che la Lega Nord per anni ha proferito contro la gente del
Sud.
La
stessa Lega di cui ha fatto parte Salvini da anni, è quella dei
governi Berlusconi che hanno disastrato l’Italia con le politiche
antisociali (insieme a quelli del “centrosinistra”).
La
Lega di Salvini Bossi e Maroni, piena di corruzione, da sempre al
servizio dei poteri forti e del capitalista pregiudicato di Arcore,
che ha fatto togliere fondi pubblici alle masse del Sud per
trasferirli alle varie cricche del Nord (a partire dai padroni di
sanità e banche).
Ma
soprattutto a Isernia, come in ogni luogo, va respinto Salvini al
mittente, perché si è di fronte alla solita Lega che per anni ha
svolto un servizio in favore dei potenti, cercando di dirottare e
sviare la rabbia sociale verso le guerre tra poveri, di istigare
contro gli immigrati che fuggono dalle guerre e dalla fame che gli
stessi governi occidentali (compresi quelli con i leghisti) hanno
causato.
E’
la vecchia “tecnica” per coprire i veri responsabili del disastro
attuale: i capitalisti, i banchieri, la minoranza di sfruttatori, i
partiti (come la Lega) al loro servizio, ed il loro sistema che gli
consente di arricchirsi a spese della maggioranza della società.
Infine
i partiti che istigano all’odio razziale e al nazifascismo, i loro
covi di squadristi, dovrebbero essere semplicemente chiusi e messi
al bando, se veramente si applicasse la Costituzione: ma la
Resistenza è stata tradita, e anche i principi progressivi e di
elementare civiltà, conquistati sul piano giuridico, divengono carta
straccia di fronte al potere delle attuali classi dominanti, di cui
anche la Lega di Salvini è fedele servitore.
Solo
la mobilitazione popolare e l’elevarsi della coscienza sociale a
partire dalla classe lavoratrice a Isernia come altrove può fermare
questa barbarie e il populismo reazionario della Lega e dei suoi
alleati.
Lì,
03/03/2016
IL
COORDINATORE Tiziano Di Clemente
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