martedì 2 dicembre 2014

"Sblocca Italia", ovvero... facciamo un pò come cazzo ci pare!

Il decreto “Sblocca Italia” presenta un’altra novità: le concessioni alle compagnie petrolifere avranno infatti una validità di 30 anni e non più di 20 e saranno classificate come “attività di pubblica attività”. Non va dimenticato inoltre che la tassazione per questo tipo di attività in Italia si aggira fra il 4 e il 10%, mentre nel Regno Unito arriva al 32%. In Norvegia può arrivare addirittura all’80%.
L’Italia ha dunque una tassazione davvero bassa se si pensa all’impatto ecologico di tale l’estrazione. I danni ambientali causati dall’estrazione di petrolio sono ben visibili in Basilicata e raccontati da Maurizio Bolognetti nel suo libro Le mani nel petrolio. Basilicata coast to coast e in Sicilia dove da anni viene messa in pericolo la salute dei cittadini residenti nelle vicinanze delle attività estrattive.
Per il Governo Renzi queste nuove normative nel settore petrolifero dovrebbero creare ben 40.000 nuovi posti di lavoro, un dato che non tiene in considerazione molti aspetti, come quello della breve durata occupazionale in questo settore, che non può superare i 14 anni. Tra l’altro, molti dei nuovi progetti di estrazione sono localizzati lungo la dorsale appenninica, in zone dove si trovano sorgenti, che verranno sicuramente inquinate dall’estrazione d’idrocarburi. Come se non bastasse, si tratta di aree ad alta attività sismica. I danni ambientali insomma potrebbero essere di gran lunga superiori alla crescita economica e occupazionale.

Luca Bove

(by Nicola)

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