
Al Sigg. Prefetti delle Regioni Lazio,Campania,Abruzzo e Molise
LORO SEDI
Oggetto: Prevenzione antimafia fornitori di imprese affidatarie di appalti pubblici - Protocollo di legalità.
L’associazione Antimafia Caponnetto pone tra i suoi principali
obiettivi la lotta ai fenomeni di illegalità e di invasività nel tessuto
socio-economico-istituzionale delle mafie.
Per il raggiungimento
degli scopi di legalità prefissati vengono, tra l’altro formulate
segnalazioni alle competenti autorità per ogni eventuale spunto di
interesse info-investigativo nonché proposte per un efficace azione di
prevenzione antimafia .
Il settore degli appalti pubblici è ritenuto
da questa Associazione quello a più alto rischio di infiltrazioni
mafiose, unitamente alla gestione di amministrazioni locali.
I
recenti fatti di cronaca giudiziaria hanno messo in luce come, proprio
attraverso la devianza di apparati burocratici e politici, la
criminalità organizzata, nelle sue variegate sfaccettature, riesce a
penetrare in importanti e strategici segmenti della vita ammnistrativa
della pubblica amministrazione , accaparrandosi, con pervasività
incontrollata, di settori che gestiscono ingenti somme di danaro
pubblico.
Il profilo deleterio di detti fenomeni riguarda,
senz’altro, la ingegnerizzazione, delle tecniche di occultamento dei
soggetti che, di fatto, gestiscono gli appalti pubblici veicolandone
le relative risorse economiche, illecitamente ottenute, a favore di
soggetti spesso collocati in contesti istituzionali che, per effetto
delle commistioni affaristiche-criminali intessute con ambienti della
criminalità organizzata, strumentalizzano gli esiti delle procedure di
affidamento di appalti pubblici.
Le informative antimafia previste
dall’art. 10 del d.p.r 252/98 e successivamente dall’art. 91 del
d.lgs. 159/2011 hanno spiegato sicuramente negli anni un significativo
effetto di prevenzione che, invero, alla luce dei noti recenti eventi
giudiziari, sono apparse , in taluni casi, sterili nel fine e tali da
essere oggetto di forme fraudolenti di aggiramento della normativa di
riferimento.
All’esito di mirate attività di studio e di
osservazione dei fenomeni su delineati, l’associazione Antimafia
Caponnetto, che segue con attenzione queste vicende, ha ritenuto di
individuare ad un livello sotteso a quello dell’aggiudicatario , e cioè
quello dei fornitori ( di servizi, manutenzioni, forniture e lavori)
delle imprese appaltatrici di pubblici appalti, un possibile contesto
ove possano annidarsi fenomeni affaristici-criminali .
Si
sottopone, pertanto, alla valutazione della S.V , la possibilità di
promuovere la stipula con le stazioni appaltanti della sua Provincia
,di appositi protocolli di legalità che prevedano l’inclusione nei
bandi di gara ( lex specilis) di un apposita prescrizione che imponga
alle ditte appaltatrici l’obbligo di comunicare i nominativi dei
propri fornitori ( di servizi, manutenzioni, forniture e lavori per
contratti di valore superiore ad € 10.000) che si succedono nel corso
delle svolgimento dell’appalto,
A sua volta, la stazione
appaltante con il protocollo di legalità si impegna a chiedere
all’Ufficio Antimafia della Prefettura l’informativa antimafia sul
conto dei predetti fornitori( da elaborare con le modalità di cui
all'art. 91 del d.lgs. 159/2011) .
Con lo stesso “protocollo” la
Prefettura, oltre alle suddette verifiche antimafia, si impegnerà ad
effettuare, attraverso i competenti organi di Polizia ( Guardia di
Finanza o DIA) , controlli a campione in merito alla tracciabilità dei
flussi finanziari ( L. 136/2010) correlati all’appalto oggetto delle
verifiche anche al fine di riscontrare eventuali fornitori non
dichiarati nonché forme di distrazioni di fondi ad appannaggio di
consorterie malavitose ovvero di fenomeni corruttivi.
IL SEGRETARIO NAZIONALE
Dr. Elvio Di Cesare
(by Nicola)
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