venerdì 9 gennaio 2015

Sostanze chimiche nelle acque: il Molise come la Calabria

L'ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) che riceverà euro 140.000,00+ IVA al 22% dalla Regione Molise (deliberazione n. 302 dell'11.07.2014) riporta qunto segue: 



Un ’cocktail’ di pesticidi e sostanze chimiche e’ presente nelle acque di fiumi, laghi e corsi d’acqua e nelle falde idriche. Sostanze di cui non si conoscono ancora gli effetti e che "preoccupano" per la loro "persistenza". A dirlo e’ la nuova edizione del rapporto nazionale ’Pesticidi nelle acque’ dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), sulla base dei dati forniti da regioni e agenzie regionali per individuare "eventuali effetti negativi non previsti in fase di autorizzazione delle sostanze".
Anche se la vendita di questi prodotti, usati perlopiu’ in  agricoltura ma non solo, e’ in diminuzione, le concentrazioni nelle acque superficiali e sotterranee sono spesso al di sopra dei limiti di qualita’ ambientale (che fa riferimento a un nuovo quadro normativo sulla protezione dei corpi idrici e degli organismi acquatici per le acque superficiali mentre per quelle sotterranee i limiti coincidono con quelli di potabilita’). Sono 175 le sostanze trovate (nel biennio 2011-2012 sono stati esaminati 27.995 campioni per 1.208.671 misure analitiche).
In testa alla lista delle contaminazioni per le acque ci sono gli erbicidi, ma rispetto al passato e’ "aumentata anche la presenza di fungicidi e insetticidi". Secondo l’Ispra, "l’uomo, gli altri organismi e l’ambiente sono esposti a un ’cocktail’ di sostanze chimiche di cui non si conoscono adeguatamente gli effetti, per l’assenza di dati sperimentali". Le concentrazioni misurate sono "spesso basse ma la diffusione della contaminazione e’ molto ampia": sono stati trovati pesticidi nel 56,9% dei punti di monitoraggio delle acque superficiali con "il 17,2%" che "presenta concentrazioni superiori ai limiti di qualita’ ambientali" (33,7% limiti acqua potabile); sono stati rilevati pesticidi nel 31% dei punti di monitoraggio di quelle sotterranee con "il 6,3%" che "supera i limiti" di qualita’ (9,5% per quelli di acqua potabile).
I dati comprendono 19 regioni e province autonome; la copertura nazionale e’ incompleta e disomogenea soprattutto per le regioni centro-meridionali (da Molise e Calabria non e’ pervenuto nessun dato). La presenza di pesticidi e’ "piu’ diffusa nella pianura padano-veneta", sia per l’intenso uso agricolo e le caratteristiche idrologiche sia perche’ le indagini sono piu’ efficaci. In ogni caso nel periodo 2001-2012 c’e’ stata "una sensibile diminuzione delle vendite di prodotti fitosanitari, passati da 147.771 a 134.242 tonnellate (meno 9,1%), con un calo maggiore (meno 30,2%) dei prodotti piu’ pericolosi (molto tossici e tossici)". Ma quello che "preoccupa" l’Ispra e’ "la persistenza di certe sostanze, che insieme alle dinamiche idrologiche molto lente rende i fenomeni di contaminazione ambientale difficilmente reversibili".(ANSA)

(by Nicola)

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