Molise: storia del presente. 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒊𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂 𝒎𝒆𝒕𝒐𝒅𝒐

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    Il silenzio non è assenza di parole. È una tecnica.   In Molise il silenzio non è assenza di parole, è una modalità stabile del discorso pubblico. Non serve censurare apertamente, non servono querele o divieti formali. Spesso è sufficiente spostare la parola, renderla impersonale, affidarla a voci che parlano senza assumersi una responsabilità diretta. Questo meccanismo produce testi duri, definitivi, a volte rabbiosi, che sembrano denunciare un sistema bloccato ma che, di fatto, non aprono alcuno spazio di comprensione condivisa perchè non indicano fatti verificabili, non pongono domande, non chiamano nessuno in causa. Il risultato è noto: chi legge può riconoscersi nella frustrazione ma non trova un luogo in cui trasformare quest’ultima in consapevolezza civile in quanto la partecipazione non nasce, perché tutto appare già deciso, già spiegato, già perduto. Eppure la storia recente del Molise racconta altro. Negli ultimi decenni non sono mancati f...

L'eolico, Gaeta e Guardiaregia

 Riceviamo e pubblichiamo



Sono passate dal porto di Gaeta le pale destinata all’edificazione dei parchi eolici del Molise, d’Abruzzo e del Gargano. Provenivano da quattro società spagnole, tra cui la Gamesa Eolica Group leader mondiale del settore, e una francese.  Un affare milionario considerato quanta energia produce un sistema eolico.

Eppure non pulito come si potrebbe intendere se ai primi di aprile la Direzione Investigativa di Trapani su mandato dello stesso Tribunale ha messo sotto sequestro un miliardo e mezzo di euro tra beni immobili, quarantatre società di capitali con partecipazioni estere e ingentissimi patrimoni, più di 60 rapporti finanziari e decine di lussuosissime autovetture, oltre a uno splendido catamarano di 14 metri appena costruito.

Tutti beni riconducibili a Vito Nicastri, 54enne imprenditore di Alcamo, ex elettricista, soprannominato dal Financial Times come “il signore del vento”, ma anche ritenuto vicino a Cosa Nostra e in particolare al boss Matteo Messina Denaro. Da venti anni latitante, soprannominato Diabolik, attualmente il quarto latitante più ricercato del mondo.

E Gaeta? Inevitabilmente, vista la destinazione delle merci, tra il 2010 e il 2012 era il porto dove le pale eoliche e le turbine di Nicastri transitavano per le località del centro Italia dove dovevano essere installate.
Stoccate su un piazzale regolarmente preso in affitto dall’Autorità Portuale, le pale venivano poi affidate a cooperative di trasporto quali La Molisana che da anni opera nei trasporti industriali ed eccezionali sia sul territorio italiano che europeo. E che, negli ultimi anni, si è contraddistinta per il trasporto di impianti eolici in quanto dispone di veicoli speciali esclusivamente adibiti al trasporto di componenti eoliche. Tutto regolare.
Ma è la figura di Nicastri, ancora una volta, ad emergere sopra ogni altra. Professione ufficiale sviluppatore (il suo compito era di “vendere” il prodotto eolico: parchi eolici e fotovoltaici forniti chiavi in mano alle grosse aziende energetiche), innumerevoli erano le aziende che si rivolgevano a lui, Siemens, Greetech, Alerion tra le più importanti, secondo gli inquirenti metteva in contatto la mafia con le imprese pulite.

“Gli dico: Vito fai scendere gli spagnoli qua e gli dici che se non portano un altro milione e mezzo… Ma cxxxx! Loro devono sapere, prima di accendere il quadro che costa niente quel quadro non si metterà mai. Loro ci scendono con l’esercito e io la notte gli mando il topo”, è una delle intercettazione fatta a casa di alcuni mafiosi alcamesi riferita all’imprenditore che, prima di altri, aveva già capito l’enorme business delle energie rinnovabili e in breve era diventato un mago nell’ottenere concessioni dallo Stato (concessioni che in certi casi erano state negate persino all’Enel), acquistare terreni, costruire i parchi eolici e poi cederli “tutto incluso” ai grandi colossi del settore.
Nel centro Italia, passando dal porto di Gaeta.

Ideale giovani news - Francesco Furlan 


Incendio di GUardiaregia. Si indaga a tutto campo. La Procura vuole vederci chiaro. Il fascicolo al PM Venditti 

Guardiaregia. Si indaga a tutto campo sull’incendio al mezzo adibito al trasporto di pale eoliche andato distrutto nella notte scorsa nel piazzale recintato di una ditta di autotrasporti laziale. I proprietari dell’azienda sono stati ascoltati dai Carabinieri, ma non hanno saputo dare spiegazioni sull’accaduto. Alcuni giorni fa nella stessa zona sono stati esplosi colpi di arma da fuoco sulla vetrina degli uffici della ditta. L’indagine e’ coordinata dal sostituto procuratore Rossana Venditti. Occorre ricordare che l’azienda si occupa di trasporto di componenti per pale eoliche anche nella vicina regione Puglia. Gia’ qualche anno fa’ nella stessa impresa si verifico’ un simile incendio. Due mezzi andarono completamente distrutti.

by Serpico 

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