martedì 5 agosto 2014

Giustizia negata



Partendo da un articolo dell’Economist[1] ho ricercato alcuni dati sull’influenza del pessimo stato della giustizia in Italia sull’economia e gli investimenti; secondo lo studio della Banca Mondiale “Doing Business”[2] l’Italia è al posto 103 nella classifica dei Paesi dove è più difficile ottenere risarcimenti dalla giustizia civile; subito prima Paraguay, Porto Rico e Emirati Arabi, subito dopo Laos, Perù e Uruguay. Questa graduatoria è del 2013. Rispetto al 2012 si sono guadagnate 37 posizioni. In attesa delle splendide azioni del rottamatore Renzi, diamo atto a Letta, Cancellieri e Bonino del buon lavoro svolto.
I numeri sull’attesa per ottenere giustizia sono davvero da fallimento statale: l’OCSE dice che per terminare la trafila dei 3 gradi di giudizio in Italia servono 8 anni di media. Siamo ultimi nella speciale classifica dell’Organizzazione che monitora 16 Paesi “civilizzati”[3]. Nell’articolo dell’Economist e nel suo libro “Meritocrazia, Roger Abravanel scrive che il potere del Ministero della Giustizia per fare le riforme è limitato perché in Italia i magistrati rispondono dei loro deficit solo davanti al CSM. Il governo deve poter esercitare una pressione indiretta su di loro, come ad esempio l'elaborazione e la pubblicazione di indicatori di performance.
Per Abravanel, “L'unica soluzione è creare trasparenza e accentuare la pressione dei cittadini”. Tutte cose che i Radicali dicono da anni, inascoltati, numerosissime imprese estere non investono in Italia perché non avvertono la necessaria tutela ai loro investimenti da parte della Giustizia. Anche per questo abbiamo in cantiere un esposto[4], presso la Corte dei Conti, sul danno erariale causato dalla malagiustizia.

[4]http://www.radioradicale.it/scheda/412643/carceri-i-radicali-annunciano-una-denucia-alla-corte-dei-conti-per-danno-erariale-intervista-a-deborah-cia

Fonte: Partito radicale

(by Nicola)

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