mercoledì 11 dicembre 2019

Monitoraggi 'mobili' e tanto altro ancora. Dove se non nella 'Reggion e Pulcnell?'


Perchè è illegittimo realizzare una centrale a biomasse nell’Alto Molise


Nel Molise tutto è relativo, specialmente le leggi poste a presidio della tutela ambientale e, quindi, anche della salute pubblica. Ma veniamo al dunque (che poi sono le cose che diciamo da anni):
nel Piano Regionale Integrato per la Qualità dell'Aria del Molise (P.R.I.A.M.O.) - sub-allegato I - Qualità dell'Aria in Molise è scritto testualmente:
"Si precisa che le zone individuate con i codici IT 1402, IT 1403 ed IT 1404 sono relative alla zonizzazione degli inquinanti di cui al comma 2 dell'articolo 1 del Decreto Legislativo 155/2010" (che è il seguente):
2. Ai fini previsti dal comma 1 il presente decreto stabilisce:
a) i valori limite per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo e PM10;
b)i livelli critici per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e ossidi di azoto;
c) le soglie di allarme per le concentrazioni nell'aria ambiente di biossido di zolfo e biossido di azoto;
d) il valore limite, il valore obiettivo, l'obbligo di concentrazione dell'esposizione e l'obiettivo nazionale di riduzione dell'esposizione per le concentrazioni nell'aria ambiente di PM2,5;
e) i valori obiettivo per le concentrazioni nell'aria ambiente di arsenico, cadmio, nichel e benzo(a)pirene.
La Giunta Regionale con Deliberazione n. 375 del 01.08.2014, ha approvato e adottato il Progetto di Zonizzazione e Classificazione del Territorio regionale ai sensi del D.lgs. nr. 155/2010 (Agnone rientra nella zona IT1402).
Al punto n. 4 del Progetto si legge:
Si precisa che per il PM2,5, i metalli e il B(a)P non essendo disponibili dati di monitoraggio, si assume un approccio cautelativo, ipotizzando, in tutte le zone individuate, il superamento delle soglie di valutazione superiore previste dal D. Lgs. 155/10 e pertanto verrà effettuato il monitoraggio con stazioni fisse mentre, per la zona IT1402, per gli inquinanti SO2, CO e benzene, si ipotizza, in base ai dati forniti dall'inventario delle emissioni che le concentrazioni siano inferiori alle soglie di valutazione inferiore”.
Quindi, nella zona dei Comuni di Agnone e di Belmonte del Sannio, interessati più da vicino dall'attivazione di una centrale a biomasse, la Regione Molise ipotizza che le soglie di valutazione superiore di PM2,5, metalli e benzo(a)pirene siano già superate (ma lo stesso dicasi per tutti gli altri inquinanti citati nell'art. 1, comma 2 alle lettere a), b) c)e d).

Ciò comporta una importante conseguenza in termini di modalità di accertamento dello stato di qualità dell'aria-ambiente, ed infatti in quelle aree sono obbligatorie le misurazioni degli inquinanti con impianti in siti fissi.
Ma nella zona 1402 è in funzione una sola centralina di monitoraggio in sede fissa, situata presso la Riserva MAB di Montedimezzo, che monitora solo NO2, O3, PM10, As, Cd, Ni, Pb, B(a)P, e anche a voler ritenere che l'impianto possa monitorare adeguatamente anche Agnone e Belmonte del Sannio (cosa che non è affatto accertata) resta sempre il fatto che rimane fuori controllo il PM2,5.

Ora, premesso che il regime delle autorizzazioni e dei pareri in materia di emissioni in atmosfera non può prescindere dai suddetti monitorag, e premesso altresì che la Regione Molise non ha ancora individuato gli interventi per la riduzione delle emissioni e le concentrazioni atmosferiche degli inquinanti, e per tali inadempimenti nel 2012 vi è stata una diffida del Ministro dell'Ambiente, ci si deve chiedere come è possibile che vengano rilasciate autorizzazioni e pareri positivi ad attività, che comportano aggravi delle emissioni, senza conoscere né l'attuale stato di qualità dell'aria nella zona né, ovviamente, quello che si determinerà a seguito dell'attività di nuove fonti inquinanti.
Insomma, la Regione Molise, le due Province e ARPA Molise, per quanto di loro competenza, devono spiegare come, pur ignorando i livelli effettivi degli inquinanti previsti nel comma 2 dell'art. 1 D.Lgs. 155/2010, si possa continuare a rilasciare pareri ed autorizzazioni a nuove immissioni in atmosfera.
In un simile, lacunoso, sistema di controllo si può ragionevolmente affermare che la sicurezza dei cittadini è garantita in conformità alle leggi?
In ultimo sottolineiamo che nello stesso Piano Regionale Integrato per la qualità dell'Aria del Molise (P.R.I.A.M.O.) vi sono considerevoli incongruenze.
Infatti, a pag. 28 del documento, visionabile sul portale della Regione Molise, si legge:

"La qualità dell’aria in Molise è valutata attraverso l’utilizzo di una rete di rilevamento composta da 11 stazioni fisse di monitoraggio, nel corso del 2015 la rete è stata affiancata da strumenti modellistici di previsione e valutazione della qualità dell’aria in grado di fornire una informazione più completa ed estesa anche a porzioni di territorio prive, ad oggi, di notizie sullo stato del tasso di inquinamento dell’aria.Nel seguito verranno analizzati i dati ottenuti dal monitoraggio nell’arco temporale 2006 – 2014. Da questa analisi emerge che PM10, biossido di azoto ed ozono rappresentano le criticità per il Molise, in termini di qualità dell’aria. Nel 2014 è stato dato inizio al monitoraggio dei metalli e del benzo(a)pirene. Le stazioni di monitoraggio sono state individuate tenendo presente che lo stesso avrebbe dovuto interessare tutte le Zone. Si è deciso, inoltre, di monitorare all’interno della Zona IT1403 due aree, quella di Venafro e quella di Campobasso".

Ma ciò che è ancor più incredibile è quanto si legge a pag. 23:
“Per la valutazione della qualità dell’aria ci si avvale, sin dal 2006, di una rete di rilevamento composta da 11 stazioni, anche se dal 2010 la stazione denominata Isernia2 è in attesa di riallocazione e quindi non è stata tenuta in considerazione per l’analisi statistica. Ad integrazione delle misurazioni della rete, inoltre, viene utilizzato un centro mobile che, dal 2015, monitora il PM2.5.Nella tabella seguente si riporta la tipologia, la localizzazione e gli inquinanti monitorati per ognuna delle stazioni”.
Appare impossibile che alla Regione Molise non sappiano che, per quanto finora detto, ai sensi del comma 2 dell'art. 5 D. lgs. 155/2010, nella zona IT 1402, che copre quasi tutto il territorio regionale, non sono ammessi monitoraggi con mezzi mobili e che le tecniche di modellizzazione richiamate nel P.R.I.A.M.O. sono ammesse solo ad integrazione, e non in sostituzione, dei monitoraggi da effettuare, obbligatoriamente, in siti fissi.Da notizie apparse sulla stampa locale pare che in data 16 dicembre p.v. ci sarà una Conferenza dei Servizi convocata dal Sindaco del Comune di Belmonte del Sannio.

Potrebbe essere l'occasione opportuna per ricordare alle Autorità partecipanti che, senza cognizione dei livelli delle polveri sottili ed ultrasottili, non è possibile rilasciare pareri o autorizzazioni ad emissioni in atmosfera che esporrebbero a grave rischio la salute dei cittadini residenti nella zona

Il portavoce
Alfonso Mainelli

Fonte: 'Area Matese'

(by nicola)

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