mercoledì 3 aprile 2019

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN MOLISE - Stabilimenti balneari - 8


Un caso rappresentativo dell’infiltrazione attuata da organizzazioni di origine autonoma (mafia pugliese e campana) è quello che riguarda gli stabilimenti balneari sul litorale adriatico. In questo specifico ambito si sono trovati a cooperare, in un intreccio tra attività economiche di diverso tipo, una gestione del territorio e un rapporto con l’amministrazione locale che sembra richiamare pratiche tipiche delle regioni meridionali. Protagonisti in questo settore sono gli appartenenti alla mafia garganica e foggiana da anni operanti in Molise. S’inserirono nel business degli stabilimenti balneari negli anni Novanta, anche grazie ad alcuni legami con esponenti del mondo imprenditoriale e politico locale. La “mafia garganico-foggiana” gestisce ristoranti, panetterie, pescherie, sale scommesse, concessionarie di auto, negozi, agenzie immobiliari. Ambiti che si prestano sì a un rapido reimpiego dei proventi illeciti, ma che al tempo stesso permettono di permeare in fretta un territorio. L’infiltrazione in questi settori si concretizza: tramite la costituzione di nuove imprese (ambito in cui le nuove mafie pugliesi mostrano una certa dimestichezza anche con la recente riforma del diritto societario, ricorrendo al nuovo strumento della società a responsabilità limitata semplificata); tramite l’acquisizione di aziende in difficoltà, avvicinando gli imprenditori attraverso degli intermediari e “proponendo” un accordo economico che, di fatto, equivale a un subentro nella gestione dell’attività; tramite la definizione di vere e proprie joint venture con imprenditori locali, impegnatisi nel camuffamento dei capitali d’illecita provenienza. Il controllo delle aziende è garantito dall’attribuzione della loro titolarità a prestanomi rispondenti alle disposizioni della famiglia, una schermatura finalizzata a celare la riconducibilità delle aziende ai mafiosi di turno senza intaccare la loro effettiva capacità di gestione delle aziende stesse. L’egemonia delle mafie pugliesi sul litorale basso molisano è ormai un dato di fatto difficilmente confutabile. L’incendio doloso allo stabilimento balneare di Campomarino nel giugno 2018, l’ennesimo atto d’intimidazione, ci porta alla conclusione che, il basso Molise in particolare è oramai nella morsa della mafia foggiana. Tra rapine, vigneti tagliati, estorsioni, comincia a serpeggiare una certa preoccupazione.


(continua)

Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise

(by Nicola) 

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