martedì 27 febbraio 2018
Le NON ELEZIONI del 4 marzo sono solo NOMINE
1- Ci ri-propinano un Parlamento esautorato, illegittimo e
abusivo;
2- incompatibilità tra la Costituzione italiana e i Trattati europei;
COSA
POSSIAMO FARE
Quali sono i nostri DIRITTI-DOVERI di cittadine e di
cittadini secondo
Costituzione, per non essere ancora suddite e sudditi;
COME
INIZIARE A REAGIRE
in questa illegalità costituzionale?
PRIME
AZIONI POPOLARI NEI SEGGI PER
RICORDARE CHE LA SOVRANITÀ APPARTIENE ANCORA AL POPOLO (ART. 1
COST.)
Con
l’occasione del 70° anniversario dell’entrata in vigore della
Costituzione della Repubblica italiana
(1° gennaio 1948), e con l’occasione di queste ulteriori NON
ELEZIONI, per iniziare a riprenderci
la parte di sovranità popolare che ci appartiene: BISOGNA ESSERCI.
Vi invitiamo perciò a
RITORNARE NEI SEGGI COME DA NOSTRO DIRITTO-DOVERE PER INIZIARE A
REAGIRE COME
OCCORRE FARE IN QUESTI CASI: IN MODO COSCIENTE E COERENTE SECONDO COSTITUZIONE. Le azioni descritte di seguito non sono astensioni, non sono “non
voti”, non sono reclami,
non sono proteste, non sono azioni di disobbedienza civile, non sono
azioni di indifferenza o
peggio di rassegnazione, ma vogliono essere appunto l’inizio di una
presa di coscienza politica, individuale
e collettiva, che si traduce coerentemente, in questo caso, CON LA
POSSIBILITÀ, LEGALE,
DEL RIFIUTO DELLA SCHEDE (non del voto), verbalizzandone la
motivazione.
N.B.
Queste azioni popolari non riguardano coloro che si auto-definiscono
“Legale Rappresentante” e simili perché
non sono parte della Repubblica italiana come previsto dalla
Costituzione.
I
S T R U Z I O N I
1)
presentarsi individualmente al seggio assegnato con un documento di
identificazione in corso
di validità (C.I., Patente, ecc.) e con la Tessera elettorale
(aggiornata eventualmente con i tagliandi
di convalida se si è cambiato residenza o per altri motivi) e al
proprio turno consegnarli entrambi
al personale del seggio, che ci verranno restituiti alla fine;
2)
una volta controllato nell’elenco l’effettiva iscrizione nelle
liste elettorali nella sezione assegnataci, la
nostra presenza sarà riconosciuta nel seggio come persona avente
diritto di voto; sulla Tessera
verrà apposto il timbro con la data del giorno ed il bollo della
sezione che attesta appunto
la nostra presenza al seggio per esercitare questo nostro
diritto-dovere;
3)
ATTENZIONE : nel momento in cui ci porgono le schede che ci spettano
come da punto 2, NON TOCCARE
LE SCHEDE , dichiarare RIFIUTO LE SCHEDE e chiedere cortesemente di
scrivere la motivazione
nel registro dei verbali (come previsto dalle normative vigenti);
4)
per non rallentare il regolare svolgimento delle operazioni nel
seggio, potete far mettere nel registro
dei verbali in maniera sintetica e veloce nei relativi riquadri e
colonne di tali documenti le vostre
generalità insieme all’annotazione HA RIFIUTATO LE SCHEDE, NON
VOTANTE MA PRESENTE
con una breve dichiarazione nella quale spiegate le motivazioni;
dichiarazione che può
essere fatta (se elaborata) anche allegando un documento scritto al
registro dei verbali delle
operazioni di seggio; di seguito un esempio (più ampio in internet
nel sito indicato):
Io
sottoscritta/o ... iscritta/o nelle liste elettorali della sezione
numero ... del Comune di ... presentandomi al
seggio assegnatomi il giorno 4 marzo 2018 ho rifiutato la scheda (non
il voto) come previsto dalle normative
vigenti con la seguente motivazione: ............... . Firma.
Nei
giorni successivi, presentare presso il proprio Comune di residenza
una richiesta per ricevere copia
del verbale con i rispettivi allegati che attesti questa azione e
conservarla.
5)
Qualora non venga verbalizzato il rifiuto personale delle schede come
previsto dalle normative vigenti,
si ha il diritto-dovere di far intervenire le Forze dell’ordine
presenti quali garanti tra le parti.
La
procedura descritta sopra si attiene alle indicazioni fornite dal
Ministero degli Interni nella pubblicazione numero
3 del febbraio 2018 dal titolo: “Istruzioni per le operazioni degli
uffici elettorali di sezione”. Purtroppo tali
indicazioni con tutti i riferimenti normativi vigenti, che
coinvolgono comunque la cittadinanza, non saranno esposte
prima di entrare nei seggi (come ad esempio i manifesti) perché
presenti solo in internet:
http://www.interno.gov.it/it/notizie/elezioni-politiche-istruzioni-operazioni-uffici-elettorali-sezione
http://dait.interno.gov.it/documenti/pubb_03_politiche_ed.2018.pdf
Fonte:
Comitato per attuare la Costituzione BZ - Edizione: febbraio 2018
Comitato per attuare la Costituzione BZ - Edizione: febbraio 2018
(by Nicola)
lunedì 26 febbraio 2018
Eolico nel Sannio. Quelle 'Fattorie eoliche' che distruggono acqua, pascoli, territorio. Procura e altre Istituzioni che fanno?
Impianti eolici e falde acquifere: una relazione delicata in ambienti carsici e,
secondo un recente studio geologico, profondamente sottovalutata
durante la valutazione del parco eolico da 57 megawatt in costruzione a
Morcone in località Ripa Malaportelle (area protetta nei pressi del
Parco Regionale del Matese) da parte di una società a responsabilità
limitata della multinazionale tedesca “E.On”...
+
(by Nicola)
domenica 25 febbraio 2018
sabato 24 febbraio 2018
Tremate, tremate, le pecore, le capre e le vacche son tornate!
Raccomandata
r.r.
Ministero
Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Via
XX settembre 20
00141
Roma
La riforma carceraria. Promessa mai mantenuta dal governo Gentiloni
RITA BERNARDINI:
dopo
32 giorni, passo dallo sciopero della fame allo sciopero del voto. E'
decisione personale, quindi per me profondamente politica, che non
intende coinvolgere in alcun modo il Partito Radicale al quale sono
iscritti trasversalmente candidati nelle più diverse liste che mi auguro
siano tutti eletti.
Quanto
accaduto ieri con la messa in soffitta da parte del Governo Gentiloni
dell'ordinamento penitenziario, è fatto gravissimo che mortifica tutte
le speranze di conquista di un minimo segmento di legalità
costituzionale nell'attuale frangente elettorale. Con il Satyagraha
iniziato nell'ottobre del 2016, con i tanti scioperi della fame non solo
miei, con la nonviolenza di decine di migliaia di detenuti e cittadini
liberi, abbiamo cercato in ogni modo di intessere un dialogo con le
istituzioni affinché tornassero nella legalità costituzionale se non
altro riguardo le “infami carceri italiane”, come le definiva Marco
Pannella. Non sono stati capaci di ascoltare nemmeno la mobilitazione di
magistrati, giuristi, accademici, avvocati, garanti dei detenuti, che
ringrazio per aver lanciato l'appello rivolto al Governo per approvare
la riforma penitenziaria prima del 4 marzo, così come li ringrazio per
aver rivolto a me personalmente e a tutti i detenuti la richiesta di
interrompere lo sciopero della fame. Lo interrompo anche per
corrispondere alla loro generosità intellettuale e civile.
Le
prossime elezioni sono le più antidemocratiche che si siano mai svolte
nel nostro Paese e non è questione solo della legge elettorale che per
l'ennesima volta è stata approvata a ridosso del voto contro precise
raccomandazioni del Consiglio d’Europa, ma perché la legge stessa è
fuori (come le due precedenti, del resto) da qualsiasi principio
costituzionale, soprattutto in ragione del fatto che l'elettore che
mette una x sulla scheda non può sapere con certezza a quale lista e a
chi andrà a finire il suo voto. Inoltre, il sistema dell'informazione
pubblica, para-pubblica e privata, ha, con ancora più sfacciata
determinazione che nel passato, scelto liste e candidati da promuovere
ad “eletti”, fuori da ogni regola democraticamente stabilita.
Gli
elettori non disposti a partecipare al gioco elettorale truccato
vengono trattati alla stregua di sabotatori della Nazione persino dal
Presidente della Corte costituzionale che ieri ha definito l’astensione
sul piano dell’etica sociale “non ammissibile” e il partecipare al voto
“un dovere”, scordandosi – lui, giudice delle leggi, che dovrebbe
esprimersi solo con le sentenze relative alla costituzionalità delle
stesse - che solo nei paesi dittatoriali non votare è inammissibile e
votare più che un dovere, è un obbligo. Non c'è più tenuta, da qualsiasi
parte ci si giri.
Occorre
allora fare in modo che il massimo numero di cittadini neghi a queste
elezioni dignità e legittimità democratiche, con comportamenti capaci di
ammonire i “competitori” a cambiare nella direzione dello stato di
diritto e del rispetto dei diritti umani, o a farsi da parte. Incrociamo
le braccia e prepariamoci a presentare ricorsi alle giurisdizioni
superiori per l'attentato ai diritti civili e politici di cui sono
vittime i cittadini elettori persino nella fase preparatoria che precede
la presentazione delle liste e delle candidature.
Chi
è al governo oggi non ha voluto dare nemmeno il minimo segnale di
inversione di tendenza rispetto all'erosione dei principi democratici di
cui il popolo italiano è vittima da decenni. Lo avrebbe fatto, come
avevamo chiesto, licenziando prima delle elezioni almeno una parte della
riforma relativa all'esecuzione penale. Il Partito Radicale denuncerà
lo Stato italiano alle giurisdizioni superiori internazionali, come la
Corte Europea dei Diritti dell'Uomo che ha già sanzionato l'Italia per
sistematici trattamenti inumani e degradanti nelle carceri. Questo è
quel che occorre continuare a fare di fronte a istituzioni che in
spregio allo stato di diritto violano le proprie stesse leggi, a partire
dalla legge delle leggi, cioè la nostra Costituzione.
E a proposito della parola data...
6 giorni fa, su LA7
6 giorni fa, su LA7
^^^^Mieli: entro 15 giorni la farete la riforma carceraria?
****Gentiloni: SI'
^^^^Mieli: i decreti attuativi... lei sta prendendo un impegno importantissimo
****Gentiloni: SONO ALL'ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
^^^^Mieli: sapete che Rita Bernardini sta al 26° giorno di sciopero della fame e i detenuti...
****Gentiloni: LE HO MANDATO DEI MESSAGGI DI RASSICURAZIONE CHE SPERO LEI ABBIA PRESO PER BUONI
^^^^Mieli: questa è una buona notizia...
Fonte: Partito radicale
(by Nicola)
giovedì 22 febbraio 2018
La Transumanza molisana nel Registro dei Paesaggi Rurali
Con i migliori auguri al Moligal e alla famiglia Colantuono da parte dell'OML!
(by Nicola)
mercoledì 21 febbraio 2018
Da Venafro la testimonianza di Amedeo
Questo
è rivolto a quella classe politica scellerata che non ha mosso un dito
a favore della salute dei cittadini della valle del Volturno, eccetto
il Sindaco di Venafro. Se non avete rispetto nemmeno per le anime
innocenti allora vi dico: fate letteralmente schifo. Proprio ieri
mentre mi recavo in un bar per fare colazione mi si avvicina una donna
piangendo, mi ferma mi mette una mano su un braccio
e con voce bassa mi chiede ... ma tu sei ...... uno di quelli che
sta nel gruppo 'Ora Basta' e 'Mamme per la salute?' Si signora, le
rispondo, poi le chiedo perché piange!!!! E lei: grazie per tutto quello che state facendo! Io ho un figlio di 22 anni malato; da poco
che abbiamo scoperto la malattia. Vi prego continuate a fare qualcosa per
questo territorio martoriato. L'unica cosa che chiedo a tutti é di uscire allo scoperto. Se si ha una malattia, non c'è niente di cui
vergognarsi, anzi ... forse sono altri che dovrebbe vergognarsi, visto
che del registro tumori grazie sempre a questi 4 politici del c....o neanche l'ombra. Ovviamente per interessi di qualcuno, le inadempienze di una Procura dormiente che ancora non ci dice cosa c'era nei
camion sequestrati, perché non vengono misurate le PM 2,5 e 1, Furani, PCB,
Diossine e quant'altro.... Magari questo registrato tumori potremmo
farcelo noi spero che qualcuno legga e magari si faccia un esame di
coscienza, magari anche voi avete dei figli.
Cara signora, spero che suo
figlio guarisca quanto prima e come lui tutti quelli che lottano ogni
giorno. In bocca al lupo a tutti e che Dio vi assista.
Un
ringraziamento particolare lo faccio al Prefetto di Isernia e a tutti coloro che ci sostengono: il Comitato 'Ora Basta', l'Ass.ne 'Mamme per la
salute', l''Osservatorio Molisano sulla Legalità' (OML), Marcello Cuzzone e il sindaco di Conca Casale, Bucci.
Amedeo Canale
(by Nicola)
'CAMBIAMO L'ARIA' Invitati tutti i Comuni della provincia di Campobasso e Isernia a aderire alla Campagna nazionale
COMUNICATO STAMPA
Come noto, lunedì 12 febbraio, l'Assemblea Consiliare di Campobasso ha aderito alla CAMPAGNA nazionale 'CAMBIAMO L'ARIA’ finalizzate a:
1-
garantire la tutela della salubrità dell’aria;
2-
favorire un modello sostenibile di gestione dei rifiuti che ne
escluda la combustione diretta;
3-
far arrivare più soldi ai Comuni per il riciclo.
Sulla
scorta di questo importante risultato il portavoce del ‘Movimento
Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare’ Molise ha provveduto a inviare a mezzo mail a
tutti i Comuni della provincia di Campobasso e Isernia copia
della “DELIBERAZIONE COMUNALE DI
ADESIONE ALLA CAMPAGNA PUBBLICA" di
cui prima affinché gli stessi seguano l’esempio virtuoso
del Comune capoluogo e
tutti insieme attuino con largo anticipo quanto sancito di recente
dalla U.E. in fatto di
‘rifiuti zero’ e di ‘economia circolare.’
Il
portavoce
Nicola Frenza
3389352833
3389352833
(by Nicola)
martedì 20 febbraio 2018
'CAMBIAMO L'ARIA' SAVE THE DATE. Evento del 28 febbraio
Un
capitolo scandaloso è stato scritto da parte del TAR Lazio rispetto al
ricorso presentato dal “Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia
Circolare” e l'Associazione “Verdi Ambiente e Società” Onlus sul Decreto
Renzi del 10 agosto 2016 in attuazione del famigerato art. 35 dell’ex
decreto Sblocca Italia che impone la riconversione con potenziamento dei
quaranta inceneritori del Nord e la costruzione di nove nuovi
inceneritori al Centro Sud, puntando in direzione opposta alla tanto
citata “Economia circolare” ed in violazione della gerarchia di
trattamento e del rispetto della procedura di VAS (Valutazione
Ambientale Strategica).
Abbiamo ritenuto opportuno nel depositare il ricorso al TAR Lazio, sul giudizio di incompatibilità con la normativa europea del Decreto citato, tentare anche la strada della richiesta di sospensione cautelare tenendo conto dei danni prodotti già oggi dal Decreto nella redazione di diversi Piani Gestione Rifiuti in diverse regioni che motiva il “periculum in mora” (pericolo/danno causato dal ritardo) disconosciuto ieri dal TAR Lazio, pur consapevoli della non scontata possibilità di ottenerla.
La singolare circostanza che ci rendeva ottimisti è stata determinata dall’assenza di deposito di una qualsiasi memoria difensiva e persino di alcun intervento in udienza da parte dell’avvocatura dello Stato sia in prima udienza che in quella riconvocata ieri per evidente “assenza di documentazione.” Abbiamo infatti registrato l’otto marzo, dopo i quaranta giorni di rinvio concessi, la rinnovata “assenza di una relazione dettagliata”, come richiesto dal TAR Lazio in prima udienza, e solo il diciotto marzo veniva depositato un documento tecnicamente INAMMISSIBILE da parte del Ministero dell’ambiente ma non da parte dell’avvocatura dello Stato, che in modo INCREDIBILE viene citato anche nell’ordinanza di ieri.
Il TAR Lazio ha ritenuto ieri che non sussistesse il presupposto del ‘periculum in mora’ (pericolo/danno causato dal ritardo), ritenendo che in ragione del valore programmatico del Decreto, ancora nessun provvedimento attuativo sia stato posto in essere dagli enti competenti ad eseguirlo; il pericolo quindi sarebbe astratto e non concreto, così come astratto sarebbe il danno prospetto dalle Associazioni ricorrenti con i loro pareri tecnici, sebbene il governo non abbia eccepito nulla nel merito.
Inoltre il TAR Lazio, con un atto fideistico, ritiene che comunque il governo e le regioni daranno attuazione al Decreto utilizzando le migliori tecnologie disponibili/ "B.A.T. ((Best Available Techniques)" al momento delle future realizzazioni degli impianti; ma il governo nulla ha detto, sotto il profilo tecnico, concretamente su quali "B.A.T." verranno poste in essere.
Il rispetto della gerarchia dei rifiuti non sussiste perché in concreto, come evidenziato in uno dei punti di impugnativa del nostro ricorso, con questo Decreto verranno inceneriti direttamente anche rifiuti che potenzialmente sono riutilizzabili.
La mancata VAS (Valutazione Ambientale Strategica)., soprattutto per gli impianti già a regime, resta il punto centrale di diritto (e politico) del ricorso; su questo il TAR Lazio si riserva di valutare tecnicamente nel merito, evidentemente non precludendosi la possibilità di sollevare la questione davanti alla Corte di Lussemburgo una pregiudiziale, da noi formalizzata nel ricorso.
Abbiamo ritenuto opportuno nel depositare il ricorso al TAR Lazio, sul giudizio di incompatibilità con la normativa europea del Decreto citato, tentare anche la strada della richiesta di sospensione cautelare tenendo conto dei danni prodotti già oggi dal Decreto nella redazione di diversi Piani Gestione Rifiuti in diverse regioni che motiva il “periculum in mora” (pericolo/danno causato dal ritardo) disconosciuto ieri dal TAR Lazio, pur consapevoli della non scontata possibilità di ottenerla.
La singolare circostanza che ci rendeva ottimisti è stata determinata dall’assenza di deposito di una qualsiasi memoria difensiva e persino di alcun intervento in udienza da parte dell’avvocatura dello Stato sia in prima udienza che in quella riconvocata ieri per evidente “assenza di documentazione.” Abbiamo infatti registrato l’otto marzo, dopo i quaranta giorni di rinvio concessi, la rinnovata “assenza di una relazione dettagliata”, come richiesto dal TAR Lazio in prima udienza, e solo il diciotto marzo veniva depositato un documento tecnicamente INAMMISSIBILE da parte del Ministero dell’ambiente ma non da parte dell’avvocatura dello Stato, che in modo INCREDIBILE viene citato anche nell’ordinanza di ieri.
Il TAR Lazio ha ritenuto ieri che non sussistesse il presupposto del ‘periculum in mora’ (pericolo/danno causato dal ritardo), ritenendo che in ragione del valore programmatico del Decreto, ancora nessun provvedimento attuativo sia stato posto in essere dagli enti competenti ad eseguirlo; il pericolo quindi sarebbe astratto e non concreto, così come astratto sarebbe il danno prospetto dalle Associazioni ricorrenti con i loro pareri tecnici, sebbene il governo non abbia eccepito nulla nel merito.
Inoltre il TAR Lazio, con un atto fideistico, ritiene che comunque il governo e le regioni daranno attuazione al Decreto utilizzando le migliori tecnologie disponibili/ "B.A.T. ((Best Available Techniques)" al momento delle future realizzazioni degli impianti; ma il governo nulla ha detto, sotto il profilo tecnico, concretamente su quali "B.A.T." verranno poste in essere.
Il rispetto della gerarchia dei rifiuti non sussiste perché in concreto, come evidenziato in uno dei punti di impugnativa del nostro ricorso, con questo Decreto verranno inceneriti direttamente anche rifiuti che potenzialmente sono riutilizzabili.
La mancata VAS (Valutazione Ambientale Strategica)., soprattutto per gli impianti già a regime, resta il punto centrale di diritto (e politico) del ricorso; su questo il TAR Lazio si riserva di valutare tecnicamente nel merito, evidentemente non precludendosi la possibilità di sollevare la questione davanti alla Corte di Lussemburgo una pregiudiziale, da noi formalizzata nel ricorso.
(by Nicola)
lunedì 19 febbraio 2018
'CAMBIAMO L'ARIA' Da oggi i Campobassani possono contribuire a cambiare l'aria, spegnere gli inceneritori, far arrivare più soldi al Comune per il riciclo
COMUNICATO STAMPA
Lunedì 12 febbraio l'Assemblea Consiliare di Campobasso, su proposta dei Consiglieri del Movimento 5 stelle, ha aderito alla CAMPAGNA nazionale 'CAMBIAMO L'ARIA' proposta dal 'Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare' e 'Alleanza per l'Economia Circolare.'
Da oggi i campobassani, unitamente ai residenti in provincia di Campobasso, possono recarsi da lunedì a venerdì - dalle 08:40 alle 13:30 e dalle 15:40 alle 18:20 - presso l'Ufficio URP del Comune e firmare le tre petizioni popolari finalizzate a:
1- garantire la tutela della salubrità dell’aria;
2- favorire un modello sostenibile di gestione dei rifiuti che ne escluda la combustione diretta o di loro derivati;
3- far arrivare più soldi ai Comuni per il riciclo.
Per il Movimento LRZ Molise
Il portavoce
Nicola Frenza
3389352833
(by Nicola)
Il D.Lgs che favorisce, in modo incondizionato e sistematico, il taglio esteso di boschi ed aree fino ad oggi protette
L’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia e il Gruppo di Ricercatori e Scienziati di Energia per l’Italia esprimono la più profonda preoccupazione per la recentissima approvazione da parte di entrambi i rami del Parlamento del Decreto Legislativo “Disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali” in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 Luglio 2016, n. 154 ed attualmente alla firma del Presidente Mattarella. Il D.Lgs favorisce in modo incondizionato e sistematico il taglio esteso di boschi ed aree, fino ad oggi protette, per l’utilizzo delle masse legnose a fini energetici nelle centrali a biomasse. Tale pratica comporterebbe inevitabilmente un ulteriore aggravio dell’inquinamento atmosferico con ricadute negative per salute della popolazione italiana, dimenticando che l’Italia, con 90 mila morti premature all’anno sulle 487.600 del continente europeo, è ai vertici di questa triste classifica e per questo sotto procedura d’infrazione.
Già oggi in Italia le biomasse solide sono responsabili di circa il 70% del PM2.5 primario, che rappresenta (dati ISPRA) circa la metà del PM 2,5 totale, responsabile di 59.630 decessi prematuri ogni anno secondo l’UE. Si può stimare quindi che la combustione di biomasse in Italia sia responsabile, considerando le sole emissioni di particolato, di numerosissime morti premature, di ricoveri per patologie acute (soprattutto negli esposti più suscettibili come bambini e anziani), di alterazioni della
fertilità, della gravidanza e del periodo perinatale e di numerose patologie croniche (soprattutto cardio-respiratorie, metaboliche e neurologiche) per le quali è ormai riconosciuto un importante ruolo causale per questo inquinante atmosferico. Agli
effetti delle emissioni di particolato andrebbero aggiunti gli impatti ambientali e sanitari da emissioni di composti organici clorurati, VOCs, IPA, metalli pesanti, spesso non adeguatamente monitorati e, in alcuni casi, persino non normati.
E’ quindi veramente paradossale che, di fronte al problema dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e fertilità dei suoli, dei recenti devastanti incendi di cui sempre più, dal Nord al Sud, si sospetta il legame criminale con le centrali a biomasse*, invece che conservare gli alberi esistenti e piantarne altri, se ne incentivi il loro abbattimento.
E’ dimostrato che lasciare boschi e foreste alla loro evoluzione naturale ne favorisce la ricchezza in biodiversità ed anche in ambiente urbano la presenza di alberi aumenta il benessere psicofisico delle persone, contrastando anche patologie degenerative quali Parkinson e Alzheimer.
Un’assurda interpretazione delle “energie rinnovabili” porta ancora una volta a incentivare i processi di combustione (biomasse, biogas, biometano, rifiuti...) piuttosto che la sola, vera energia rinnovabile rappresentata dal sole e dai suoi derivati (vento, onde, maree). Si dimentica che aumentare la fertilità dei suoli restituendo alla Terra il materiale organico ottenuto da compostaggio - e non certo il digestato da impianti a biogas- aumenta il sequestro di Carbonio dall’atmosfera, nonché biodiversità e fertilità dei suoli, contrastando in modo determinante anche i cambiamenti climatici. Chiediamo che vengano finalmente ascoltati gli appelli che da anni autorevoli Ricercatori, Scienziati e Giuristi rivolgono ai decisori politici** e che si aprano Tavoli Tecnici con esperti indipendenti nel settore dell’energia.
Rivolgiamo quindi un vibrante appello al Governo affinché non adotti - e al Presidente della Repubblica affinché non firmi - questo disastroso Decreto legislativo, ricordando che boschi, suolo, paesaggio sono Beni della Collettività e come tali salvaguardati dalla Costituzione Repubblicana e non ulteriore occasione di profitto per pochi soggetti privati.
Già oggi in Italia le biomasse solide sono responsabili di circa il 70% del PM2.5 primario, che rappresenta (dati ISPRA) circa la metà del PM 2,5 totale, responsabile di 59.630 decessi prematuri ogni anno secondo l’UE. Si può stimare quindi che la combustione di biomasse in Italia sia responsabile, considerando le sole emissioni di particolato, di numerosissime morti premature, di ricoveri per patologie acute (soprattutto negli esposti più suscettibili come bambini e anziani), di alterazioni della
fertilità, della gravidanza e del periodo perinatale e di numerose patologie croniche (soprattutto cardio-respiratorie, metaboliche e neurologiche) per le quali è ormai riconosciuto un importante ruolo causale per questo inquinante atmosferico. Agli
effetti delle emissioni di particolato andrebbero aggiunti gli impatti ambientali e sanitari da emissioni di composti organici clorurati, VOCs, IPA, metalli pesanti, spesso non adeguatamente monitorati e, in alcuni casi, persino non normati.
E’ quindi veramente paradossale che, di fronte al problema dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e fertilità dei suoli, dei recenti devastanti incendi di cui sempre più, dal Nord al Sud, si sospetta il legame criminale con le centrali a biomasse*, invece che conservare gli alberi esistenti e piantarne altri, se ne incentivi il loro abbattimento.
E’ dimostrato che lasciare boschi e foreste alla loro evoluzione naturale ne favorisce la ricchezza in biodiversità ed anche in ambiente urbano la presenza di alberi aumenta il benessere psicofisico delle persone, contrastando anche patologie degenerative quali Parkinson e Alzheimer.
Un’assurda interpretazione delle “energie rinnovabili” porta ancora una volta a incentivare i processi di combustione (biomasse, biogas, biometano, rifiuti...) piuttosto che la sola, vera energia rinnovabile rappresentata dal sole e dai suoi derivati (vento, onde, maree). Si dimentica che aumentare la fertilità dei suoli restituendo alla Terra il materiale organico ottenuto da compostaggio - e non certo il digestato da impianti a biogas- aumenta il sequestro di Carbonio dall’atmosfera, nonché biodiversità e fertilità dei suoli, contrastando in modo determinante anche i cambiamenti climatici. Chiediamo che vengano finalmente ascoltati gli appelli che da anni autorevoli Ricercatori, Scienziati e Giuristi rivolgono ai decisori politici** e che si aprano Tavoli Tecnici con esperti indipendenti nel settore dell’energia.
Rivolgiamo quindi un vibrante appello al Governo affinché non adotti - e al Presidente della Repubblica affinché non firmi - questo disastroso Decreto legislativo, ricordando che boschi, suolo, paesaggio sono Beni della Collettività e come tali salvaguardati dalla Costituzione Repubblicana e non ulteriore occasione di profitto per pochi soggetti privati.
Roma, 19 febbraio 2018
Il Presidente
ISDE ITALIA
Il Presidente
ISDE ITALIA
Dott. Roberto Romizi
Il Presidente del Gruppo
Energia per l’Italia
Prof. Vincenzo Balzani
Per contatti e info:
(by Nicola)
sabato 17 febbraio 2018
'CAMBIAMO L'ARIA' LA CITTA' DI CAMPOBASSO ADERISCE ALLA CAMPAGNA NAZIONALE - FIRMA DAY 24-25 FEBBRAIO
Così il presidente del 'Movimento LRZ per l'Economia Circolare' Massimo Piras:
"Grazie a Nicola Frenza e ai Consiglieri comunali firmatari."
"Grazie a Nicola Frenza e ai Consiglieri comunali firmatari."
(by Nicola)
'CAMBIAMO L'ARIA' No al recupero volumetrico della discarica in agro di Colle d’Anchise
Il 15 febbraio, alle 18:30, presso il Comune di Colle d'Anchise si é tenuto un incontro finalizzato a spiegare le controversie ambientali, economico-turistiche e salutari derivanti dal progetto “Completamento della funzionalità del polo impiantistico di Montagano con recupero volumetrico in agro di Colle d’Anchise.”
Se tale piano sarà approvato - e se la creazione di rifiuti in Molise continuerà a crescere - l’esaurimento della discarica di Montagano porterà Colle d’Anchise a diventare la futura principale discarica del Molise?
Se tale piano sarà approvato - e se la creazione di rifiuti in Molise continuerà a crescere - l’esaurimento della discarica di Montagano porterà Colle d’Anchise a diventare la futura principale discarica del Molise?
All'incontro hanno preso parte il sindaco di Colle d'Anchise, l'avv.to Alfonso Mainelli, le Associazioni: 'Area Matese', 'Falco', 'Molise arcobaleno','AIIG Molise', 'OML' e 'Movimento Legge Rifiuti zero per l'Economia Circolare.'
Così l'avvocato Mainelli: "Ci siamo riuniti per discutere di una questione che riguarda gli interessi di tutti perché riguarda la salute di tutti! Abbiamo preso in considerazione il progetto per la discarica a Colle d'Anchise all'interno della quale sono stati portati rifiuti solidi urbani sin dagli anno '90. Oggi con la scusa di bonificarla si chiede di poter allocarvi ceneri di provenienza sconosciuta e altro materiale che non dovrebbe trovare posto in una discarica di rifiuti secondo i codici dell'epoca. Si scontrano interessi pubblici con interessi privati. Dobbiamo arrivare, come ha ricordato Frenza nel suo intervento, a rifiuti zero! Non dobbiamo più produrre rifiuti per quanto possibile, altrimenti saremo costretti ad affrontare sempre problemi al limite della normativa. Il rifiuto zero é il futuro dell'umanità. Non possiamo morire soffocati dai rifiuti che produciamo. Dobbiamo impegnarci in tal senso!"
Il materiale per la raccolta firme della Campagna 'CAMBIAMO L'ARIA' é stato già recapitato al primo cittadino di Colle d'Anchise unitamente alla proposta di
Delibera
di Iniziativa Popolare avente per oggetto L'ECONOMIA
CIRCOLARE verso RIFIUTI ZERO,EMISSIONI ZERO, KM ZERO, MOBILITA’
SOSTENIBILE.
Anche gli attivisti dell'Ass.ne 'Falco' contribuiranno alla raccolta firme.
Anche gli attivisti dell'Ass.ne 'Falco' contribuiranno alla raccolta firme.
(by Nicola)
venerdì 16 febbraio 2018
Smaltimento illecito rifiuti. 30.000 euro a camion + voto di scambio?
Tra il copioso materiale raccolto nell’arco di sei mesi, tra ottobre e la scorsa domenica, il sito web sarebbe in possesso di filmati dove personaggi gravitanti
a vario titolo intorno alla società in house della Regione Campania,
che si occupa di riqualificazione ambientale e prevenzione degli incendi
boschivi, chiedevano la loro ‘quota’ per concludere ‘l’affare’ proposto
dai giornalisti-finti imprenditori.
(by Nicola)
giovedì 15 febbraio 2018
mercoledì 14 febbraio 2018
RISERVATO AI SOCI DELL'OML
Una bella serata
da trascorrere, insieme, piacevolmente!
Venerdì 16 febbraio, ore 20:00
presso 'Capracotta in città'
Sarà
l'occasione per fare il punto della situazione,
conoscere i
nuovi iscritti...
(by Nicola)
martedì 13 febbraio 2018
Entro il 2030 la plastica dovrà essere tutta riciclabile
Puntare su ricerca, innovazione e gioco di squadra. Ecco come secondo Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, è possibile centrale il nuovo obiettivo fissato dalla Commissione Europea per ridurre la produzione di rifiuti: entro il 2030 tutti gli imballaggi in plastica immessi sul mercato Ue, infatti, dovranno essere progettati per essere riutilizzabili e riciclabili. Corepla, spiega il presidente Antonello Ciotti, “da anni si muove in questa in direzione e già dal 2017 abbiamo fissato un budget per ricerca e sviluppo”. Inoltre, “abbiamo indetto per il 22 e 23 marzo la prima giornata della ricerca in cui chiamiamo le industrie italiane del sistema Corepla a presentare tutti i programmi e le azioni di ricerca che ci sono nel breve termine per implementare proprio il concetto di economia circolare”. Secondo Ciotti, bisogna puntare su una maggiore responsabilità non solo del produttore
ma anche del consumatore mettendolo nella condizione di fare una
corretta raccolta differenziata. Per centrare l’obiettivo del 100% di
riciclabilità al 2030, Corepla ha lanciato anche una Call for Ideas
rivolta a Università, Centri di Ricerca, start up, aziende, Pmi e
privati attraverso l’apposita piattaforma www. core- placall. it. per abitante”
Fonte: 'Il Dubbio' pag. 16
DAL PRIMO MARZO CI SARÀ IL DIVIETO PER I
MATERIALI DERIVATI DALLA LAVORAZIONE DEI RIFIUTI CHE NON RISPETTINO I
NUOVI LIMITI DI IMPURITÀ MOLTO STRINGENTI IMPOSTI
(by Nicola)
lunedì 12 febbraio 2018
La difesa della Costituzione per arginare povertà e crimini
“C’è una connessione profonda tra questione sociale e questione criminale che diviene di anno in anno sempre più ineludibile. Le politiche economiche hanno determinato l’ascesa delle diseguaglianze. Senza politiche di inclusione sociale, se non aumenta il lavoro, non ci può essere una riduzione dei reati”. Roberto Scarpinato, Procuratore Generale
http://temi.repubblica.it/micromega-online/scarpinato-piu-poverta-piu-crimini-la-repressione-non-basta-va-difesa-la-costituzione/
(by Nicola)
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