martedì 29 settembre 2020

sabato 26 settembre 2020

Oggi alle 18:00, presso il Circolo Sannitico, presentazione del libro di Eliseo Trombetta “IL SUCCESSO NONOSTANTE…”


Il libro, scritto da Eliseo Trombetta, sarà presentato ai cittadini molisani in un incontro-dibattito coordinato dalla Professoressa Isabella Astorri, Presidente della SIPBC (Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali) onlus Molise.

Edito dal Gruppo Albatròs il Filo, “Il Successo Nonostante…il coraggio di osare, la forza di resistere” è una denuncia accorata delle vessazioni che la Pubblica Amministrazione si ostina a perpetrare sui cittadini e le imprese. È la storia di un imprenditore che si è prodigato per le sue aziende, per farle vivere e crescere nel pieno rispetto della legalità. Nonostante…

L’incontro sarà l’occasione per scoprire come difendersi e reagire ai soprusi che quotidianamente ci vengono riservati dalle Pubbliche Amministrazioni, confrontare esperienze, lanciare azioni collettive in difesa del cittadino.

L’appuntamento è stato organizzato e voluto dall’Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML), associazione cofondata dallo stesso Trombetta con l’obiettivo di denunciare e combattere, a ogni livello, comportamenti illegali, in maniera da far rinascere la speranza in una diversità fondata sulla Giustizia.

Sarà presente l’autore che ha lavorato e vissuto a Campobasso per molti anni.

(by nicola)

venerdì 25 settembre 2020

Nasce 'Diritto di difesa'

 

 

"La rivista si pone l’ambizioso obiettivo di essere un luogo di incontro e di confronto tra le intelligenze dell’avvocatura, dell’accademia e della magistratura, più attente ai valori fondanti del diritto penale liberale e del giusto processo. Un luogo in cui dibattere, un manifesto periodico con approfondimenti scientifici e di politica giudiziaria, anche sui temi di stretta attualità."

(by nicola)

L'intervista all'autore de 'Il successo nonostante...' - TG Teleregione

 
  
(by nicola)

mercoledì 23 settembre 2020

Come difendersi e reagire ai soprusi che quotidianamente ci vengono riservati dalle Pubbliche Amministrazioni, confrontare esperienze, lanciare azioni collettive in difesa del cittadino?

https://www.blogger.com/blog/post/edit/323763847924470666/676524743564776301

(by nicola)

 

Recovery plan. Gli 'impegni' presi da Bonafede "in via assolutamente generale"


Come noto un impegno è cosa diversa rispetto a un obbligo. E poi, diciamola tutta, non costa nulla, non si corrono rischi!

"Nei progetti finanziati con il Recovery fund rientreranno sicuramente il consolidamento infrastrutturale e i progetti di inclusione sociale dei detenuti" Così il Guardasigilli in... Bonafede.

Vediamoli. Il consolidamento infrastrutturale riguarderà "l'idoneità degli spazi da assicurare a chi vive e lavora all’interno degli istituti di pena e la digitalizzazione della giustizia"; i progetti di inclusione sociale dei detenuti serviranno a potenziare progetti "lavorativi e formativi" per i detenuti adulti e non.

Speriamo che il 'consolidamento infrastrutturale' non finisca per consolidare il crimine nostrano e che il ministro sia, di nome e di fatto, in Bonafede!

(by nicola)

martedì 22 settembre 2020

Presentazione del volume “Il Successo Nonostante… il coraggio di osare, la forza di resistere” - COMUNICATO STAMPA


 Comunicato Stampa


SABATO 26 SETTEMBRE 2020 – ORE 18:00  
Sala conferenze Circolo Sannitico
Piazza Pepe – Campobasso

Presentazione del volume “IL SUCCESSO NONOSTANTE…”

  

Il libro, scritto da Eliseo Trombetta, sarà presentato ai cittadini molisani in un incontro-dibattito coordinato dalla Professoressa Isabella Astorri, Presidente della SIPBC (Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali) onlus Molise.

Edito dal Gruppo Albatròs il Filo, “Il Successo Nonostante…il coraggio di osare, la forza di resistere” è una denuncia accorata delle vessazioni che la Pubblica Amministrazione si ostina a perpetrare sui cittadini e le imprese. È la storia di un imprenditore che si è prodigato per le sue aziende, per farle vivere e crescere nel pieno rispetto della legalità. Nonostante…

L’incontro sarà l’occasione per scoprire come difendersi e reagire ai soprusi che quotidianamente ci vengono riservati dalle Pubbliche Amministrazioni, confrontare esperienze, lanciare azioni collettive in difesa del cittadino.

L’appuntamento è stato organizzato e voluto dall’Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML), associazione cofondata dallo stesso Trombetta con l’obiettivo di denunciare e combattere, a ogni livello, comportamenti illegali, in maniera da far rinascere la speranza in una diversità fondata sulla Giustizia.

Sarà presente l’autore che ha lavorato e vissuto a Campobasso per molti anni.

 

‘Osservatorio Molisano sulla Legalità’ (OML)

338.9352833 

(by nicola) 

“Spiegamelo”, il primo festival italiano dedicato alla divulgazione. Salsomaggiore (PR), 24 -27 settembre

Lo sapevate che l’olio per friggere, anziché finire negli scarichi dei nostri lavandini, potrebbe servire a produrre green diesel? E che gli scarti di chi produce vino possono diventare materia prima per prodotti farmaceutici, cosmetici e alimentari? E che la carta ha 7 vite, come i gatti? Non sono fantasticherie né scoperte di fantomatici scienziati americani, ma esperienze made in Italy che dimostrano la tesi di Marco Frittella: l’Italia ha un lato green e non è neanche tanto piccolo. Una frase che può sembrare una provocazione ma che, spiega Frittella, è in realtà supportata da numeri e dalle tante storie di eccellenza italiana raccolte nel suo libro “Italia Green”. Di queste storie e del volume si parlerà anche a “Spiegamelo”, il primo festival italiano dedicato alla divulgazione, che si terrà a Salsomaggiore dal 24 al 27 settembre.

Ospite della prima giornata, quella di apertura, sarà appunto il giornalista radiotelevisivo che spiegherà dove si nasconde questo grande potenziale italiano che pochi conoscono. Lo farà con numeri ed esempi, come quelli che vedono nell’Italia la nazione con la più alta percentuale di riciclo dei rifiuti raccolti, sia urbani che industriali: il 76,9% del totale. Dato non da poco se si pensa che la media europea è circa la metà: 36%. Questa percentuale è una montagna di milioni di tonnellate di rifiuti cui viene data una seconda vita: 58 milioni di tonnellate per l’esattezza.

Numeri che hanno anche un risvolto occupazionale: se stiamo alla sola filiera industriale del riciclo parliamo di 59 miliardi di fatturato ( l’ 1,1% del Pil) con 204mila occupati nel 2018. Allargando lo sguardo, insieme a Frittella, scopriamo che i ' lavori verdi' in Italia occupano tre milioni di persone, il 13% del totale, e nel 2018 sono stati firmati 407mila nuovi contratti green.

Dietro a questi numeri, le storie. E ce ne sono tante. Come quella della Novamont di Novara che 25 anni fa ebbe l’idea per la prima volta al mondo di produrre plastica utilizzando i vegetali, come l’amido presente nel mais, nel riso, nella tapioca, nelle patate, oppure come gli scarti del pomodoro. Una plastica che si elimina come un qualsiasi avanzo di cucina: nasceva così la bio-plastica grazie alla quale oggi abbiamo patti, bicchieri e sacchi biodegradabili. O come la Fater di Pescara, un’azienda che produce quasi tutti i pannolini e gli assorbenti più venduti e con i marchi più popolari. Tempo fa, questa società ha brevettato un macchinario unico al mondo che è in grado anche di ripulire perfettamente gli assorbenti, lavarli e sterilizzarli col vapore, asciugarli e separarne i vari materiali. Per farne cosa? Carta, ma anche campi da golf, lettiere per i gatti e banchi di scuola.

Ci sono storie virtuose anche nel campo della moda. Essendo un comparto produttivo che, quanto a impatto ambientale, tra spedizioni, prodotti utilizzati e spreco di acqua, è secondo solo al petrolio, anche in questo caso il riciclo è diventato presto fondamentale. Lo sanno bene due ragazze siciliane che hanno avuto l’intuizione di trasformare il “pastazzo” - i rifiuti degli agrumi spremuti dall’industria alimentare - in una risorsa di valore: dal “pastazzo”, cioè, con una tecnologia adeguata, si poteva estrarre la cellulosa adatta alla filatura. Seguì il brevetto, sia nazionale che internazionale, e l’avvio della produzione dei prototipi. Nel settembre 2014 venne presentato il primo tessuto al mondo prodotto con le bucce degli agrumi, un raso a tinta unita. Il primo lotto fu immediatamente venduto.

Il resto è una storia di successi, di collaborazioni prestigiose di un’azienda che ha preso il nome di “Orange Fiber”: nota nel mondo, nel tempo sono state realizzate una collezione con Salvatore Ferragamo esclusivamente con materiali vegetali, riciclati e sostenibili; un’altra con la svedese H& M; da ultimo una serie di cravatte per Marinella, la celebre griffe napoletana amata dai capi di governo.

Il Dubbio

(by nicola)


lunedì 21 settembre 2020

Criminalità organizzata in Molise - 5. RACCOMANDAZIONI, SUGGERIMENTI E PROPOSTE DELLA COMMISSIONE SPECIALE (parte 2)


5.2. Raccomandazioni

Azioni di formazione e di informazione costante e non episodica sia nell’ambito delle scuole già a partire da quelle di primo livello con apposite giornate dedicate, sia nei confronti dei tanti amministratori pubblici, specie degli Enti Locali, ed anche degli imprenditori che in molti casi trovano difficoltà o non riescono ad individuare e selezionare in tempo proposte o attività utili rispetto a quelle “pericolose”.

Proprio quest’ultima attività di formazione e informazione può essere svolta dai rappresentati tecnico-scientifici che dovrebbero essere chiamati a far parte dell’Osservatorio sulla Legalità che una volta l’anno dovrebbero riferire in Consiglio Regionale.

5.3. Suggerimenti 

Nel corso delle audizioni è emerso che, specie nelle nostre Aree interne ci sono troppi confinati provenienti da Regioni contigue a scontare la pena.

Questa evidenza è stata peraltro dimostrata nel maggio scorso con l’Operazione c.d. Piazza Pulita (operazione antidroga coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso in quattro Regioni: Molise, Puglia, Campania e Calabria) e per tale motivo appare necessario sensibilizzare sul tema i Prefetti di Campobasso e di Isernia.

Un altro nodo da affrontare con determinazione è la piena funzionalità dei centri SER’D; centri ai quali si rivolgono purtroppo tanti nostri giovani e anche meno giovani.

Le cure assistenziali per le tossicodipendenze rappresentano infatti un delicato per il nostro territorio, basti pensare che sono oltre 15.000 le persone dipendenti da sostanze stupefacenti in Regione, di cui 8.000 nella sola città di Campobasso.

È fondamentale, quindi, dotare i centri SER’D di medici psicologi in grado, non solo di curare ma anche di aiutare, specie i più giovani ad uscire dal circuito della droga.

Molto apprezzata, risulta essere, l’iniziativa che il Vescovo della Diocesi Termoli-Larino ha recentemente avviato costituendo un apposito fondo “antiusura”, destinato alle famiglie più bisognose, che si affianca alle iniziative della Caritas sul fronte alimentare. Questo strumento di sostegno economico-sociale potrebbe essere imitato, esteso e reso fruibile anche da altre Istituzioni con una opportuna comunicazione pubblica anche al fine di vincere la “timidezza” di chi purtroppo è in condizioni anche psicologiche di difficoltà.

Valida, in tal senso, è la proposta, emersa durante i lavori della Commissione speciale, di valutare la costituzione di un unico Confidi regionale, con un adeguato fondo di dotazione finanziaria per contribuire alla ripresa economico-produttiva delle piccole e medie imprese e quindi del lavoro.

CONCLUSIONI

La Commissione speciale, nel ringraziare innanzitutto della fiducia assegnata dall’intero Consiglio Regionale del Molise, dal Presidente del Consiglio Salvatore Micone, dal Presidente della Giunta Donato Toma e da tutti i colleghi del Consiglio, desidera rivolgere un particolare grazie agli uffici regionali e ai collaboratori che ci hanno assistito nel corso delle attività e per l’organizzazione dei lavori. Ringraziamenti, estesi a tutti i partecipanti auditi e a coloro che hanno fornito collaborazione nel corso degli incontri pubblici esterni, e per gli interessanti contributi anche documentali.

Il presente Rapporto conclusivo, insieme ai documenti ad esso allegati e ai Verbali delle singole sedute, resteranno depositati presso gli uffici della Presidenza del Consiglio Regionale.

Il Rapporto conclusivo con i suoi allegati viene reso disponibile e consegnato, come prescritto dalla legge istitutiva, al Consiglio e alla Giunta regionali per le determinazioni che saranno ritenute utili e necessarie.

In merito ai lavori della Commissione speciale sono stati registrati alcuni problemi operativo/logistici nei primi mesi del 2020, a causa del “lockdown” e della indisponibilità a partecipare alle audizioni da parte di alcuni inviati, per i quali non è stato possibile provvedere alla riconvocazione, tenuto conto che il 18 giugno 2020 è scaduto il termine per lo svolgimento delle attività assegnate.

La Commissione speciale, con questo Rapporto conclusivo - che tiene conto delle importanti ripercussioni economico-sociali derivanti dall’emergenza Covid-19 – ritiene necessario che l’Istituzione Regione Molise intensifichi l’azione di monitoraggio per la valutazione dei rischi in modo da assicurare una trasparenza dei consistenti flussi di denaro pubblico.

È già ampiamente sollevato il dibattito che riguarda il rischio che la criminalità organizzata possa sfruttare il momento di difficoltà economica e di carenza di liquidità per praticare forme di usura, di finanziamento illecito e di inserimento in attività imprenditoriali, anche contigue ai settori pubblici, proprio in vista della grande quantità di finanziamenti regionali, nazionali e internazionali attesi, per rimettere in moto, in velocità, l’economia.

Accanto alla crisi di liquidità delle imprese e alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie, occorre quindi che le Istituzioni democratiche vigilino attentamente e pongano particolare attenzione alle azioni nella lotta contro il riciclaggio, attraverso gli strumenti di cui al Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 90, in relazione ad autorizzazione e concessioni, affidamenti di lavori, forniture e servizi, sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici, ossia ai procedimenti amministrativi più sensibili.

Fondamentale, inoltre, è lo sviluppo delle sinergie tra le azioni della Magistratura per il controllo di legalità; l’attenzione alla rieducazione per chi ha commesso reati (con particolare attenzione a coloro che sono in confino in Molise o che scontano arresti domiciliari) e la continua azione di prevenzione per ridurre la domanda di droga. Rispetto a questo ultimo tema è essenziale informare in maniera sempre più efficace i giovani sui rischi derivanti dalle assunzioni di sostanze stupefacenti e sui pericoli che le famiglie corrono a causa di reati contro il patrimonio per il pagamento delle dosi.

La Magistratura pertanto, in questo contesto, ricopre un ruolo chiave, in quanto può mettere in campo incisive azioni di prevenzione e di contrasto non solo nei settori dell’usura, del traffico di droga, dei reati di riciclaggio e autoriciclaggio e altri reati contro il patrimonio. 


Le attività di controllo che le competono riguardano anche settori economici strategici dell’economia Molisana, come l’agricoltura e l’ambiente. Settori nei quali, le mafie si sono già annidate da tempo e nei quali il Legislatore nazionale ha già messo in campo importanti strumenti normativi e azioni di contrasto sia rispetto alle “agromafie” che alle “ecomafie”. In questo ambito si dovrebbe valutare di inserire nell’elenco dei siti amministrati, secondo le procedure previste dalla legge sulla “Banca della Terra Regionale”, i terreni confiscati in Molise per una loro valorizzazione a fini sociali.

Per tali ragioni la Politica deve adoperarsi per ridurre le criticità presenti nel nostro territorio, provocate anche dalle azioni illecite messe in campo dalle organizzazioni criminali, avviando un deciso programma di bonifica dei siti inquinati e delle aree della nostra Regione che presentano problematiche ambientali, come ad esempio i siti della località Capoiaccio nel Comune di Cercemaggiore, dell’ex SIN di Guglionesi dell’area Venafrana.

Come è emerso nelle audizioni esiste, infatti, una forte pressione da parte dell’opinione pubblica per conoscere lo stato d’attuazione o i tempi di conclusione di alcune inchieste importanti, avviate dalla Magistratura, che riguardano reati ambientali, reati politico-ammnistrativi e i reati commessi dai c.d. “colletti bianchi” come rilevati nella relazione del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Campobasso in occasione dell’inaugurazione anno giudiziario 2020 (vedasi allegato 9).

Quest’ultimo fenomeno, in particolare, rappresenta un profilo molto delicato, visto che è fondamentale assicurare la massima trasparenza dei rapporti sia con il potere economico sia nelle relazioni istituzionali, in cui mirano ad inserirsi soggetti, persone fisiche e rappresentanti societari, non chiaramente riconducibili ad ambienti malavitosi e/o criminali.

Con questo Rapporto, approvato ad unanimità dai Commissari, in conclusione, desideriamo indicare modelli di comportamento e di attività positive che superino la nota Teoria delle Broken Windows (“Finestre Rotte”), pubblicata in USA nel 1982 dai professori James Q. Wilson e George L. Kelling, per cui più il territorio e l’ambiente è degradato più peggiora, con la Teoria delle Finestre Pulite (“Neits Windows”) cioè tutelare la trasparenza, valorizzare i nostri riconosciuti asset materiali e immateriali ed imitare le migliori esperienze e competenze in tema di etica e legalità.

 

(by nicola)

domenica 20 settembre 2020

Le responsabilità dello Stato in merito al disastro ambientale delle emissioni incontrollate di polveri sottili in atmosfera e le tante archiviazioni fatte in Molise

Le responsabilità dello Stato in merito al disastro ambientale delle emissioni incontrollate di polveri sottili in atmosfera sono gravi e incredibili. 

Le Procure della Repubblica presso i Tribunali molisani dovrebbero dare molte spiegazioni in merito alle richieste di archiviazione relative a fatti conclamati di messa in pericolo della salute pubblica

Premesso che vengono rilasciate autorizzazioni in atmosfera senza che siano attivi i sistemi di controllo previsti dalle leggi per il monitoraggio delle polveri ultrasottili, I CITTADINI VIVONO NELLE CONDIZIONI DI SICUREZZA IMPOSTE DALLE LEGGI? 

A questa domanda fondamentale le Procure molisane dovrebbero dare una risposta chiara e precisa, specialmente dopo la diffida ministeriale che ha colpito la Regione Molise nel 2012 e che, ancora oggi, non trova compiuta osservanza. 

E la stessa risposta dovrebbero darla i parlamentari molisani che si perdono in inutili e sterili richiami a sistemi alternativi di controllo che le leggi non solo non prevedono, ma che espressamente vietano. E sarebbe anche ora che questi parlamentari trovassero il coraggio istituzionale di pretendere l'invio di ispettori ministeriali presso le Procure e i Tribunali regionali per verificare quanto è successo negli ultimi 40 anni circa nella nostra Regione in tema di violazioni di leggi poste a presidio del controllo della qualità dell'aria-ambiente e, di conseguenza, della salute pubblica. Perchè arriva anche il momenti di dire BASTA. Sui consiglieri regionali non esprimiamo alcun commento per quanto si dimostrano inadeguati ad un problema grave quale quello dell'inquinamento atmosferico.

AREA MATESE

(by nicola)

Criminalità organizzata in Molise - 5. RACCOMANDAZIONI, SUGGERIMENTI E PROPOSTE DELLA COMMISSIONE SPECIALE (parte 1)

Come previsto dalla specifica legge regionale, che ha istituito la Commissione speciale, gli spunti e le riflessioni emerse durante le audizioni Consiliari e le partecipazioni alle riunioni del “Coordinamento delle Commissioni e Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità”e alle conferenze tematiche, ci hanno consentito di elaborare significative Proposte operative, Suggerimenti e Raccomandazioni che Vi invitiamo a tenere in debito conto e che sarà nostra cura sollecitarne l’attuazione.

5.1. Proposta operativa

Il Consiglio regionale del Molise con l’importante iniziativa legislativa di costituire una Commissione speciale ha dimostrato un grande senso di responsabilità e avviato un proficuo raccordo informativo, come già sottolineato, tra Istituzioni Regionali e Nazionali, Famiglie, Scuole, Forze dell’Ordine, Magistratura, Associazioni e forze sociali.

Dalla ricognizione sin qui attuata dalla Commissione speciale, in Molise risulta una situazione molto variegata e preoccupante per la specifica realtà sociale, economica, culturale ed ambientale in un contesto reso ancora più difficile a causa della pandemia da Covid19 e del “lockdown” dei primi mesi del 2020.

Altrettanto importante è stata l’azione svolta dai singoli membri della Commissione speciale per rendere evidente all’opinione pubblica, sia con comunicati sia con la presenza a convegni, la consistenza del fenomeno mafioso e malavitoso in genere, in forme anche variegate.

Ora questa azione informativa, anche in funzione dell’accresciuta consapevolezza dei cittadini rispetto alla molteplicità dei fenomeni criminali specie nel campo delle attività usurarie e della droga, ha bisogno di essere proseguita per tenere sotto controllo le tante ed evidenti manifestazioni, così da coglierne le dinamiche e promuoverne i fattori atti a prevenirli e contrastarli grazie ad una efficace opera di formazione e comunicazione pubblica e di sensibilizzazione continua delle forze sociali.

A fronte di tali ragioni, appare opportuno suggerire l’istituzione di uno specifico Osservatorio Regionale sulla Legalità.

Le infiltrazioni criminali in settori chiave dell’economia, la corruzione di ambienti politici e della Pubblica Amministrazione, costituiscono non solo un ostacolo allo sviluppo ma un attentato alle libertà e dignità di ogni individuo con una sospensione di fatto delle regole democratiche.

Le mafie rappresentano dunque un grave pericolo perché minano le basi della democrazia, del mercato e della convivenza civile, e non si sconfiggono solo con le leggi severe e le brillanti azioni delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.

Fondamentale in questo senso l’azione congiunta di tutte le forze sane della società attraverso significative iniziative di promozione sociale, di educazione e crescita culturale a cui la Politica deve dare il suo persistente e continuo contributo intelligente e reattivo specie nella fase di prevenzione dai rischi.

In estrema sintesi, la PDL riguardo l’Istituzione dell’Osservatorio sulla Legalità può articolarsi nei seguenti articoli:

1. art. 1= L’Osservatorio (Istituzione e composizione);

2. art. 2= Compiti (Organo consultivo per la promozione della cultura della legalità a supporto del Consiglio e della Giunta Regionali nonché degli altri organismi consiliari);

3. art. 3= Costituzione e durata (prima costituzione e poi l’Osservatorio verrà rinnovato ad ogni legislatura);

4. art. 4= Gratuità (solo rimborso spese);

5. art. 5= Sede e personale dedicato (sede del Consiglio regionale e personale di segreteria);

art. 6= Norma finanziaria (copertura oneri minimi);

7. art. 7= Pubblicazione (Burm).

Tale Osservatorio, che è la naturale prosecuzione dei lavori di questa Commissione speciale, dovrebbe costituire una rete organizzata tra Istituzioni, Enti, Parti Sociali, Associazioni e Comitati. Infatti, molte di esse si sono già rese disponibili a collaborare a future iniziative, in quanto intendono continuare la proficua interlocuzione stabilita durante il ciclo di audizioni e nelle Assemblee pubbliche organizzate sui temi aventi ad oggetto il contrasto alla criminalità organizzata, al traffico di droga, ai reati usurari, ai reati ambientali che rappresentano in questi mesi di difficoltà economica uno dei problemi da attenzionare con maggiore concentrazione di forze (vedasi allegato 8).

Nell’Osservatorio regionale potranno in tal modo confluire i saperi, le competenze e le esperienze già operative sul territorio.

Per la massima funzionalità dell’Osservatorio sulla Legalità si potrebbe stipulare una apposita Convenzione con l’Università degli Studi del Molise (Unimol) per lo stage di studenti adeguatamente profilati e sensibili alle delicate materie da approfondire e divulgare.

(by nicola)

giovedì 17 settembre 2020

Criminalità organizzata in Molise - EVIDENZE DELLE AUDIZIONI DELLA COMMISSIONE SPECIALE (parte 4)



4. ARGOMENTI TRATTATI NELLE PARTECIPAZIONI ALLE RIUNIONI DELCOORDINAMENTO DELLE COMMISSIONI E OSSERVATORI SUL CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ

Con l’istituzione della Commissione speciale, la Regione Molise ha avuto la possibilità di partecipare alle Riunioni convocate dal Presidente pro tempore del “Coordinamento delle Commissioni e Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità” insieme a tutti i colleghi Presidenti delle Commissioni speciali Antimafia Regionali, da tempo costituite, e non solo a carattere temporaneo.
Nel corso dell’anno di attività, si è così potuto collaborare a definire tre progetti prioritari a carattere nazionale, dove ognuno, per le proprie competenze ed esperienze, ha contribuito all’elaborazione delle proposte finali, che saranno sottoposte alla definitiva approvazione della “Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province autonome”.
Specificamente, le bozze di schemi di due progetti di legge (Progetto: “Beni sequestrati” e Progetto: “Liberi di Scegliere”) saranno definite da ogni Regione italiana in funzione delle caratteristiche proprie dei territori, mentre il terzo Progetto denominato “Modifiche e integrazioni al codice dei contratti pubblici”, avrà valenza nazionale.

4.1 Progetto: “Beni sequestrati”
Il tema dei beni sequestrati alla criminalità e alle organizzazioni mafiose sta acquistando una importante evidenza nell’opinione pubblica e tra i decisori politici.
Infatti, i beni definitivamente confiscati sono acquisiti al Patrimonio dello Stato.
L’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC), delibera in ordine alla destinazione degli stessi.
Immobili e terreni sono mantenuti al Patrimonio dello Stato (per finalità di giustizia, ordine Pubblico e protezione civile o per essere utilizzati da altre Amministrazioni Pubbliche), per essere trasferiti agli Enti locali che potranno gestirli direttamente ovvero assegnarli in concessione a “titolo gratuito” ad esempio ad Associazioni del terzo settore, seguendo le regole della massima trasparenza Amministrativa.
L’ANBSC, può destinare tali beni all’affitto a titolo oneroso o gratuito (ad esempio a cooperative di lavoratori dipendenti dell’impresa confiscata), alla vendita oppure alla liquidazione, quando le altre due possibili risultino impraticabili (vedasi allegato 4).
Ad integrazione della normativa statale vanno ricordati i molti provvedimenti assunti dalle Regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Val d’Aosta), che nell’ambito delle leggi volte a contrastare la criminalità organizzata e a favorire percorsi di legalità, hanno approvato misure per favorire il riutilizzo sociale dei beni confiscati, soprattutto attraverso diverse forme di finanziamento (contributi, fondi di rotazione, fondi ammortamento prestiti) per progetti di riutilizzo dei beni. In questo senso il lavoro di armonizzazione legislativa condotto dalla “Coordinamento delle Commissioni e Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la promozione della legalità” ha portato a definire uno Schema relativo agli “interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” (vedasi allegato 5) che la Regione Molise può ora adattare alle proprie specifiche esigenze.
Infatti, come già illustrato nel corso delle audizioni, è emersa un’importante problematica riguardante l’esistenza, in Regione Molise, di ben undici beni immobili (terreni e fabbricati) dislocati sul territorio Regionale, da Venafro a Campomarino, a suo tempo sequestrati alle organizzazioni malavitose e/o a singoli soggetti criminali.
4.2 Progetto: “Liberi di Scegliere”
Il secondo progetto, di cui si è definita una possibile cornice normativa è intitolato “Liberi di Scegliere”, per promuovere l’accoglienza a favore dei minori provenienti da famiglie mafiose.
Come è stato dimostrato, la fenomenologia criminale si caratterizza per un frequente coinvolgimento di minori in attività legate ad associazioni criminali, spesso di tipo mafioso e con una forte connotazione familiare.
Molti sono i riferimenti, le convenzioni anche internazionali che riguardano le decisioni e la tutela dell’interesse superiore del fanciullo.
A tal proposito basti ricordare:
- la Dichiarazione dei diritti del Fanciullo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959 laddove stabilì che il fanciullo a causa della sua immaturità fisica ed intellettuale ha bisogno di una particolare attenzione e di cure speciali, compresa una adeguata protezione giuridica;
- la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 20 novembre 1989 che in particolare all’art.29 sottolinea che l’educazione del fanciullo non solo deve avere come finalità il rispetto dei diritti dell’uomo, delle libertà fondamentali e dei valori nazionali del Paese, ma deve altresì “preparare il fanciullo ad assumere la responsabilità della vita, in una società libera in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza”;
- l’articolo 2 della Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, ivi compresa la famiglia;
- gli articoli 30 e 31 della Costituzione che attribuiscono determinati diritti e doveri in capo ai genitori nei confronti della prole, tra cui quello di provvedere all’educazione dei figli;
- l’articolo 32 della Costituzione che riconosce e tutela il diritto all’integrità fisica e psichica dell’individuo.
La tutela dei minori, figli di genitori mafiosi o appartenenti a famiglie criminali, rappresenta, lo scopo del progetto finalizzato a garantire un’adeguata crescita psico-fisica, a inculcare i valori della legalità, a sviluppare un programma di prevenzione della marginalità sociale attraverso opportunità formative, lavorative, ricreative, a sperimentare interventi di giustizia riparativa che coinvolgano ove possibile anche il nucleo familiare di appartenenza.
Nel 2017 tale iniziativa è stata oggetto di un accordo quadro tra Regione Calabria, Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno, Corti di Appello di Reggio Calabria e Catanzaro e Tribunali per i minorenni di Reggio Calabria e Catanzaro, rinnovato a fine 2019 ed esteso anche alla partecipazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e dell’Associazione Libera.
In conclusione, il progetto Liberi di Scegliere, ad oggi adottato e sperimentato con successo solo dalla Regione Calabria, può rivelarsi un valido strumento di contrasto alla povertà educativa oltre che di inclusione sociale e diffusione della legalità in favore di soggetti minori inseriti in contesti di criminalità organizzata o provenienti dagli stessi.
Si invita pertanto a valutare l’opportunità di attuare il medesimo progetto anche in Molise, favorendone la più ampia diffusione e conoscenza attraverso efficaci canali di comunicazione.
In ogni caso, si allega uno schema tipo del Protocollo che può essere adattato alle nostre specifiche esigenze (vedasi allegato 6).
4.3 Progetto: “Modifiche e integrazioni al codice dei contratti pubblici”
Altra iniziativa ha riguardato la predisposizione di una proposta di Legge al Parlamento recanti modifiche e integrazioni al Decreto Legislativo n. 50 del 2006, Codice dei contratti pubblici, volti in particolare all’introduzione di un elenco presso ciascuna Prefettura per l’attribuzione di premialità a favore di imprese che trovano il coraggio di opporsi alla criminalità organizzata e di denunciare i tentativi di infiltrazione mafiosa nell’attività imprenditoriale.
La bozza più aggiornata, attualmente in fase di revisione, evidenzia un espresso richiamo alla valutazione del rating di legalità che viene attribuito alle imprese che denunciano illiceità e malaffare (vedasi allegato 7).

(by nicola)


mercoledì 16 settembre 2020

Quanto affermato sul recente cambiamento evolutivo del principio di RECUPERO nella direttiva 851/2018, che privilegia quello di MATERIA e non quello di ENERGIA è stato finalmente recepito dallo Stato italiano con il Decreto legislativo 3/9/2020 n. 116


Cari amici,

quanto da noi affermato sul recente cambiamento evolutivo del principio di RECUPERO nella direttiva 851/2018, che privilegia quello di MATERIA e non quello di ENERGIA è stato finalmente recepito dallo Stato italiano con il Decreto legislativo 3/9/2020 n. 116.
Peccato che nel recepimento della norma europea art. 3 Direttiva 851/2018 ci sia stato un passaggio interpretativo poco chiaro.
- Art. 3 Direttiva 851/2018
f) è inserito il punto seguente:
«15 bis.
«recupero di materia», qualsiasi operazione di recupero diversa dal recupero di energia e dal ritrattamento per ottenere materiali da utilizzare quali combustibili o altri mezzi per produrre energia. Esso comprende, tra l’altro, la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e il riempimento;»
Mentre l'art. 2 del DLgs 116/2020 recita:
"3. In deroga al comma 1, il peso dei rifiuti urbani riciclati può essere misurato in uscita dopo qualsiasi operazione di selezione a condizione che: a) tali rifiuti in uscita siano successivamente riciclati; b) il peso dei materiali o delle sostanze che sono rimossi con ulteriori operazioni, precedenti l'operazione di riciclaggio e che non sono successivamente riciclati, non sia incluso nel peso dei rifiuti comunicati come riciclati. 
4. Per calcolare se gli obiettivi di cui all'articolo 181, comma 4, lettere c), d) ed e), siano stati conseguiti, l'ISPRA tiene conto delle seguenti disposizioni: a) la quantità di rifiuti urbani biodegradabili raccolti in modo differenziato in ingresso agli impianti di trattamento aerobico o anaerobico è computata come riciclata se il trattamento produce compost, digestato o altro prodotto in uscita con analoga resa di contenuto riciclato rispetto all'apporto, destinato a essere utilizzato come prodotto, materiale o sostanza riciclati. Qualora il prodotto in uscita sia utilizzato sul terreno, lo stesso è computato come riciclato solo se il suo utilizzo comporta benefici per l'agricoltura o un miglioramento dell'ambiente."
Credo che tale DEROGA sia stata disegnata ad arte per i sistemi misti digestori anaerobici con compostaggio del digestato, senza specificare che in questi impianti IL PRODOTTO PRINCIPALE È UN COMBUSTIBILE COME IL BIOGAS x circa 60% mentre la parte COMPOSTABILE è il Digestato Solido pari a circa il 20% da cui si PRODUCE COMPOST x circa il 10% !!!!
QUINDI IL DIGESTATO ANAEROBICO, ANCHE SE POI COMPOSTATO, NON PUÒ ESSERE CALCOLATO COME RICICLAGGIO IN QUANTO LA RESA DI COMPOST DEL 10% NON È "ANALOGA ALL'APPORTO" DI MATERIA ORGANICA IN ENTRATA!!!
SENZA CONTARE LA VALUTAZIONE NEGATIVA DELL'IPOTETICO "BENEFICIO" AI TERRENI, DATO CHE IL CONTENUTO DI AZOTO AMMONIACALE E ALTRI COMPOSTI CHIMICI SONO DI SOLITO BEN OLTRE I LIMITI.

Per il 'Mov. LRZ per l'Economia Circolare'
Il presidente
Massimo Piras 

(by nicola)

Criminalità organizzata in Molise - EVIDENZE DELLE AUDIZIONI DELLA COMMISSIONE SPECIALE (parte 3)



Una questione altrettanto importante riguarda la formazione degli imprenditori, intesi come figure professionali che andranno a gestire il business delle proprie aziende.
I dati segnalano che la stragrande maggioranza delle imprese presenti nella nostra Regione, nasce e cessa la propria attività nei primi tre anni o comunque nei primi cinque a seconda del settore in cui essa opera. Vi sono addirittura numerosi casi di aziende che muoiono entro i primi sei mesi dalla loro costituzione. Per questo diventa fondamentale investire sulla formazione e sulla consapevolezza dell’avvio di una qualsiasi attività, sia essa produttiva o commerciale, al fine di evitare che proprio dai numerosi fallimenti gli imprenditori non cadano nelle spirali dell’illegalità, dell’usura e dell’estorsione, con il rischio di diventare, anche inconsapevolmente, complici di attività criminose e
criminali.
Un ulteriore settore da monitorare con attenzione è rappresentato dai mercati in cui operano le cooperative. La maggior parte di esse, infatti, lavora grazie ad appalti assegnati dalla Pubblica Amministrazione e troppo spesso i sistemi di aggiudicazione prevedono la formula del “massimo ribasso”. Ciò favorisce l’infiltrazione nel nostro territorio di soggetti che non rispettano le norme e hanno maggiore facilità di aggiudicarsi contratti anche lucrosi a discapito di chi, lodevolmente, rispetta le leggi e tutti gli adempimenti fiscali, tributari e previdenziali. Pertanto, maggiori controlli andrebbero potenziati su un settore nevralgico che più di altri vede la compartecipazione anche degli Enti locali e della Pubblica Amministrazione in generale.
Altro aspetto rilevante, ai fini dello studio dell’infiltrazione e della permeabilità delle attività imprenditoriali del nostro territorio, è quello riferito ai sub-appalti delle piccole e grandi opere infrastrutturali o di lavori connessi alla ricostruzione post-sisma, dove possono annidarsi fenomeni di collusione con sistemi criminali. Sono note, infatti, le azioni preventive e repressive svolte dalle Forze dell’Ordine e dall’Ispettorato del Lavoro sia dell’INAIL sia dell’INPS, che, in numerosi cantieri edili, hanno segnalato la presenza di lavoro nero e di consistenti volumi di evasione contributiva e/o fiscale, legati alla irregolare gestione dei lavoratori. Nella realizzazione delle grandi opere vi è inoltre il rischio maggiore di infiltrazioni della criminalità, attese le enormi risorse economiche impegnate per l’esecuzione dei lavori. In essi, infatti, le forniture di materiali e di servizi possono nascondere fenomeni malavitosi e di corruttela molto importanti.
Pertanto, quando si tratta di realizzare dighe, opere di collegamento viario e grandi opere pubbliche (ad esempio, acquedotti e lavori di adduzione idrica) occorre un elevato grado di sorveglianza. Rispetto a questo ultimo tema, appare essenziale l’attenta gestione della risorsa idrica, del “ciclo dell’acqua” sia ad uso potabile sia ad uso irriguo, idroelettrico e anche della tutela dei corsi d’acqua, dei fiumi e dei torrenti per intervenire tempestivamente nel caso di sversamenti illegali.
Un ulteriore elemento evidenziato riguarda la carenza di risorse umane e finanziarie destinate agli Organismi e alle attività di controllo. Si pensi, ad esempio, allo scarso monitoraggio delle spese relative alle manutenzioni ospedaliere e dei servizi in sanità, nelle attività agricole e zootecniche, anche direttamente connesse agli allevamenti di bestiame e all’utilizzo di terreni pubblici dati in concessione dalle amministrazioni Comunali.
In merito a tale ultima criticità è stato pubblicato circa un anno fa un libro intitolato 'La mafia dei pascoli' che ha, di fatto, anticipato l’avvio di una maxi-inchiesta, diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, che ha coinvolto, nei primi mesi di quest’anno, i territori confinanti del Molise, Abruzzo e Puglia. In essa, si sono registrate circostanze criminose, legate: alla vendita di animali a soggetti di dubbia provenienza, alle minacce rivolte agli agricoltori e agli allevatori relativamente alle greggi contagiati da brucellosi, agli incendi dolosi di stalle e alle carcasse di animali rinvenute in pascoli montani, anche all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM).

(by nicola)

martedì 15 settembre 2020

"Non è vero... ma ci credo" (cit) -3


 
La carognata

Stavolta abbiamo deciso di andare dritti al sodo della notizia e di comunicare a tutti i molisani e a tutti i pazienti, anche di fuori regione, del centro conosciuto come Cattolica di Campobasso, a tutti i cittadini e a tutti gli addetti ai lavori del settore sanitario pubblico e privato, che l’emblema della radioterapia della Cattolica di Campobasso, la dottoressa Sallustio, è stata fatta fuori durante la dirigenza che fa capo alla campana Celeste Condorelli. Dal 1 luglio 2020 la “Gemelli Molise SPA” con l’intento di migliorare i servizi, si legge sulla stampa, ha cambiato l’assetto organizzativo dell’area clinico assistenziale e di ricerca.
Così, mentre tutti i media regionali hanno fatto copia e incolla della nota stampa del centro di ricerca e cura, ponendo l’accento alla novità dell’arrivo del professor Massetti come direttore del dipartimento di Scienze cardiovascolari - ma sarà una presenza solo sulla carta che quindi non porterà veri benefici ai cittadini - nessuno si è preoccupato, né ci si poteva aspettare, che la struttura cacciasse a calci in culo chi quella struttura ha contribuito a fondarla: Giuseppina Sallustio.
Conosciuta in ogni angolo del Molise e delle regioni limitrofe, nonché in tutta Italia per la sua alta professionalità e per le sue doti umane, riteniamo che nessuno neppure tra gli addetti ai lavori in genere sempre pronti, nel settore medico, ad affossare i colleghi, possa smentire l’ottima reputazione della dottoressa punita perché non in linea, pare, con i nuovi indirizzi economici
della struttura.
E quali sono questi indirizzi?
Secondo fonti ben accreditate, sembra che la Celeste Condorelli persegua da un lato l’obiettivo di succhiare soldi pubblici con l’accreditamento, i posti letto e l’extrabudget che il Molise paga al centro di eccellenza ridotto ad un mero centro succhia soldi. Dall’altra però la Condorelli non vuole che nella struttura si eseguano esami con esenzioni.
Insomma molisani, la Cattolica oggi chiamata “Gemelli Molise SpA” non vuole vedere al suo interno cittadini semplici che si sottopongono ad esami, ma gli ambulatori devono essere frequentati solo dietro pagamento di cospicue somme di denaro.
Quindi, detto in altre parole, noi cittadini abbiamo potuto pagare tasse che poi sono andate a finanziare la costruzione del centro, possiamo pagare tasse che anticipano il pagamento perché possano venire a curarsi da fuori regione senza che la Gemelli aspetti due anni per farsi pagare dalle regioni in cui i pazienti risiedono, possiamo restare in piano di rientro a causa di questi pagamenti e
quindi ci vediamo costretti a pagare le tasse più alte d’Italia, ma, se una dottoressa molisana che ha sempre messo il paziente al centro della sua azione di medico, a volte pagando anche di tasca propria le analisi a cittadini poveri che non potevano permettersi le cure, ecco, questo tipo di medico deve scomparire perché ostacola i sogni di gloria della struttura affiliata al Gemelli di Roma.
Cosa è accaduto alla Sallustio?
Da direttore del reparto di radiodiagnostica, una unità operativa complessa, è stata demansionata a dirigere l’unità semplice di risonanza magnetica.
Parliamo di una donna che appena qualche anno fa ha ricevuto persino la gratificazione nella quinta edizione del Premio Imprenditrice dell’anno “Maria Rossi Sabelli” “Per la dedizione al lavoro, la sensibilità, l’umanità e la grande professionalità nel campo della medicina radiodiagnostica”: questa la descrizione riportata sulla targa del premio speciale conferito alla Prof.ssa Giuseppina Sallustio”.
Ed ancora “autore di oltre 100 pubblicazioni scientifiche, ha messo a disposizione degli studenti le sue competenze con l’umiltà che accompagna da sempre la sua carriera e sulla scia della professione medica intesa come missione. Ne abbiamo apprezzato la totale disponibilità verso il paziente, considerato sempre come persona sofferente e mai come numero o cartellino. L’interesse per la prevenzione e la diagnosi precoce delle malattie oncologiche, il “dono”, in totale gratuità, della sua prestazione medica ai meno fortunati ne consacra la figura di donna di profonda sensibilità e di gran cuore”.
Ma chi è la donna che ha deciso di sbarazzarsi di una simile figura? E soprattutto, perché la struttura che ieri rispondeva in qualche modo alla Regione Molise oggi se ne infischia di tutto e chiede solo soldi?
Tutto cambia il 1 novembre 2019 quando la Fondazione Giovanni Paolo II diventa “Gemelli Molise SPA”. E dietro questo giochetto si nascondono miliardi di soldi pubblici.
Perché la Fondazione, per sua natura giuridica, doveva reinvestire gli utili in Molise nella struttura di Campobasso.
La SPA, per sua natura, può intascare gli utili e reinvestirli dove vuole, anche in altre proprietà anche fuori regione.
Quindi la struttura della Cattolica di Campobasso costruita con 50 miliardi di vecchie lire dei molisani usa soldi pubblici non per reinvestirli qui da noi ma per farci ciò che vuole.
Allora sorge la prima domanda: se ormai la Gemelli Molise pensa solo a fare cassa ma non si cura dei pazienti, perché dovremmo permettere ad una SPA di stare a scrocco in una struttura pubblica guadagnando soldi privati?
Questo concetto è potenziato dalla scelta di affidare la direzione della SpA ad una figlia di papà che si contraddistingue per il ruolo dei suoi genitori dai nomipotenti: Condorelli il padre, Chiariello la madre.
Chi sono?
Condorelli Mario, padre di Celeste, è stato cardiologo ex direttore scientifico di Neuromed, ma anche senatore con la DC dal 1983 al 1994 ricoprendo anche la carica di sottosegretario per la sanità dal 23 gennaio 1995 al 16 maggio 1996 con il governo Dini e dal 1996 al 2006 è presidente del Forum della Ricerca Biomedica del Censis. Paola Chiariello, madre di Celeste, è esponente della famiglia azionista e fondatrice della Clinica Mediterranea di Napoli. Alla morte della mamma, la figlia Celeste ha preso il posto di amministratore della Clinica Mediterranea che è sempre una SPA ed è la più grande struttura privata accreditata per acuti in Campania.
E Dove ci sono soldi da succhiare c’è Patriciello che arriva a
comandare.
Infatti nel 2018 Alduccio nostro diventa azionista della clinica Mediterranea di Napoli diventando socio della famiglia di Luigi Chiariello presidente del CDA composto da: Celeste Chiariello, Francesca Maderna, Paolo Galdo, Giovanni d'Amato, Marco Patriciello e Gabriele Trombetta.
Molti cognomi ‘altisonanti’ nella Napoli che conta che oltre ai ‘tituli’ portano con sé anche milioni. E da Napoli a Campobasso il passo è breve.
Così mentre i capoccioni campani si insediano nel privato molisano per fottere soldi pubblici, nel pubblico il governo Toma sceglie sempre i campani (Florenzano e Scafarto) per non creare troppi problemi.
E non dimentichiamo che Aldo sul Molise è una potenza di affari fatti con la politica.
Lo abbiamo visto all’opera nella legislatura Frattura quando, ad esempio, nel 2016 la Regione Molise ha liquidato circa 100 milioni di euro – per la precisione 86 – in favore di Neuromed, dell’Università Cattolica e della Fondazione Giovanni Paolo II, per il pagamento di prestazioni sanitarie contestate risalenti, nel caso di Neuromed, addirittura a ventuno anni prima.
Perché ciò potesse accadere la Regione Molise ha acceso un mutuo di 250 milioni proprio per il pagamento dei debiti sanitari accumulati negli anni: un terzo del mutuo è stato utilizzato per le transazioni con il Neuromed e la Cattolica.
La legge che ha consentito alla Regione di accedere al mutuo ha previsto la possibilità di saldare solo “i crediti certi liquidi ed esigibili”, mentre quelli liquidati a Neuromed e Cattolica di fatto corrispondevano a prestazioni sanitarie tutte oggetto di giudizi pendenti che la Regione e la Asrem avevano contestato sia nell’an che nel quantum.
Dunque né certo, né liquido né esigibile.
Decisioni prese con la sola determina dirigenziale.
Non una delibera di Giunta, non una delibera di Consiglio, non un atto del Commissario ad acta.
C’è solo Frattura che ha convalidato gli atti dirigenziali sanando in questo modo qualunque eventuale vizio di incompetenza.
In quello stesso periodo la allora Fondazione Giovanni Paolo II si era resa autrice di un'altra carognata: la cacciata dell’ex direttore sanitario Antonio Lastoria.
Quest’ultimo, nominato direttore generale della Salute alla Regione Molise proprio da Frattura nel 2013, quand’anche suscitasse diffidenza per via di un probabile conflitto di interessi che la sua vicinanza alla ex Cattolica poteva far scaturire, fu messo alla porta da Frattura e, una volta rientrato nel suo ruolo alla Fondazione, è stato anch’egli sbattuto fuori a calci nel sedere.
La condanna a morte di Antonio Lastoria è contenuta nel decreto numero 18 del 3 giugno 2014 dove, l’allora dg salute della Regione Molise dott. Lastoria, scrisse nero su bianco che la Regione Molise non poteva riconoscere alla Cattolica i finanziamenti chiesti relativi al 2010 e pari a10 milioni di euro perché mancava la rendicontazione dei costi.
A seguito della relazione del dg Lastoria, Paolo Frattura con decreto numero 18 del 2014, infatti, decreta di “non procedere alla ratifica dell’Accordo sottoscritto in data 31.12.2010 tra Regione Molise e Università Cattolica del Sacro Cuore e pertanto di non riconoscere in favore di quest’ultima i benefici riferibili agli Addenda in argomento”.
Risultato?
Lastoria è stato fatto fuori da Frattura per volontà di Paticiello perché tutelava gli interessi della regione nel suo ruolo di dg Salute, ed è stato fuori dalla Cattolica perché reo di non aver tutelato gli interessi economici della struttura dichiarando il falso.
E ci sarebbe ancora tanto da raccontare.
Ora, sappiamo che i consiglieri regionali di maggioranza sono alle prese con la crisi di governo causata da Toma che, per di più, nel CDA della “Gemelli Molise SPA” ha infilato il suo avvocato Nicola Lucarelli.
Che quindi non può non sapere che il centro che ormai di eccellenza ha poco o nulla, se non i milioni pagati dai cittadini, ha fatto fuori la dottoressa Sallustio.
Ma non è che la Spa di Campobasso deve pagare qualche cambiale elettorale?
Non dimentichiamo che il direttore Celeste Condorelli è di famiglia proprietaria della Clinica Mediterannea di Napoli, dove ci sono le regionali e dove il socio di Condorelli,
Patriciello, ha deciso di appoggiare il presidente uscente De Luca di cui è braccio operativo anche il dg Asrem Florenzano e il direttore amministrativo Scafarto.
In un circuito dove pubblico e privato si mescolano e i molisani soccombono.

Livia Bonetti

(by nicola)