4. ARGOMENTI TRATTATI
NELLE PARTECIPAZIONI ALLE RIUNIONI DEL
“COORDINAMENTO
DELLE COMMISSIONI
E OSSERVATORI SUL CONTRASTO DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA
PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ
Con
l’istituzione della Commissione speciale, la Regione Molise ha
avuto la possibilità di partecipare alle Riunioni convocate dal
Presidente pro tempore del “Coordinamento delle Commissioni e
Osservatori sul contrasto della criminalità organizzata e la
promozione della legalità” insieme a tutti i colleghi Presidenti
delle Commissioni speciali Antimafia Regionali, da tempo costituite,
e non solo a carattere temporaneo.
Nel
corso dell’anno di attività, si è così potuto collaborare a
definire tre progetti prioritari a carattere nazionale, dove ognuno,
per le proprie competenze ed esperienze, ha contribuito
all’elaborazione delle proposte finali, che saranno sottoposte alla
definitiva approvazione della “Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province autonome”.
Specificamente,
le bozze di schemi di due progetti di legge (Progetto: “Beni
sequestrati” e Progetto: “Liberi di Scegliere”) saranno
definite da ogni Regione italiana in
funzione delle caratteristiche proprie dei territori, mentre il terzo
Progetto denominato “Modifiche e integrazioni al codice dei
contratti pubblici”, avrà valenza nazionale.
4.1
Progetto: “Beni sequestrati”
Il
tema dei beni sequestrati alla criminalità e alle organizzazioni
mafiose sta acquistando una importante evidenza nell’opinione
pubblica e tra i decisori politici.
Infatti,
i beni definitivamente confiscati sono acquisiti al Patrimonio dello
Stato.
L’Agenzia
Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni
Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC),
delibera in ordine alla destinazione degli stessi.
Immobili
e terreni sono mantenuti al Patrimonio dello Stato (per finalità di
giustizia, ordine Pubblico e protezione civile o per essere
utilizzati da altre Amministrazioni Pubbliche), per essere trasferiti
agli Enti locali che potranno gestirli direttamente ovvero assegnarli
in concessione a “titolo gratuito” ad esempio ad Associazioni del
terzo settore, seguendo le regole della massima trasparenza
Amministrativa.
L’ANBSC,
può destinare tali beni all’affitto a titolo oneroso o gratuito
(ad esempio a cooperative di lavoratori dipendenti dell’impresa
confiscata), alla vendita oppure alla liquidazione, quando le altre
due possibili risultino impraticabili (vedasi allegato 4).
Ad
integrazione della normativa statale vanno ricordati i molti
provvedimenti assunti dalle Regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lazio,
Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto, Val
d’Aosta), che nell’ambito delle leggi volte a contrastare la
criminalità organizzata e a favorire percorsi di legalità, hanno
approvato misure per favorire il riutilizzo sociale dei beni
confiscati, soprattutto attraverso diverse forme di finanziamento
(contributi, fondi di rotazione, fondi ammortamento prestiti) per
progetti di riutilizzo dei beni. In questo senso il lavoro di
armonizzazione legislativa condotto dalla “Coordinamento delle
Commissioni e Osservatori sul contrasto della criminalità
organizzata e la promozione della legalità” ha portato a definire
uno Schema relativo agli “interventi per la valorizzazione e il
riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla
criminalità organizzata” (vedasi allegato 5) che la Regione Molise
può ora adattare alle proprie specifiche esigenze.
Infatti,
come già illustrato nel corso delle audizioni, è emersa
un’importante problematica riguardante l’esistenza, in Regione
Molise, di ben undici beni immobili (terreni e fabbricati) dislocati
sul territorio Regionale, da Venafro a Campomarino, a suo tempo
sequestrati alle organizzazioni malavitose e/o a singoli soggetti
criminali.
4.2
Progetto: “Liberi di Scegliere”
Il
secondo progetto, di cui si è definita una possibile cornice
normativa è intitolato “Liberi di Scegliere”, per promuovere
l’accoglienza a favore dei minori provenienti da famiglie mafiose.
Come
è stato dimostrato, la fenomenologia criminale si caratterizza per
un frequente coinvolgimento di minori in attività legate ad
associazioni criminali, spesso di tipo mafioso e con una forte
connotazione familiare.
Molti
sono i riferimenti, le convenzioni anche internazionali che
riguardano le decisioni e la tutela dell’interesse superiore del
fanciullo.
A
tal proposito basti ricordare:
-
la Dichiarazione dei diritti del Fanciullo, adottata dall’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1959 laddove stabilì che
il fanciullo a causa della sua immaturità fisica ed intellettuale ha
bisogno di una particolare attenzione e di cure speciali, compresa
una adeguata protezione giuridica;
-
la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 20
novembre 1989 che in particolare all’art.29 sottolinea che
l’educazione del fanciullo non solo deve avere come finalità il
rispetto dei diritti dell’uomo, delle libertà fondamentali e dei
valori nazionali del Paese, ma deve altresì “preparare il
fanciullo ad assumere la responsabilità della vita, in una società
libera in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di
uguaglianza”;
-
l’articolo 2 della Costituzione che riconosce e garantisce i
diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, ivi compresa la
famiglia;
-
gli articoli 30 e 31 della Costituzione che attribuiscono determinati
diritti e doveri in capo ai genitori nei confronti della prole, tra
cui quello di provvedere all’educazione dei figli;
-
l’articolo 32 della Costituzione che riconosce e tutela il diritto
all’integrità fisica e psichica dell’individuo.
La
tutela dei minori, figli di genitori mafiosi o appartenenti a
famiglie criminali, rappresenta, lo scopo del progetto finalizzato a
garantire un’adeguata crescita psico-fisica, a inculcare i valori
della legalità, a sviluppare un programma di prevenzione della
marginalità sociale attraverso opportunità formative, lavorative,
ricreative, a sperimentare interventi di giustizia riparativa che
coinvolgano ove possibile anche il nucleo familiare di appartenenza.
Nel
2017 tale iniziativa è stata oggetto di un accordo quadro tra
Regione Calabria, Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno,
Corti di Appello di Reggio Calabria e Catanzaro e Tribunali per i
minorenni di Reggio Calabria e Catanzaro, rinnovato a fine 2019 ed
esteso anche alla partecipazione del Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca (MIUR), del Dipartimento per le
Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della
Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, della Conferenza
Episcopale Italiana (CEI) e dell’Associazione Libera.
In
conclusione, il progetto Liberi di Scegliere, ad oggi adottato e
sperimentato con successo solo dalla Regione Calabria, può rivelarsi
un valido strumento di contrasto alla povertà educativa oltre che di
inclusione sociale e diffusione della legalità in favore di soggetti
minori inseriti in contesti di criminalità organizzata o provenienti
dagli stessi.
Si
invita pertanto a valutare l’opportunità di attuare il medesimo
progetto anche in Molise, favorendone la più ampia diffusione e
conoscenza attraverso efficaci canali di comunicazione.
In
ogni caso, si allega uno schema tipo del Protocollo che può essere
adattato alle nostre specifiche esigenze (vedasi allegato 6).
4.3
Progetto: “Modifiche e integrazioni al codice dei contratti
pubblici”
Altra
iniziativa ha riguardato la predisposizione di una proposta di Legge
al Parlamento recanti modifiche e integrazioni al Decreto Legislativo
n. 50 del 2006, Codice dei contratti pubblici, volti in particolare
all’introduzione di un elenco presso ciascuna Prefettura per
l’attribuzione di premialità a favore di imprese che trovano il
coraggio di opporsi alla criminalità organizzata e di denunciare i
tentativi di infiltrazione mafiosa nell’attività imprenditoriale.
La
bozza più aggiornata, attualmente in fase di revisione, evidenzia un
espresso richiamo alla valutazione del rating di legalità che viene
attribuito alle imprese che denunciano illiceità e malaffare (vedasi
allegato 7).
(by nicola)
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