venerdì 31 agosto 2018
mercoledì 29 agosto 2018
INCENERITORI & CEMENTIFICI. Abbiamo mandato una pec a tutti i Sindaci per invitarli a Parma il 6 ottobre
COMUNICATO STAMPA
Il "Coordinamento LRZ per l'Economia Circolare" Molise il 22 u.s., a mezzo pec, ha invitato i sindaci di Pozzilli, Venafro e Sesto Campano al primo meeting dei 40 Comuni e Comunità con inceneritore e cementificio.
Il Coordinamento resta in attesa di risposte da parte degli stessi e con cadenza settimanale informerà sugli sviluppi. Invita altresì cittadini e Comitati a partecipare all'evento, sollecitando comunità e amministratori dei rispettivi
Comuni, anche di quelli che, pur non ospitando
inceneritori, ne subiscono comunque gli effetti nefasti sia sotto il
profilo sanitario e ambientale che dei costi di smaltimento o sono
gravati da impianti che bruciano CSS (combustibile estratto dai rifiuti)
come cementifici o centrali termoelettriche.
Per il 'Coordinamento LRZ per l'Economia Circolare' Molise
Nicola Frenza
338.9352833
Per il 'Coordinamento LRZ per l'Economia Circolare' Molise
Nicola Frenza
338.9352833
(by Nicola)
lunedì 27 agosto 2018
A tutti i Comitati che in Molise si battono contro gli inceneritori - INVITO
si incontrano.
L'Economia Circolare parte dai territori.
Parma – sabato 6 ottobre
ore 10 – 16
Auditorium Palazzo del Governatore
L'Economia Circolare parte dai territori.
Parma – sabato 6 ottobre
ore 10 – 16
Auditorium Palazzo del Governatore
Cari amici e compagni di lotta NoInc e per una gestione virtuosa dei rifiuti,
importantissimo pronunciamento sul ricorso da noi presentato al TAR Lazio contro il decreto attuativo dell'art. 35 dello Sblocca Italia che ha regalato un ruolo preponderante agli inceneritori, assurti al ruolo di ‘impianti strategici di preminente interesse
nazionale”. Un intervento legislativo in evidente contrasto con la gerarchia comunitaria in materia di gestione dei rifiuti, che vede riduzione, recupero di materia e riciclo come interventi prioritari rispetto all’incenerimento. Infatti il TAR Lazio,
riconoscendo le nostre ragioni, come da noi richiesto ha rimesso il giudizio di merito alla Corte di Giustizia Europea (sentenza N. 04574/2018 del 24 aprile 2018). Se confermata dalla Corte europea, questa vittoria porterebbe con sé un impatto enorme dal punto di vista giuridico per la sua immediata applicazione in tutti i Paesi europei, aspetto fondamentale in termini di legittimazione e orientamento delle politiche dei governi in questa direzione.
Per accompagnare e sostenere il percorso giuridico europeo, l'assemblea nazionale del 16 giugno a Roma organizzata dal Movimento e dai soggetti ricorrenti ha lanciato la Campagna #SbloccaItaliagameover con l'obiettivo di dare forza e visibilità alla nostra azione, mettendo in rete tutte le persone e realtà che si battono per la tutela della salute, dell'ambiente e del lavoro, per un nuovo e diverso modello di sviluppo centrato sull'Economia Circolare. Abbiamo già lanciato una Campagna di
crowdfunding per sostenere le prossime spese legali e l'organizzazione di eventi pubblici locali, nazionali ed europei con il link della Campagna, e vi chiediamo di sostenerci attraverso donazioni vostre e di cittadini - attivisti - aziende e imprese virtuose https://www.produzionidalbasso.com/project/sbloccaitaliagameover-contro-gli-inceneritori-per-una-vera-economia-circolare/.
Come evento di lancio nazionale vi invitiamo a partecipare e ad estendere l’invito al meeting nazionale titolato “Comuni e Comunità contro gli inceneritori si incontrano. L'Economia Circolare parte dai territori” che si terrà all’auditorium
comunale di Parma sabato 6 ottobre dalle 10 alle 16, a cui hanno già dato l'adesione Comitati e Associazioni che sostengono il nostro ricorso, e il movimento politico Italia in Comune, costituito da oltre 400 amministratori di varia formazione.
Gli obiettivi del meeting nazionale sono sia la condivisione del contrasto all’incenerimento ed il supporto al percorso giudiziario per l’annullamento del DPCM 10/8/2016 e dell’art. 35 dell’ex decreto SbloccaItalia, che la condivisione delle migliori esperienze in materia di riduzione di rifiuti, sistemi di raccolta domiciliare con tariffazione puntuale, progetti per strutture dedicate alla riparazione e riutilizzo dei beni, autosufficienza impiantistica, autoproduzione del compost su piccola scala e trattamento in impianti aerobici piccoli e medi.
Diventa dunque sempre più urgente ed indispensabile unire le forze, informare e sensibilizzare quanti più possibile, così da avere sempre più forza nel rivendicare il nostro diritto ad un ambiente salubre e ad un nuovo sistema di produzione e consumo
sostenibili.Vi invitiamo ad unirvi a noi nell'organizzazione di questo evento, partecipando e sollecitando comunità e amministratori dei vostri Comuni, anche di quelli che, pur non ospitando inceneritori, ne subiscono comunque gli effetti nefasti sia sotto il profilo sanitario e ambientale che dei costi di smaltimento o sono gravati da impianti che bruciano CSS (combustibile estratto dai rifiuti) come cementifici o centrali termoelettriche.
Il coordinatore nazionale
Massimo Piras
Per ulteriori informazioni sulla Campagna #SbloccaItaliagameover visitate il nostro sito http://www.leggerifiutizero.org/ o inviate una mail a leggerifiutizero@gmail.com
(by Nicola)
domenica 26 agosto 2018
COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO
STAMPA
Martedì
28 Agosto, alle ore 19:00, presso il
‘Polifunzionale’ del Comune di Matrice,
l’AIIG sez. Molise, Pro loco e Comune di Matrice - in collaborazione
con l’Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML) - daranno vita a
un incontro di animazione socio-culturale in occasione della
proiezione del docufilm ‘C’ERA UNA VOLTA LA
TERRA.’
Realizzato
dopo due anni di riprese, effettuate esclusivamente in regione da
Ilaria Jovine e Roberto Mariotti, che presenzieranno all’evento, il
documentario è ispirato dagli articoli giornalistici di Francesco
Jovine.
Tra
i protagonisti tre ‘Soci’ dell’Osservatorio Molisano sulla
Legalità (OML): ‘un professore di geografia (solo
apparentemente) in pensione’, Rocco Cirino, un giovane e
innovativo contadino di Petrella Tifernina, Valerio di Fonzo e... il
‘Camper della Legalità.’
Le
riflessioni sulla
‘pellicola’ e il
libro di
Jovine, ‘Viaggi
nel
Molise’,
saranno
affidate al presidente dell’OML.
Segreteria OML
338.9352833
(by Nicola)
sabato 25 agosto 2018
Braccialetti rossi, anzi grigi
8.487 i detenuti che
devono scontare pene da 1 giorno a 1 anno;
7.504 quelli che hanno una pena
residua tra 1 anno e due anni;
5.816 gli altri con pene residue da due a tre anni.
In totale 21.807 che a breve potrebbero usufruire di misure alternative al carcere.
(by Nicola)
venerdì 24 agosto 2018
Anche il Molise a Parma per “Comuni e Comunità contro gli inceneritori si incontrano. L'Economia Circolare parte dai territori”
COMUNICATO
STAMPA
Sabato
6 Ottobre, dalle ore 10:00 alle 16:00, presso
l'auditorium del palazzo del governatore del Comune di PARMA,
il ‘Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare’ ha
organizzato con il sindaco della città Emiliana Federico Pizzarotti
il primo evento della Campagna nazionale dal titolo “Comuni
e Comunità contro gli inceneritori si incontrano. L'Economia
Circolare parte dai territori.”
Il
primo incontro tra amministratori e comunità che vivono o
subiscono gli effetti dei 40 inceneritori presenti in Italia servirà a sostenere anche il ricorso presso la Corte di giustizia europea (annullamento del DPCM 10-8-2016 e dell'art. 35 della Legge 133/2014
ex SbloccaItalia) e a elaborare un programma
nazionale di pratiche alternative per l'avvio di una vera Economia
Circolare locale.
Assicurata la partecipazione della dott.ssa
Patrizia Gentilini dell’Associazione Medici per l'Ambiente e dei vertici del
Movimento politico ‘Italia in Comune.’
Il Coordinatore del ‘Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare’ Molise, Frenza, ha già inviato a mezzo pec il 22 u.s. la richiesta di partecipazione ai sindaci dei Comuni di: Pozzilli, Venafro e Sesto Campano. Nei prossimi giorni estenderà l'invito a Comitati - Associazioni - Amministratori - Aziende virtuose del territorio con l’obiettivo di assicurare una massiccia presenza del Molise all’evento.
Il Coordinatore del ‘Movimento Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare’ Molise, Frenza, ha già inviato a mezzo pec il 22 u.s. la richiesta di partecipazione ai sindaci dei Comuni di: Pozzilli, Venafro e Sesto Campano. Nei prossimi giorni estenderà l'invito a Comitati - Associazioni - Amministratori - Aziende virtuose del territorio con l’obiettivo di assicurare una massiccia presenza del Molise all’evento.
Per
il ‘Coordinamento LRZ’ Molise
Nicola
Frenza
338.9352833
(by Nicola)
giovedì 23 agosto 2018
Il Coordinatore regionale del 'Movimento Legge Rifiuti Zero' scrive ai sindaci di Pozzilli, Venafro e Sesto Campano
COMUNICATO STAMPA
In
mattinata, a mezzo pec, il Coordinatore regionale del 'Movimento
Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare' ha invitato i Sindaci
dei Comuni di Pozzilli, Venafro e Sesto Campano a partecipare
all'evento dal titolo
“Campagna
#SbloccaItaliagameover - Comuni e Comunità contro gli inceneritori
si incontrano. L'Economia Circolare parte dai territori"
che
si terrà sabato 6
ottobre a Parma
presso
la Sala dell’auditorium del Palazzo del Governatore.
L'evento
- realizzato in collaborazione
con
“ACE”
(AllianceCircularEconomy) e
tutti i Soggetti aderenti alla Campagna nazionale a supporto
dell'estensione dell'adesione e della raccolta fondi per finanziare
le udienze di remissione da parte del TAR Lazio alla Corte di
Giustizia Europea del ricorso per l'annullamento del DPCM 10.08.2016
e dell'art. 35 della Legge 133/2014 ex SbloccaItalia
- prevede
la presenza di sindaci
(cioé
delle autorità sanitarie locali che ai sensi
dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D.Lgs. n.
112/1998, possono emanare ordinanze contingibili ed urgenti, con
efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze
sanitarie e di igiene pubblica)
di
varie città italiane, delle comunità organizzate contro
l'incenerimento che
si battono per
l'avvio di una vera Economia circolare locale.
L'invito
sarà esteso nei prossimi giorni anche ai Comitati
attivi in
tal senso, a Giuristi
e Associazioni
che si battono contro l'incenerimento dei rifiuti.
mercoledì 22 agosto 2018
lunedì 20 agosto 2018
IL COORDINATORE REGIONALE 'LEGGE RIFIUTI ZERO' INVITA LE ASSOCIAZIONI DEI MOLISANI NEL MONDO A SOSTENERE IL “TOUR PER L'ECONOMIA CIRCOLARE LOCALE DEL MOLISE' E LA CAMPAGNA NAZIONALE “#SBLOCCAITALIAGAMEOVER”
L’idea era stata proposta dal Coordinatore regionale per il Molise il 16 giugno scorso a Roma in occasione dell’Assemblea nazionale ‘Sblocca Italia Gameover.’
Dopo due mesi esatti Frenza ha inviato a tutti i Presidenti delle Associazioni dei Molisani nel mondo una richiesta finalizzata a sostenere ‘concretamente’ il "Tour per l'Economia Circolare Locale del Molise" - che partirà il prossimo settembre - e la Campagna nazionale “#SBLOCCAITALIAGAMEOVER.” Lo stesso Frenza inoltre ha auspicato che i colleghi Coordinatori residenti in tutte le altre regioni replichino, presso i propri corregionali all'estero, quanto fatto dal Molise.
Ancora una volta una delle regioni più piccole del Paese, devastata da una infinita ‘diaspora‘ (800.000 molisani vivono altrove), attanagliata da una serie di urgenze e emergenze - non ultima quella del terremoto del 14 u.s. del quale già non si parla più a livello nazionale - 'testimonia' di esistere e resistere.
Con slancio e generosità – malgrado non sia direttamente interessata dalla costruzione di altri inceneritori previsti al Centro Sud dal decreto ‘Sblocca Italia’ - continuerà a battersi nell'interesse dei più e dei territori affinché l'Economia Circolare' trionfi sugli interessi dei 'Signori del fuoco!'
Per sostenere la Campagna“#SBLOCCAITALIAGAMEOVER”:
https://www.produzionidalbasso.com/project/sbloccaitaliagameover-contro-gli-inceneritori-per-una-vera-economia-circolare/
Il Coordinatore LRZ Molise
(by Nicola)
domenica 19 agosto 2018
sabato 18 agosto 2018
Autostrade, beni sovrani. L'esperienza del prof. Lucarelli ovvero ripartire con un disegno di legge ad iniziativa popolare
Autostrade, beni sovrani e mia esperienza in Commissione Rodotà: ripartire con un disegno di legge ad iniziativa popolare.
Il disegno di legga delega, elaborato dalla c.d. Commissione Rodotà, fra il giugno del 2007 ed il marzo del 2008, era stato elaborato per ripensare il regime giuridico dei beni pubblici. L'obiettivo era quello di renderli più robusti nei confronti delle facili privatizzazioni che, per "portare" l'Italia in Europa, avevano determinato, dai primi anni '90, la svendita del nostro patrimonio pubblico.
Il disegno di legge veniva approvato dal Governo e poi messo in un cassetto. Quel disegno di legge, più conosciuto per aver proposto l'introduzione nell'ordinamento giuridico dei beni comuni, in realtà, presentava una nuova visione dei beni pubblici, della loro gestione, più vicina ed armonica con gli artt. 42 e 43 della Costituzione. In particolare, proprio l'art. 43 della Costituzione, come fin dal 2005 ho cercato di dimostrare, in contrasto con il mainstream, ha la sua forza ed attualità nel costituire il fondamento giuridico affinchè i beni e i servizi essenziali alla tutela dei diritti fondamentali siano gestiti direttamente da soggetti pubblici, conservandone appunto proprietà e gestione.
Scrissi all'epoca, nel Commentario alla Costituzione (UTET), proprio il commento all'art. 43 Cost. sostenendo queste tesi. Allora molti mi dissero che l'art. 43 Cost. non esisteva più, soppresso dal diritto europeo (sic!).
Nel disegno di legge sui beni pubblici elaborato dalla c.d. Commissione Rodotà, proprio partendo dalla Costituzione, avevamo suggerito, in particolare quali componenti, io, Mattei, Daniela Di Sabato, Reviglio, regimi giuridici diversi per i beni pubblici a seconda delle funzioni cui essi devono essere deputati. Le autostrade, le grandi vie di comunicazione, anche ferroviarie, nonché gli slot delle grandi tratte aeree furono oggetto di approfondimento, studio e discussione. Noi volevamo definirli beni pubblici sovrani.
Un'altra componente, all'interno della commissione Rodotà, non riteneva opportuno legare questi beni pubblici al concetto di sovranità, preoccupata delle compatibilità europee. Alla fine con l'abilità di Stefano Rodotà fu trovato il compromesso definendoli beni ad appartenenza pubblica necessaria, per definire beni che soddisfano interessi generali fondamentali la cui cura discende dalle prerogative dello Stato.
Nel disegno di legge questi beni furono definiti nè usucapibili (dai privati), nè alienabili (a privati). Se questo disegno di legge fosse stato trasformato in legge, sicuramente avrebbe rappresentato un forte limite agli interessi estrattivi e predatori dei privati. Oggi bisogna ripartire da quel disegno di legge.
Il presidente della camera ha mostrato forte interesse, dichiarando il 30 luglio, all'incontro con i comitati dell'acqua, che la Commissione Rodotà deve ripartire. Io propongo di farla comunque ripartire dal basso, raccogliendo intorno a quel disegno di legge, eventualmente anche integrandolo e modificandolo in alcune parti, 50.000 firme al fine di presentarlo in parlamento come disegno di legge ad iniziativa popolare.
Il disegno di legga delega, elaborato dalla c.d. Commissione Rodotà, fra il giugno del 2007 ed il marzo del 2008, era stato elaborato per ripensare il regime giuridico dei beni pubblici. L'obiettivo era quello di renderli più robusti nei confronti delle facili privatizzazioni che, per "portare" l'Italia in Europa, avevano determinato, dai primi anni '90, la svendita del nostro patrimonio pubblico.
Il disegno di legge veniva approvato dal Governo e poi messo in un cassetto. Quel disegno di legge, più conosciuto per aver proposto l'introduzione nell'ordinamento giuridico dei beni comuni, in realtà, presentava una nuova visione dei beni pubblici, della loro gestione, più vicina ed armonica con gli artt. 42 e 43 della Costituzione. In particolare, proprio l'art. 43 della Costituzione, come fin dal 2005 ho cercato di dimostrare, in contrasto con il mainstream, ha la sua forza ed attualità nel costituire il fondamento giuridico affinchè i beni e i servizi essenziali alla tutela dei diritti fondamentali siano gestiti direttamente da soggetti pubblici, conservandone appunto proprietà e gestione.
Scrissi all'epoca, nel Commentario alla Costituzione (UTET), proprio il commento all'art. 43 Cost. sostenendo queste tesi. Allora molti mi dissero che l'art. 43 Cost. non esisteva più, soppresso dal diritto europeo (sic!).
Nel disegno di legge sui beni pubblici elaborato dalla c.d. Commissione Rodotà, proprio partendo dalla Costituzione, avevamo suggerito, in particolare quali componenti, io, Mattei, Daniela Di Sabato, Reviglio, regimi giuridici diversi per i beni pubblici a seconda delle funzioni cui essi devono essere deputati. Le autostrade, le grandi vie di comunicazione, anche ferroviarie, nonché gli slot delle grandi tratte aeree furono oggetto di approfondimento, studio e discussione. Noi volevamo definirli beni pubblici sovrani.
Un'altra componente, all'interno della commissione Rodotà, non riteneva opportuno legare questi beni pubblici al concetto di sovranità, preoccupata delle compatibilità europee. Alla fine con l'abilità di Stefano Rodotà fu trovato il compromesso definendoli beni ad appartenenza pubblica necessaria, per definire beni che soddisfano interessi generali fondamentali la cui cura discende dalle prerogative dello Stato.
Nel disegno di legge questi beni furono definiti nè usucapibili (dai privati), nè alienabili (a privati). Se questo disegno di legge fosse stato trasformato in legge, sicuramente avrebbe rappresentato un forte limite agli interessi estrattivi e predatori dei privati. Oggi bisogna ripartire da quel disegno di legge.
Il presidente della camera ha mostrato forte interesse, dichiarando il 30 luglio, all'incontro con i comitati dell'acqua, che la Commissione Rodotà deve ripartire. Io propongo di farla comunque ripartire dal basso, raccogliendo intorno a quel disegno di legge, eventualmente anche integrandolo e modificandolo in alcune parti, 50.000 firme al fine di presentarlo in parlamento come disegno di legge ad iniziativa popolare.
Alberto Lucarelli
(by Nicola)
(by Nicola)
Rescissioni autostrade
«SE LA CONCESSIONE È REVOCATA
IN SEGUITO A UN INADEMPIMENTO DI AUTOSTRADE, NON PUÒ ESSERCI UN
INDENNIZZO.
SE PURE UNA CLAUSOLA PREVEDESSE QUESTO, SAREBBE NULLA»
Guido ALPA, professore di Diritto civile della Sapienza
(by Nicola)
venerdì 17 agosto 2018
Precious Lady
"Essere la regina non significa solo cantare e diventare una diva. Ha molto a che fare con l’essere al servizio alle persone."
(by Nicola)
Tutti 'devoti', nessun 'seguace' di Rita (e Paolo)
OGGI L’ULTIMO SALUTO ALLA SORELLA DI PAOLO. LA CORSA AL CORDOGLIO DA PARTE DI CHI LA TRADÌ IN POLITICA
Ora che se n’è andata si scoprono tutti devoti a Rita Borsellino
Almeno per una volta, il riuso
dei beni mafiosi va a buon fine. Non sempre è successo, ma ieri una
delle residenze di Totò Riina da latitante è stata nobilitata
dall’allestimento della camera ardente per Rita Borsellino. La sorella
del giudice Paolo ucciso nel ’ 92 in via D’Amelio è stata salutata da
centinaia di persone al civico 52 di via Bernini a Palermo,
nell’edificio che ospitò il sanguinario capo di Cosa nostra e che
alcuni anni fa il Comune di Palermo ha
affidato al Centro studi Paolo Borsellino, curato da Rita e, ora, dai
suoi figli. Una processione silenziosa iniziata in realtà già nel
pomeriggio di Ferragosto in via D’Amelio, subito dopo che la notizia
della scomparsa della 73enne, parlamentare europea dal 2009 al 2014, si
era diffusa. Rita Borsellino si è spenta dopo una lunga malattia
all’ospedale Civico del capoluogo siciliano, dopo che nell’anniversario
della strage di via D’Amelio, lo scorso 19 luglio, le era stato
difficile anche presenziare alle commemorazioni di Paolo. Ma pure,
alla vigilia della ricorrenza, stanca e costretta su una sedia a
rotelle, aveva trovato un filo di voce per ripetere: «La memoria è vita
che si coltiva ogni giorno». Forse la testimonianza più bella di questa
donna ora omaggiata da tutti, anche dagli avversari. Lei, di certo, ha
trasformato lo strazio per il barbaro assassinio del fratello in
reazione vitale. Non se n’è lasciata schiacciare né l’ha resa una lunga
processione degli eccessi, come è capitato forse all’altro suo
fratello, Salvatore, ma con un sorriso appena accennato, con dolcezza,
con straordinaria e inusuale ( per la politica) dignità, è divenuta
testimone dell’antimafia tra le più
autentiche. Presidente onorario di Libera, fondatrice di una “Carovana
antimafie” che dà il senso di un attivismo da vera donna di sinistra,
poi candidata con alla presidenza della Sicilia e alle primarie pd per
la corsa a sindaco di Palermo, Rita ha conosciuto fortune altalenanti
nelle urne, dove l’hanno battuta Totò Cuffaro come lo sconosciuto
Fabrizio Ferrandelli. Solo quando si è candidata al di fuori di una
logica da duello, cioè all’Europarlamento nel 2009, il riconoscimento
è arrivato pieno e indiscutibile, con 230mila voti.
Ora sono tutti con lei. C’è una folla di messaggi e dichiarazioni. di
cordoglio. Persino chi come Matteo Salvini non si è mai indel crociato con Rita, né da alleato né da avversario, riconosce «il suo esempio che costituirà un punto di riferimento, soprattutto per le giovani generazioni, nella lotta
contro le mafie». Il governatore della Sicilia Nello Musumeci la
ricorda come un «simbolo», il numero uno dell’Assemblea regionale
Gianfranco Micciché come «una donna straordinaria», il gruppo dei
cinquestelle al Parlamento siciliano celebrano «la signora Borsellino»
che «ha saputo trasforare il suo dolore in costante impegno antimafia».
Fino al segretario del Pd Maurizio Martina e alla capogruppo di Forza
Italia al Senato Anna Maria Bernini. Ma non può passare inosservato il
cordoglio, che umanamente sarà pure sincero, di chi come Leoluca
Orlando, nel 2012, prima la condusse per tutta Palermo come sua
candidata preferita alla carica di primo cittadino e poi - dopo che
Rita perse le primarie contro Ferrandelli - scese in campo in prima
persona per vincere di nuovo.
INGROIA: SCONFITTE DI RITA FURONO UNA MORTIFICAZIONE
Resta un gusto dolceamaro, nel rivedere il rapporto tra la sorella giudice Paolo e la sua città. Interpellato dal Dubbio,
l’ex pm di Palermo e oggi avvocato Antonio Ingroia, da’ questa
spiegazione: «Rita è stata sul serio una figura straordinaria per
l’impegno civile, e credo che la sua testimonianza da ricordare prima
di tutte le altre sia quella portata fra gli studenti, nelle scuole, già
subito dopo l’assassinio di Paolo. Dall’altra parte, i risultati delle
sue esperienze politiche, alle Regionali del 2006 ma anche alle
Comunali di Palermo nel 2012, dimostrano quanta strada ci sia da fare,
per il nostro Paese, quanto a cultura della legalità e dell’Antimafia.
Quei risultati», dice Ingroia, «furono mortificanti per la Sicilia e
per l’Italia. Storicamente fanno il paio con quelli a cui andò incontro
il mio Caponnetto: sono la dimostrazione che le battaglie antimafia
non pagano in termini di consenso».
E per la farmacista nata nel quartiere tra i più difficili del
capoluogo Siciliano, la Kalsa, quella di oggi sarà la giornata
dell’ultimo saluto, in cui svaniranno anche le ambiguità di chi, in
politica, fece solo finta di sostenerla. Ieri la Camera ardente ha
visto presenti tra gli altri anche l’ex presidente del Senato Pietro Grasso - «che abbracci Paolo e Agnese, Giovanni e Francesca ( Falcone, ndr) e dì loro che noi continueremo a cercare la verità» - e il presidente del Consiglio di Stato Alessandro Pajno: «Lascia un’eredità fatta di cultura antimafia, accoglienza e comprensione che sta diventando un patrimonio comune», ha
voluto dire Pajno. I funerali sono fissati per questa mattina alle
11.30, presso la chiesa “Madonna della Provvidenza- Don Orione”. Ma già
l’altro ieri, subito dopo che le agenzie av’evano dato notizia della
scomparsa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’aveva
salutata così: «A lei mi legavano sentimenti di vera amicizia e di
condivisione. Con coraggio e determinazione, ha raccolto l’insegnamento
del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica
dell’antimafia». Dei suoi figli, in queste ore, è Marta a parlare per
tutti e a dire: «Il suo insegnamento più grande? Essere veri e
coerenti. A qualsiasi costo. Non ha mai smesso di cercare la verità
sulla strage di via D’Amelio. Diceva sempre: ‘Non mi interessa chi è
stato, ma voglio sapere perché’».
Fonte 'Il Dubbio'
(by Nicola)
martedì 14 agosto 2018
lunedì 13 agosto 2018
"C'era una volta la Terra" Ieri pomeriggio l'incontro con gli Autori voluto anche dalla nostra Associazione
Si é tenuto ieri pomeriggio, presso l'"Officina dello scrittore" (Area Didattico
Naturalistica, scalo Matrice), l'incontro con gli Autori del docufilm "C'era una volta la Terra."
L'evento organizzato da Borgo dell'Ammonite, AIIG Molise, OML e Forum del Territorio ha consentito agli Autori del film - Ilaria Jovine e Roberto Mariotti - di intrattenersi con i partecipanti, rispondere alle loro domande e fornire spiegazioni sul senso del film realizzato interamente in Molise.
Tra i protagonisti della pellicola tre Soci dell'OML; nello specifico: Rocco Cirino, Valerio Di Fonzo e... il camper della legalità.
Il presidente dell'OML ringrazia i Soci che hanno voluto presenziare all'evento: Cirino, De Ritis, Petrella, Galuppo, Lucarelli e quelli che hanno fatto pervenire uno scritto: Lucci e Biondi.
Consigliamo vivamente l'acquisto e la lettura del volume 'Viaggi nel Molise' che oltre a contenere il DVD di "C'era una volta la Terra", consente una rilettura del 'nostro' Francesco Jovine e una sua ricollocazione nel canone letterario novecentesco.
(by Nicola)
Depuratori: multa di 25 milioni di euro + altri 30 milioni per ogni semestre di ritardo fino all’adeguamento.
Attenzione ai volponi delle 'multi-utility' che tramite Giordano Colarullo, direttore
generale di Utilitalia (l’associazione delle imprese di acqua energia e
ambiente) così si esprimono:
“le
sanzioni UE si concentrano in quella parte del Paese, le regioni
meridionali, nel quale prevalgono gestioni dirette di Enti Locali
anziché di aziende strutturate."
Chiaro, no?
(by Nicola)
sabato 11 agosto 2018
Esclusiva OML. L'occasione fa l'uomo ladro
Presentato a Mantagano il 07.07.2018 il progetto finalizzato a prevenire furti nei piccoli centri.
L'iniziativa è partita dal nostro socio Maurizio Galuppo.
Gli interventi sono di Vincenzo De Lisio e Francesco Ruggirello.
(by Nicola)
Vieni a raccogliere i tuoi pomodori presso l'Orto dell'OML
L'Orto dell'OML, voluto e curato dal 'Contadinoroccocirino, sta dando i suoi frutti.
A differenza di quelli che puoi trovare presso la gdo, i nostri pomodori non possono aspettare...
(by Nicola)
venerdì 10 agosto 2018
E' nata una stella, anzi tre: Rocco (Cirino), Valerio (Di Fonzo) e il nostro camper. Ci aspettano, con gli autori di 'C'era una volta la terra, domenica 12 agosto alle 17:00
Domenica 12 Agosto 2018 presso l''Officina dello scrittore' nell'Area Didattico Naturalistica allo Scalo Matrice a partire dalle ore 17:00.
Ilaria Jovine e Roberto Mariotti - Autori e Registi - ci racconteranno come nasce il docufilm "C'era una volta la Terra."
L'invito viene da Borgo dell'Ammonite - AIIG Molise - OML e Forum del Territorio.
Depuratore di Carpinone
Comunicato Stampa
Ci sono palesi violazioni delle direttive CEE che impongono depuratori funzionanti dal termine ultimo del 2005; qui ci scappa anche l'apertura di una infrazione contro il governo italiano
l'Associazione Caponnetto alla luce delle ultime interrogazioni del M5Stelle invierà un dossier alla Commissione Petizioni della UE al fine di far aprire una infrazione contro il governo italiano.
Tutti i responsabili devono pagare.
Associazione Caponnetto
http://www.molisedoc.it/?p=63042
(by Nicola)
giovedì 9 agosto 2018
Il Senatore, l'Europarlamentare e il Presidente dell'Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML)
Atto n. 4-00353
Pubblicato il 11 luglio 2018, nella seduta n. 20
LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia
e dell'interno.
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
Pubblicato il 11 luglio 2018, nella seduta n. 20
LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia
e dell'interno.
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
la
Procura di Isernia, composta da 4 magistrati, è diretta dal dottor
Paolo Albano, con 3 sostituti procuratori, tra cui la dottoressa
Andricciola, nativa di Venafro ed ivi residente;
la nomina del procuratore Albano suscitò eco sulla stampa in quanto il suo "sponsor"
venne individuato in Pasquale Lombardi, giudice tributario accostato
alla loggia massonica denominata P3. Si legge un articolo de "la
Repubblica" del 18 luglio 2010 che Lombardi affermava: «Sì, contattavo i
consiglieri del Csm per spingere le nomine di giudici amici»;
nel
distretto di competenza di Isernia l'operato della Procura non sarebbe
immune da critiche per comportamenti non lineari nell'esercizio
dell'azione penale dei suoi componenti, oggetto di esposti contro alcuni
dei magistrati sia al CSM, al Ministero della giustizia che alla
Procura di Bari, competente a vagliare l'operato dei pubblici ministeri
di Isernia, per alcune vicende che riguardano i procedimenti penali
(operazione "Larus", scandalo Auditorium, processo "Ittierre", presunte
diffamazioni);
su "Larus" il dottor
Paolo Albano, procuratore capo, e il pubblico ministero Federico Scioli,
ora trasferito a L'Aquila con cambio di funzioni da requirente a
giudicante, sono stati oggetto di esposti penali e segnalazioni alla
Procura di Bari, al Ministro ed al CSM per comportamenti finalizzati ad
affossare l'inchiesta, omettendo indagini sui rapporti tra imprenditori
molisani e la "borghesia camorristica" campana che gestisce il traffico
illecito dei rifiuti, in particolare sul versante di Isernia;
la
Procura di Isernia ha chiuso l'inchiesta Larus con soli 7 indagati su
52, e contestando solo un "bando truccato" del Comune di Isernia,
riguardante i trasporti pubblici, "centralizzando" l'attenzione su un
semplice dipendente del Comune, di fatto gerarchicamente subordinato al
potere comunale, mentre sarebbero state insabbiate indagini sullo stesso
ente per reati di voto di scambio, corruzione, tangenti, reati di cui
all'art. 416 del codice penale ed altro, inerenti ad anomalie su
proroghe del servizio rifiuti solidi urbani e assegnazione della
gestione del depuratore;
per la
Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle
altre associazioni criminali, anche straniere, "l'isola felice" del
Molise resterebbe tale salvo i "rischi" di infiltrazione, su cui sarebbe
"alta" l'attenzione delle istituzioni e delle procure locali;
nel
Molise non esiste una borghesia camorristica autoctona, ma è anche vero
che questa regione presenta tutti i crismi per essere una sorta di
"Svizzera" di queste camorre, dove, lungi dallo scatenare sconvenienti
sparatorie, si entra col riciclaggio di denaro, col traffico illecito
dei rifiuti, con gli appalti di un certo livello, magari avendo basisti
locali tra politici ed imprenditori;
da
quanto si apprende da un articolo dell'agenzia "Agi" del 28 aprile
2017, nella conferenza stampa tenuta dall'on. Bindi, presidente pro tempore
della Commissione antimafia, non sono emersi gli "inquietanti dubbi"
circa la sorte della mega inchiesta Larus: mettendo insieme le notizie
giornalistiche sinora emerse, pare che siano stati accertati dalla DDA e
dai ROS di Campobasso rapporti tra importanti imprenditori e politici
molisani con la borghesia camorristica, in particolare nella provincia
di Isernia, per un complesso di 52 indagati;
considerato che, a giudizio dell'interrogante:
servirebbe
un approfondito esame delle denunzie presentate da associazioni e
organizzazioni sindacali e partitiche, poiché la Procura di Isernia
sembra estromettere, contrariamente a quanto stabilito dall'art. 408,
comma 2, del codice di procedura penale, i cittadini e le associazioni
nelle vicende giudiziarie di rilievo sociale;
per
effettuare riscontri, basterebbe esaminare i vari esposti presentati da
alcuni anni dall'associazione antimafia "A. Caponnetto" sezione del
Molise, sindacato CSA, comitato "contro le Camorre", PCL Molise, in
particolare su vicende ambientali, delle quali a distanza di anni nulla
si è più saputo, da parte della Procura, nonostante la richiesta
avanzata ai sensi dell'art. 408, comma 2, del codice di procedura
penale, e dell'ufficio del giudice per le indagini preliminari di
Isernia, che aveva l'obbligo di rilevare eventuali inadempienze in fase
di richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero;
la
condotta del pubblico ministero Andricciola di non avvisare le parti
denunzianti, tra cui il comitato "no Lotto Zero", l'associazione
"Caponnetto", il meetup 5 Stelle
di Isernia, ai sensi dell'art. 408, comma 2, è perseguita anche nel
procedimento penale n. 479/2016, mod. 21, Gip 1476/2016 R.G, riguardo
all'esposto sulla realizzazione del "Lotto Zero", un'opera viaria il cui
discutibile progetto, peraltro promosso dal Comune di Isernia, è
lievitato da un costo iniziale di oltre 258.000 euro a quasi 4 milioni
di euro, mentre il costo dell'opera da 18 milioni di euro a oltre 170
milioni di euro;
sul sito internet "il
Molise che Resiste" è apparso un articolo che fa chiaramente
riferimento all'operato del pubblico ministero Andricciola, della sua
incompatibilità ambientale, e dei suoi comportamenti nell'ambito della
sua attività di magistrato;
visto che, per quanto risulta all'interrogante:
in
prossimità delle elezioni regionali del Molise del 2013 la lista
"Rialzati Molise" facente capo a Nicandro Cotugno, cognato di Aldo
Patriciello, presso il cui gruppo imprenditoriale lavora il marito della
dottoressa Andricciola, avrebbe utilizzato a scopo elettorale dati
riservati di persone e recapiti telefonici che per motivi sanitari si
erano rivolti alla struttura sanitaria "Neuromed" e quindi coperti dalla
privacy per richiedere voti,
violazione che sarebbe stata denunziata alla Guardia di finanza di
Isernia (procedimento penale n. 364/13), e in merito alla quale la
Procura non avrebbe svolto nessuna indagine, richiedendo
l'archiviazione;
identica situazione di violazione della privacy si
sarebbe ripetuta anche in prossimità delle elezioni al Parlamento
europeo del 2014, che videro in campo Aldo Patriciello, solo che questa
volta il tutto sarebbe stato registrato e denunziato dal signor Nicola
Frenza dell'Osservatorio Molisano sulla Legalità
Registrazione:
https://www.youtube.com/watch?v=YqpoynG-b3g
ma l'inchiesta sarebbe stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari;
Registrazione:
https://www.youtube.com/watch?v=YqpoynG-b3g
ma l'inchiesta sarebbe stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari;
le
indagini affidate alla Digos rivelano che, nel periodo elettorale,
dalla Neuromed sarebbero partite decine di migliaia di telefonate;
alcune
associazioni nel Molise conducono la propria battaglia contro quella
che viene definita la giustizia borghese locale, la sua repressione per
via giudiziaria, sostenuta in particolare da parte di alcuni pubblici
ministeri della Procura di Isernia, come reso noto da un articolo de "la
Repubblica" del 1° marzo 2018, che aggiunge ulteriori rivelazioni sugli
intrecci tra potere economico e politico locale con il potere
giudiziario locale, in linea con quanto sostenuto da associazioni e
partiti nelle predette azioni di lotta sociale e di difesa legale;
si
legge infatti che il marito dell'attuale pubblico ministero di Isernia
Andricciola sarebbe titolare di ruoli importanti nella gestione legata
al potente gruppo imprenditoriale-politico dei Patriciello che
sorreggerebbe da un lato Forza Italia Molise alle elezioni politiche, e
dall'altro la passata maggioranza del PD di Paolo Frattura attraverso la
presidenza del Consiglio regionale. Così come, sul versante di
Campobasso, si rivelerebbe il legame tra il gruppo economico-politico e
la Procura di Larino;
sulla "cognatocrazia" che governerebbe e condizionerebbe il Molise, il focus di
Repubblica scrive: «Patriciello, si avvale a Strasburgo della
collaborazione di un giovane che risponde al nome di Giuseppe La Rana,
figlio del sostituto procuratore di Campobasso Antonio La Rana, titolare
di una indagine su una struttura sanitaria molisana nella quale erano
coinvolti proprio Patriciello e il cognato Pietracupa. Vicenda conclusa
in appello con l'assoluzione di entrambi, come richiesto dai difensori,
nonché dallo stesso procuratore La Rana»;
resta
da evidenziare quanto successo intorno al processo in corso sul caso
sulla bancarotta dell'azienda tessile Ittierre che vede imputati i
vertici societari, un crac che si aggirerebbe sui 1.200 milioni di euro e costato il lavoro a migliaia di lavoratori;
il
CSM, il 5 maggio 2018, con decisione a giudizio dell'interrogante molto
opinabile, ha trasferito, contro il parere del presidente del Tribunale
di Isernia, due magistrati del collegio giudicante in un processo che,
tra alti e bassi, era arrivato alle fasi conclusive, decisione che
favorirà l'estinzione del processo per prescrizione,
si chiede sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quando descritto;
se
conoscano i motivi per cui l'inchiesta Larus sarebbe finita alla
Procura di Isernia e non alla superiore competenza antimafia di
Campobasso oppure a Roma, e se risponda al vero che DDA e ROS di
Campobasso avrebbero accertato rapporti tra imprenditori molisani e la
"borghesia camorristica" campana;
se risulti a conoscenza dei Ministri che un dipendente del Comune di
Isernia, nel rivendicare la sua innocenza, ha indicato responsabilità
dei pubblici ministeri di Isernia Albano e Scioli, nonché il GIP di
Isernia Quaranta, presso la Procura di Bari e il CSM, deducendo di
essere stato usato come "capo espiatorio" nell'inchiesta Larus, proprio
per "coprire" imprenditori importanti molisani e politici locali
eccellenti nell'inchiesta Larus;
se siano noti i criteri con cui
sono state condotte le indagini in provincia di Isernia, in merito alle
rivelazioni del pentito Schiavone sui punti dove venivano sversati i
rifiuti da parte di capitalisti anche del Nord, avvelenando il
territorio, e se in particolare la "piana di Venafro" sia tra le più
inquinate, calpestando il diritto alla salute dei tanti per il profitto
di pochi, mentre le autorità sembrano assenti, sia nella misurazione
della qualità dell'aria che nell'attivazione del registro dei tumori;
se
il Ministro della giustizia, nell'ambito dei suoi poteri, intenda
disporre un'urgente ispezione presso la Procura ed il Tribunale di
Isernia per approfondimenti tecnici riguardo ai fascicoli processuali
richiamati, onde evidenziare se sussistano delle anomalie tecniche circa
le inchieste segnalate;
se intenda attivare le verifiche di
competenza anche in relazione alla posizione personale del pubblico
ministero dottoressa Andricciola, per quella che all'interrogante appare
come una chiara incompatibilità ambientale della stessa, in relazione
al fatto che, essendo oriunda di Venafro, ha il proprio consorte che
lavora per un'azienda del potente gruppo privato dei Patriciello, che
risulta avere anche forti interessi nella sanità privata essendo
proprietario dell'istituto Neuromed di Pozzilli (Isernia);
se intenda attivare gli accertamenti di competenza anche sulla vicenda giudiziaria legata all'insolvenza della Ittierre.
(by Nicola)
(by Nicola)
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