(by Nicola)
venerdì 31 luglio 2015
Volturno: l'Artista, "la Zingara" e... lo Scempio!"
COMUNICATO STAMPA
Nonostante
le gravi eccezioni già sollevate, i contestati lavori dell’ENEL
che riteniamo dannosi sul letto del fiume Volturno, adiacente gli
scavi archeologici di San Vincenzo Al Volturno, stanno
incredibilmente continuando, come si evince dalla foto scattata ieri
30 luglio. Ne avevamo chiesto il fermo immediato per i motivi che qui
ribadiamo: spropositata cementificazione finalizzata alla deviazione
del Volturno per “operazioni di ripulitura”, con 200 camion di
pietrisco, 200 canali prefabbricati di cemento, rischi di allagamento
nella fase di riversamento dell’acqua (come accadde la volta
scorsa), inesistenza di chiarezza sullo smaltimento futuro di tale
montagna di rifiuti speciali a fine lavori. Lavori che dureranno vari
mesi.
Non
è stata presa in considerazione la verifica di fattibilità della
proposta alterativa: ripulitura da effettuare a monte agendo sui due
canali scolmatori, come si faceva anticamente.
Come
si nota dalle foto allegate v’è il prosciugamento del letto del
fiume, con
tutte le conseguenze dannose per
la fauna e la flora ittica
e lo straordinario ambiente circostante, e in fondo alla foto si nota
il “Ponte della Zingara” (la cui volta è destinata a colmarsi
dei canali di cemento): è l’’antico ponte costruito in conci di
travertino per consentire il passaggio all’antica abbazia,
risalente secondo gli studiosi probabilmente alla fase tardoromana
(IV-V d.C.), in funzione durante l'esistenza del monastero insieme ad
un altro ponte (il cosiddetto Pons Marmoreus), che si trovava circa
200 m. più a monte.
E
ribadiamo: tale scempio in un momento in cui la fruibilità
dell’importante sito archeologico dovrebbe essere al suo massimo.
Nell’insistere
col blocco dei lavori e la verifica di eventuali responsabilità per
le conseguenze dannose per la collettività, annunciamo che stiamo
comunque verificando l’esistenza o meno di tutte le autorizzazioni
necessarie, poiché allo stato pare che ne manchi qualcuna
fondamentale (ma il dato è ancora da accertare, e non appena
possibile riferiremo in merito).
Rilanciamo
comunque la nostra proposta: un progetto di recupero e di
valorizzazione di quel tratto del fiume Volturno, in sinergia con lo
sviluppo del sito archeologico a gestione pubblica e socialmente
controllata, ribaltando una realtà negativa, cioè di un sito
rimasto altamente sotto valorizzato, non solo a causa dei tagli
imposti dagli usurai della Troika a livello centrale , ma anche a
causa del dominio del potere economico-ecclesiastico locale sulla
giunta regionale e gli organi statali, nonché del combinato
disposto, di servilismo e grezza inettitudine, dei sindaci di Castel
San Vincenzo dell’ultimo ventennio.
31/07/2015 IL
COORDINATORE
Tiziano
Di Clemente
(by Nicola)
giovedì 30 luglio 2015
Eolico S. Biase e Limosano. Stop della Regione
V.I.A. negativa della Regione per i due progetti!.
La "REPLUS" ricorrerà al TAR e chiederà risarcimento.
Il sindaco di Matrice difende strenuamente territorio e popolazione.
(by Nicola)
L'OML alla conferenza servizi sull'eolico a Limosano e S. Biase
Dopo il sit-in di protesta di due giorni addietro, in mattinata parteciperemo alla conferenza di servizi presso gli uffici del settore energia della Regione Molise.
Ribadiremo il nostro fermo e convinto NO all'ennesimo scempio che si vuole attuare nella nostra terra per soli fini economici e finanziari.
(by Nicola)
mercoledì 29 luglio 2015
martedì 28 luglio 2015
lunedì 27 luglio 2015
domenica 26 luglio 2015
sabato 25 luglio 2015
Il Molise dei disservizi 4!
COMITATO
POPOLARE “BUS DEMOCRATICO”
CHIAREZZA!
(e soluzioni)
Quando
un problema volge a soluzione positiva sono in tanti a rivendicarne
la paternità. Diversamente, quando esiste il problema sono tutti
assenti o quasi per molteplici ragioni, non ultima quella di non
farsi vedere o non mettersi contro un sistema. Quando il problema
persiste per mancanza di qualsiasi attenzione, rendendo la vita
difficile a quei cittadini che dentro il problema ci sono fino al
collo, allora si vede realmente chi tiene a cuore quel problema e chi
si batte per superarlo. Lo abbiamo sperimentato già da tempo e su
diverse questioni, comitati di cittadini, persone che si
sostituiscono a istituzioni assenti, riescono là dove, in apparenza,
nessuno riuscirebbe. Dimostrano come problemi passati per
“impossibili da risolvere” hanno invece tutte le caratteristiche
o di volgare disinteresse o di montagne create ad arte per situazioni
di comodo, di cricche, di lobby che nulla hanno a che vedere con
l’amore e la difesa della democrazia e della cosa pubblica. E mi
ripeto, trovare un qualsiasi imbecille disposto a lottare per la
collettività su varie problematiche è impossibile o quasi (dando
per scontata l’assenza dei rappresentanti della cosa pubblica)!
Però, da qualche tempo, vuoi anche per la cocciutaggine di qualcuno
che, come chi scrive, a certe bassezze non ci sta, sono sempre più i
cittadini che si rimboccano le maniche ed affrontano (magari con
l’aiuto di qualcuno più “esperto” in lotte), in prima persona
ed a viso aperto, la schifezza di turno. Solo per citare gli ultimi
casi, Montagano per la discarica, Mascione e San Giovanni per le
centrali e i forni, Ripalimosani per le fermate bus rappresentano
importanti presidi del territorio ed altrettante vittorie sul campo.
Proprio l’ultimo esempio citato, risolto solo nelle ultime ore, dà
chiara l’idea di come, recuperato il corpo dato per morto, spuntano
a decine i medici che si dichiarano salvatori della sua vita! E ci
sta tutto, che c’importa, l’importante è aver riacquistato un
diritto democratico ed una aspettativa di sicurezza e servizi! Ma se
nella logica perversa di una società mai sazia di guadagno,
malversazione ed affari sfrenati, nonché di arroganze e squallori
politici-amministrativi non puoi aspettarti un briciolo di
riconoscenza e giustizia, forse dai detentori delle cronache e dei
fatti un tantino di obiettività, lucidità, serenità professionale,
onestà intellettuale te l’aspetti. In tanti per fortuna riportano
i fatti per come sono e per questo li ringraziamo, alcuni altri
invece, forse più attenti a qualche amico di turno o orticello che
dir si voglia, o semplicemente per antipatia, travisano o danno
meriti a volte proprio a chi del problema “del morto” non si era
mai interessato o addirittura l’aveva acutizzato. Per non dire di
chi nemmeno si fa trovare all’appuntamento mediatico pur
appartenendo a quell’ammiraglia di stato che più di altre dovrebbe
dare attenzione ai fatti che riguardano i cittadini pagatori di
canoni o tasse, balzelli utili proprio per il pagamento dei loro
compensi! In questo ultimo caso forse è meglio così, visto il
comportamento adottato nei riguardi dei dimostranti che spesso
passano attraverso le loro cronache come poveri invasati! Ma di
questo ci occuperemo quanto prima visto il perseverare ed il
reiterare di certi atteggiamenti ostili e null’affatto rispettosi
di democrazia, laicità e dovere pubblico. Esempi e prove a iosa e
alla mano! E così, giusto per ritornare al motivo di questo scritto,
ci sembra più giusto ed utile ad una buona informazione, rimarcare
ruoli, assenze, disattenzioni e reale attenzione rispetto alle cose
accadute. E così ci piace ricordare che della fermata dei bus di
linea sul viadotto Ingotte all’altezza di Santa Lucia, ormai da
tempo lavoratori, studenti e cittadini di ogni rango non potevano più
usufruire in quanto soppressa per mancanza di sicurezza e che nessuno
si stava preoccupando del problema, forse ritenuto di poco conto.
Sbaglio o questo era il problema? Sbaglio se dico che i cittadini non
avevano ascolto in tal senso? Non sbaglio e lo dico con cognizione di
causa, in quanto è dimostrato che solo la caparbietà di alcuni
cittadini, disinteressati a logiche di arrivismi o da paure di
mettersi in cattiva luce hanno inteso intraprendere un percorso di
lotta civile, coinvolgendomi in questo, formando un comitato utile
alla bisogna e mettendo in atto forme di ribellione civili tese al
rispetto dell’uguaglianza tra cittadini. Il resto è cronaca. Per
chi l’ha seguita! Noi invece, non da cronisti ma da attori
responsabili ed attenti, vorremmo riportare chiare le risultanze
dell’incontro tenuto presso l’assessorato dei lavori pubblici di
ieri 23 luglio, così che chi legge potrà capire cosa sia successo e
chi ne è l’artefice. Al tavolo erano presenti l’assessore Nagni,
il capo compartimento dell’ANAS, Giannetti, l’assessore ai
trasporti del comune di Ripalimosani, Mitri, ed una delegazione del
comitato “BUS DEMOCRATICO” formata da Izzo, D’Ilio, Fede,
Ciaramella, Palermo, Gliosca ed altri attenti e convinti cittadini
gentilmente accolti al tavolo dalla struttura ospitante. Proprio
l’assessore Nagni, rispettoso delle rivendicazioni e di chi le
portava avanti, ha voluto che il Comitato, per bocca di chi scrive,
rappresentasse le istanze, le lamentele e le possibili
richieste-soluzioni. Cosa regolarmente avvenuta e che è stata
largamente argomentata anche dai tanti appartenenti al comitato.
Ecco, questo ci piace sottolineare, il fulcro dell’incontro era il
problema “fermata bus”, gli interpreti principali i cittadini che
con il comitato ci hanno e continuano a metterci la faccia. Il resto
è pura dialettica a comando, interpretazioni capotiche, travisamenti
o, come detto sopra, assenze. Siamo riusciti non solo ad ottenere
ascolto, bensì risposte e soluzioni! Noi! Nessun altro! Così si fa
giustizia civica, così si è seri! Poi, se ai prossimi appuntamenti
elettorali qualcuno si vorrà cimentare su quei luoghi rivendicando a
sé la bontà dell’operazione, nulla
questio,
sappiamo bene come funzionano queste cose, l’importante e che noi
crediamo nell’impegno civile, lottiamo per questo e chiediamo una
giusta, degna, e vera informazione, quello che vorranno esprimere in
futuro gli elettori sarà un loro problema se non saranno capaci di
discernere e di scegliere per il meglio. Su quella strada tanto
odiata verranno nell’immediato istituite delle corse di bus navetta
che porteranno i lavoratori dal loro paese alla zona Monforte e,
appena l’iter procedurale del nuovo progetto sarà concluso (circa
un anno), ritorneranno le nuove e sicure fermate all’altezza Santa
Lucia con buona pace di tutti!
Ripalimosani,
24 luglio 2015 Emilio
Izzo
(by Nicola)
venerdì 24 luglio 2015
V anniversario costituzione OML. Domani
COMUNICATO STAMPA
SABATO
25 LUGLIO, a partire dalle ore 09:30 ("Nuova
Zootecnia Marinelli"–Petrella Tifernina), soci e
simpatizzanti dell'OSSERVATORIO MOLISANO SULLA LEGALITA' (OML)
celebreranno il V ANNIVERSARIO DELLA sua COSTITUZIONE.
L'OML
giunge a questo appuntamento sulla spinta di un'intensa e articolata
attività, contrassegnata da riconoscimenti e risultati che ne
incoraggiano l'impegno per il futuro.
La
nuova sede di via Cirese ("Terzo... Spazio"),
inaugurata il 10 u.s., vedrà nei prossimi giorni l'OML protagonista
di due eventi nazionali e nel contempo consentirà di rilanciare
Il "GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE (GAS) OML" e rendere
operativo "IL CAMPER DELLA LEGALITA'."
Il
nutrito programma vivrà il clou con il "PRANZO NEL NOCETO", organizzato presso casa Cirino (Scalo Matrice), in quanto, per l'OML, l'albero di
noce e il suo frutto, rivestono un particolare valore simbolico.
La
degustazione di soli prodotti locali, frutto del
lavoro dei soci-fornitori del "GAS OML",
lascerà un'impronta indelebile nella "memoria olfattiva"
dei partecipanti e sarà spunto di riflessione e azione per quanto si
é "consumato" in questi giorni all'EXPO' di Milano.
(by Nicola)
giovedì 23 luglio 2015
Vittime
Intitolazione di un luogo al pubblico in favore della signora Francesca Villecco, nata a Montecorvino Pugliano (SA) il 09.06.1932 e deceduta a Bivio Pratole di Montecorvino Pugliano il 14.10.1988, vittima innocente di un agguato di stampo mafioso perché, gestore del bar del marito...
http://www.osservatoriolegalita.it/allegati/api_9264404.pdf
(by Nicola)
“BUS DEMOCRATICO” oggi arriva all'Assessorato ai trasporti
E
ADESSO IL TAVOLO!
Lo
scorso mercoledì 15 luglio 2015 alle ore 16.00, sul viadotto Ingotte
al bivio S.Lucia di Ripalimosani, eravamo un bel gruppetto a
protestare per avere ascolto e ragione ed ottenere diritti e
sicurezza. Come si ricorderà, i lavoratori, studenti e cittadini di
Ripalimosani e circondario tutto, non hanno ormai da tempo la fermata
bus che li portava sui luoghi di lavoro, studio o altro in quanto
soppressa dall’Anas e dalla regione perché ritenuta pericolosa.
Ciò ha fatto scattare la rabbia dei cittadini che si sono riuniti in
un comitato spontaneo chiamandolo “BUS DEMOCRATICO” col chiaro
intento di essere considerati pari agli altri. Durante il sit in,
personalmente (Emilio Izzo), chiamai l’assessore ai trasporti della
regione Molise, Nagni, il quale, in tale circostanza, si impegnò
dietro nostra richiesta, al fine di organizzare un tavolo di
concertazione tra i soggetti interessati. Bisogna riconoscere la
tempestività del politico il quale, appena il giorno successivo,
aveva informato gli interessati attraverso la convocazione che si
allega alla presente. Pertanto, giovedì 23 luglio, olle ore 10.00,
presso l’assessorato regionale ai trasporti in via Elena 1 a
Campobasso, ci si ritroverà per trovare una soluzione giusta, sicura
e democratica al problema di cui trattasi.
Ripalimosani,
22 luglio 2015
PER
IL COMITATO
Gianfranco
Fede, Francesco Ciaramella, Michele Palermo ,Emilio Izzo
(by Nicola)
mercoledì 22 luglio 2015
Chi deve pagare il debito del Comune di Isernia
Riceviamo e pubblichiamo
Affrontiamo
la questione del debito del Comune di Isernia, nei limiti in cui lo
possiamo fare, non avendo a disposizione gli atti in modo compiuto
per carenza del sito comunale.
Ci
è stato chiesto: se c’era l’avanzo di 12 milioni al 2014, perché
i 9 milioni di disavanzo poi “scoperti”, non vengono assorbiti
in esso, risparmiando i
300 mila euro di tagli alla spesa corrente che sicuramente si
abbatteranno contro le classi popolari, cioè sui servizi locali già
all’osso ?
Semplificando
al massimo: l’avanzo comunale è pari al fondo di cassa, più i
residui attivi (crediti da riscuotere) meno i residui passivi (debiti
da pagare).
Secondo
l’ultimo consuntivo, approvato con la delibera n.24 del 4 giugno
scorso, al 31/12/2014, sussisteva, è vero, un “avanzo” di 12
milioni; ma esso è tutto “vincolato” cioè già tutto impegnato
e dunque non distraibile. Quasi 6 milioni per opere in conto
capitale, di norma a fronte di finanziamenti di scopo statali o
regionali; altri sei milioni riguardano gli ammortamenti obbligatori,
già impegnati per il rinnovo dei mezzi ad utilizzo pluriennale
quando saranno dismessi o logori.
Insomma
questo avanzo vincolato è di fatto una sorta di debito da pagare in
futuro e dunque si azzera; non è una risorsa “avanzata” dalle
gestioni correnti, da riutilizzare per potenziare la spesa corrente
del successivo anno, come accade con l’avanzo non
vincolato.
Quando
la giunta di destra Melogli blaterava di “avanzo”, cercammo di
chiarire, appunto, che l’avanzo era vincolato;
era il solito “trucco politico” dei partiti borghesi, per
millantare un asserito “buon governo” . Senza contare che il
“vanto dell’avanzo comunale”, quand’anche veritiero, sarebbe
socialmente assurdo, in quanto si traduce in risorse pubbliche
inutilizzate.
Ed
infatti in questo mese di luglio è emerso un disavanzo
di oltre 9 milioni,
da coprire in 30 anni con il
taglio di oltre 300 mila euro alle spese correnti,
scaturito da anni di mala gestio nel decennio della disastrosa giunta
Melogli, precipuamente, dalle tasse
versate dalla popolazione isernina e non riversate al Comune dal
concessionario,
dalle mancate riscossioni per multe al codice stradale e canoni di
impianti sportivi. Si tratterebbe di un combinato disposto tra omesse
riscossioni ed entrate fasulle inserite in bilancio.
Ad
esempio: chi era il dirigente nominato dal sindaco di destra Melogli
intuitu
personae,
del settore Polizia Municipale, che aveva sovrastimato dell’80% le
entrate per multe ? E le spese autorizzate, sulla base di coperture
rivelatesi inesistenti, oggi scaricate sulle masse popolari isernine,
a chi sono state utili ? E quanto ci costa la gestione del mega
scandalo auditorium ?
Tanto per fare esempi, perché il comune non attiva il recupero degli
assurdi rimborsi per centinaia di migliaia di euro pagate per spese
legali private, di cui hanno beneficiato gli amministratori inquisiti
?
E
valga anche, tra le altre, la nostra proposta, già ufficializzata
dal 13/9/2013, di attivare l’azione risarcitoria prevista dalle
stesse leggi borghesi, a carico degli amministratori responsabili,
peraltro tutti benestanti, pari a 10 volte l’indennità di carica
percepite, per gli effetti della legge n.183/2011.
La
nuova Giunta del PD e di centrosinistra, non ha inteso attivare
queste azioni benché da noi richieste e si prepara a scaricare la
mala gesto della passata giunta di destra, sulle classi popolari
isernine, già salassate dalle politiche di Renzi e della Troika.
Dobbiamo
impedirlo. Il debito lo paghino i ceti dominanti isernini e i loro
governanti locali che hanno causato il disastro finanziario comunale.
19/07/2015 IL
COORDINATORE Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
martedì 21 luglio 2015
(Dis)Carica di Montagano
(da 00:15:49 a 00:17:00)
http://www.rainews.it/dl/rainews/TGR/basic/PublishingBlock-3ab0cfb1-5847-412b-88d3-33816f0e68b6.html
(by Nicola)
lunedì 20 luglio 2015
"Terzo... Spazio" Orario estivo
I locali del "Terzo... Spazio" resteranno aperti da lunedì a sabato dalle 17:00 alle 20:00.
Il servizio sarà assicurato dall'Associazione capofila "Amici del 112."
Per esigenze diverse di orario rivolgersi a Anselmo Strazzieri (anselmo.strazzeri@carabinieri.it).
(by Nicola)
domenica 19 luglio 2015
L'OML alla Marcia della Pace! Per chi?
Per giustizia in quanto per noi Pace=Giustizia!
La "Giustizia" attiene al soggettivo e nulla ha a che fare con il Diritto. Per noi "é giusto" esserci perché solo la "Giustizia" consente di evitare gli errori/orrori causati dal Diritto.
(da 00:05:52 a 00:07:18)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-bf6cfc1f-6004-4d11-a9e9-441ac39b4e1f-tgr.html#p=0
(da 00:05:50 a 00:08:18)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-71a5c055-ccbe-401f-8a79-da5d81f0b0fc-tgr.html#p=0
(by Nicola)
SECONDO PROGETTO ESECUTIVO: ALTEZZE E TIPOLOGIE DEI SOSTEGNI DIVERSE DALL'AUTORIZZATO, ASSENZA DI VAS, NUOVE FRANE.
Comunicato stampa del Forum Acqua del 28 luglio 2015
SECONDO PROGETTO ESECUTIVO: ALTEZZE E TIPOLOGIE DEI SOSTEGNI DIVERSE DALL'AUTORIZZATO, ASSENZA DI VAS, NUOVE FRANE.
UN DOCUMENTI DI TERNA NEL 2013: NESSUNA CRITICITÀ' DI ESERCIZIO DELLA RETE SULLA DORSALE ADRIATICA. IL FORUM: BLOCCARE E CANCELLARE UN'OPERA COSTOSA E INUTILE, RIPRISTINARE LE AREE.
“Bloccare e cancellare l'inutile e costoso elettrodotto Villanova – Gissi di Terna ripristinando lo stato dei luoghi” è la richiesta agli enti del Forum H2O che oggi ha presentato un secondo dossier sull'opera, dopo quello presentato a febbraio.
A seguito della presentazione di quel dossier in cui si rilevavano difformità progettuali e criticità rilevanti e di numerose denunce da parte dei cittadini, TERNA ha presentato e sta realizzando un secondo progetto esecutivo. Ha abbandonato, ad esempio, i sostegni “monostelo” per tornare ai tralicci classici che erano previsti nel progetto originario approvato dai ministeri competenti. Una scelta foriera di conseguenze visto che molti cantieri erano stati già approntati per la tipologia monostelo. Inoltre è sconfortante che siano stati gli attivisti a rilevare tali difformità e non già gli enti preposti al controllo delle modalità di esecuzione dell'opera!
A sei mesi di distanza il Forum, in collaborazione con molti attivisti e solo dopo diversi accessi agli atti, ha potuto esaminare questo secondo progetto esecutivo riscontrando nuove ed evidenti criticità, sia rispetto ai contenuti progettuali sia per quanto riguarda l'iter procedurale. Il 69% dei sostegni appartiene a tipologie diverse dal progetto autorizzato; moltissime campate sono di lunghezza differente, anche di centinaia di metri. Su 47 sostegni esaminati (per gli altri non è stato possibile rintracciare il dato negli elaborati) solo 2 sono rimasti identici in altezza rispetto al progetto approvato: 7 si sono abbassati ma ben 37 si sono alzati, molti di metri, con il caso limite del sostegno 49 che è più alto di ben 8 metri! In media questi 47 tralicci si sono alzati di 2,03 metri rispetto al progetto esaminato durante la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ricordiamo che il parametro dell'altezza dei sostegni per un elettrodotto è, ovviamente, centrale sia sotto l'aspetto tecnico sia per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale, ad esempio per valutare l'impatto sul paesaggio. Per quanto riguarda le fondazioni, gli elaborati del progetto approvato dagli enti riportavano una profondità massima dei pali trivellati di 15 metri. Nei nuovi elaborati del progetto esecutivo la profondità è arrivata ora a 22,5 metri, con una differenza (in aumento) di oltre il 30%.
Nel primo dossier il Forum aveva evidenziato che più di 1/3 dei sostegni ricadeva in aree a rischio idrogeologico; 4 di questi addirittura sono localizzati su frane attive. Ebbene, effettuando sopralluoghi, abbiamo rilevato che in diversi casi vi sono nuove frane attive appena a monte dei cantieri. Clamoroso il caso del sostegno 66, localizzato a Filetto su un versante integralmente segnalato dal PAI regionale come “a rischio frana elevato”, con frana quiescente ma riattivabile. Ebbene, la frana, con le piogge primaverili, si è riattivata appena a monte del cantiere. Le foto inserite nel dossier sono inequivocabili! Inoltre i tecnici delle ditte incaricate dei lavori hanno messo nero su bianco durante i rilievi per la redazione del nuovo progetto esecutivo l'esistenza di frane non segnalate precedentemente, neanche dalla regione. Peccato che nella relazione geologica allegata al nuovo progetto esecutivo tutto ciò non sia rilevato. E' sconfortante pensare che in un paese dove due gocce d'acqua provocano lutti e danni un'opera di tale rilevanza venga localizzata, con il beneplacito degli enti, sia realizzata nelle aree a maggiore rischio idrogeologico.
Riesaminando gli atti dell'autorizzazione è emerso che la Regione Abruzzo aveva rilevato il 22 ottobre 2012 la non conformità urbanistica del tracciato dell'elettrodotto per diversi comuni. Ebbene, i ministeri hanno superato questo ostacolo argomentando sul fatto che l'autorizzazione stessa dell'opera costituisce variante automatica ai piani regolatori. Ebbene, il Forum ha rintracciato una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2011 in cui si stabilisce che non possono essere previste varianti “automatiche” di piani senza che sia assicurato lo svolgimento di una Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). Tutto ciò non è avvenuto e non si può neanche richiamare la Valutazione Ambientale Strategica del Piano Terna nazionale del 2009 che includeva quest'elettrodotto perché a scala del tutto inappropriata rispetto a varianti di un piano regolatore comunale. Tra l'altro in quel documento del 2009 non era neanche precisato esattamente il tracciato e non erano evidenziate le non conformità con i Piani regolatori rilevate, appunto, solo nel 2012.
Infine, tenendo conto dell'enorme costo di questo elettrodotto, si parla di circa 100 milioni di euro, che ricade sulla bolletta degli italiani, si dovrebbe valutare la reale utilità dell'opera visto che si tratta del raddoppio della rete esistente. Nei documenti della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale era stata utilizzata una mappa contenuta nel Piano di Sviluppo di TERNA del 2009 in cui veniva evidenziata una forte criticità per l'esercizio della rete a 380 kV proprio lungo la dorsale adriatica; pertanto il raddoppio della linea appariva dirimente per la sicurezza dell'esercizio. Peccato, però, che nella documentazione non si spiegava la metodologia scientifica per la quale si era arrivati a quel risultato. Gli enti, nonostante gli obblighi di verifica delle informazioni riportate dalle aziende proponenti, hanno preso per oro colato questa documentazione autorizzando il progetto. ll Forum ha trovato un documento elaborato dalla stessa TERNA per il Piano di Sviluppo 2013. Questa volta si tratta di un vero e proprio studio con simulazione basata sui dati reali di trasporto dell'energia nel periodo 2011/2012. Ebbene, per quanto riguarda il capitolo denominato “sicurezza di esercizio” la mappa cambia radicalmente e lungo la dorsale adriatica tra Foggia e Teramo non vi è alcuna criticità e rischio di sovraccarico per la rete esistente, sia quella a 380 kV sia quella a 220 kV. L'unico tratto a rischio evidenziato è quello tra Foggia e Benevento. Ci si chiede su quali basi i rappresentanti di TERNA continuano a comunicare l'esistenza del rischio black-out in Abruzzo!
Il dossier ricalca quasi integralmente una lettera che il Forum ha inviato agli enti competenti agli inizi di Giugno; sappiamo che è all'esame del Ministero dell'Ambiente. In queste ultime due settimane sono emersi ulteriori elementi, che a nostro avviso stanno facendo assumere un tono surreale a tutta la vicenda, soprattutto rispetto a quanto stanno facendo o non facendo gli enti deputati al controllo, in primis Ministero dell'Ambiente e Regione Abruzzo. Auspichiamo di non dover presentare un terzo dossier ma, vista la situazione, lo stiamo già predisponendo.
SECONDO PROGETTO ESECUTIVO: ALTEZZE E TIPOLOGIE DEI SOSTEGNI DIVERSE DALL'AUTORIZZATO, ASSENZA DI VAS, NUOVE FRANE.
UN DOCUMENTI DI TERNA NEL 2013: NESSUNA CRITICITÀ' DI ESERCIZIO DELLA RETE SULLA DORSALE ADRIATICA. IL FORUM: BLOCCARE E CANCELLARE UN'OPERA COSTOSA E INUTILE, RIPRISTINARE LE AREE.
“Bloccare e cancellare l'inutile e costoso elettrodotto Villanova – Gissi di Terna ripristinando lo stato dei luoghi” è la richiesta agli enti del Forum H2O che oggi ha presentato un secondo dossier sull'opera, dopo quello presentato a febbraio.
A seguito della presentazione di quel dossier in cui si rilevavano difformità progettuali e criticità rilevanti e di numerose denunce da parte dei cittadini, TERNA ha presentato e sta realizzando un secondo progetto esecutivo. Ha abbandonato, ad esempio, i sostegni “monostelo” per tornare ai tralicci classici che erano previsti nel progetto originario approvato dai ministeri competenti. Una scelta foriera di conseguenze visto che molti cantieri erano stati già approntati per la tipologia monostelo. Inoltre è sconfortante che siano stati gli attivisti a rilevare tali difformità e non già gli enti preposti al controllo delle modalità di esecuzione dell'opera!
A sei mesi di distanza il Forum, in collaborazione con molti attivisti e solo dopo diversi accessi agli atti, ha potuto esaminare questo secondo progetto esecutivo riscontrando nuove ed evidenti criticità, sia rispetto ai contenuti progettuali sia per quanto riguarda l'iter procedurale. Il 69% dei sostegni appartiene a tipologie diverse dal progetto autorizzato; moltissime campate sono di lunghezza differente, anche di centinaia di metri. Su 47 sostegni esaminati (per gli altri non è stato possibile rintracciare il dato negli elaborati) solo 2 sono rimasti identici in altezza rispetto al progetto approvato: 7 si sono abbassati ma ben 37 si sono alzati, molti di metri, con il caso limite del sostegno 49 che è più alto di ben 8 metri! In media questi 47 tralicci si sono alzati di 2,03 metri rispetto al progetto esaminato durante la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ricordiamo che il parametro dell'altezza dei sostegni per un elettrodotto è, ovviamente, centrale sia sotto l'aspetto tecnico sia per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale, ad esempio per valutare l'impatto sul paesaggio. Per quanto riguarda le fondazioni, gli elaborati del progetto approvato dagli enti riportavano una profondità massima dei pali trivellati di 15 metri. Nei nuovi elaborati del progetto esecutivo la profondità è arrivata ora a 22,5 metri, con una differenza (in aumento) di oltre il 30%.
Nel primo dossier il Forum aveva evidenziato che più di 1/3 dei sostegni ricadeva in aree a rischio idrogeologico; 4 di questi addirittura sono localizzati su frane attive. Ebbene, effettuando sopralluoghi, abbiamo rilevato che in diversi casi vi sono nuove frane attive appena a monte dei cantieri. Clamoroso il caso del sostegno 66, localizzato a Filetto su un versante integralmente segnalato dal PAI regionale come “a rischio frana elevato”, con frana quiescente ma riattivabile. Ebbene, la frana, con le piogge primaverili, si è riattivata appena a monte del cantiere. Le foto inserite nel dossier sono inequivocabili! Inoltre i tecnici delle ditte incaricate dei lavori hanno messo nero su bianco durante i rilievi per la redazione del nuovo progetto esecutivo l'esistenza di frane non segnalate precedentemente, neanche dalla regione. Peccato che nella relazione geologica allegata al nuovo progetto esecutivo tutto ciò non sia rilevato. E' sconfortante pensare che in un paese dove due gocce d'acqua provocano lutti e danni un'opera di tale rilevanza venga localizzata, con il beneplacito degli enti, sia realizzata nelle aree a maggiore rischio idrogeologico.
Riesaminando gli atti dell'autorizzazione è emerso che la Regione Abruzzo aveva rilevato il 22 ottobre 2012 la non conformità urbanistica del tracciato dell'elettrodotto per diversi comuni. Ebbene, i ministeri hanno superato questo ostacolo argomentando sul fatto che l'autorizzazione stessa dell'opera costituisce variante automatica ai piani regolatori. Ebbene, il Forum ha rintracciato una sentenza della Corte di Giustizia europea del 2011 in cui si stabilisce che non possono essere previste varianti “automatiche” di piani senza che sia assicurato lo svolgimento di una Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). Tutto ciò non è avvenuto e non si può neanche richiamare la Valutazione Ambientale Strategica del Piano Terna nazionale del 2009 che includeva quest'elettrodotto perché a scala del tutto inappropriata rispetto a varianti di un piano regolatore comunale. Tra l'altro in quel documento del 2009 non era neanche precisato esattamente il tracciato e non erano evidenziate le non conformità con i Piani regolatori rilevate, appunto, solo nel 2012.
Infine, tenendo conto dell'enorme costo di questo elettrodotto, si parla di circa 100 milioni di euro, che ricade sulla bolletta degli italiani, si dovrebbe valutare la reale utilità dell'opera visto che si tratta del raddoppio della rete esistente. Nei documenti della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale era stata utilizzata una mappa contenuta nel Piano di Sviluppo di TERNA del 2009 in cui veniva evidenziata una forte criticità per l'esercizio della rete a 380 kV proprio lungo la dorsale adriatica; pertanto il raddoppio della linea appariva dirimente per la sicurezza dell'esercizio. Peccato, però, che nella documentazione non si spiegava la metodologia scientifica per la quale si era arrivati a quel risultato. Gli enti, nonostante gli obblighi di verifica delle informazioni riportate dalle aziende proponenti, hanno preso per oro colato questa documentazione autorizzando il progetto. ll Forum ha trovato un documento elaborato dalla stessa TERNA per il Piano di Sviluppo 2013. Questa volta si tratta di un vero e proprio studio con simulazione basata sui dati reali di trasporto dell'energia nel periodo 2011/2012. Ebbene, per quanto riguarda il capitolo denominato “sicurezza di esercizio” la mappa cambia radicalmente e lungo la dorsale adriatica tra Foggia e Teramo non vi è alcuna criticità e rischio di sovraccarico per la rete esistente, sia quella a 380 kV sia quella a 220 kV. L'unico tratto a rischio evidenziato è quello tra Foggia e Benevento. Ci si chiede su quali basi i rappresentanti di TERNA continuano a comunicare l'esistenza del rischio black-out in Abruzzo!
Il dossier ricalca quasi integralmente una lettera che il Forum ha inviato agli enti competenti agli inizi di Giugno; sappiamo che è all'esame del Ministero dell'Ambiente. In queste ultime due settimane sono emersi ulteriori elementi, che a nostro avviso stanno facendo assumere un tono surreale a tutta la vicenda, soprattutto rispetto a quanto stanno facendo o non facendo gli enti deputati al controllo, in primis Ministero dell'Ambiente e Regione Abruzzo. Auspichiamo di non dover presentare un terzo dossier ma, vista la situazione, lo stiamo già predisponendo.
FORUM ABRUZZESE DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA
"ELETTROSHOCK” IL NUOVO DOSSIER DEL FORUM H2O SULL'ELETTRODOTTO TERNA “VILLANOVA – GISSI”. Scaricalo qui: http://wp.me/p5yal4-9q
(by Nicola)
Edilizia popolare!
Attualmente risultano tre gli indagati: Armando Cusani, all’epoca
dell’approvazione del piano integrato sindaco di Sperlonga, l’allora
dirigente dell’ufficio tecnico Antonio Faiola e l’architetto Luca Conte,
autore del progetto.
http://www.latina24ore.it/latina/110324/sperlonga-sequestrato-un-intero-quartiere-abusivo
(by Nicola)
sabato 18 luglio 2015
Quali referendum e quali provvedimenti delle regioni sulle trivelle? Verso l’assemblea dei presidente delle regioni del 24 luglio.
L’approvazione del Decreto Sblocca Italia del 2014
sta portando ad una proliferazione di interventi di perforazione e
infrastrutturazione pesante della terraferma e del mare in numerose
regioni, dal Piemonte alla Sicilia, dalle Marche all’Emilia Romagna, dalla
Campania all’Abruzzo, dal Molise alla Puglia, dal Veneto alla Calabria, dalla
Lombardia alla Basilicata.
Mare e terra sono egualmente toccati, con pozzi a
pochi metri da abitazioni e coltivazioni che rappresentano la vera eccellenza
italiana e in aree turistiche conosciute in tutto il mondo...
(by Nicola)
venerdì 17 luglio 2015
“Il Voto di scambio in Campania alla regionali 2015 e i condizionamenti camorristici”
LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
l'Associazione
nazionale di lotta contro l'illegalità e le mafie «Antonino Caponnetto»
ha approvato una relazione sulle elezioni regionali 2015 nella regione
Campania, dal titolo «Il voto di scambio in Campania alle regionali 2015
e i condizionamenti camorristici»;
in tale relazione,
fatta pervenire all'interrogante, si svolge un esame della situazione in
cui si sono svolte le ultime elezioni regionali;
in
particolare si nota che «in Campania alle ultime regionali ha votato
appena il 52,9 per cento degli aventi diritto. Il dato
sull'astensionismo, che altrove indica prevalentemente protesta e
disaffezione dei cittadini verso la classe politica, in Campania risulta
particolarmente favorevole alle “macchine del voto”, sempre all'opera
anche a cavallo tra una tornata elettorale e l'altra. Infatti, con un
dato di astensionismo così elevato, risulta ovviamente più semplice
ottenere i risultati “desiderati”, potendo contare su una platea di
elettori che, già abilmente preparata in precedenza, non deve poi fare i
conti con un altro 50 per cento circa di votanti secondo la propria
libera opinione»;
sempre nella medesima relazione si
nota che «paradossalmente la presenza di una forte componente del voto
di opinione a favore del M5S ha ulteriormente favorito tale fenomeno,
perché ha convogliato verso di sé anche il voto di protesta, lasciando
così praticamente “sola” al voto la componente elettorale
“preconfezionata”, che oltre ad essere “numericamente predominante”,
risente di un “duplice tipo di condizionamento”»;
infatti,
«una quota è quella tradizionale legata al “voto di scambio per
bisogno” (...): sottrarre a priori i diritti e poi elargirli come favori
in cambio del voto (lavoro, casa, giustizia, salute, etc.)»;
al
contempo, «più pericolosa – ma non meno attiva ed imponente – è la
componente che opera lungo il crinale del voto di scambio
politico-mafioso. Il metodo resta lo stesso, ma rafforzato dal potere di
intimidazione e da consegne del silenzio inflessibili. In tal caso gli
eletti, diretti rappresentanti di questo o quel clan (talvolta di intere
alleanze mafiose) dovranno poi agire, nel corso del loro mandato,
favorendo i loro “grandi elettori” con leggi ad hoc, interrogazioni
parlamentari, delibere, corsie preferenziali nei concorsi, assunzioni di
personale. Questa seconda tipologia, già collaudata in maniera ferrea
nei piccoli e medi comuni fin dagli anni ’80 (spesso quelli che saranno
poi sciolti per mafia), domina ormai la scena anche in occasione del
voto per il rinnovo della regione, principale ed unico centro di spesa
pubblica che gestisce i flussi miliardari in arrivo dall'Europa. Le due
tipologie del voto di scambio illustrate, peraltro, non conoscono una
netta separazione, ma spesso percorsi comuni, caratterizzati da comitati
e candidati contigui ad entrambi i sistemi»;
tale
relazione prosegue: «difficile, poi, stabilire ed indicare con
precisione le influenze mafiose sul voto del 31 maggio, in assenza di
specifiche ed accurate indagini, che invece dovrebbero – alla luce delle
precedenti considerazioni, a tutti note e condivise – basarsi anche su
accertamenti di tipo induttivo (...) Al momento in Campania risulta –
attraverso la stampa – che siano stati aperti due filoni d'indagine sul
voto di scambio politico-mafioso ma, a quanto si legge, riguarderebbero
casi isolati e circoscritti, non certo l'intero fenomeno»;
nella
relazione, infine, si indicano le situazioni di alcuni eletti che,
sulla base di considerazioni legate a precedenti riguardanti i soggetti
interessati ovvero persone loro vicine per legami di natura familiare,
lavorativa o amicale, presentano elementi di rischio;
in
particolare, anche sintetizzando quanto riportato in una tabella
allegata alla predetta relazione dell'associazione «Antonino Caponnetto»
si possono desumere i seguenti dati: Armando Cesaro, eletto nella lista
Forza Italia con 27.939 preferenze ha avuto il padre Luigi e i fratelli
del padre indagati per concorso esterno in associazione camorristica;
Alberico Giambino, eletto nella lista Fratelli d'Italia con 10.585 voti è
stato in passato arrestato e condannato a due anni e dieci mesi per
«violenza privata» al termine di un processo dov'era imputato per
collusioni con il clan camorristico Frezza-Petrosino; è stato poi
assolto: ma un'inchiesta bis della direzione distrettuale antimafia di
Salerno è culminata con una nuova richiesta di arresto;
Massimo
Grimaldi, eletto nel la lista Caldoro Presidente con 10.089 preferenze è
citato in un processo a carico di esponenti del clan Mallardo e dei
Casalesi, pur senza essere indagato; lo stesso risulterebbe viceversa
indagato per peculato nell'inchiesta cosiddetta «rimborsopoli» (21.300
euro le spese pazze contestate); Nicola Marrazzo, eletto nella lista del
Partito Democratico con 12.525 voti, indagato per «rimborsopoli» (spese
pazze per 43.284 euro), è fratello di Angelo, la cui impresa nel
settore rifiuti è stata colpita da interdittive antimafia; lo stesso
Nicola Marrazzo è stato assessore al comune di Casandrino sciolto per
camorra; per quanto riguarda Franco Moxedano, eletto nelle liste
dell'Italia dei Valori con 4.413 voti, il fratello Mario e suo figlio
Raffaele sono stati arrestati dalla procura di Catanzaro durante
l'ultima campagna elettorale per aver truccato le partite della locale
squadra di calcio: per Mario Moxedano i pm calabresi ipotizzano
collegamenti col clan Iannazzo della `ndrangheta; Luciano Passariello,
eletto nella lista Fratelli d'Italia con 8.330 preferenze, fino alla
scorsa legislatura era componente della Commissione anticamorra, risulta
indagato dalla DDA di Cagliari per riciclaggio a favore dei Casalesi;
Michele Schiano, eletto con 21.539 nella lista Forza Italia, ex sindaco
di Qualiano, nel 2012 un pentito accusa Schiano di collusioni con i
colletti bianchi del clan Mallardo attraverso il camorrista Domenico
Aprovitola (arrestato); nel 2014, peraltro, il nome di Michele Schiano,
detto «Macchiulella» torna nelle carte giudiziarie dell'inchiesta sul
clan Simeoli di Marano (Polverino); Ermanno Russo, eletto con 16.276
voti nella lista Forza Italia, è cugino del deputato Paolo Russo
(indagato per camorra e poi prosciolto); entrambi sono notoriamente
«feudatari» di Marigliano-Nola e da sempre legati a Nicola Cosentino e
Luigi Cesaro; Lello Topo, eletto nelle liste del Partito Democratico con
20.551 voti, ex sindaco di Villaricca, è avvocato dirigente alla ASL,
ma secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato non aveva i
titoli per partecipare a quel concorso; Flora Beneduce, eletta per Forza
Italia con 14.360 preferenze è moglie dell'ex assessore regionale
Armando De Rosa e, con il marito, è sotto processo per abusi edilizi che
hanno devastato l'area archeologica della piana di Sorrento –:
se
il Governo intenda rafforzare, per quanto di competenza, le attività
investigative e di prevenzione in materia di rapporti tra criminalità
organizzata e pubbliche amministrazioni;
se il Ministro
interrogato non ritenga di dover esercitare il potere di iniziativa
legislativa affinché venga definita una normativa che consenta una
maggiore incisività nella selezione dei candidati in relazione alle
vicende processuali che riguardino loro e persone loro vicine o per lo
meno nella segnalazione pubblica delle situazioni di rischio.
By Nicola)
By Nicola)
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