mercoledì 30 giugno 2021

I SEGUACI DEL DIO AGNI. Come combattere quelli molisani


In questa regione di sicuro operano alcuni progettisti seguaci di Agni, il mitico dio del fuoco!

Programmano centrali a biomasse ai piedi del Matese, centrali che puntualmente con azioni legali e  presidi popolari – durati anche mesi – non sono state realizzate. Inoltre non hanno potuto portare a casa un solo centesimo delle esorbitanti richieste indennizzatorie e risarcitorie avanzate.

Malgrado ciò non mollano, hanno ‘energia da vendere’ tant’è che di recente, questa volta nei pressi del fiume Trigno,  hanno pensato di proporre un ‘IMPIANTO DI RECUPERO E MESSA IN RISERVA DI RIFIUTI NON PERICOLOSI DERIVANTI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA URBANA.’

I nostrani seguaci di Agni, prontamente trasformatisi in ‘Furbetti della rumenta’, nello specifico biogas e gas combustibile, probabilmente ritengono di aver a che fare con degli “ingenui, dei fessacchiotti” (cit.: ‘Gli Onorevoli’, 1963). 

PER COMBATTERLI:

  • Impegnarvi, presso il vostro Comune di residenza, a raccogliere firme. Saremo felici di darvi il necessario supporto logistico (Camper della Legalità, organizzazione incontri, ecc.).

APPROFONDIMENTI:

https://www.leggerifiutizero.org/non-bruciamoci-loccasione/

(by nicola)

Il prossimo 14 luglio presentazione del libro di Antonio Salvatore

(by nicola)

L'augurio dell'OML e il contributo del nostro presidente agli amici di 'Books for Peace' e ai Protagonisti del 'Teatro Patologico'

Quello della malattia psichiatrica è un campo minato. Per uscirne bisogna esaminare attentamente la situazione e avere una fede incrollabile nel portare a casa un risultato che nello specifico equivale a ridare vita a altre Persone!  

Da questo presupposto è nata l'iniziativa che ho realizzato nel lontano 1993 e della quale propongo alcuni video. 

Protagonisti: uomini, maschi e femmine, con decenni di struttura manicomiale alle spalle usciti, grazie a 'REMIND', da stati psicotici in 'poche ore' e diventati a distanza di tempo... 'Formatori.' 

E' stata una delle sfide più esaltanti della mia vita!

Sono certo che quanto Antonio Imeneo di 'Books for Peace', i suoi collaboratori e i Protagonisti del 'Teatro Patologico' realizzeranno da domani a Roma darà risultati migliori!

Auguri!


Nicola Frenza 

(by nicola)

martedì 29 giugno 2021

PRIMA IMPORTANTISSIMA VITTORIA. L'Unione Europea boccia il Governo italiano sull’idrogeno prodotto dal gas perchè NON è verde!

 

Nello specifico la Commissione Europea ha richiesto "garanzie" al nostro Governo al quale ha fatto sapere che 'finanzierà esclusivamente' progetti incentrati sull'idrogeno prodotto da fonti rinnovabili! 

Cosa significa? Che in base a quanto previsto dalla Direttiva CE 851/2018, art. 3, punto 15 bis, NON SARANNO FINANZIATI I PROGETTI INCENTRATI A PRODURRE IDROGENO DALLA COMBUSTIONE DI GAS e soprattutto che 'ogni progetto' NON DEVE APPORTARE DANNO AMBIENTALE SIGNIFICATIVO(DNSH "do no significant harm").

In estrema sintesi:

  1. UN PESANTISSIMO STOP A 'ENI' E 'ArcelorMittal'; 
  2. UNA PESANTISSIMA PRIMA VITTORIA PER LA NOSTRA 'CAMPAGNA EUROPEA' 

  3. UN MOTIVO IN PIU' PER:
  • Impegnarvi, presso il vostro Comune di residenza, a raccogliere firme. Saremo felici di darvi il necessario supporto logistico (Camper della Legalità, organizzazione incontri, ecc.).

APPROFONDIMENTI:

https://www.leggerifiutizero.org/non-bruciamoci-loccasione/

(by nicola)

lunedì 28 giugno 2021

“Il Pnrr punta sul recupero di energia invece che sul recupero di materia”: al via la petizione “Non bruciamoci l’occasione” - Economiacircolare.com


“La mobilitazione che si può fare attualmente è questa – dice Piras a EconomiaCircolare.com – Non possiamo agire dal punto di vista giuridico, perché al momento il Pnrr è stato presentato alla Commissione e la futura decisione del Consiglio d’Europa, che si prevede darà il definitivo assenso, non è impugnabile. Dobbiamo aspettare i progetti attuativi, che invece potranno essere contrastati sul piano giuridico. In questo senso la giurisprudenza ci conforta, nel senso che ci si potrà rivolgere non solo ai Tar ma anche alla Corte di Giustizia europea, che sui temi ambientali è molto sensibile. Per attuare questo Piano hanno perfino riscoperto la Legge Obiettivo, con le Valutazioni di Impatto Ambientale che sono state accentrate e i territori che non potranno esprimersi. Anche il Parlamento è stato esautorato dal Pnrr, con le Commissioni che non hanno potuto fare emendamenti ma solo osservazioni, le quali tra l’altro non sono state neanche tenute in conto”.

https://economiacircolare.com/non-bruciamoci-loccasione-petizione-pnrr-transizione-ecologica/

Petizione:  https://www.change.org/p/presidente-del-consiglio-dei-ministri-il-recovery-plan-non-finanzia-l-economia-circolare-ma-il-bio-metano-che-non-ne-fa-parte?recruiter=83490143&recruited_by_id=41443900-81e9-11e3-aa24-0f07397e3d3d&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=petition_dashboard

(by nicola)

NOTA STAMPA “Il Molise che vorrei”

 

Giovedì 24 giugno 2021 si è svolta in streaming, sulla piattaforma online “Zona Rossa Web TV” la presentazione del "Programma operativo di tutela del paesaggio e dell’ambiente", redatto dalla “Rete delle Associazioni e dei Comitati di tutela ambientale di Campania, Molise e Abruzzo”

La serata è stata il primo importante incontro pubblico relativo alla fase programmatica espressa dalla Rete delle Associazioni e dei Comitati ambientali.

Rete che si prefigge lo scopo di arricchirsi sempre più di rilevanti condivisioni e di energie, motivate e competenti, necessarie a realizzare un programma civico di tutela del paesaggio, dell'ambiente e della salute dei cittadini.

L’evento, condotto e moderato dalla Dott.ssa Antonella D’Antuono, ha visto la presenza e gli interventi degli aderenti alla Rete, che hanno presentato le mozioni consiliari da essi promosse, che riguardano azioni volte alla tutela del territorio, e dei Consiglieri regionali che hanno fornito contributi e idee programmatiche molto significative al dibattito.

L’incontro, dopo la presentazione delle attività della Rete da parte della consigliera comunale di Tavenna prof.ssa Franca Ricci, è partito con gli interventi di Davide Iannelli, rappresentante della Consulta del Matese (organo che raggruppa 70 Associazioni tra le Provincie di Isernia, Campobasso, Benevento e Caserta) e dell’Avvocato Matteo Fallica, che hanno parlato del Parco del Matese e dell’importanza strategica che la sua istituzione può rivestire per il territorio e dei ritardi amministrativi nel percorso della sua creazione, operati dalle Regioni e dagli Enti coinvolti. L’annoso problema che affligge tale zona del Matese è rappresentato dalla sua perimetrazione e zonizzazione e, l’ostacolo, è rappresentato dal controverso contributo regionale. “I temi ambientali rappresentano l’annullamento dei confini amministrativi, quindi, deve destare tutti”, esordisce Fallica, ma purtroppo proprio l’insensibilità governativa di ogni livello ai temi ambientali rappresenta il “filo rosso” che fa da cornice ai vari temi.

La regione Molise, difatti, è deputata a partecipare al procedimento istitutivo del parco nazionale del Matese, così come voluto dal Ministro dell’ambiente nel 2018 e così come previsto dalla legge 394/91 “Legge Quadro sulle Aree Protette”.

La Regione Molise con le DGR 558/2019 e 1/2020 ha elaborato una perimetrazione che si è rivelata in forte contrasto con la proposta dell’ISPRA e nonostante le interrogazioni regionali di febbraio e giugno 2021, risulta ancora inerme e le richieste sono tuttora inevase.

Fallica conclude dicendo “staremo a vedere. Noi vigileremo!”.

La presentazione delle Mozioni consiliari redatte dalla Rete è partita con l’intervento di Giuliana Ferrara, Consigliere comunale di Petacciato, che ha illustrato l’atto relativo all’impianto eolico denominato “Campomarino” e ai rischi sull’economia di una delle zone produttive di eccellenza della nostra regione, che concorre a determinare il PIL regionale con le sue produzioni olivicole e vitivinicole Dop e IGT. La Mozione mette in rilievo le incongruenze tra gli avvisi pervenuti ai Comuni di Campomarino e Portocannone da parte del IV Dipartimento della Regione Molise (Governo del territorio - Servizio programmazione politiche energetiche), il documento istruttorio dell’Arpa Molise che di fatto esclude la procedure di VIA, ed il contributo istruttorio del M.i.b.a.c.t. (Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Molise). Molte associazioni di categoria come CIA e Coldiretti, operatori economici locali, cittadini riuniti del “Comitato Di Salvaguardia del territorio molisano”, stanno provando a battersi contro il progetto eolico, compresa la Chiesa Cattolica, attenta ai temi socio-economici e alle problematiche dei territori.

Dunque un messaggio chiaro da parte della Rete: “Nessuna contrarietà alle rinnovabili, ma bisogna trovare un punto di equilibrio tra sviluppo e paesaggio. Il paesaggio, la nostra “grande bellezza” non merita di divenire una distesa di pali rotanti a cornice di orizzonti mozzafiato e colline fiorite, o peggio a cornice di distese di vetro e silicio, secondo i piani fotovoltaici depositati in regione”.

La presentazione delle Mozioni è proseguita con l’intervento del Dott. Gianluca Monturano, economista e Vicepresidente del Consiglio comunale di Montenero di Bisaccia, che ha presentato la Mozione Consiliare che vuole impegnare la Giunta Regionale del Molise e il Presidente della Regione a revocare la Delibera di Giunta n. 67 del 29/03/2021, che istituisce il Tavolo Tecnico finalizzato all’Accordo di Programma riferito all’ormai famoso progetto “South Beach”, e tutti gli atti conseguenziali e successivi prodotti. Monturano, nel suo intervento, ha analizzato, nel dettaglio, le innumerevoli problematiche connesse all’Opera, che si prefigge di trasformare la marina di Montenero nella “Dubai del Molise”. Un’idea progettuale che, stando a quanto asserito dal Comune Basso Molisano nei documenti allegati alla richiesta di istituzione del Tavolo Tecnico da parte della Regione Molise, si caratterizza di circa 5 milioni di metri cubi di cemento e che, inoltre, prevede un investimento complessivo di oltre 3 miliardi di euro nell’area che si estende, per 160 ettari, sul sito SIC che va dalla foce del Trigno sino alla foce del fiume Mergolo; un piano di investimento faraonico impossibile a farsi (considerata la forte erosione costiera che interessa l’area), inattuale e non in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), definiti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, e necessari ad “ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti” e con un Turismo in grado di coniugare la crescita economica con la salvaguardia dell’ambiente (costa ed entroterra) e delle peculiarità uniche che solo il territorio molisano sa offrire. Un programma che, per di più, come dimostrato da accurate indagini giornalistiche, verrebbe finanziato da investitori privati e società le cui identità, ricchezze e patrimoni non sono ancora del tutto chiari.

L’illustrazione delle Mozioni si è conclusa con gli interventi di Angelo Finamore, Consigliere comunale di Mafalda, e del Sindaco di San Felice dott. Fausto Bellucci, che hanno analizzato le criticità legate al sito di stoccaggio di ecoballe che sorgerà a Mafalda, che nel caso dovesse essere realizzato porterebbe con sé, all’intero territorio della Valle del Trigno, innumerevoli effetti negativi: in un territorio da sempre vocato all’agricoltura, alla tutela dell’ambiente e alla realizzazione di prodotti biologici, una realtà in forte crescita, che ha visto, sempre più imprenditori pronti ad investire sia in nuove aziende del settore biologico, che ad ampliare quelle già esistenti, per la concreta valorizzazione di questa area incontaminata. Anche la regione Molise ha investito su queste aree con i PSR. L’impianto di Ecoballe prevede la lavorazione di 98.500 tonnellate/anno di rifiuti di cui ben 49.200 tonnellate/anno saranno costituite dalle tristemente e famose Ecoballe, inoltre l'impianto dovrebbe insistere su una zona SIC (sito di interesse comunitario) a pochi metri dal fiume Trigno. E’ inutile precisare che tale impianto potrebbe compromettere tutto il lavoro, i sacrifici e le risorse impegnate dagli imprenditori locali. Certo con l’impianto di Ecoballe si creeranno dei posti di lavoro: cinque, sei o anche dieci posti di lavoro ma, sono un motivo valido per consentire uno scempio ambientale e paesaggistico e sicuramente con ripercussioni anche sulla nostra salute, senza considerare che le attività produttive esistenti, già offrono posti di lavoro concreti e non ipotetici! Il comune di Mafalda, in cui ricade il progetto, fino ad ora ha avuto un atteggiamento piuttosto ambiguo sulla vicenda: pur avendo rigettato l’istanza di permesso a costruire relativa all’ampliamento dell’impianto. Il 7 luglio 2021 si esprimerà il TAR in merito.

Una volta completata la presentazione delle Mozioni si è passati agli interventi più politici dei Consiglieri regionali presenti che hanno aderito all’iniziativa( precisando che l’invito era stato esteso a tutto il Consiglio Regionale ), Vittorio Nola, Patrizia Manzo e Angelo Primiani. Tutti e tre hanno ribadito e rilanciato i temi oggetto delle Mozioni predisposte dalla Rete e manifestato la volontà di sostenerle in sede consiliare. I tre consiglieri hanno, inoltre, discusso di aspetti importanti, che le Istituzioni regionali devono affrontare con celerità, come la mancanza di un regolamento energetico e di un piano paesaggistico che, ad oggi, risulta inesistente. Siamo completamente scoperti sotto l’aspetto della programmazione, alla mercè di avventori di ogni tipo. È pertanto necessaria una programmazione, uno sguardo d’insieme, che dia vita ad una politica di sviluppo e tutela del territorio, affermano quasi all’unisono in conclusione.

L’intervento finale dei lavori è stato affidato a Nicola Frenza, presidente dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità e cofondatore del Movimento “Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare”, che nel suo intervento a sostegno della “Rete” ha messo in guardia dal progetto relativo all’impianto di riciclo di Mafalda sostanzialmente per due aspetti rinvenibili nelle sezioni laterali del progetto:

  1. UN IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE UMIDA CON PRODUZIONE DI BIOGAS (molto probabilmente un biodigestore da installare successivamente);

  2. UN IMPIANTO PER IL TRATTAMENTO DELLA FRAZIONE SECCA NON RICICLABILE (rifiuto indifferenziato o rifiuto secco residuo) PROBABILMENTE DA TRASFORMARE IN ENERGIA TRAMITE INCENERIMENTO O GASSIFICAZIONE!

Non parliamo quindi, dice Frenza, “di metodologie di ‘recupero di materia’ ma di ENERGIA, che sono escluse dall'economia circolare (art. 3 punto 15 bis della direttiva 851/2018/ce).

Altro problema potrebbe essere rappresentato dal ‘digestato’ (il sottoprodotto del processo di digestione anaerobica), una vera e propria iattura se sversato nei campi.

“Il sovradimensionamento dell’impianto in questione lascia intendere chiaramente che lo stesso sarà ‘al servizio’ di altre regioni”, chiarisce Frenza, “Quelle più interessate potrebbero essere: Campania, Lazio, Puglia e persino... l’Emilia e Romagna! Oppure l’impianto potrebbe essere destinato al servizio della Capitale la quale oggi è costretta a fare i conti con la ‘frazione secca non differenziata’ mandata fuori regione per essere... incenerita!”

Sia Frenza, che tutta la Rete lanciano una provocazione alla Regione circa il FOTOVOLTAICO A TERRA ovvero di offrire non 500 Megawatt di produzione ma 1.000 MW, a patto che in ognuno del 136 comuni del Molise tali impianti si realizzino ESCLUSIVAMENTE sui tetti degli edifici pubblici e privati! I risparmi sarebbero enormi e alla fine vincerebbero tutti: Istituzioni, imprese, cittadini!!!

L’incontro si è concluso con l’impegno dei Consiglieri di organizzare, al più presto, un incontro in Regione nel quale discuterne nel merito le mozioni presentate e con la volontà della Rete di richiedere un’audizione sui temi discussi, riunendo diverse commissioni regionali.

L’impegno della Rete non si fermerà fintanto che non saranno deliberati e approvati i regolamenti necessari per garantire la vera svolta “Green” della nostra Regione, in quanto la mancanza di una regolamentazione puntuale, in settori vitali per lo sviluppo locale, come il paesaggio e l'ambiente, farà sì che i nostri territori saranno ancora considerati “terra di nessuno”, preda di facili conquiste e di progettazioni lesive dei territori stessi.

Uff. stampa “Rete delle Associazioni e dei Comitati di tutela ambientale di Campania, Molise e Abruzzo” 

(by nicola)


domenica 27 giugno 2021

#NONBRUCIAMOCILOCCASIONE - L'APPELLO DELL'O.M.L.


CON PREGHIERA DI ADESIONE E MASSIMA DIFFUSIONE 

PRESSO I VOSTRI CONTATTI 

 

L'Osservatorio Molisano sulla Legalità ha bisogno, adesso, della vostra partecipazione per far decollare laCampagna Europea”, denominata #NONBRUCIAMOCILOCCASIONE, della quale è parte attiva in veste di cofondatore del Movimento nazionale “Legge Rifiuti Zero per l’Economia Circolare.”

OBIETTIVO: portare la Commissione Europea e tutti i gruppi del Parlamento Europeo a prendere posizione con un atto che inviti il Governo italiano a rivedere tutto il capitolo della cosiddetta “transizione ecologica.”

Come noto per l’Economia Circolare sono stati previsti stanziamenti per appena 2,1 miliardi di sui 250 totali mentre per il sostegno alle produzioni di energia da biogas, biometano e biomasse i miliardi di sono circa 2! E’ la prova provata che le scelte governative non vanno nella direzione di ridurre drasticamente le emissioni di gas e polveri sottili in atmosfera, non incentivano esclusivamente le vere fonti energetiche rinnovabili, non aumentano la biodiversità e la fertilità dei terreni, non prevedono modelli di mobilità che riducono l’utilizzo di combustibili fossili per il trasporto!

COSA VI CHIEDIAMO DI FARE?

  1. FIRMARE LA PETIZIONE e invitare i vostri contatti social a fare altrettanto: https://www.change.org/p/presidente-del-consiglio-dei-ministri-il-recovery-plan-non-finanzia-l-economia-circolare-ma-il-bio-metano-che-non-ne-fa-parte?recruiter=83490143&recruited_by_id=41443900-81e9-11e3-aa24-0f07397e3d3d&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=petition_dashboard;

  1. guardare il video che vi consentirà di cogliere tutte le contraddizioni presenti nel P.N.R.R.: https://www.youtube.com/watch?v=HzlvFTirOIM&t=1s;

  2. impegnarvi presso il vostro Comune per raccogliere firme. Saremo felici di darvi il necessario supporto logistico ('Camper della Legalità', organizzazione incontri, ecc.);

  3. farci avere i vostri suggerimenti/idee/iniziative da mettere in campo.

Nel ringraziarvi anticipatamente per quanto farete, restiamo a disposizione (338.9352833) per ogni ulteriore informazione.

Il presidente

Nicola Frenza

APPROFONDIMENTI:

https://www.leggerifiutizero.org/non-bruciamoci-loccasione/

(by nicola)

sabato 26 giugno 2021

SIT-IN DI PROTESTA - STOP ALL'INCENERIMENTO NELLE CEMENTERIE ITALIANE DEL RIFIUTO SPECIALE 'CSS' (Combustibile Solido Secondario) - INVITO A PARTECIPARE

 
 
 
I promotori della campagna “Non Bruciamoci l’Occasione” (Movimento Legge Rifiuti Zero per l’economia circolare, ISDE - Associazione Medici per l'Ambiente, GUFI - Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, ACU - Associazione Consumatori Utenti)
INVITANO 
a partecipare al Sit-in di protesta che si svolgerà a Roma in Piazza Montecitorio il mercoledì 30 GIUGNO dalle 15:00 alle 18:00
 
(by nicola)

'IL MOLISE CHE VORREI' - L'intervento del presidente dell'OML

(by nicola)

Res adhuc integra (Essendo la questione non ancora compromessa, o decisa) - Per il Consiglio di Stato l'Impianto di 'compostaggio' di Sassinoro può iniziare a operare

 


Il Consiglio di Stato il 24 u.s. ha accolto l'istanza cautelare della ditta New Vision srl:

P.Q.M.

Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), previa riunione degli appelli n. 4839/2021 e n. 4905/2021, accoglie le istanze cautelari proposte in entrambi i giudizi e, per l'effetto, sospende l'esecutività della sentenza impugnata.

Pertanto l'impianto di compostaggio può aprire e iniziare a operare, in quanto primario è l'interesse pubblico nazionale allo smaltimento dei rifiuti, vera e propria emergenza nella regione Campania

Durante l'udienza i giudici non hanno ritenuto ascoltare le memorie dei legali di parte.

Il legale del Comune si opporrà a tale decisione.

(by nicola)

Video (Zonarossa webtv) - La 'Rete dei Comitati Ambientali' incontra i Consiglieri Comunali e Regionali


Interventi:  https://www.youtube.com/watch?v=5vEqGeB351c

Inizio video dal minuto 12:35

Moderatrice: Antonella D’Antuono

  13:35 Franca Ricci Quaranta: consigliera Comune di Tavenna

  20:20 Davide Iannelli: presidente 'Consulta del Matese' 

  25:50 Matteo Fallica: consigliere Comune di Petacciato

  33:00 Giuliana Ferrara: consigliera Comune di Petacciato

  42:20 Gianluca Monturano: vice presidente Consiglio comunale Montenero di Bisaccia

  49:50 Angelo Finamore: consigliere Comune di Mafalda

  54:35 Fausto Bellucci: sindaco Comune S. Felice

  57:25 Vittorio Nola: consigliere regionale

1:03:15 Patrizia Manzo: consigliera regionale

1:11:35 Angelo Primiani: consigliere regionale

1:25:05 Nicola Frenza: OML-Mov. LRZ per l'Economia Circolare Molise

(by nicola)


Eolico selvaggio a Nuova Cliternia. Il presidente del 'Comitato pe la salvaguardia del territorio molisano' ospite di 'Millibar'

https://www.youtube.com/watch?v=3sjpfr8IJQk

(by nicola)

mercoledì 23 giugno 2021

'IL MOLISE CHE VORREI' - Domani 24 giungo, ore 21:00 DIRETTA su ZonaRossaWebTv

Parchi eolici e fotovoltaici, impianti recupero e messa in riserva di rifiuti, gassificatori, sono solo alcuni degli attacchi che il nostro Molise potrebbe subire a breve! C'è bisogno della mobilitazione di tutti! Vi aspettiamo domani sera alle 21:00. Seguiteci!

Diretta:

https://www.facebook.com/zonarossawebtv

https://www.youtube.com/ZonaRossaWebtv

(by nicola)

 

martedì 22 giugno 2021

Al via la prima causa contro lo Stato italiano - inteso come amministrazione e non come proprietario - per "inazione climatica”

 COMUNICATO STAMPA

Oltre duecento ricorrenti citano in giudizio lo Stato italiano per l"assenza di politiche ambientali efficaci nel contrasto al cambiamento climatico.
La causa legale, promossa nell"ambito della Campagna Giudizio Universale, si inserisce tra i contenziosi climatici promossi dalla società civile in oltre 40 paesi di tutto il mondo.
Per la prima volta la società civile fa causa allo Stato affinché si assuma le sue responsabilità di fronte all"emergenza climatica. Il primo contenzioso climatico della storia d"Italia è stato presentato il 5 giugno alle ore 11:00 presso l"Hotel Nazionale di Montecitorio con un evento riservato ai giornalisti.
La causa è stata avviata di fronte al Tribunale Civile di Roma nei confronti dello Stato, rappresentato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dei 203 ricorrenti della causa fanno parte 24 sono associazioni, 17 minori - rappresentati in giudizio dai genitori - e 162 adulti. L"azione legale è promossa nell"ambito della campagna di sensibilizzazione intitolata evocativamente !Giudizio Universale”, per sottolineare l"urgenza di mettere in campo azioni concrete di contrasto al cambiamento climatico.
Primo ricorrente dell'"azione è l"Associazione A Sud, da anni attiva nel campo della giustizia ambientale e nella difesa dei diritti umani che l"emergenza climatica rischia di compromettere: !Oggi scriviamo la pagina italiana della storia del movimento globale per la giustizia climatica. Dopo decenni di dichiarazioni pubbliche che non hanno dato seguito ad alcuna azione all"altezza delle sfida imposte dall"emergenza ambientale, la via legale è uno strumento formidabile per fare pressione sullo Stato affinché moltiplichi i suoi sforzi nella lotta al cambiamento climatico. Come società civile abbiamo il compito di fare tutto il possibile per scongiurare la catastrofe alle porte, per questo abbiamo deciso di promuovere la prima causa climatica italiana”, dichiara a nome di A Sud Marica Di Pierri, portavoce dell'"associazione e curatrice del libro La causa del secolo, edito da Round Robin editrice in uscita oggi.
I ricorrenti sono stati assistiti da un team legale composto da avvocati e docenti universitari, fondatori della rete di giuristi Legalità per il clima. A patrocinare la causa l"Avv. Luca Saltalamacchia, esperto di tutela dei diritti umani e ambientali e l"Avv. Raffaele Cesari, esperto di Diritto civile dell"ambiente, assieme al Prof. Michele Carducci, dell"Università del Salento, esperto di Diritto climatico: !Questo giudizio si inserisce nel solco dei contenziosi climatici contro gli Stati che si stanno celebrando in tutto il mondo. Nasce dalla incontrovertibile contraddizione che esiste tra le misure di contenimento delle emissioni che lo Stato italiano dovrebbe adottare per contrastare efficacemente il riscaldamento globale e le inadeguate iniziative concretamente poste in essere. Non chiederemo al Giudice alcun risarcimento, ma piuttosto di ordinare allo Stato di abbattere le emissioni di gas serra per portarle ad un livello compatibile con il raggiungimento dei target fissati dall'Accordo di Parigi al fine di tutelare e proteggere i diritti fondamentali dell"uomo”, dichiarano gli avvocati.
Gli obiettivi della causa:
Obiettivo generale dell"iniziativa legale: chiedere al Tribunale di dichiarare che lo Stato italiano è responsabile di inadempienza nel contrasto all'"emergenza climatica e che l"impegno messo in campo è insufficiente a centrare gli obiettivi di contenimento della temperatura definiti dall'"Accordo di Parigi.
Un"insufficienza che ha come effetto la violazione di numerosi diritti fondamentali. Tra le argomentazioni della causa legale spicca, infatti, la relazione tra diritti umani e cambiamenti climatici e la necessità di riconoscere un diritto umano al clima stabile e sicuro.
Le richieste specifiche avanzate dai ricorrenti al giudice sono:
- dichiarare che lo Stato italiano è responsabile di inadempienza nel contrasto all"emergenza climatica;
- condannare lo Stato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 92% entro il 2030 rispetto ai livello 1990, applicando il principio di equità e il principio di responsabilità comuni ma differenziate (Fair Share), ossia tenendo conto delle responsabilità storiche dell"Italia
nelle emissioni di gas serra e delle sue attuali capacità tecnologiche e finanziarie attuali.
Per approfondire i contenuti dell’atto di citazione scarica qui l’Abstract: https://giudiziouniversale.eu/wp-content/uploads/2021/06/Executive-Summary-ATTO-CITAZIONE.pdf
I dati scientifici a sostegno delle richieste:
La percentuale di riduzione delle emissioni è stata calcolata da Climate Analytics, importante organizzazione indipendente per la ricerca sul cambiamento climatico, che ha realizzato uno specifico report per A Sud sulla valutazione dei trend di riduzione delle emissioni nel nostro Paese.
Secondo quanto si legge nel rapporto !seguendo l'attuale scenario delle politiche italiane, ci si attende che le emissioni al 2030 siano del 26% inferiori rispetto ai livelli del 1990. Stando a queste proiezioni del governo, però, l'Italia non riuscirà a raggiungere il suo modesto obiettivo di ottenere una riduzione del 36% entro il 2030 come stimato dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima (PNIEC). [...] Tra i paesi europei che pianificano il passaggio dal carbone al gas, l'Italia ha il più alto consumo di gas pianificato per gli anni 2020.
Sebbene l'Italia stia puntando a una quota del 30% di energia rinnovabile nel consumo finale lordo di energia entro il 2030, non ha attualmente le politiche in atto per raggiungere questo obiettivo.”
Non solo, !ad oggi, l"attuale obiettivo dell'Italia rappresenta un livello di ambizione così basso che, se altri paesi dovessero seguirlo, porterebbe probabilmente a un riscaldamento globale senza precedenti di oltre 3°C entro la fine del secolo”.
Scarica il report di Climate Analytics “Climate Impacts in Italy”
Scarica l’Executive Summary del report di Climate Analytics “Gli obiettivi e le politiche climatiche dell’Italia in relazione all’Accordo di Parigi e alle considerazioni di equità globale”
Le dichiarazioni dei ricorrenti
Luca Mercalli, presidente Società Meteorologica Italiana e ricorrente: "Da decenni lo Stato italiano promette di ridurre il proprio impatto sul clima, di mitigare i rischi, di costruire resilienza verso le conseguenze del riscaldamento globale. Ma alle parole non corrispondono i fatti, sempre insufficienti e sottodimensionati rispetto all'urgenza. E soprattutto, mentre con una mano promette transizioni verdi con l'altra continua a sostenere le pratiche più perniciose per l'ambiente. Per questo faccio causa al mio Stato”.
Filippo Sotgiu, portavoce di Fridays for Future Italia e ricorrente: !Dopo due anni di proteste, con la politica che continua a rifiutarsi di agire in modo adeguato contro la crisi climatica, siamo certi che sia necessario agire su tutti i livelli - compreso quello giudiziario - per mettere il governo italiano di fronte alle proprie responsabilità. Se la politica si rifiuta di proteggere il nostro diritto a un futuro vivibile, sarà la legge, attraverso la causa di Giudizio Universale, a obbligarla finalmente ad agire”.
Dennis van Berkel - avvocato Fondazione Urgenda, Direttore del Climate Litigation Network: "Questa causa ha il potenziale di cambiare le politiche climatiche dell'"Italia per i prossimi decenni. Questa causa ci dà la speranza che non dovremo subire le conseguenze dell'"emergenza climatica, ma che azioni concrete possono essere effettivamente intraprese”.
Dott. Agostino Di Ciaula, presidente Comitato scientifico ISDE Italia:"Le conseguenze sanitarie delle variazioni climatiche hanno aspetti differenti in diverse aree geografiche ma coinvolgono tutti, indipendentemente dalla collocazione e dal livello economico o socio-culturale. Risultato finale è un progressivo incremento della vulnerabilità individuale e una progressiva riduzione delle capacità di resilienza, con le fasce più fragili della popolazione che pagano prima e più di altri costi elevatissimi. Per questo siamo tra i promo-
tori della prima causa legale contro lo Stato italiano. La salute, come abbiamo più volte ripetuto durante la pandemia da COVID-19, deve essere la priorità politica per chi ci governa” Silvia Ferrante, educatrice ambientale e ricorrente: "Come genitore di un bambino di 11
anni che ha paura di un temporale per gli effetti disastrosi che può avere, lo sosteniamo nel fare causa allo Stato, perché è tempo di agire e di affrontare seriamente la situazione. Basta perdere tempo in parole e intenti ogni volta traditi! È tempo di prendere decisioni coraggiose e con un unico obiettivo: il rispetto di ogni singola parte del nostro pianeta: aria, acqua, suolo, piante e animali, compreso l'essere umano. Per il futuro dei nostri figli e per preservare la vita su questo mondo”.

Per info e contatti:
Ufficio Stampa A Sud /
Campagna Giudizio Universale
Madi Ferrucci
comunicazione@asud.net
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(by nicola) 

domenica 20 giugno 2021

INQUINAMENTO A BOIANO. AREA MATESE CHIEDE UN INCONTRO AL PREFETTO


La situazione che persiste nella zona di Bojano e comuni limitrofi è ormai fuori controllo, anche perché le istituzioni preposte a risolvere questi veri e propri disastri ambientali non danno segni di vita. Per quel che riguarda Area Matese abbiamo preso atto che c'è una precisa volontà che tende ad escludere assolutamente interlocuzioni pubbliche del nostro Movimento con le Istituzioni, specialmente per evitare che le tante denunce pubblicate negli ultimi anni divengano oggetto di dibattiti che coinvolgano "formalmente" il livello pubblico-decisionale determinandone il dovere di esprimersi in merito. Per cui si vuole che tutto resti fermo a livello dei social, e cioè in un ambito privato in cui si afferma tutto e il contrario di tutto. Ci sono precise responsabilità in merito alla situazione in cui hanno fatto precipitare Bojano, ormai fuori da qualsiasi piano serio di supporto pubblico alla ripresa di una economia locale azzerata da interessi che non sono stati mai indagati come si deve e secondo ragionevolezza giuridica. Ma occorre andare avanti perché l'arbitrio e il malaffare spariscano per sempre dalla nostra Città. Noi, intanto, continueremo a denunciare questo sistema che costringe la nostra Comunità a non rivendicare i diritti che ci sono stati sottratti, grazie anche al silenzio delle Autorità locali. Perché è anche ora di dire pane al pane e vino al vino, specialmente a futura memoria per le generazioni che verranno, perché sappiano che non tutti abbiamo piegato la testa restando in silenzio davanti ai predoni.
 
FONTE: Area Matese 

(by nicola)

sabato 19 giugno 2021

VENAFRO - "Chi inquina paga?"

 

 

IL MINISTRO CINGOLANI E L'ISPRA SCOPRONO L'ACQUA CALDA A VENAFRO.

 
Spesso ci dicono: "Voi ambientalisti non siete mai contenti", ma in realtà sono i Ministri ad essere quasi sempre incompetenti in punto di interesse pubblico.
1) In effetti non è che ci voleva una "analisi emissiva dell'area" per poter affermare che il PM10 nella zona del venafrano è collegato ANCHE agli impianti industriali presenti nella zona. Sono decenni che la connessione tra incenerimento di rifiuti e polveri killer è ben nota, e il mondo scientifico ne ha studiato quasi tutti gli aspetti di rischio e danno attuale conclamato per le popolazioni esposte, specialmente quando i monitoraggi non sono effettuati in conformità alle norme di legge. Peraltro il Ministro pare ignorare che l'analisi degli "...andamenti delle concentrazioni negli ultimi anni, anche con metodi statistici, al fine di valutare il trend di variazione dei livelli degli inquinanti nell'aria", NON E' POSSIBILE PER LA ZONA VENAFRANA.
Non bisogna dimenticare, infatti, e di questo il Ministro doveva essere informato almeno nell'interrogazione, che il PM2,5, a Venafro, è monitorato solo dal luglio/agosto del 2018.
2) Al Ministro, evidentemente, sfugge anche la Direttiva 2004/35/C sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale. Ve la ricordate? E' quella del "Chi inquina paga", una grande vittoria dell'ambientalismo. Infatti, perchè i contribuenti debbono pagare i costi per le "... misure di intervento sull'area per il miglioramento della qualità dell'aria..."? Insomma, soggetti privati guadagnano milioni di euro con l'incenerimento di rifiuti e noi dobbiamo pagare le spese per contenerne le conseguenze? Peraltro parliamo di una situazione determinatasi anche grazie agli insufficienti monitoraggi della Regione Molise, già diffidata specificamente dal Ministro dell'Ambiente nell'anno 2012, e grazie anche all'assenza di provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria che ben poteva imporre l'uso di combustibili alternativi, e meglio controllabili, per diminuire significativamente l'esposizione a rischio di una massa indeterminata di popolazione.
Non bisogna dimenticare, infatti, che l'emergenza ambientale di Venafro si estende anche alla pianura di Bojano e a quella di Isernia.
3) In sostanza, dopo anni, a Venafro si è ancora in alto mare per la risoluzione della grave situazione alla quale sono esposti i cittadini, e che non può risolversi senza mettere in conto il divieto dell'uso di rifiuti nei cicli produttivi della fabbriche interessate. Diversamente si perde solo tempo.
Oltre all'articolo di Primopiano Molise postiamo la risposta del Ministro Cingolani all'interrogazione parlamentare dell'On. Testamento, così potrete verificare personalmente che i toni trionfalistici non hanno alcuna ragion d'essere.
 
Fonte: Area Matese
 
(by nicola)

 

 

5 torri eoliche alte 200 m e 500 ettari a fotovoltaico? NO GRAZIE! VIDEO DELL'INCONTRO PUBBLICO (17 giugno 2021, Nuova Cliternia)

Interventi:

   3:20   Don Nicola Pietrantonio;

   9:23   Vescovo di Termoli-Larino 

  13:20   Sindaco di Campomarino

  19:05   Sindaco di Portocannone

  23:00   Sindaco di S. Martino in Pensilis

  27:50   Sindaco di Ururi

  30:04   Delegato Confederale Coldiretti Molise

  33:25   Direttore CIA Molise

  40:40   Rocco Cirino - OML

  47:07   Sottosegretario Presidenza Giunta regionale

  53:00   Consigliere regionale Vittorio Nola

  55:00   Consigliere regionale Vittorino Facciolla

1:10.00   Consigliera regionale Patrizia Manzo

1:16:45   Consigliere regionale Micaela Fanelli

1:23:30   Consigliere regionale Angelo Primiani

1:28:00   Consigliere regionale Valerio Fontana

1:36:20   Sindaco di Campomarino

Fonte: Zona Rossa Webvt - https://www.youtube.com/watch?v=CvtCLLb8-gY

Le rinnovabili in Molise - ARPA: https://www.isprambiente.gov.it/files/eventi/arpamolise-workshop-ispra-20-4-2011.pdf

(by nicola)