giovedì 28 febbraio 2019

Riceviamo dal 'Past President' dell'OML Eliseo Trombetta.


https://www.youtube.com/watch?v=UsGmqXp-8S0&feature=youtu.be

(by Nicola)

Presa diretta: NORD TERRA DEI FUOCHI. Intervista al presidente del Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare



 COMUNICATO STAMPA

Sabato 2 marzo, ore 21:45, RAI3 Presadiretta, Riccardo Iacona conduce 'NORD TERRA DEI FUOCHI.'
Dopo le interviste sui roghi di impianti e sull'incendio del TMB Salario sarà intervistato Massimo Piras, Presidente del 'Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare'. Movimento che annovera tra i confondatori l'Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML).
L'intervista è centrata sul lavoro svolto dal 'Movimento' negli ultimi tre anni. Nello specifico:
1) sintesi sulla campagna "Cambiamo l'Aria" del 2017 sul tema dell'inquinamento olfattivo / tassazione inceneritori / ricalcolo contributo riciclo CAC, di cui il tema "puzza" si collega alla battaglia del TMB Salario per dare una concreta prospettiva nell'introdurre una NORMATIVA NAZIONALE oggi inesistente e che non consente di chiudere nessun impianto puzzolente;
2) descrizione della catastrofe rifiuti ROMANA con il lancio della campagna DeLiberiamoRoma del 2019, su cui siamo ora impegnati a livello romano e METROPOLITANO, per dare una alternativa al disastro in atto;
3) sintesi della campagna "SbloccaItaliagameover" del 2018 sul ricorso contro l'articolo 35 sul Piano nazionale di INCENERITORI del governo Renzi alla corte di giustizia europea di Lussemburgo, di cui a breve avremo l'esito, ed il cui Decreto attuativo del 2016 è tuttora VIGENTE nonostante l'insediamento del nuovo governo con il ministro Costa!!!!
Quanti interessati a far parte del Movimento possono scrivere a: segreteria@osservatoriolegalita.it 

(by Nicola)

'Le infiltrazioni mafiose in Molise' - 1


'Le infiltrazioni mafiose in Molise'  
 http://site-752441.mozfiles.com/files/752441/LE_INFILTRAZIONI_DELLA_CRIMINALITA_ORGANIZZATA_NEL_MOLISE__2___1_.pdf

(by Nicola)

UN 2019 VITTORIOSO con la Campagna nazionale #SBLOCCAITALIAGAMEOVER


AZZERARE LA LOGICA DEL DECRETO SBLOCCA ITALIA, convertito prima in Legge 133/2014 e poi nella Legge 164/2014, che VA NEL VERSO OPPOSTO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, senza alcuna visione di "prospettiva sostenibile" che IMPONE CON L'ART. 35 UN PIANO NAZIONALE DI INCENERIMENTO definito come "strategico e preminente" rispetto al riutilizzo ed al riciclaggio a freddo dei rifiuti urbani.
IL NOSTRO RICORSO nel 2016 ha prodotto l'emissione dell'ORDINANZA del TAR LAZIO del 24 aprile 2018 che HA RINVIATO IL GIUDIZIO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA su ben TRE DIVERSI QUESITI, riconoscendo nel dispositivo la presenza di FORTI ELEMENTI DI INCOERENZA TRA L'ART. 35 dello SBLOCCA ITALIA e le DUE DIRETTIVE EUROPEE sulla corretta gestione dei RIFIUTI e sulla mancata VALUTAZIONE IMPATTO STRATEGICO.

TUTTO CIO' SENZA VALUTARE I DANNI ALLA SALUTE ed ALL'AMBIENTE DOVUTI AD ULTERIORI TRE MILIONI DI TONNELLATE ANNUE DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA, con ULTERIORE EMISSIONE di POLVERI ULTRA SOTTILI che trasportano DIOSSINE - FURANI - PCB - METALLI PESANTI, composti TOSSICI con effetti CANCEROGENI E MUTAGENI ACCERTATI.

AUGURI DI CUORE DI SERENE FESTIVITA' A QUELLI CHE VORRANNO AIUTARCI A SCRIVERE UN NUOVO FUTURO PER L'ITALIA E L'EUROPA NEL 2019

(by Nicola)

martedì 26 febbraio 2019

La cultura come asset strategico per la coesione sociale e lo sviluppo dei territori

(by Nicola)

5G


https://webtv.camera.it/evento/13849

In merito all'indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5g ed alla gestione dei big data, la Commissione Trasporti ha svolto le seguenti audizioni:

Ore 10.00 rappresentanti Associazione medici per l’ambiente - Isde Italia onlus, Centro radioelettrico sperimentale G. Marconi (Cresm), Istituto Ramazzini cooperativa sociale onlus;

Ore 11.00 rappresentanti Centro Interuniversitario di ricerca sulle interazioni fra campi elettromagnetici e biosistemi (Icemb), Legambiente, Società impianti elettrici e telecomunicazioni - Simetel Spa;

Ore 12.00 rappresentanti  Istituto superiore di sanità;

Ore 12.45  rappresentanti  Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
 
(by Maurizio)

(Rifiuti) Zero e porto zero


Novembre, celebrazione dei defunti. 
L'undicesimo mese dell'anno è stato scelto dagli amici del 'Movimento Legge rifiuti zero per l'Economica Circolare' Molise per inviare - a mezzo pec (posta elettronica certificata) - una richiesta finalizzata a sostenere la Campagna nazionale 'SBLOCCAITALIAGAMEOVER' e a sensibilizzare i molisani (gratuitamente) sul tema dell'Economia Circolare:
1- a tutti i sindaci;
2- ai vertici delle due Province e della Regione.
A distanza di 3 mesi ci segnalano di non aver ricevuto nessuna risposta dai soggetti di cui ai punti precedenti!
Capito che ai nostri amministratori di ambiente frega poco o nulla, a questo punto l'unica domanda seria che possiamo pórci (porre a noi stessi) è la seguente: per quale motivo dobbiamo contribuire a pagare 5560,00 euro/anno per garantire a 'lor signori' di disporre del servizio pec?

P.S.
Il 'Movimento' ringrazia tutti i cittadini e le Associazioni che dal Molise hanno contribuito 'concretamente' a raggiungere l'obiettivo che la Campagna 'SBLOCCAITALIAGAMEOVER'si era prefisso.

(by Nicola)

lunedì 25 febbraio 2019

Manutenzione, questa sconoscuita


Riceviamo e pubblichiamo

Sulla vicenda dell’esondazione del Carpino nella zona industriale di Pettoranello, il PCL MOLISE ha contestato la gravissima mala gestio politica condotta dal sindaco di Pettoranello, il quale si è reiteratamente ed incredibilmente rifiutato di aderire alla proposta di realizzare un piccolo lavoretto tampone di somma urgenza, per riparare i pochi metri di argine eroso, di esclusiva competenza comunale ex art.50 TUEL, che, ancorché non risolutivo, avrebbe evitato nella contingenza le esondazioni successive a quella di febbraio e sino all’ultima di fine anno, con i tanti noti danni conseguenti alle attività economiche e al territorio.
A riprova della esattezza della nostra proposta si ricorda che i cittadini, dopo aver protestato per l’inerzia del sindaco, hanno chiamato una Ditta che con un escavatore ed un migliaio di euro, in mezza giornata, ha riparato il piccolo argine di 5-8 metri, come da foto allegata; mentre il sindaco continuava a scrivere inutili lettere al genio Militare, Ministero, Regione (mancavano solo l’ONU, la Troika e il FMI) per un piccolo argine da riparare !
Sennonché, la locale redazione di “Primo Piano” /Teleregione, unica ad aver censurato sistematicamente ogni informazione di opposizione al sindaco sul tema, compresa quella che i cittadini avevano già privatamente risolto il problema dell’urgenza, divulgò l’infondata e fuorviante notizia del 6 febbraio u.s., secondo cui quei piccoli lavori di somma urgenza (da noi proposti e già realizzati dai cittadini) “non erano di competenza del Comune ”; una bizzarra teoria che ignora le elementari disposizioni dell’art.50 del Tuel e quant’ altro, divulgata dal quel giornale col chiaro intento di parte di contrastare il PCL Molise a sostenere l’indifendibile condotta politica del sindaco.
Non solo: continuando a censurare indebitamente la notizia che i cittadini avevano già risolto il problema dell’emergenza come sopra, quel giornale lasciava intendere in modo fuorviante che “finalmente” tale “lavori tampone” si sarebbero “sbloccati” tra Genio Militare, Prefetto, e Regione con un “progetto” da appaltare, di cui in spregio alla elementare trasparenza non si è detto né in cosa consiste, né il costo.
Ma di che parla la redazione di Primo Piano? Perché tace le altre “controinformazioni” ?
I “lavori tampone” che doveva effettuare subito il Comune di Pettoranello, come dimostrato, sono stati già eseguiti dai cittadini che protestavano contro l’inerzia suddetta del sindaco! Dunque a cosa serve tale progetto? E’ l’ennesimo appalto inutile, e perché ?
Lasciamo all’intelligenza dei lettori la risposta.
L’intervento delle strutture regionali e dei Beni ambientali che noi stiamo sollecitando e va sollecitato, non riguarda i piccoli lavori suddetti già di competenza del Comune quale autorità locale di Protezione Civile, e che sono stati già eseguiti dai cittadini vista l’inerzia del sindaco, bensì un intervento più complesso generale di pulitura costante del letto del fiume, cosa di cui nessuno parla !
E chiediamo di sapere quanto costa tale appalto su lavori tampone, atteso che lavori tampone non servono più essendo già stati realizzati dai cittadini.
Ci opponiamo anche al fatto che i danni li debba pagare la collettività (cioè i lavoratori che pagano le tasse) come proposto dal sindaco: sia per i danni sinora causati dalle esondazioni (evitabili nel contingibile con il piccolo lavoretto comunale suddetto se fosse stato fatto all’epoca), sia per questo eventuale progetto per quanto sopra inutile, chiederemo anche di accertare ipotetici danni erariali alla Corte dei Conti, a carico di chi ne sarà ritenuto eventualmente responsabile, ferma restando la nostra ferma critica verso le responsabilità politiche del sindaco sulla sua mala gestio.
Infine: chiediamo un altro intervento urgente di ordinaria manutenzione anche del canale affluente che insiste sull’area industriale di Pettoranello, il cui letto come si vede dalla foto è privo della ordinaria manutenzione anch’essa di esclusiva competenza comunale, tanto più che essa ogni anno veniva effettuata con puntualità dall’ufficio tecnico manutentivo comunale, ufficio incredibilmente “sospeso” sine die dal suddetto sindaco con atto da noi già contestato come ingiusto e inopportuno sotto il profilo politico, sociale e sindacale, ma anche con deduzioni di illiceità la cui fondatezza è ovviamente al vaglio della magistratura.
 
24/02/2019 PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - SEZIONE MOLISE

(by Nicola) 

Possibili soluzioni al problema:

 

domenica 24 febbraio 2019

Ieri a Roma

(by Nicola)

LE MAFIE INSOSPETTABILI - GIOVEDI' 28 FEBBRAIO 2019 - ore 20.45 - SALA DEL TRICOLORE A REGGIO EMILIA


Incontro pubblico con i magistrati antimafia Nino Di Matteo e Francesco Del Bene (sono stati Pubblici Ministeri del processo sulla trattativa Stato-mafia e attualmente sono magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, parleranno anche delle mafie in Emilia), presso la Sala del Tricolore a Reggio Emilia (piazza Prampolini 1), sede del Consiglio Comunale.

(by Nicola)

sabato 23 febbraio 2019

Storia Luoghi Immagini

(by Nicola)

Stati generali della gestione dal basso del patrimonio culturale - Oggi a Firenze


Un appuntamento, nato per iniziativa del prof. Giuliano Volpe, che vuole far emergere un fenomeno presente nel nostro Paese, ma scarsamente conosciuto e valorizzato: quello delle numerose realtà della società civile che si prendono cura, gestendolo, dell’enorme patrimonio culturale diffuso e spesso condannato al degrado e alla marginalità.
Si tratta di grandi e piccole fondazioni, associazioni e piccole società e cooperative, singoli professionisti che operano in silenzio tra mille difficoltà, energie vive che attraverso la gestione del nostro patrimonio in un’ottica di servizio pubblico fanno rinascere territori e comunità, anche in chiave economica e occupazionale, oltre che culturale e sociale.
L’incontro di Firenze vuole essere, dunque, un’occasione per dare voce a queste esperienze sommerse, che le istituzioni pubbliche, abbandonando definitivamente la tradizionale concezione ‘proprietaria’ del patrimonio, dovrebbero favorire indirizzandole, coordinandole, monitorandole. Sarebbe un importante passo avanti nelle politiche culturali che aprirebbe le porte alla possibilità di recuperare pezzi di patrimonio culturale e restituirlo a nuova vita; garantirne la pubblica fruizione; fornire servizi per le comunità locali; costituire luoghi di produzione culturale.
Fonte: Federculture

(by Nicola)

martedì 19 febbraio 2019

A Lamezia Terme la IX edizione del festival di idee e giornalismo sulla lotta alla criminalità

Per quanti si occupano di mafie o ne scrivono, l'appuntamento è a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno. 
Quest'anno si potrà partecipare e essere protagonisti suggerendo idee: http://www.tramefestival.it/trame/idee-per-trame/

(by Nicola)

Progettazione integrata a base culturale (e strategia turistica): la 'Lectio Magistralis' di Claudio Bocci - 1 - Esclusiva OML

(by Nicola)

L'Arte del vedere




COMUNICATO STAMPA

L’Associazione “Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia” - presenta l’incontro con Rino Giardiello, fotografo professionista, Sigma Ambassador e direttore della famosa rivista fotograficaNadir Magazine . Tema della lezione sarà “L’arte del vedere“.
Tutti vediamo, quindi la cosa più facile del mondo dovrebbe essere quella di realizzare foto molto belle ed interessanti senza alcuna difficoltà a parte, eventualmente, quelle di origine tecnica.
Purtroppo non è esattamente così perché, quello che vediamo, viene analizzato ed elaborato dal cervello, eliminando elementi di disturbo e facendoci concentrare sul soggetto della nostra foto. E non finisce qui. Il cervello riesce a compensare, entro certi limiti, sia le luminosità più elevate che il buio, il movimento e aggiunge i volumi e gli spessori grazie alla visione tridimensionale. Tutto questo non viene riportato facilmente in foto e, a parte che la presenza di elementi estranei può distrarre dal soggetto principale, basta spostare di poco il proprio punto di ripresa per avere foto del tutto diverse che, a parte essere belle o brutte, giuste o sbagliate, raccontano storie diverse.
Lo scopo di questa lezione è “L’arte del vedere”, cioè vedere la realtà nel modo giusto per poter poi riportare la propria visione nello spazio limitato e bidimensionale di una foto e trasmetterla agli osservatori.
La fotografia non è puro realismo, ma è ciò che vediamo filtrato dalla nostra sensibilità: fotografare è un “atto mentale” che non si esaurisce nella pochezza dello scatto e nella brutale selezione spaziale dell’inquadratura. E’ necessario, come dice Luigi Ghirri, “attivare lo sguardo e cominciare a scoprire nella realtà cose che prima non si vedevano, anche dando agli oggetti, agli elementi della realtà un altro significato. Attivare un campo di attenzione diverso“.
Con grande semplicità, pochi tecnicismi e tanti esempi pratici, questo è lo scopo della lezione: imparare a vedere nel modo giusto e quindi fotografare meglio al di là dell’attrezzatura e della preparazione tecnica. La lezione teorica verrà immediatamente messa in pratica sul campo con qualsiasi strumento posseduto dai partecipanti, anche il semplice smartphone, ed i risultati verranno analizzati e commentati.

(by Nicola)

Analizza scientificamente le elezioni del 4 marzo 2018 - Isernia, 22 febbraio, ore 17:30



L’Associazione Itanes (Italian National Election Studies) promuove un programma di ricerche sul comportamento elettorale, le cui origini risalgono ai primi anni novanta, quando la Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo, nell’ambito di un progetto dedicato allo studio del mutamento del sistema politico italiano, condusse due indagini post-elettorali (1990 e 1992). Alle elezioni del 1994 al Programma di ricerca dell’Istituto Cattaneo si aggiunsero ricercatori di diverse università che nel dicembre 2007 hanno formato l’Associazione Itanes.
Nel corso degli ultimi quindici anni Itanes ha svolto ampie inchieste campionarie in occasione delle elezioni parlamentari, finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca e da diversi atenei. Inoltre, sono stati reperiti, riordinati e resi pubblici i dati di precedenti inchieste campionarie, risalenti fino agli anni sessanta, al fine di costruire una documentazione storica dei comportamenti elettorali degli italiani. Le ricerche Itanes intendono dialogare con la comunità scientifica che si occupa di studi elettorali mettendo a disposizione i dati raccolti per ogni studioso che ne faccia richiesta. I lavori di Itanes sono stati regolarmente pubblicati dalla Società editrice Il Mulino.

(by Nicola)

lunedì 18 febbraio 2019

CIAK SI MANGIA!



COMUNICATO STAMPA
Giovedi’ 21 Febbraio, ore 18:30, Sala Alphaville a Campobasso. L’evento Karibu Integramondo del gruppo Awa, la cooperativa Assel con l’associazione Malatesta. In mattinata il Laboratorio di Cucina maliana.
Tiga-tegue, tò, cous- cous o riz gras? Quale sarà la ricetta scelta per “conoscere il Mali? Una formula innovativa, quella dell’integrazione proposta dall’Area Eventi del Gruppo Awa (ASSeL, WAC e AGORA') presieduta da Raffaele D’Elia, con gli S.P.R.A.R. Karibu e Integramondo, che prosegue la rassegna cinematografica NO BORDERS MOVIE, la cooperativa sociale Assel in collaborazione con l’attiva Associazione Malatesta e il ristorante Villa de Conti, per un appuntamento da non perdere con il Mali, giovedì 21 febbraio, presso la Sala Alphaville, in via Muricchio 1, a Campobasso, con la visione di un bellissimo film candidato all’Oscar come miglior film straniero in lingua diversa dall’inglese.
L’evento “CIAK SI MANGIA!” vuole essere un momento di riflessione e dibattito libero, centrato questa volta sul Mali, Paese che continua ad essere in guerra da molti anni. Il titolo della manifestazione ci porta dritti all’obiettivo, che è quello di collegare persone, idee e momenti: la visione del film, il confronto, la convivialità, la conoscenza reciproca e il Laboratorio di Cucina che si terrà lo stesso giorno, alle 9:00, presso il Ristorante Villa dei Conti in contrada Macchie n. 83 a Campobasso. La cucina di Villa dei Conti si trasformerà nella cucina di Cissé, Balla, Karim e Mamadou, ragazzi maliani, con Richmond e altri beneficiari dei progetti SPRAR Karibu e Integramondo, i quali collaboreranno alla preparazione di un piatto tipico del loro Paese, che verrà servito alle 21:00 presso la sede dell’Associazione Malatesta.
MALI, capitale: Bamako. 9 regioni, 12.716.000 abitanti. Lingua: francese (ufficiale), arabo, mande e camitiche (berberi). TIMBUKTU, Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, proposta come una delle sette meraviglie moderne. Musica, risate, sigarette e persino il calcio, sono stati vietati, mentre le donne sono costrette al velo e gli uomini non possono tagliare la barba. Un tempo, si nominava Timbuktu per indicare un posto lontanissimo ed esotico, l’El Dorato africano di cui si favoleggiava da secoli. Oggi del Mali si parla in altri termini. La violenza, una crescente popolazione giovanile, mancanza di posti di lavoro, stanno provocando un aumento della migrazione e del traffico di esseri umani. L’analfabetismo supera il 65% del totale della popolazione in un Paese dove il tasso medio di fertilità è di 6 figli per donna, la mortalità infantile è altissima e la speranza media di vita è di 60 anni. La maggior parte della popolazione vive sotto la soglia nazionale di povertà, ma paradossalmente, il Mali è ricco di risorse naturali, giacimenti di bauxite, ferro, stagno e rame non ancora sfruttati. La guerra ha peggiorato le condizioni di vita.
La visione del film è un modo per far conoscere la vita del paese che viene bruscamente disturbata dall’arrivo dei jihādisti, i quali impongono le loro leggi. Matrimoni forzati, stupri, persecuzioni e tribunali che emanano sentenze ingiuste, basate su una visione settaria dell’Islam. Malgrado la ferocia della repressione, la popolazione resiste coraggiosamente.
Dopo la visione del film ci sarà un momento di discussione, confronto e riflessione sulle emozioni che saranno scaturite dalla visione.
Cosa accadrà dopo? Tiga-Tegue, Tò, Cous-Cous o Riz Gras? Quale sarà il piatto tipico del Mali che verrà degustato e servito con thé alla menta?
La cucina del Mali è senza dubbio influenzata da quella senegalese a da quella del nord Africa. Prevalentemente si mangia cous-cous, accompagnato da carne di pollo e pesce pescato dal fiume Niger. Molti i piatti a base di miglio, riso e cereali, con i quali ad esempio di fa il Tò, che è uno sformato simile alla polenta, cui si unisce il secondo e salse a piacere. Insomma una cucina ricca e gustosa che avremo modo di conoscere grazie a No Borders Movie.
(by Nicola)


U. Diciotti, u 27 e u 95



Costituzione, art.27: “La responsabilità penale è personale”;
Costituzione, art. 95: “i Ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei Ministri” e “individualmente degli atti dei loro dicasteri”

(by Nicola)

sabato 16 febbraio 2019

Lettera aperta degli Psicoanalisti Europei Per i Rifugiati al presidente della Repubblica


Noi tutti, firmatari di questa lettera, siamo psicoanalisti appartenenti alla storica Società Psicoanalitica Italiana (SPI), componente dell’International Psychoanalytical Association (IPA), della quale fanno parte società psicoanalitiche di tutto il mondo. Molti di noi fanno parte di un gruppo denominato PER (Psicoanalisti Europei Per i Rifugiati), con il quale la SPI ha inteso raccogliere le esperienze di molti psicoanalisti che già da anni operano su tutto il territorio nazionale nel settore della migrazione. Del Gruppo PER inoltre, fanno parte anche psicoanalisti che appartengono al gruppo denominato Geografie della Psicoanalisi che ha per scopo l’indagine e i contatti della psicoanalisi con altre culture.
Grazie allo specifico sapere psicoanalitico, in grado di cogliere la complessità del lavoro con i migranti e con l’intero fenomeno che sappiamo essere attivatore di grande sofferenza psichica, è stato possibile fornire, lavorando in strutture d’accoglienza o comunque in contatto con i migranti,  un contributo clinico scientifico in favore dei migranti e degli stessi operatori delle varie associazioni che, essendo in diretto contatto con i migranti, si fanno carico quotidianamente della sofferenza psichica di cui essi sono portatori silenti.
È proprio quest’esperienza quotidiana di contatto con il disagio psichico profondo e con la sofferenza legata a traumi, sradicamento e lutto migratorio che ci spinge a scrivere e ad assumere una posizione critica, ritenendo che non si possa tacere sulle complesse e gravi condizioni in cui versano i migranti in Italia.
La situazione, da tempo critica, si è drammaticamente aggravata dopo il varo e l’approvazione del “Decreto Sicurezza” che, contrariamente al termine “sicurezza”, sta già rendendo la condizione dei migranti e, consequenzialmente quella italiana, sempre più “insicura”. Concordiamo con quanto Lei afferma: “la vera sicurezza si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”.
Ed è proprio a partire da questa Sua dichiarazione che pensiamo di poter affermare che la convivenza non è un dato, ma una paziente tessitura da costruire nel quotidiano, sfidando paure e diffidenze reciproche inevitabili. L’accoglienza e la convivenza possono essere prove difficili quanto l’esilio ed è per questo che vanno sostenute attraverso politiche e azioni sociali capaci di dare ascolto anche al disagio della popolazione residente, evitando che si radicalizzi quel cieco rifiuto che si sta attivando.
E’ grave chiudere gli SPRAR, in quanto sistemi di “accoglienza integrata”, che fino ad oggi non si sono occupati solo del sostegno fisico delle persone immigrate, ma hanno anche promosso percorsi di informazione, assistenza e orientamento, necessari a favorire un loro dignitoso inserimento socio-economico. Precludere queste opportunità non vuol dire solo annullare drasticamente gli SPRAR, ma cancellare ogni possibilità di dare dignità alle persone sostenendo il loro legittimo diritto di aspirare ad una vita migliore e alla salute che, come sancito dall’OMS, “…è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non solo l’assenza di malattia o infermità”.
La nuova legge, di fatto, rende impossibile l’integrazione dei migranti in Italia, esponendoli ancora una volta al rischio di umiliazioni e sofferenze psichiche profonde e disumane. Non riconoscere più il permesso di soggiorno per motivi umanitari è disumano!
Gestire il fenomeno migratorio come una pura questione di ordine pubblico è segno di pericolosa miopia. Noi pensiamo che sia urgente ripensare completamente anche le politiche migratorie, riaprendo, ad esempio, i canali regolari della migrazione da lavoro, come opportunità per avvalersi dell’apporto di energie nuove che sempre le migrazioni riuscite hanno rappresentato e che sono alla base di ogni autentico processo di integrazione.
Quelli di noi che operano a Bologna, Genova, Milano, Roma, Trieste, Gorizia, Venezia, Caserta hanno visto, dopo l’approvazione della legge, da un giorno all’altro, centinaia di migranti lasciati in strada senza protezione. Diventati fantasmi, privati di tutto, uomini e donne che restano esposti al pericoloso circuito vizioso alimentato dalla condizione di bisogno estremo, vulnerabili e inermi, assoggettabili a contesti delinquenziali che possono spingerli/costringerli verso comportamenti anti sociali.
Tragicamente inoltre sono aumentati percentualmente i morti in mare per la restrizione quasi totale della possibilità di operare salvataggi da parte delle navi di soccorso. Chi soccorre in mare può, paradossalmente rispetto alle leggi di mare, essere soggetto a processo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina! Per non dire di ciò che accade nei percorsi di terra e nell’attraversamento dei deserti.
Quanto poi ai rimpatri, essi, di fatto, sono semplicemente impossibili in assenza di accordi sicuri con le Nazioni di partenza. In questo contesto, è molto grave che l’Italia non abbia partecipato al Global Compact for Migration dell’ONU, accordo globale sull’accoglienza dei migranti approvato con il voto favorevole di 152 Paesi.
E’ doveroso chiedersi da dove nasca questa ossessione per il migrante da parte dei nostri governanti, che generano e alimentano paure sociali, dal momento che gli sbarchi sono passati da circa 120.00 nel 2017 a 23.000 circa nel 2018.
Siamo consapevoli che le paure possono accecare al punto da distorcere la percezione non solo dell’altro ma persino della propria stessa umanità. La disumanità è un rischio costante per l’umano in cui si può scivolare quasi inavvertitamente spostando sempre un po’ più in là l’asticella di ciò che è tollerabile. E’ questa la ragione per cui è ancora più necessario riuscire ad ascoltare anche quello che si cela sotto la paura, per trasformarla in possibilità di contatto con se stesso e con l’altro. Attraverso il nostro lavoro di psicoanalisti siamo vicini alle complesse realtà umane e sentiamo urgente lavorare e riflettere, anche al difuori del nostro ambito, sulla possibilità di elaborare il “male” per prevenire il rischio che il “male” possa essere agito.
E’ necessario operare affinché l’inconsapevole distruttività, cui tutti siamo esposti, possa trasformarsi in conoscenza e comprensione generatrice di consapevole tensione verso il diverso, l’ignoto, l’altro.
Non possiamo accettare il razzismo crescente che sfocia in atti di cui una nazione civile dovrebbe vergognarsi. E’ in atto un diffuso, impressionante processo di disumanizzazione. Noi analisti siamo sempre attenti quando vediamo negli individui, nei piccoli e nei grandi gruppi, fenomeni più o meno striscianti o palesi di razzismo e di disumanizzazione. Siamo sensibili per formazione professionale e cerchiamo di tenere a mente l’insegnamento della storia, anche perché nel periodo delle leggi razziali, la psicoanalisi fu vietata e molti colleghi di allora, perché ebrei, furono costretti a emigrare.
Operando nel settore, non finiamo mai di stupirci di quanto dolore possa essere inflitto a un essere umano, anche senza volerlo, anche solo girando la testa dall’altra parte.
Conosciamo le gravi conseguenze psichiche di tutto ciò che sta succedendo, sia in coloro che si sentono rifiutati ed emarginati, sia nei figli che avranno, sia in coloro che si trovano a dover operare in modo disumano e che rischiano essi stessi di impoverirsi dei valori fondamentali dell’esistere. Non siamo disposti, per tutti questi motivi, a vedere una parte dell’Italia abbracciare xenofobia e razzismo. Organismi internazionali come Amnesty International hanno segnalato questi gravi fenomeni razzisti e xenofobi in Italia.
Un’altra Italia esiste e inizia a esprimere il proprio profondo dissenso: noi ne facciamo parte. Lavoriamo affinché i valori dell’ospitalità, della tolleranza, della convivenza e della responsabilità individuale per il futuro di tutti, siano mantenuti vivi. Siamo una “comunità di vita”, come lei ha definito il nostro Paese e, come tale, vogliamo continuare a esistere. Non possiamo tacere perché tacere sarebbe colpevole anche verso le generazioni future di figli e nipoti che ci potranno chiedere dove eravamo quando un’umanità dolente e in cerca della possibilità di ricostruire la propria identità spezzata e perduta, veniva respinta, emarginata o segregata in modo disumano.
Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, nella Sua qualità di Garante della Costituzione  e dei diritti umani e civili  sui quali Essa è stata fondata, affinché questo appello, nato dalla nostra esperienza professionale, sostenuto dal nostro ruolo di cittadini e dalla nostra identità di esseri umani, abbia ascolto.

Seguono 618 firme di Soci SPI

Fonte: webspi.it

(by Nicola)

martedì 12 febbraio 2019

Auguri al CSM per i suoi 110 anni con l'augurio che lo scritto di Giacomo ...



"Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio." Giacomo 2,13 

(by Nicola)

sabato 9 febbraio 2019

TTIP: firma la petizione contro lo strapotere delle multinazionali!



Con oltre 390.000 firme, la nuova campagna europea contro l'ISDS è iniziata alla grande! L'ISDS è un opaco sistema giudiziario parallelo che le multinazionali possono utilizzare per contrastare le leggi nazionali e chiedere compensazioni miliardarie agli stati per i loro mancati profitti attesi.
Fra soli tre giorni, il Parlamento Europeo voterà per espandere questo sistema e garantire un potere enorme alle imprese transnazionali. Tuttavia, molti eurodeputati hanno già espresso i loro dubbi. Rafforziamo queste voci critiche e chiediamo che l'ISDS non venga ulteriormente sdoganato! E' tempo di mettere fine questo sistema iniquo una volta per tutte.


(by Nicola)

La RAI in mano alle lobby e...

 
 
I GIORNALISTI DELCOMITATO PER L’INFORMAZIONE PUBBLICACHIEDONO IL LICENZIAMENTO DI IMAN SABBAH E DIFFIDANO RAI AFFINCHÉ CHIARISCA IL CASO E LE RESPONSABILITÀ DELLAZIENDA DI SERVIZIO PUBBLICO RADIOTELEVISIVO.
 
 
(by Nicola)

RISARCIMENTO DI 20.000 EURO A FAVORE DELL'ASSOCIAZIONE A. CAPONNETO COSTITUITA P.C. NELLO SCANDALO LOLLO


Complimento vivissimi agli amici della 'Caponnetto'

https://www.h24notizie.com/2019/02/08/caso-lollo-a-perugia-otto-condanne-e-tre-rinvii-a-giudizio/?fbclid=IwAR2Zv2xzKtuRVabkpjKSR8199qYkR9lR5FERqJo_f9zF3WPMpLaBtRUPYJE 

(by Nicola)

giovedì 7 febbraio 2019

Ecocentrismo: l’uomo non è quindi più il centro dell’universo e la natura non è più un insieme di beni utili all’uomo



I Beni comuni, la loro definizione teorica e l’individuazione pratica, catalizzano da anni l’attenzione delle comunità e di autorevoli giuristi. Le riflessioni sono polarizzate dalla contrapposizione tra accademici teorici, come Alberto Lucarelli e Ugo Mattei, già componenti della commissione Rodotà, che prospettano una riforma legislativa; e altre personalità scientifiche di rilievo, che bocciano la proposta, come da ultimo Paolo Maddalena.
Attenzione! Le scuole di pensiero sono entrambe orientate al riconoscimento del valore dei cosiddetti beni comuni, ma con approccio distante per metodo, forme e contenuti.
È stata di recente proposta una bozza che va analizzata, come le argomentazioni delle parti, per comprendere il divario tra le posizioni. Il testo affida al governo una importante modifica del codice civile chiedendo d’introdurre la categoria dei cosiddetti beni comuni, già diversamente nominati e disciplinati dalla legislazione vigente. Qui nasce la critica di chi assume che la proposta si limiterebbe a rinominare le categorie esistenti introducendo, quale unico elemento concreto di novità, un affievolimento della forza del demanio a detrimento degli interessi della collettività. Una polemica sorta anche dalla convinzione che il testo sia semplicemente un’idea trasferita dall’alta burocrazia finanziaria ad un gruppo di professionisti avvezzi all’elaborazione dottrinaria, più che all’applicazione sostanziale del diritto, resisi strumenti inconsapevoli della costruzione di una norma finalizzata alle dismissioni del patrimonio pubblico. L’obiettivo dichiarato sarebbe, pertanto, tradito dalla finalità concrete.
Se da una parte il collegio degli accademici resiste e fa della bozza una proposta di legge d’iniziativa popolare, la parte avversa invita ad incontrarsi, per elaborare un nuovo testo, che punti alla sostanza dei beni comuni. Invero, il testo proposto ha origine in un’iniziativa che risale al 2003 da parte di studiosi del ministero delle Finanze orientati dalla volontà di costruire una norma “che fosse più al passo con i tempi e in grado di definire criteri generali e direttive sulla gestione e sulla eventuale dismissione di beni in eccesso delle funzioni pubbliche”. L’attività fu riavviata nel 2007 dall’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella, che istituì una commissione sui beni pubblici affidandone la presidenza a Stefano Rodotà. Il ministro intese raccogliere le sollecitazioni provenienti da un gruppo di esperti, in occasione di una Giornata di studio svoltasi all’Accademia nazionale dei Lincei, che chiedevano di completare il lavoro avviato. Le attività della commissione si svolsero nelle 11 sedute collegiali, che consentirono d’individuare i principi ispiratori della riforma. Un disegno di legge fu presentato poi al Senato (il numero 2031 del 2010, primi firmatari Casson, Finocchiaro, Zanda) e la proposta di legge sui beni comuni di cui discutiamo ne ricalca il testo.
Da qui hanno origine le recriminazioni dei Movimenti popolari, in particolare il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, che rifiuta di aderire alla campagna di raccolta firme di una legge preconfezionata da un gruppo ristretto e istituzionale, poiché considerata priva del requisito tipico di una legge di iniziativa popolare, che è la elaborazione partecipata e democratica del testo. Nei contenuti la bozza in esame s’ispira chiaramente a una filosofia superata dalle recenti elaborazioni dottrinarie e dalla giurisprudenza. Nella modernità, la costruzione dei nuovi diritti è necessariamente fondata su un approccio ecocentrico, che vede l’uomo come parte integrante dell’ecosistema; vien riconosciuta soggettività giuridica e pari dignità a ogni elemento della natura. La scienza dimostra che l’ambiente è un bene organizzato in maniera sistemica, che esiste con l’uomo che è uno degli elementi del complesso organismo che chiamiamo Gaia. L’uomo non è quindi più il centro dell’universo e la natura non è più un insieme di beni utili all’uomo.
È evidente la distanza tra il pensiero più recente e la proposta di legge che tenta di disciplinare una soluzione di gestione dei cosiddetti beni comuni, quali oggetti del diritto al servizio dell’uomo. Ma il grande merito di tutti i giuristi impegnati sulla proposta di riforma sta nell’aver ravvivato la discussione su un tema di grande valore. I cambiamenti sono il frutto delle sperimentazioni continue, della lotta per le proprie idee e del coraggio di abbandonarle quando sorgano dubbi e nuove prospettive. Dal confronto può nascere la possibilità di una sintesi. Il dibattito, pertanto, va tenuto aperto creando un tavolo di confronto e di lavoro per la costruzione di una riforma condivisa e partecipata, che punti diritto al bene comune.

Fonte: 'Il Dubbio'

(by Nicola) 

Difendere il Tratturo significa richiamare ogni potere dello Stato - compreso quello giudiziario - al vincolo della legge - Seconda parte

(by Nicola)

La soppressata della resilienza

(by Nicola)

mercoledì 6 febbraio 2019

“La presenza dello Stato e dei suoi Organi nella regione Molise non deve essere ridotta”





Riceviamo e pubblichiamo

Il presidente  del  Consiglio comunale di Campobasso interviene sul  declassamento  della  Questura di  Campobasso  alla quarta  fascia  nella  graduatoria di rilevanza degli Organi dello Stato sul territorio
 
“È assolutamente impensabile che, nel momento  in cui sul nostro territorio si rileva e certifica un forte incremento dei fenomeni criminali  organizzati, e  una  grande  espansione degli  interessi  camorristici  e mafiosi,  il  Ministero  degli  Interni possa  pensare  di  declassare la Questura di  Campobasso,  capoluogo  regionale.  Qui non  c’è da  fare battaglia politica  per piantare  una  bandierina - continua Durante - c’è invece da rivendicare con fermezza il diritto alla sicurezza dei cittadini molisani e la necessita dell’incremento degli organi di presidio e controllo del territorio, per garantire quella coesione sociale che è data anche dalla presenza forte delle istituzioni nei loro vari aspetti. Questo l’appello che  deve  essere consegnato  al Governo e al Ministro degli Interni, netto  e non derogabile:  la regione Molise - conclude Durante - le sue città, I suoi comuni, i piccoli paesi delle aree interne, hanno il diritto di trovare nelle Istituzioni  dello  Stato  quella  presenza  che  garantisca  veramente la  sicurezza,  quel supporto  ai cittadini e agli enti locali, quel controllo del territorio che tanto ha aiutato negli ultimi anni a far emergere quel Molise che molti facevano finta di non vedere“

(by Nicola)