giovedì 28 febbraio 2019
Presa diretta: NORD TERRA DEI FUOCHI. Intervista al presidente del Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare
COMUNICATO STAMPA
Sabato 2 marzo, ore 21:45, RAI3 Presadiretta, Riccardo Iacona conduce 'NORD TERRA DEI
FUOCHI.'
Dopo le interviste sui roghi di impianti e sull'incendio del TMB
Salario sarà intervistato Massimo Piras, Presidente del 'Movimento Legge Rifiuti Zero per l'Economia Circolare'. Movimento che annovera tra i confondatori l'Osservatorio Molisano sulla Legalità (OML).
L'intervista è centrata sul lavoro svolto dal 'Movimento' negli ultimi tre anni. Nello specifico:
1) sintesi sulla
campagna "Cambiamo l'Aria" del 2017 sul tema dell'inquinamento olfattivo
/ tassazione inceneritori / ricalcolo contributo riciclo CAC, di cui il
tema "puzza" si collega alla battaglia del TMB Salario per dare una
concreta prospettiva nell'introdurre una NORMATIVA NAZIONALE oggi
inesistente e che non consente di chiudere nessun impianto puzzolente;
2) descrizione della catastrofe rifiuti ROMANA con il lancio della
campagna DeLiberiamoRoma del 2019, su cui siamo ora impegnati a livello
romano e METROPOLITANO, per dare una alternativa al disastro in atto;
3) sintesi della campagna "SbloccaItaliagameover" del 2018 sul
ricorso contro l'articolo 35 sul Piano nazionale di INCENERITORI del
governo Renzi alla corte di giustizia europea di Lussemburgo, di cui a
breve avremo l'esito, ed il cui Decreto attuativo del 2016 è tuttora
VIGENTE nonostante l'insediamento del nuovo governo con il ministro
Costa!!!!
Quanti interessati a far parte del Movimento possono scrivere a: segreteria@osservatoriolegalita.it
(by Nicola)
'Le infiltrazioni mafiose in Molise' - 1
'Le infiltrazioni mafiose in Molise'
http://site-752441.mozfiles.com/files/752441/LE_INFILTRAZIONI_DELLA_CRIMINALITA_ORGANIZZATA_NEL_MOLISE__2___1_.pdf
(by Nicola)
UN 2019 VITTORIOSO con la Campagna nazionale #SBLOCCAITALIAGAMEOVER
AZZERARE LA LOGICA DEL DECRETO SBLOCCA ITALIA, convertito prima in Legge
133/2014 e poi nella Legge 164/2014, che VA NEL VERSO OPPOSTO
DELL'ECONOMIA CIRCOLARE, senza alcuna visione di "prospettiva
sostenibile" che IMPONE CON L'ART. 35 UN PIANO NAZIONALE DI
INCENERIMENTO definito come "strategico e preminente" rispetto al
riutilizzo ed al riciclaggio a freddo dei rifiuti urbani.
IL NOSTRO RICORSO nel 2016 ha prodotto l'emissione dell'ORDINANZA del TAR LAZIO del 24 aprile 2018 che HA RINVIATO IL GIUDIZIO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA su ben TRE DIVERSI QUESITI, riconoscendo nel dispositivo la presenza di FORTI ELEMENTI DI INCOERENZA TRA L'ART. 35 dello SBLOCCA ITALIA e le DUE DIRETTIVE EUROPEE sulla corretta gestione dei RIFIUTI e sulla mancata VALUTAZIONE IMPATTO STRATEGICO.
TUTTO CIO' SENZA VALUTARE I DANNI ALLA SALUTE ed ALL'AMBIENTE DOVUTI AD ULTERIORI TRE MILIONI DI TONNELLATE ANNUE DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA, con ULTERIORE EMISSIONE di POLVERI ULTRA SOTTILI che trasportano DIOSSINE - FURANI - PCB - METALLI PESANTI, composti TOSSICI con effetti CANCEROGENI E MUTAGENI ACCERTATI.
AUGURI DI CUORE DI SERENE FESTIVITA' A QUELLI CHE VORRANNO AIUTARCI A SCRIVERE UN NUOVO FUTURO PER L'ITALIA E L'EUROPA NEL 2019
IL NOSTRO RICORSO nel 2016 ha prodotto l'emissione dell'ORDINANZA del TAR LAZIO del 24 aprile 2018 che HA RINVIATO IL GIUDIZIO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA su ben TRE DIVERSI QUESITI, riconoscendo nel dispositivo la presenza di FORTI ELEMENTI DI INCOERENZA TRA L'ART. 35 dello SBLOCCA ITALIA e le DUE DIRETTIVE EUROPEE sulla corretta gestione dei RIFIUTI e sulla mancata VALUTAZIONE IMPATTO STRATEGICO.
TUTTO CIO' SENZA VALUTARE I DANNI ALLA SALUTE ed ALL'AMBIENTE DOVUTI AD ULTERIORI TRE MILIONI DI TONNELLATE ANNUE DI RIFIUTI INCENERITI IN ITALIA, con ULTERIORE EMISSIONE di POLVERI ULTRA SOTTILI che trasportano DIOSSINE - FURANI - PCB - METALLI PESANTI, composti TOSSICI con effetti CANCEROGENI E MUTAGENI ACCERTATI.
AUGURI DI CUORE DI SERENE FESTIVITA' A QUELLI CHE VORRANNO AIUTARCI A SCRIVERE UN NUOVO FUTURO PER L'ITALIA E L'EUROPA NEL 2019
mercoledì 27 febbraio 2019
Sciopero mondiale per il clima. Tutte le scuole invitate a partecipare il prossimo 15 marzo
Luca Mercalli invita tutti gli studenti a partecipare allo sciopero
globale per il clima del 15 marzo. Aderiranno almeno 40 Paesi, fra cui
l'Italia. Allo Sciopero siamo invitati TUTTI, studenti e non. Uniti si vince!
(by Nicola)
martedì 26 febbraio 2019
5G
https://webtv.camera.it/evento/13849
In
merito all'indagine conoscitiva sulle nuove tecnologie delle
telecomunicazioni, con particolare riguardo alla transizione verso il 5g
ed alla gestione dei big data, la Commissione Trasporti ha svolto le
seguenti audizioni:
Ore 10.00 rappresentanti Associazione medici per l’ambiente - Isde Italia onlus, Centro radioelettrico sperimentale G. Marconi (Cresm), Istituto Ramazzini cooperativa sociale onlus;
Ore 11.00 rappresentanti Centro Interuniversitario di ricerca sulle interazioni fra campi elettromagnetici e biosistemi (Icemb), Legambiente, Società impianti elettrici e telecomunicazioni - Simetel Spa;
Ore 12.00 rappresentanti Istituto superiore di sanità;
Ore 12.45 rappresentanti Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Ore 10.00 rappresentanti Associazione medici per l’ambiente - Isde Italia onlus, Centro radioelettrico sperimentale G. Marconi (Cresm), Istituto Ramazzini cooperativa sociale onlus;
Ore 11.00 rappresentanti Centro Interuniversitario di ricerca sulle interazioni fra campi elettromagnetici e biosistemi (Icemb), Legambiente, Società impianti elettrici e telecomunicazioni - Simetel Spa;
Ore 12.00 rappresentanti Istituto superiore di sanità;
Ore 12.45 rappresentanti Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
(by Maurizio)
(Rifiuti) Zero e porto zero
Novembre, celebrazione dei defunti.
L'undicesimo mese dell'anno è stato scelto dagli amici del 'Movimento Legge rifiuti zero per l'Economica Circolare' Molise per inviare - a mezzo pec (posta elettronica certificata) - una richiesta finalizzata a sostenere la Campagna nazionale 'SBLOCCAITALIAGAMEOVER' e a sensibilizzare i molisani (gratuitamente) sul tema dell'Economia Circolare:
1- a tutti i sindaci;
1- a tutti i sindaci;
2- ai vertici delle due Province e della Regione.
A distanza di 3 mesi ci segnalano di non aver ricevuto nessuna risposta dai soggetti di cui ai punti precedenti!
Capito che ai nostri amministratori di ambiente frega poco o nulla, a questo punto l'unica domanda seria che possiamo pórci (porre a noi stessi) è la seguente: per quale motivo dobbiamo contribuire a pagare 5560,00 euro/anno per garantire a 'lor signori' di disporre del servizio pec?
P.S.
Il 'Movimento' ringrazia tutti i cittadini e le Associazioni che dal Molise hanno contribuito 'concretamente' a raggiungere l'obiettivo che la Campagna 'SBLOCCAITALIAGAMEOVER'si era prefisso.
Capito che ai nostri amministratori di ambiente frega poco o nulla, a questo punto l'unica domanda seria che possiamo pórci (porre a noi stessi) è la seguente: per quale motivo dobbiamo contribuire a pagare 5560,00 euro/anno per garantire a 'lor signori' di disporre del servizio pec?
P.S.
Il 'Movimento' ringrazia tutti i cittadini e le Associazioni che dal Molise hanno contribuito 'concretamente' a raggiungere l'obiettivo che la Campagna 'SBLOCCAITALIAGAMEOVER'si era prefisso.
(by Nicola)
lunedì 25 febbraio 2019
Manutenzione, questa sconoscuita
Riceviamo e pubblichiamo
Sulla
vicenda dell’esondazione del Carpino nella zona industriale di
Pettoranello, il PCL MOLISE ha contestato la gravissima mala gestio
politica condotta dal sindaco di Pettoranello, il quale si è
reiteratamente ed incredibilmente rifiutato di aderire alla proposta
di realizzare un piccolo
lavoretto tampone di somma urgenza,
per riparare i pochi metri di argine eroso, di
esclusiva competenza comunale ex art.50 TUEL, che, ancorché non
risolutivo, avrebbe evitato nella contingenza le esondazioni
successive a quella di febbraio e sino all’ultima di fine anno, con
i tanti noti danni conseguenti alle attività economiche e al
territorio.
A
riprova della esattezza della nostra proposta si ricorda che i
cittadini, dopo aver protestato per l’inerzia del sindaco, hanno
chiamato una Ditta che con un escavatore ed un migliaio di euro, in
mezza giornata, ha riparato il piccolo argine di 5-8 metri, come da
foto allegata; mentre
il sindaco continuava a scrivere inutili lettere al genio Militare,
Ministero, Regione (mancavano solo l’ONU, la Troika e il FMI) per
un piccolo argine da riparare !
Sennonché,
la locale redazione di “Primo Piano” /Teleregione, unica ad aver
censurato sistematicamente ogni informazione di opposizione al
sindaco sul tema, compresa quella che i cittadini avevano già
privatamente risolto il problema dell’urgenza, divulgò l’infondata
e fuorviante notizia del 6 febbraio u.s., secondo cui quei piccoli
lavori di somma urgenza (da noi proposti e già realizzati dai
cittadini) “non erano di competenza del Comune ”; una bizzarra
teoria che ignora le elementari disposizioni dell’art.50 del Tuel e
quant’ altro, divulgata dal quel giornale col chiaro intento di
parte di contrastare il PCL Molise a sostenere l’indifendibile
condotta politica del sindaco.
Non
solo: continuando a censurare indebitamente la notizia che i
cittadini avevano già risolto il problema dell’emergenza come
sopra, quel giornale lasciava intendere in modo fuorviante che
“finalmente” tale “lavori
tampone”
si sarebbero “sbloccati” tra Genio Militare, Prefetto, e Regione
con un “progetto” da appaltare, di cui in spregio alla elementare
trasparenza non si è detto né in cosa consiste, né il costo.
Ma
di che parla la redazione di Primo Piano? Perché tace le altre
“controinformazioni” ?
I
“lavori tampone” che doveva effettuare subito il Comune di
Pettoranello, come dimostrato, sono stati già eseguiti dai cittadini
che protestavano contro l’inerzia suddetta del sindaco! Dunque a
cosa serve tale progetto? E’ l’ennesimo appalto inutile, e
perché ?
Lasciamo
all’intelligenza dei lettori la risposta.
L’intervento
delle strutture regionali e dei Beni ambientali che noi stiamo
sollecitando e va sollecitato,
non riguarda i piccoli lavori suddetti già di competenza del Comune
quale autorità locale di Protezione Civile, e che sono stati già
eseguiti dai cittadini vista l’inerzia del sindaco, bensì
un intervento più complesso generale di pulitura costante del letto
del fiume, cosa di cui nessuno parla !
E
chiediamo di sapere quanto
costa tale appalto su lavori tampone, atteso che lavori tampone non
servono più essendo già stati realizzati dai cittadini.
Ci
opponiamo anche al fatto che i danni li debba pagare la collettività
(cioè i lavoratori che pagano le tasse) come proposto dal sindaco:
sia per i danni sinora causati dalle esondazioni (evitabili nel
contingibile con il piccolo lavoretto comunale suddetto se fosse
stato fatto all’epoca), sia per questo eventuale progetto per
quanto sopra inutile, chiederemo anche di accertare
ipotetici danni erariali alla Corte dei Conti, a carico di chi ne
sarà ritenuto eventualmente responsabile,
ferma restando la nostra ferma critica verso le responsabilità
politiche del sindaco sulla sua mala gestio.
Infine:
chiediamo un altro intervento urgente di ordinaria manutenzione anche
del canale affluente che insiste sull’area industriale di
Pettoranello, il cui letto come si vede dalla foto è privo della
ordinaria manutenzione
anch’essa
di esclusiva competenza comunale,
tanto più che essa ogni anno veniva effettuata con puntualità
dall’ufficio tecnico manutentivo comunale, ufficio incredibilmente
“sospeso” sine die dal suddetto sindaco con atto da noi già
contestato come ingiusto e inopportuno sotto il profilo politico,
sociale e sindacale, ma anche con deduzioni di illiceità la cui
fondatezza è ovviamente al vaglio della magistratura.
24/02/2019
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - SEZIONE MOLISE
(by Nicola)
Possibili soluzioni al problema:
Possibili soluzioni al problema:
domenica 24 febbraio 2019
LE MAFIE INSOSPETTABILI - GIOVEDI' 28 FEBBRAIO 2019 - ore 20.45 - SALA DEL TRICOLORE A REGGIO EMILIA
Incontro pubblico con i magistrati antimafia Nino Di Matteo e Francesco Del Bene (sono stati Pubblici Ministeri del processo sulla trattativa Stato-mafia e attualmente sono magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, parleranno anche delle mafie in Emilia), presso la Sala del Tricolore a Reggio Emilia (piazza Prampolini 1), sede del Consiglio Comunale.
(by Nicola)
sabato 23 febbraio 2019
Stati generali della gestione dal basso del patrimonio culturale - Oggi a Firenze
Un
appuntamento, nato per iniziativa del prof. Giuliano Volpe, che vuole
far emergere un fenomeno presente nel nostro Paese, ma scarsamente
conosciuto e valorizzato: quello delle numerose realtà della società
civile che si prendono cura, gestendolo, dell’enorme patrimonio
culturale diffuso e spesso condannato al degrado e alla marginalità.
Si
tratta di grandi e piccole fondazioni, associazioni e piccole società e
cooperative, singoli professionisti che operano in silenzio tra mille
difficoltà, energie vive che attraverso la gestione del nostro
patrimonio in un’ottica di servizio pubblico fanno rinascere territori e
comunità, anche in chiave economica e occupazionale, oltre che
culturale e sociale.
L’incontro
di Firenze vuole essere, dunque, un’occasione per dare voce a queste
esperienze sommerse, che le istituzioni pubbliche, abbandonando
definitivamente la tradizionale concezione ‘proprietaria’ del
patrimonio, dovrebbero favorire indirizzandole, coordinandole,
monitorandole. Sarebbe un importante passo avanti nelle politiche
culturali che aprirebbe le porte alla possibilità di recuperare pezzi di
patrimonio culturale e restituirlo a nuova vita; garantirne la pubblica
fruizione; fornire servizi per le comunità locali; costituire luoghi di
produzione culturale.
Fonte: Federculture
(by Nicola)
venerdì 22 febbraio 2019
giovedì 21 febbraio 2019
mercoledì 20 febbraio 2019
martedì 19 febbraio 2019
A Lamezia Terme la IX edizione del festival di idee e giornalismo sulla lotta alla criminalità
Per quanti si occupano di mafie o ne scrivono, l'appuntamento è a Lamezia Terme dal 19 al 23 giugno.
Quest'anno si potrà partecipare e essere protagonisti suggerendo idee: http://www.tramefestival.it/trame/idee-per-trame/
(by Nicola)
L'Arte del vedere
COMUNICATO STAMPA
L’Associazione “Officine Cromatiche – Fotoamatori Isernia” - presenta l’incontro con Rino Giardiello, fotografo professionista, Sigma Ambassador e direttore della famosa rivista fotograficaNadir Magazine . Tema della lezione sarà “L’arte del vedere“.
Tutti
vediamo, quindi la cosa più facile del mondo dovrebbe essere quella di
realizzare foto molto belle ed interessanti senza alcuna difficoltà a
parte, eventualmente, quelle di origine tecnica.
Purtroppo non è
esattamente così perché, quello che vediamo, viene analizzato ed
elaborato dal cervello, eliminando elementi di disturbo e facendoci
concentrare sul soggetto della nostra foto. E non finisce qui. Il
cervello riesce a compensare, entro certi limiti, sia le luminosità più
elevate che il buio, il movimento e aggiunge i volumi e gli spessori
grazie alla visione tridimensionale. Tutto questo non viene riportato
facilmente in foto e, a parte che la presenza di elementi estranei può
distrarre dal soggetto principale, basta spostare di poco il proprio
punto di ripresa per avere foto del tutto diverse che, a parte essere
belle o brutte, giuste o sbagliate, raccontano storie diverse.
Lo scopo di questa lezione è “L’arte del vedere”, cioè vedere
la realtà nel modo giusto per poter poi riportare la propria visione
nello spazio limitato e bidimensionale di una foto e trasmetterla agli
osservatori.
La fotografia non è puro realismo, ma è ciò che
vediamo filtrato dalla nostra sensibilità: fotografare è un “atto
mentale” che non si esaurisce nella pochezza dello scatto e nella
brutale selezione spaziale dell’inquadratura. E’ necessario, come dice
Luigi Ghirri, “attivare lo sguardo e cominciare a scoprire nella
realtà cose che prima non si vedevano, anche dando agli oggetti, agli
elementi della realtà un altro significato. Attivare un campo di
attenzione diverso“.
Con grande semplicità, pochi tecnicismi e
tanti esempi pratici, questo è lo scopo della lezione: imparare a
vedere nel modo giusto e quindi fotografare meglio al di là
dell’attrezzatura e della preparazione tecnica. La lezione teorica verrà
immediatamente messa in pratica sul campo con qualsiasi strumento
posseduto dai partecipanti, anche il semplice smartphone, ed i risultati
verranno analizzati e commentati.
(by Nicola)
Analizza scientificamente le elezioni del 4 marzo 2018 - Isernia, 22 febbraio, ore 17:30
L’Associazione Itanes (Italian National Election Studies)
promuove un programma di ricerche sul comportamento elettorale, le cui
origini risalgono ai primi anni novanta, quando la Fondazione di ricerca
Istituto Carlo Cattaneo,
nell’ambito di un progetto dedicato allo studio del mutamento del
sistema politico italiano, condusse due indagini post-elettorali (1990 e
1992). Alle elezioni del 1994 al Programma di ricerca dell’Istituto
Cattaneo si aggiunsero ricercatori di diverse università che nel
dicembre 2007 hanno formato l’Associazione Itanes.
Nel corso degli ultimi quindici anni
Itanes ha svolto ampie inchieste campionarie in occasione delle elezioni
parlamentari, finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca e
da diversi atenei. Inoltre, sono stati reperiti, riordinati e resi
pubblici i dati di precedenti inchieste campionarie, risalenti fino agli
anni sessanta, al fine di costruire una documentazione storica dei
comportamenti elettorali degli italiani. Le ricerche Itanes intendono
dialogare con la comunità scientifica che si occupa di studi elettorali
mettendo a disposizione i dati raccolti per ogni studioso che ne faccia
richiesta. I lavori di Itanes sono stati regolarmente pubblicati dalla Società editrice Il Mulino.
(by Nicola)
lunedì 18 febbraio 2019
CIAK SI MANGIA!
COMUNICATO STAMPA
Giovedi’
21 Febbraio, ore 18:30, Sala Alphaville a Campobasso. L’evento
Karibu Integramondo del gruppo Awa, la cooperativa Assel con
l’associazione Malatesta. In mattinata il Laboratorio di Cucina
maliana.
Tiga-tegue,
tò, cous- cous o riz gras? Quale
sarà la ricetta scelta per “conoscere il Mali? Una formula
innovativa, quella dell’integrazione proposta dall’Area Eventi
del Gruppo Awa (ASSeL, WAC e AGORA') presieduta da Raffaele D’Elia,
con gli S.P.R.A.R. Karibu e Integramondo, che prosegue la rassegna
cinematografica NO BORDERS MOVIE, la cooperativa sociale Assel in
collaborazione con l’attiva Associazione Malatesta e
il ristorante Villa de Conti, per un appuntamento da non perdere con
il Mali, giovedì
21
febbraio,
presso la Sala Alphaville, in via Muricchio 1, a Campobasso, con la
visione di un bellissimo film candidato all’Oscar come miglior film
straniero in lingua diversa dall’inglese.
L’evento
“CIAK
SI MANGIA!”
vuole essere un momento di riflessione e dibattito libero, centrato
questa volta sul Mali, Paese che continua ad essere in guerra da
molti anni. Il titolo della manifestazione ci porta dritti
all’obiettivo, che è quello di collegare persone, idee e momenti:
la visione del film, il confronto, la convivialità, la conoscenza
reciproca e il Laboratorio di Cucina che si terrà lo stesso giorno,
alle 9:00, presso il Ristorante Villa dei Conti in contrada Macchie
n. 83 a Campobasso. La cucina di Villa dei Conti si trasformerà
nella cucina di Cissé, Balla, Karim e Mamadou, ragazzi maliani, con
Richmond e altri beneficiari dei progetti SPRAR Karibu e
Integramondo, i quali collaboreranno alla preparazione di un piatto
tipico del loro Paese, che verrà servito alle 21:00 presso la sede
dell’Associazione Malatesta.
MALI,
capitale: Bamako. 9 regioni, 12.716.000 abitanti. Lingua: francese
(ufficiale), arabo, mande e camitiche (berberi). TIMBUKTU, Patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO, proposta come una delle sette meraviglie
moderne. Musica, risate, sigarette e persino il calcio, sono stati
vietati, mentre le donne sono costrette al velo e gli uomini non
possono tagliare la barba. Un tempo, si nominava Timbuktu per
indicare un posto lontanissimo ed esotico, l’El Dorato africano di
cui si favoleggiava da secoli. Oggi del Mali si parla in altri
termini. La violenza, una crescente popolazione giovanile, mancanza
di posti di lavoro, stanno provocando un aumento della migrazione e
del traffico di esseri umani. L’analfabetismo supera il 65% del
totale della popolazione in un Paese dove il tasso medio di fertilità
è di 6 figli per donna, la mortalità infantile è altissima e la
speranza media di vita è di 60 anni. La maggior parte della
popolazione vive sotto la soglia nazionale di povertà, ma
paradossalmente, il Mali è ricco di risorse naturali, giacimenti di
bauxite, ferro, stagno e rame non ancora sfruttati. La guerra ha
peggiorato le condizioni di vita.
La
visione del film è un modo per far conoscere la vita del paese che
viene bruscamente disturbata dall’arrivo dei jihādisti,
i quali impongono le loro leggi. Matrimoni forzati, stupri,
persecuzioni e tribunali che emanano sentenze ingiuste, basate su una
visione settaria dell’Islam.
Malgrado la ferocia della repressione, la popolazione resiste
coraggiosamente.
Dopo
la visione del film ci sarà un momento di discussione, confronto e
riflessione sulle emozioni che saranno scaturite dalla visione.
Cosa
accadrà dopo? Tiga-Tegue,
Tò, Cous-Cous o Riz Gras? Quale
sarà il piatto tipico del Mali che verrà degustato e servito con
thé alla menta?
La
cucina del Mali è senza dubbio influenzata da quella senegalese a da
quella del nord Africa. Prevalentemente si mangia cous-cous,
accompagnato da carne di pollo e pesce pescato dal fiume Niger. Molti
i piatti a base di miglio, riso e cereali, con i quali ad esempio di
fa il Tò, che è uno sformato simile alla polenta, cui si unisce il
secondo e salse a piacere. Insomma una cucina ricca e gustosa che
avremo modo di conoscere grazie a No Borders Movie.
(by Nicola)
sabato 16 febbraio 2019
Lettera aperta degli Psicoanalisti Europei Per i Rifugiati al presidente della Repubblica
Noi
tutti, firmatari di questa lettera, siamo psicoanalisti appartenenti
alla storica Società Psicoanalitica Italiana (SPI), componente
dell’International Psychoanalytical Association (IPA), della quale fanno
parte società psicoanalitiche di tutto il mondo. Molti di noi fanno
parte di un gruppo denominato PER (Psicoanalisti Europei Per i Rifugiati),
con il quale la SPI ha inteso raccogliere le esperienze di molti
psicoanalisti che già da anni operano su tutto il territorio nazionale
nel settore della migrazione. Del Gruppo PER inoltre, fanno parte anche
psicoanalisti che appartengono al gruppo denominato Geografie della Psicoanalisi che ha per scopo l’indagine e i contatti della psicoanalisi con altre culture.
Grazie
allo specifico sapere psicoanalitico, in grado di cogliere la
complessità del lavoro con i migranti e con l’intero fenomeno che
sappiamo essere attivatore di grande sofferenza psichica, è stato
possibile fornire, lavorando in strutture d’accoglienza o comunque in
contatto con i migranti, un contributo clinico scientifico in favore
dei migranti e degli stessi operatori delle varie associazioni che,
essendo in diretto contatto con i migranti, si fanno carico
quotidianamente della sofferenza psichica di cui essi sono portatori
silenti.
È proprio quest’esperienza quotidiana di contatto con il
disagio psichico profondo e con la sofferenza legata a traumi,
sradicamento e lutto migratorio che ci spinge a scrivere e ad assumere
una posizione critica, ritenendo che non si possa tacere sulle complesse
e gravi condizioni in cui versano i migranti in Italia.
La
situazione, da tempo critica, si è drammaticamente aggravata dopo il
varo e l’approvazione del “Decreto Sicurezza” che, contrariamente al
termine “sicurezza”, sta già rendendo la condizione dei migranti e,
consequenzialmente quella italiana, sempre più “insicura”. Concordiamo
con quanto Lei afferma: “la vera sicurezza si realizza, con efficacia,
preservando e garantendo i valori positivi della convivenza”.
Ed è
proprio a partire da questa Sua dichiarazione che pensiamo di poter
affermare che la convivenza non è un dato, ma una paziente tessitura da
costruire nel quotidiano, sfidando paure e diffidenze reciproche
inevitabili. L’accoglienza e la convivenza possono essere prove
difficili quanto l’esilio ed è per questo che vanno sostenute attraverso
politiche e azioni sociali capaci di dare ascolto anche al disagio
della popolazione residente, evitando che si radicalizzi quel cieco
rifiuto che si sta attivando.
E’ grave chiudere gli SPRAR, in
quanto sistemi di “accoglienza integrata”, che fino ad oggi non si sono
occupati solo del sostegno fisico delle persone immigrate, ma hanno
anche promosso percorsi di informazione, assistenza e orientamento,
necessari a favorire un loro dignitoso inserimento socio-economico.
Precludere queste opportunità non vuol dire solo annullare drasticamente
gli SPRAR, ma cancellare ogni possibilità di dare dignità alle persone
sostenendo il loro legittimo diritto di aspirare ad una vita migliore e
alla salute che, come sancito dall’OMS, “…è uno stato di completo
benessere fisico, psichico e sociale e non solo l’assenza di malattia o
infermità”.
La nuova legge, di fatto, rende impossibile
l’integrazione dei migranti in Italia, esponendoli ancora una volta al
rischio di umiliazioni e sofferenze psichiche profonde e disumane. Non
riconoscere più il permesso di soggiorno per motivi umanitari è
disumano!
Gestire il fenomeno migratorio come una pura questione
di ordine pubblico è segno di pericolosa miopia. Noi pensiamo che sia
urgente ripensare completamente anche le politiche migratorie,
riaprendo, ad esempio, i canali regolari della migrazione da lavoro,
come opportunità per avvalersi dell’apporto di energie nuove che sempre
le migrazioni riuscite hanno rappresentato e che sono alla base di ogni
autentico processo di integrazione.
Quelli di noi che operano a
Bologna, Genova, Milano, Roma, Trieste, Gorizia, Venezia, Caserta hanno
visto, dopo l’approvazione della legge, da un giorno all’altro,
centinaia di migranti lasciati in strada senza protezione. Diventati
fantasmi, privati di tutto, uomini e donne che restano esposti al
pericoloso circuito vizioso alimentato dalla condizione di bisogno
estremo, vulnerabili e inermi, assoggettabili a contesti delinquenziali
che possono spingerli/costringerli verso comportamenti anti sociali.
Tragicamente
inoltre sono aumentati percentualmente i morti in mare per la
restrizione quasi totale della possibilità di operare salvataggi da
parte delle navi di soccorso. Chi soccorre in mare può, paradossalmente
rispetto alle leggi di mare, essere soggetto a processo per il reato di
favoreggiamento dell’immigrazione clandestina! Per non dire di ciò che
accade nei percorsi di terra e nell’attraversamento dei deserti.
Quanto
poi ai rimpatri, essi, di fatto, sono semplicemente impossibili in
assenza di accordi sicuri con le Nazioni di partenza. In questo
contesto, è molto grave che l’Italia non abbia partecipato al Global
Compact for Migration dell’ONU, accordo globale sull’accoglienza dei
migranti approvato con il voto favorevole di 152 Paesi.
E’
doveroso chiedersi da dove nasca questa ossessione per il migrante da
parte dei nostri governanti, che generano e alimentano paure sociali,
dal momento che gli sbarchi sono passati da circa 120.00 nel 2017 a
23.000 circa nel 2018.
Siamo consapevoli che le paure possono
accecare al punto da distorcere la percezione non solo dell’altro ma
persino della propria stessa umanità. La disumanità è un rischio
costante per l’umano in cui si può scivolare quasi inavvertitamente
spostando sempre un po’ più in là l’asticella di ciò che è tollerabile.
E’ questa la ragione per cui è ancora più necessario riuscire ad
ascoltare anche quello che si cela sotto la paura, per trasformarla in
possibilità di contatto con se stesso e con l’altro. Attraverso il
nostro lavoro di psicoanalisti siamo vicini alle complesse realtà umane e
sentiamo urgente lavorare e riflettere, anche al difuori del nostro
ambito, sulla possibilità di elaborare il “male” per prevenire il
rischio che il “male” possa essere agito.
E’ necessario operare
affinché l’inconsapevole distruttività, cui tutti siamo esposti, possa
trasformarsi in conoscenza e comprensione generatrice di consapevole
tensione verso il diverso, l’ignoto, l’altro.
Non possiamo
accettare il razzismo crescente che sfocia in atti di cui una nazione
civile dovrebbe vergognarsi. E’ in atto un diffuso, impressionante
processo di disumanizzazione. Noi analisti siamo sempre attenti quando
vediamo negli individui, nei piccoli e nei grandi gruppi, fenomeni più o
meno striscianti o palesi di razzismo e di disumanizzazione. Siamo
sensibili per formazione professionale e cerchiamo di tenere a mente
l’insegnamento della storia, anche perché nel periodo delle leggi
razziali, la psicoanalisi fu vietata e molti colleghi di allora, perché
ebrei, furono costretti a emigrare.
Operando nel settore, non
finiamo mai di stupirci di quanto dolore possa essere inflitto a un
essere umano, anche senza volerlo, anche solo girando la testa
dall’altra parte.
Conosciamo le gravi conseguenze psichiche di
tutto ciò che sta succedendo, sia in coloro che si sentono rifiutati ed
emarginati, sia nei figli che avranno, sia in coloro che si trovano a
dover operare in modo disumano e che rischiano essi stessi di
impoverirsi dei valori fondamentali dell’esistere. Non siamo disposti,
per tutti questi motivi, a vedere una parte dell’Italia abbracciare
xenofobia e razzismo. Organismi internazionali come Amnesty
International hanno segnalato questi gravi fenomeni razzisti e xenofobi
in Italia.
Un’altra Italia esiste e inizia a esprimere il proprio
profondo dissenso: noi ne facciamo parte. Lavoriamo affinché i valori
dell’ospitalità, della tolleranza, della convivenza e della
responsabilità individuale per il futuro di tutti, siano mantenuti vivi.
Siamo una “comunità di vita”, come lei ha definito il nostro Paese e,
come tale, vogliamo continuare a esistere. Non possiamo tacere perché
tacere sarebbe colpevole anche verso le generazioni future di figli e
nipoti che ci potranno chiedere dove eravamo quando un’umanità dolente e
in cerca della possibilità di ricostruire la propria identità spezzata e
perduta, veniva respinta, emarginata o segregata in modo disumano.
Ci
rivolgiamo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, nella Sua qualità
di Garante della Costituzione e dei diritti umani e civili sui quali
Essa è stata fondata, affinché questo appello, nato dalla nostra
esperienza professionale, sostenuto dal nostro ruolo di cittadini e
dalla nostra identità di esseri umani, abbia ascolto.
Seguono 618 firme di Soci SPI
Fonte: webspi.it
(by Nicola)
martedì 12 febbraio 2019
Auguri al CSM per i suoi 110 anni con l'augurio che lo scritto di Giacomo ...
"Parlate e agite come persone che devono essere giudicate secondo una
legge di libertà, perché il giudizio sarà senza misericordia contro chi non
avrà avuto misericordia. La misericordia ha sempre la meglio sul giudizio." Giacomo 2,13
lunedì 11 febbraio 2019
sabato 9 febbraio 2019
TTIP: firma la petizione contro lo strapotere delle multinazionali!
Con
oltre 390.000 firme, la nuova campagna europea contro l'ISDS è iniziata
alla grande! L'ISDS è un opaco sistema giudiziario parallelo che le multinazionali possono utilizzare per contrastare le leggi nazionali e chiedere compensazioni miliardarie agli stati per i loro mancati profitti attesi.
Fra
soli tre giorni, il Parlamento Europeo voterà per espandere questo
sistema e garantire un potere enorme alle imprese transnazionali.
Tuttavia, molti eurodeputati hanno già espresso i loro dubbi. Rafforziamo queste voci critiche e chiediamo che l'ISDS non venga ulteriormente sdoganato! E' tempo di mettere fine questo sistema iniquo una volta per tutte.
(by Nicola)
La RAI in mano alle lobby e...
I GIORNALISTI DEL “COMITATO PER L’INFORMAZIONE PUBBLICA” CHIEDONO IL LICENZIAMENTO DI IMAN SABBAH E DIFFIDANO RAI AFFINCHÉ CHIARISCA IL CASO E LE RESPONSABILITÀ DELL’AZIENDA DI SERVIZIO PUBBLICO RADIOTELEVISIVO.
(by Nicola)
RISARCIMENTO DI 20.000 EURO A FAVORE DELL'ASSOCIAZIONE A. CAPONNETO COSTITUITA P.C. NELLO SCANDALO LOLLO
Complimento vivissimi agli amici della 'Caponnetto'
https://www.h24notizie.com/2019/02/08/caso-lollo-a-perugia-otto-condanne-e-tre-rinvii-a-giudizio/?fbclid=IwAR2Zv2xzKtuRVabkpjKSR8199qYkR9lR5FERqJo_f9zF3WPMpLaBtRUPYJE
(by Nicola)
venerdì 8 febbraio 2019
giovedì 7 febbraio 2019
Ecocentrismo: l’uomo non è quindi più il centro dell’universo e la natura non è più un insieme di beni utili all’uomo
I Beni comuni, la loro definizione
teorica e l’individuazione pratica, catalizzano da anni l’attenzione
delle comunità e di autorevoli giuristi. Le riflessioni sono
polarizzate dalla contrapposizione tra accademici teorici, come Alberto
Lucarelli e Ugo Mattei, già componenti della commissione Rodotà, che
prospettano una riforma legislativa; e altre personalità scientifiche
di rilievo, che bocciano la proposta, come da ultimo Paolo Maddalena.
Attenzione! Le scuole di pensiero sono entrambe orientate al
riconoscimento del valore dei cosiddetti beni comuni, ma con approccio
distante per metodo, forme e contenuti.
È stata di recente proposta una bozza che va analizzata, come le argomentazioni delle parti, per comprendere il divario tra
le posizioni. Il testo affida al governo una importante modifica del
codice civile chiedendo d’introdurre la categoria dei cosiddetti beni
comuni, già diversamente nominati e disciplinati dalla legislazione
vigente. Qui nasce la critica di chi assume che la proposta si
limiterebbe a rinominare le categorie esistenti
introducendo, quale unico elemento concreto di novità, un
affievolimento della forza del demanio a detrimento degli interessi
della collettività. Una polemica sorta anche dalla convinzione che il
testo sia semplicemente un’idea trasferita dall’alta burocrazia
finanziaria ad un gruppo di professionisti
avvezzi all’elaborazione dottrinaria, più che all’applicazione
sostanziale del diritto, resisi strumenti inconsapevoli della
costruzione di una norma finalizzata alle dismissioni del patrimonio
pubblico. L’obiettivo dichiarato sarebbe, pertanto, tradito dalla
finalità concrete.
Se da
una parte il collegio degli accademici resiste e fa della bozza una
proposta di legge d’iniziativa popolare, la parte avversa invita ad
incontrarsi, per elaborare un nuovo testo, che punti alla sostanza dei
beni comuni. Invero, il testo proposto ha origine in un’iniziativa che
risale al 2003 da parte di studiosi del ministero delle Finanze
orientati dalla volontà di costruire una norma “che fosse più al passo
con i tempi e in grado di definire criteri generali e direttive sulla
gestione e sulla eventuale dismissione di beni in eccesso delle
funzioni pubbliche”. L’attività fu riavviata
nel 2007 dall’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella, che
istituì una commissione sui beni pubblici affidandone la presidenza a
Stefano Rodotà. Il ministro intese raccogliere le sollecitazioni
provenienti da un gruppo di esperti, in occasione di una Giornata di
studio svoltasi all’Accademia nazionale dei
Lincei, che chiedevano di completare il lavoro avviato. Le attività
della commissione si svolsero nelle 11 sedute collegiali, che
consentirono d’individuare i principi ispiratori della riforma. Un
disegno di legge fu presentato poi al Senato (il numero 2031 del 2010,
primi firmatari Casson, Finocchiaro, Zanda) e la proposta di legge sui
beni comuni di cui discutiamo ne ricalca il testo.
Da qui hanno origine le recriminazioni dei
Movimenti popolari, in particolare il Forum Italiano dei Movimenti per
l’Acqua, che rifiuta di aderire alla campagna di raccolta firme di una
legge preconfezionata da un gruppo ristretto e istituzionale, poiché
considerata priva del requisito tipico di una legge di iniziativa
popolare, che è la elaborazione partecipata e democratica del testo.
Nei contenuti la bozza in esame s’ispira chiaramente a una filosofia
superata dalle recenti elaborazioni
dottrinarie e dalla giurisprudenza. Nella modernità, la costruzione
dei nuovi diritti è necessariamente fondata su un approccio
ecocentrico, che vede l’uomo come parte integrante dell’ecosistema;
vien riconosciuta soggettività giuridica e pari dignità a ogni elemento
della natura. La scienza dimostra che
l’ambiente è un bene organizzato in maniera sistemica, che esiste con
l’uomo che è uno degli elementi del complesso organismo che chiamiamo
Gaia. L’uomo non è quindi più il centro dell’universo e la natura non è
più un insieme di beni utili all’uomo.
È evidente la distanza tra il pensiero più recente e
la proposta di legge che tenta di disciplinare una soluzione di
gestione dei cosiddetti beni comuni, quali oggetti del diritto al
servizio dell’uomo. Ma il grande merito di tutti i giuristi impegnati
sulla proposta di riforma sta nell’aver ravvivato la discussione su un
tema di grande valore. I cambiamenti sono il
frutto delle sperimentazioni continue, della lotta per le proprie idee e
del coraggio di abbandonarle quando sorgano dubbi e nuove prospettive.
Dal confronto può nascere la possibilità di una sintesi. Il dibattito,
pertanto, va tenuto aperto creando un tavolo di confronto e di
lavoro per la costruzione di una riforma condivisa e partecipata, che
punti diritto al bene comune.
Fonte: 'Il Dubbio'
(by Nicola)
mercoledì 6 febbraio 2019
“La presenza dello Stato e dei suoi Organi nella regione Molise non deve essere ridotta”
Riceviamo e pubblichiamo
Il presidente del Consiglio comunale di Campobasso interviene sul declassamento della
Questura di Campobasso alla quarta fascia nella graduatoria
di rilevanza degli Organi dello Stato sul territorio
“È assolutamente impensabile che, nel momento in cui sul nostro
territorio si rileva e certifica un forte incremento dei fenomeni
criminali organizzati, e una grande espansione degli
interessi camorristici e mafiosi, il Ministero degli Interni
possa pensare di declassare la Questura di Campobasso,
capoluogo regionale. Qui non c’è da fare battaglia politica
per piantare una bandierina - continua Durante - c’è invece da
rivendicare con fermezza il diritto alla sicurezza dei cittadini
molisani e la necessita dell’incremento degli organi di presidio e
controllo del territorio, per garantire quella coesione sociale
che è data anche dalla presenza forte delle istituzioni nei loro
vari aspetti. Questo l’appello che deve essere consegnato al
Governo e al Ministro degli Interni, netto e non derogabile: la
regione Molise - conclude Durante - le sue città, I suoi comuni, i
piccoli paesi delle aree interne, hanno il diritto di trovare
nelle Istituzioni dello Stato quella presenza che
garantisca veramente la sicurezza, quel supporto ai cittadini
e agli enti locali, quel controllo del territorio che tanto ha
aiutato negli ultimi anni a far emergere quel Molise che molti
facevano finta di non vedere“
(by Nicola)
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