Affrontiamo
la questione del debito del Comune di Isernia, nei limiti in cui lo
possiamo fare, non avendo a disposizione gli atti in modo compiuto
per carenza del sito comunale.
Ci
è stato chiesto: se c’era l’avanzo di 12 milioni al 2014, perché
i 9 milioni di disavanzo poi “scoperti”, non vengono assorbiti
in esso, risparmiando i
300 mila euro di tagli alla spesa corrente che sicuramente si
abbatteranno contro le classi popolari, cioè sui servizi locali già
all’osso ?
Semplificando
al massimo: l’avanzo comunale è pari al fondo di cassa, più i
residui attivi (crediti da riscuotere) meno i residui passivi (debiti
da pagare).
Secondo
l’ultimo consuntivo, approvato con la delibera n.24 del 4 giugno
scorso, al 31/12/2014, sussisteva, è vero, un “avanzo” di 12
milioni; ma esso è tutto “vincolato” cioè già tutto impegnato
e dunque non distraibile. Quasi 6 milioni per opere in conto
capitale, di norma a fronte di finanziamenti di scopo statali o
regionali; altri sei milioni riguardano gli ammortamenti obbligatori,
già impegnati per il rinnovo dei mezzi ad utilizzo pluriennale
quando saranno dismessi o logori.
Insomma
questo avanzo vincolato è di fatto una sorta di debito da pagare in
futuro e dunque si azzera; non è una risorsa “avanzata” dalle
gestioni correnti, da riutilizzare per potenziare la spesa corrente
del successivo anno, come accade con l’avanzo non
vincolato.
Quando
la giunta di destra Melogli blaterava di “avanzo”, cercammo di
chiarire, appunto, che l’avanzo era vincolato;
era il solito “trucco politico” dei partiti borghesi, per
millantare un asserito “buon governo” . Senza contare che il
“vanto dell’avanzo comunale”, quand’anche veritiero, sarebbe
socialmente assurdo, in quanto si traduce in risorse pubbliche
inutilizzate.
Ed
infatti in questo mese di luglio è emerso un disavanzo
di oltre 9 milioni,
da coprire in 30 anni con il
taglio di oltre 300 mila euro alle spese correnti,
scaturito da anni di mala gestio nel decennio della disastrosa giunta
Melogli, precipuamente, dalle tasse
versate dalla popolazione isernina e non riversate al Comune dal
concessionario,
dalle mancate riscossioni per multe al codice stradale e canoni di
impianti sportivi. Si tratterebbe di un combinato disposto tra omesse
riscossioni ed entrate fasulle inserite in bilancio.
Ad
esempio: chi era il dirigente nominato dal sindaco di destra Melogli
intuitu
personae,
del settore Polizia Municipale, che aveva sovrastimato dell’80% le
entrate per multe ? E le spese autorizzate, sulla base di coperture
rivelatesi inesistenti, oggi scaricate sulle masse popolari isernine,
a chi sono state utili ? E quanto ci costa la gestione del mega
scandalo auditorium ?
Tanto per fare esempi, perché il comune non attiva il recupero degli
assurdi rimborsi per centinaia di migliaia di euro pagate per spese
legali private, di cui hanno beneficiato gli amministratori inquisiti
?
E
valga anche, tra le altre, la nostra proposta, già ufficializzata
dal 13/9/2013, di attivare l’azione risarcitoria prevista dalle
stesse leggi borghesi, a carico degli amministratori responsabili,
peraltro tutti benestanti, pari a 10 volte l’indennità di carica
percepite, per gli effetti della legge n.183/2011.
La
nuova Giunta del PD e di centrosinistra, non ha inteso attivare
queste azioni benché da noi richieste e si prepara a scaricare la
mala gesto della passata giunta di destra, sulle classi popolari
isernine, già salassate dalle politiche di Renzi e della Troika.
Dobbiamo
impedirlo. Il debito lo paghino i ceti dominanti isernini e i loro
governanti locali che hanno causato il disastro finanziario comunale.
19/07/2015 IL
COORDINATORE Tiziano Di Clemente
(by Nicola)
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