Pubblicato il 11 luglio 2018, nella seduta n. 20
LANNUTTI - Ai Ministri della giustizia
e dell'interno.
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
la
Procura di Isernia, composta da 4 magistrati, è diretta dal dottor
Paolo Albano, con 3 sostituti procuratori, tra cui la dottoressa
Andricciola, nativa di Venafro ed ivi residente;
la nomina del procuratore Albano suscitò eco sulla stampa in quanto il suo "sponsor"
venne individuato in Pasquale Lombardi, giudice tributario accostato
alla loggia massonica denominata P3. Si legge un articolo de "la
Repubblica" del 18 luglio 2010 che Lombardi affermava: «Sì, contattavo i
consiglieri del Csm per spingere le nomine di giudici amici»;
nel
distretto di competenza di Isernia l'operato della Procura non sarebbe
immune da critiche per comportamenti non lineari nell'esercizio
dell'azione penale dei suoi componenti, oggetto di esposti contro alcuni
dei magistrati sia al CSM, al Ministero della giustizia che alla
Procura di Bari, competente a vagliare l'operato dei pubblici ministeri
di Isernia, per alcune vicende che riguardano i procedimenti penali
(operazione "Larus", scandalo Auditorium, processo "Ittierre", presunte
diffamazioni);
su "Larus" il dottor
Paolo Albano, procuratore capo, e il pubblico ministero Federico Scioli,
ora trasferito a L'Aquila con cambio di funzioni da requirente a
giudicante, sono stati oggetto di esposti penali e segnalazioni alla
Procura di Bari, al Ministro ed al CSM per comportamenti finalizzati ad
affossare l'inchiesta, omettendo indagini sui rapporti tra imprenditori
molisani e la "borghesia camorristica" campana che gestisce il traffico
illecito dei rifiuti, in particolare sul versante di Isernia;
la
Procura di Isernia ha chiuso l'inchiesta Larus con soli 7 indagati su
52, e contestando solo un "bando truccato" del Comune di Isernia,
riguardante i trasporti pubblici, "centralizzando" l'attenzione su un
semplice dipendente del Comune, di fatto gerarchicamente subordinato al
potere comunale, mentre sarebbero state insabbiate indagini sullo stesso
ente per reati di voto di scambio, corruzione, tangenti, reati di cui
all'art. 416 del codice penale ed altro, inerenti ad anomalie su
proroghe del servizio rifiuti solidi urbani e assegnazione della
gestione del depuratore;
per la
Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle
altre associazioni criminali, anche straniere, "l'isola felice" del
Molise resterebbe tale salvo i "rischi" di infiltrazione, su cui sarebbe
"alta" l'attenzione delle istituzioni e delle procure locali;
nel
Molise non esiste una borghesia camorristica autoctona, ma è anche vero
che questa regione presenta tutti i crismi per essere una sorta di
"Svizzera" di queste camorre, dove, lungi dallo scatenare sconvenienti
sparatorie, si entra col riciclaggio di denaro, col traffico illecito
dei rifiuti, con gli appalti di un certo livello, magari avendo basisti
locali tra politici ed imprenditori;
da
quanto si apprende da un articolo dell'agenzia "Agi" del 28 aprile
2017, nella conferenza stampa tenuta dall'on. Bindi, presidente pro tempore
della Commissione antimafia, non sono emersi gli "inquietanti dubbi"
circa la sorte della mega inchiesta Larus: mettendo insieme le notizie
giornalistiche sinora emerse, pare che siano stati accertati dalla DDA e
dai ROS di Campobasso rapporti tra importanti imprenditori e politici
molisani con la borghesia camorristica, in particolare nella provincia
di Isernia, per un complesso di 52 indagati;
considerato che, a giudizio dell'interrogante:
servirebbe
un approfondito esame delle denunzie presentate da associazioni e
organizzazioni sindacali e partitiche, poiché la Procura di Isernia
sembra estromettere, contrariamente a quanto stabilito dall'art. 408,
comma 2, del codice di procedura penale, i cittadini e le associazioni
nelle vicende giudiziarie di rilievo sociale;
per
effettuare riscontri, basterebbe esaminare i vari esposti presentati da
alcuni anni dall'associazione antimafia "A. Caponnetto" sezione del
Molise, sindacato CSA, comitato "contro le Camorre", PCL Molise, in
particolare su vicende ambientali, delle quali a distanza di anni nulla
si è più saputo, da parte della Procura, nonostante la richiesta
avanzata ai sensi dell'art. 408, comma 2, del codice di procedura
penale, e dell'ufficio del giudice per le indagini preliminari di
Isernia, che aveva l'obbligo di rilevare eventuali inadempienze in fase
di richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero;
la
condotta del pubblico ministero Andricciola di non avvisare le parti
denunzianti, tra cui il comitato "no Lotto Zero", l'associazione
"Caponnetto", il meetup 5 Stelle
di Isernia, ai sensi dell'art. 408, comma 2, è perseguita anche nel
procedimento penale n. 479/2016, mod. 21, Gip 1476/2016 R.G, riguardo
all'esposto sulla realizzazione del "Lotto Zero", un'opera viaria il cui
discutibile progetto, peraltro promosso dal Comune di Isernia, è
lievitato da un costo iniziale di oltre 258.000 euro a quasi 4 milioni
di euro, mentre il costo dell'opera da 18 milioni di euro a oltre 170
milioni di euro;
sul sito internet "il
Molise che Resiste" è apparso un articolo che fa chiaramente
riferimento all'operato del pubblico ministero Andricciola, della sua
incompatibilità ambientale, e dei suoi comportamenti nell'ambito della
sua attività di magistrato;
visto che, per quanto risulta all'interrogante:
in
prossimità delle elezioni regionali del Molise del 2013 la lista
"Rialzati Molise" facente capo a Nicandro Cotugno, cognato di Aldo
Patriciello, presso il cui gruppo imprenditoriale lavora il marito della
dottoressa Andricciola, avrebbe utilizzato a scopo elettorale dati
riservati di persone e recapiti telefonici che per motivi sanitari si
erano rivolti alla struttura sanitaria "Neuromed" e quindi coperti dalla
privacy per richiedere voti,
violazione che sarebbe stata denunziata alla Guardia di finanza di
Isernia (procedimento penale n. 364/13), e in merito alla quale la
Procura non avrebbe svolto nessuna indagine, richiedendo
l'archiviazione;
identica situazione di violazione della privacy si
sarebbe ripetuta anche in prossimità delle elezioni al Parlamento
europeo del 2014, che videro in campo Aldo Patriciello, solo che questa
volta il tutto sarebbe stato registrato e denunziato dal signor Nicola
Frenza dell'Osservatorio Molisano sulla Legalità
Registrazione:
https://www.youtube.com/watch?v=YqpoynG-b3g
ma l'inchiesta sarebbe stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari;
Registrazione:
https://www.youtube.com/watch?v=YqpoynG-b3g
ma l'inchiesta sarebbe stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari;
le
indagini affidate alla Digos rivelano che, nel periodo elettorale,
dalla Neuromed sarebbero partite decine di migliaia di telefonate;
alcune
associazioni nel Molise conducono la propria battaglia contro quella
che viene definita la giustizia borghese locale, la sua repressione per
via giudiziaria, sostenuta in particolare da parte di alcuni pubblici
ministeri della Procura di Isernia, come reso noto da un articolo de "la
Repubblica" del 1° marzo 2018, che aggiunge ulteriori rivelazioni sugli
intrecci tra potere economico e politico locale con il potere
giudiziario locale, in linea con quanto sostenuto da associazioni e
partiti nelle predette azioni di lotta sociale e di difesa legale;
si
legge infatti che il marito dell'attuale pubblico ministero di Isernia
Andricciola sarebbe titolare di ruoli importanti nella gestione legata
al potente gruppo imprenditoriale-politico dei Patriciello che
sorreggerebbe da un lato Forza Italia Molise alle elezioni politiche, e
dall'altro la passata maggioranza del PD di Paolo Frattura attraverso la
presidenza del Consiglio regionale. Così come, sul versante di
Campobasso, si rivelerebbe il legame tra il gruppo economico-politico e
la Procura di Larino;
sulla "cognatocrazia" che governerebbe e condizionerebbe il Molise, il focus di
Repubblica scrive: «Patriciello, si avvale a Strasburgo della
collaborazione di un giovane che risponde al nome di Giuseppe La Rana,
figlio del sostituto procuratore di Campobasso Antonio La Rana, titolare
di una indagine su una struttura sanitaria molisana nella quale erano
coinvolti proprio Patriciello e il cognato Pietracupa. Vicenda conclusa
in appello con l'assoluzione di entrambi, come richiesto dai difensori,
nonché dallo stesso procuratore La Rana»;
resta
da evidenziare quanto successo intorno al processo in corso sul caso
sulla bancarotta dell'azienda tessile Ittierre che vede imputati i
vertici societari, un crac che si aggirerebbe sui 1.200 milioni di euro e costato il lavoro a migliaia di lavoratori;
il
CSM, il 5 maggio 2018, con decisione a giudizio dell'interrogante molto
opinabile, ha trasferito, contro il parere del presidente del Tribunale
di Isernia, due magistrati del collegio giudicante in un processo che,
tra alti e bassi, era arrivato alle fasi conclusive, decisione che
favorirà l'estinzione del processo per prescrizione,
si chiede sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quando descritto;
se
conoscano i motivi per cui l'inchiesta Larus sarebbe finita alla
Procura di Isernia e non alla superiore competenza antimafia di
Campobasso oppure a Roma, e se risponda al vero che DDA e ROS di
Campobasso avrebbero accertato rapporti tra imprenditori molisani e la
"borghesia camorristica" campana;
se risulti a conoscenza dei Ministri che un dipendente del Comune di
Isernia, nel rivendicare la sua innocenza, ha indicato responsabilità
dei pubblici ministeri di Isernia Albano e Scioli, nonché il GIP di
Isernia Quaranta, presso la Procura di Bari e il CSM, deducendo di
essere stato usato come "capo espiatorio" nell'inchiesta Larus, proprio
per "coprire" imprenditori importanti molisani e politici locali
eccellenti nell'inchiesta Larus;
se siano noti i criteri con cui
sono state condotte le indagini in provincia di Isernia, in merito alle
rivelazioni del pentito Schiavone sui punti dove venivano sversati i
rifiuti da parte di capitalisti anche del Nord, avvelenando il
territorio, e se in particolare la "piana di Venafro" sia tra le più
inquinate, calpestando il diritto alla salute dei tanti per il profitto
di pochi, mentre le autorità sembrano assenti, sia nella misurazione
della qualità dell'aria che nell'attivazione del registro dei tumori;
se
il Ministro della giustizia, nell'ambito dei suoi poteri, intenda
disporre un'urgente ispezione presso la Procura ed il Tribunale di
Isernia per approfondimenti tecnici riguardo ai fascicoli processuali
richiamati, onde evidenziare se sussistano delle anomalie tecniche circa
le inchieste segnalate;
se intenda attivare le verifiche di
competenza anche in relazione alla posizione personale del pubblico
ministero dottoressa Andricciola, per quella che all'interrogante appare
come una chiara incompatibilità ambientale della stessa, in relazione
al fatto che, essendo oriunda di Venafro, ha il proprio consorte che
lavora per un'azienda del potente gruppo privato dei Patriciello, che
risulta avere anche forti interessi nella sanità privata essendo
proprietario dell'istituto Neuromed di Pozzilli (Isernia);
se intenda attivare gli accertamenti di competenza anche sulla vicenda giudiziaria legata all'insolvenza della Ittierre.
(by Nicola)
(by Nicola)
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