5.2. Raccomandazioni
Azioni di formazione e di informazione costante e non episodica sia nell’ambito delle scuole già a partire da quelle di primo livello con apposite giornate dedicate, sia nei confronti dei tanti amministratori pubblici, specie degli Enti Locali, ed anche degli imprenditori che in molti casi trovano difficoltà o non riescono ad individuare e selezionare in tempo proposte o attività utili rispetto a quelle “pericolose”.
Proprio quest’ultima attività di formazione e informazione può essere svolta dai rappresentati tecnico-scientifici che dovrebbero essere chiamati a far parte dell’Osservatorio sulla Legalità che una volta l’anno dovrebbero riferire in Consiglio Regionale.
5.3. Suggerimenti
Nel corso delle audizioni è emerso che, specie nelle nostre Aree interne ci sono troppi confinati provenienti da Regioni contigue a scontare la pena.
Questa evidenza è stata peraltro dimostrata nel maggio scorso con l’Operazione c.d. Piazza Pulita (operazione antidroga coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso in quattro Regioni: Molise, Puglia, Campania e Calabria) e per tale motivo appare necessario sensibilizzare sul tema i Prefetti di Campobasso e di Isernia.
Un altro nodo da affrontare con determinazione è la piena funzionalità dei centri SER’D; centri ai quali si rivolgono purtroppo tanti nostri giovani e anche meno giovani.
Le cure assistenziali per le tossicodipendenze rappresentano infatti un delicato per il nostro territorio, basti pensare che sono oltre 15.000 le persone dipendenti da sostanze stupefacenti in Regione, di cui 8.000 nella sola città di Campobasso.
È fondamentale, quindi, dotare i centri SER’D di medici psicologi in grado, non solo di curare ma anche di aiutare, specie i più giovani ad uscire dal circuito della droga.
Molto apprezzata, risulta essere, l’iniziativa che il Vescovo della Diocesi Termoli-Larino ha recentemente avviato costituendo un apposito fondo “antiusura”, destinato alle famiglie più bisognose, che si affianca alle iniziative della Caritas sul fronte alimentare. Questo strumento di sostegno economico-sociale potrebbe essere imitato, esteso e reso fruibile anche da altre Istituzioni con una opportuna comunicazione pubblica anche al fine di vincere la “timidezza” di chi purtroppo è in condizioni anche psicologiche di difficoltà.
Valida, in tal senso, è la proposta, emersa durante i lavori della Commissione speciale, di valutare la costituzione di un unico Confidi regionale, con un adeguato fondo di dotazione finanziaria per contribuire alla ripresa economico-produttiva delle piccole e medie imprese e quindi del lavoro.
CONCLUSIONI
La Commissione speciale, nel ringraziare innanzitutto della fiducia assegnata dall’intero Consiglio Regionale del Molise, dal Presidente del Consiglio Salvatore Micone, dal Presidente della Giunta Donato Toma e da tutti i colleghi del Consiglio, desidera rivolgere un particolare grazie agli uffici regionali e ai collaboratori che ci hanno assistito nel corso delle attività e per l’organizzazione dei lavori. Ringraziamenti, estesi a tutti i partecipanti auditi e a coloro che hanno fornito collaborazione nel corso degli incontri pubblici esterni, e per gli interessanti contributi anche documentali.
Il presente Rapporto conclusivo, insieme ai documenti ad esso allegati e ai Verbali delle singole sedute, resteranno depositati presso gli uffici della Presidenza del Consiglio Regionale.
Il Rapporto conclusivo con i suoi allegati viene reso disponibile e consegnato, come prescritto dalla legge istitutiva, al Consiglio e alla Giunta regionali per le determinazioni che saranno ritenute utili e necessarie.
In merito ai lavori della Commissione speciale sono stati registrati alcuni problemi operativo/logistici nei primi mesi del 2020, a causa del “lockdown” e della indisponibilità a partecipare alle audizioni da parte di alcuni inviati, per i quali non è stato possibile provvedere alla riconvocazione, tenuto conto che il 18 giugno 2020 è scaduto il termine per lo svolgimento delle attività assegnate.
La Commissione speciale, con questo Rapporto conclusivo - che tiene conto delle importanti ripercussioni economico-sociali derivanti dall’emergenza Covid-19 – ritiene necessario che l’Istituzione Regione Molise intensifichi l’azione di monitoraggio per la valutazione dei rischi in modo da assicurare una trasparenza dei consistenti flussi di denaro pubblico.
È già ampiamente sollevato il dibattito che riguarda il rischio che la criminalità organizzata possa sfruttare il momento di difficoltà economica e di carenza di liquidità per praticare forme di usura, di finanziamento illecito e di inserimento in attività imprenditoriali, anche contigue ai settori pubblici, proprio in vista della grande quantità di finanziamenti regionali, nazionali e internazionali attesi, per rimettere in moto, in velocità, l’economia.
Accanto alla crisi di liquidità delle imprese e alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie, occorre quindi che le Istituzioni democratiche vigilino attentamente e pongano particolare attenzione alle azioni nella lotta contro il riciclaggio, attraverso gli strumenti di cui al Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 90, in relazione ad autorizzazione e concessioni, affidamenti di lavori, forniture e servizi, sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici, ossia ai procedimenti amministrativi più sensibili.
Fondamentale, inoltre, è lo sviluppo delle sinergie tra le azioni della Magistratura per il controllo di legalità; l’attenzione alla rieducazione per chi ha commesso reati (con particolare attenzione a coloro che sono in confino in Molise o che scontano arresti domiciliari) e la continua azione di prevenzione per ridurre la domanda di droga. Rispetto a questo ultimo tema è essenziale informare in maniera sempre più efficace i giovani sui rischi derivanti dalle assunzioni di sostanze stupefacenti e sui pericoli che le famiglie corrono a causa di reati contro il patrimonio per il pagamento delle dosi.
La Magistratura pertanto, in questo contesto, ricopre un ruolo chiave, in quanto può mettere in campo incisive azioni di prevenzione e di contrasto non solo nei settori dell’usura, del traffico di droga, dei reati di riciclaggio e autoriciclaggio e altri reati contro il patrimonio.
Le attività di controllo che le competono riguardano anche settori economici strategici dell’economia Molisana, come l’agricoltura e l’ambiente. Settori nei quali, le mafie si sono già annidate da tempo e nei quali il Legislatore nazionale ha già messo in campo importanti strumenti normativi e azioni di contrasto sia rispetto alle “agromafie” che alle “ecomafie”. In questo ambito si dovrebbe valutare di inserire nell’elenco dei siti amministrati, secondo le procedure previste dalla legge sulla “Banca della Terra Regionale”, i terreni confiscati in Molise per una loro valorizzazione a fini sociali.
Per tali ragioni la Politica deve adoperarsi per ridurre le criticità presenti nel nostro territorio, provocate anche dalle azioni illecite messe in campo dalle organizzazioni criminali, avviando un deciso programma di bonifica dei siti inquinati e delle aree della nostra Regione che presentano problematiche ambientali, come ad esempio i siti della località Capoiaccio nel Comune di Cercemaggiore, dell’ex SIN di Guglionesi dell’area Venafrana.
Come è emerso nelle audizioni esiste, infatti, una forte pressione da parte dell’opinione pubblica per conoscere lo stato d’attuazione o i tempi di conclusione di alcune inchieste importanti, avviate dalla Magistratura, che riguardano reati ambientali, reati politico-ammnistrativi e i reati commessi dai c.d. “colletti bianchi” come rilevati nella relazione del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Campobasso in occasione dell’inaugurazione anno giudiziario 2020 (vedasi allegato 9).
Quest’ultimo fenomeno, in particolare, rappresenta un profilo molto delicato, visto che è fondamentale assicurare la massima trasparenza dei rapporti sia con il potere economico sia nelle relazioni istituzionali, in cui mirano ad inserirsi soggetti, persone fisiche e rappresentanti societari, non chiaramente riconducibili ad ambienti malavitosi e/o criminali.
Con questo Rapporto, approvato ad unanimità dai Commissari, in conclusione, desideriamo indicare modelli di comportamento e di attività positive che superino la nota Teoria delle Broken Windows (“Finestre Rotte”), pubblicata in USA nel 1982 dai professori James Q. Wilson e George L. Kelling, per cui più il territorio e l’ambiente è degradato più peggiora, con la Teoria delle Finestre Pulite (“Neits Windows”) cioè tutelare la trasparenza, valorizzare i nostri riconosciuti asset materiali e immateriali ed imitare le migliori esperienze e competenze in tema di etica e legalità.
(by nicola)
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