CUGINI DI STATO
Dirigenti illegittimi,
bandi di concorso pubblici non conformi alla legge, bandi emanati
dalla Regione Molise in qualunque settore tutti fuori legge. Un
presidente di Regione che segnala aziende private in cui egli stesso
ha ricoperto cariche come commercialista per finanziamenti pubblici
milionari (ECOMONT). Vice presidente della Giunta regionale che è
componente di una famiglia che gestisce la più grande clinica
privata del Molise (NEUROMED). Assessori che sono componenti diretti
di famiglie proprietarie di teste giornalistiche che percepiscono
fondi pubblici (TVI – TELEMOLISE).
Capi
dipartimento (MOGAVERO) che non hanno mai partecipato ad un concorso,
che ricoprono quel ruolo perché hanno pagato chi, dipendente
regionale (***), ha falsificato gli atti e continuano a
ricoprire ruoli dirigenziali perché nominati dal presidente della
Regione (TOMA).
Questo è solo un piccolo quadro di quello che è la Regione
Molise.
Una regione dove la magistratura tace, dorme, siede a tavola con i legali di chi guida l’ente regione. Una regione dove i figli dei magistrati sono assunti nelle segreterie dei politici che poi non sono soggetti a controlli da parte della magistratura stessa.
E poi ci sono gli avvocati. Se in epoche passate facevano rumore i nomi di Messere e Colalillo, oggi i successori di questi preferiscono giocare più nell’ombra per guadagnare fior di quattrini senza finire nell’occhio del ciclone.
NUNZIO LUCIANO ne è un esempio: l’ex consigliere giuridico del presidente che ha deciso di rassegnare le dimissioni e che, mentre ricopriva l’incarico di consigliere pagato con i soldi pubblici, veniva scelto e pagato profumatamente come legale di enti regionali quali l’Asrem. Ed è questo l’ente di passaggio per gli intrecci che portano a Roma.
All’Asrem a ricevere incarichi sono tutti legali legati a NICOLA
LUCARELLI (avvocato del presidente Toma e socio di Nunzio Luciano), lo STUDIO DI PARDO (il legale di Frattura e Patriciello–sanità privata) rappresentato all’interno della società sanitaria pubblica dal cognato (Gianluca Pescolla) o dal socio (Renato Potente). Poi c’è lo STUDIO PAPA, quello di Giacomo ex capo segreteria della ministro Nunzia De Girolamo (PDL) che è anche la moglie dell’attuale ministro PD Boccia (che insegna all’Unimol) – e, come a inizio legislatura l’ex consigliere giuridico di Toma riceveva incarichi legali dall’Asrem, oggi il consigliere giuridico di Toma che si sta facendo un processo per mafia nella sanità pubblica di Benevento riceve incarichi dalla Asl regionale per difendere la sanità pubblica in Molise nei processi.
Dove non arrivano gli avvocati di provincia, ci sono gli avvocati di grido.
Un nome che è una garanzia è Patroni Griffi.
E qui inizia la nostra fotografia della realtà raccontata in prosa e, se avete voglia di leggere per informarvi, basta mettersi comodi.
Nei mesi di ottobre – novembre e dicembre 2019 la Asrem, con atti a firma degli ex direttori Forciniti e Lucchetti prima, il commissario straordinario Virginia Scafarto poi, hanno assegnato tre incarichi legali ad un avvocato di Bari: Ugo Patroni Griffi. Il professore in questione era già approdato in Molise, sempre all’Asrem, in epoca Frattura. Tanto è vero che a giugno 2020 gli è stata liquidata dall’Asrem la somma di 28mila 703euro virgola 83 centesimi per aver impugnato la sentenza della corte d’appello di Campobasso dinanzi alla Cassazione per contributi INPS.
Nel 2019, ad ottobre, il professor Ugo Patroni Griffi viene scelto dall’Asrem per rappresentare l’ente davanti al tribunale di Campobasso “per continuità difensiva”. Determina N. 1205 del 06-10-2019.
Nel 2019, a novembre, sempre Ugo Patroni Griffi viene scelto dall’Asrem (determina N. 1353 del 14-11-2019 firmata dalla Scafarto) per rappresentare l’ente contro un medico di Venafro che ha aperto una causa di lavoro al tribunale di Isernia.
Nel 2019, a dicembre, sempre la Scafarto firma un’altra determina, la N. 1524 del 16-12-2019, sempre l’Asrem sceglie Ugo Patroni Griffi per rappresentare l’ente al Consiglio di Stato dove è stato presentato un appello contro una sentenza del Tar Molise.
La domanda che ci siamo fatti è stata: perché andare a prendere un avvocato a Bari quando in Molise l’Asrem ha già lo studio Lucarelli,
Di Pardo, Papa?
Patroni Griffi. Questo cognome non è nuovo alle nostre orecchie. Ci ricordiamo che esiste un magistrato Patroni Griffi, Fillippo si chiama. Da vent'anni ai massimi livelli della cosa pubblica: Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione nel governo Monti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Letta e attuale Presidente del Consiglio di
Stato. È stato inoltre Capo di Gabinetto del Ministro per le Riforme Istituzionali Giuliano Amato, nel Governo Prodi, capo di gabinetto della Funzione pubblica con il Ministro Renato Brunetta.
Insomma da Berlusconi a falce e martello, il discendente della famiglia aristocratica napoletana tanto caro a Giorgio Napolitano è passato dai ministeri a presiedere il massimo tribunale amministrativo.
Lo stesso tribunale dove il governo Toma, e la Mogavero, si giocano la partita per arrivare al 2023 magari vincendo un concorso illegittimo pur non avendo i titoli per parteciparvi.
Al Consiglio di Stato, infatti, è bloccata da 8 mesi la causa del dirigente regionale architetto Giarrusso fatto fuori da Toma proprio a dicembre 2019 perché non incline alle volontà della Mogavero (che voleva controllare tutti gli atti del dipartimento del suo collega). Ecco, il ricorso di Giarrusso metterebbe a soqquadro tutto l’apparato costruito da Frattura e adottato e rafforzato da Toma perché, un eventuale accoglimento, farebbe fuoriuscire dall’ente regione tutti i dirigenti illegittimi: Mogavero, la cognata Marilina Di Domenico, Gaspare Tocci, Manuel Brasiello, Massimo Pillarella. Ma anche i dirigenti vincitori di concorso che si sono prestati a fare
carte false per legittimare i nomi su elencati. Primo fra tutti il direttore del personale Claudio Io***.
Al Consiglio di Stato deve approdare anche il ricorso dei consiglieri surroga che sono stati cacciati ad aprile con l’idea adottata da Toma e suggerita da Quintino Pallante: eliminare la figura dei consiglieri supplenti dalla legge elettorale rendendo retroattiva l’applicazione della riforma.
La seduta perché il Consiglio di Stato entri nel merito di questa questione è fissata al 24 settembre 2020. Giovedì prossimo, per capirci.
Ma che c’entra l’ex ministro ora presidente del Consiglio di Stato con Toma e il Molise?
Eh beh, UGO PATRINI GRIFFI di Bari (avvocato scelto per avere incarico legale dall’Asre) e FILIPPO PATRONI GRIFFI di Napoli (presidente del Consiglio di Stato) sono cugini.
Ripetiamo la domanda: se l’Asrem ha a disposizione tre studi legali a cui si affida di continuo (Di Pardo – Papa – Lucarelli) come mai nel 2019 ha assegnato in tre mesi consecutivi tre incarichi legali al cugino del presidente del Consiglio di Stato?
A voi le conclusioni. Noi seguiamo i soldi e la filosofia andreottiana: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Livia Bonetti
Questo è solo un piccolo quadro di quello che è la Regione
Molise.
Una regione dove la magistratura tace, dorme, siede a tavola con i legali di chi guida l’ente regione. Una regione dove i figli dei magistrati sono assunti nelle segreterie dei politici che poi non sono soggetti a controlli da parte della magistratura stessa.
E poi ci sono gli avvocati. Se in epoche passate facevano rumore i nomi di Messere e Colalillo, oggi i successori di questi preferiscono giocare più nell’ombra per guadagnare fior di quattrini senza finire nell’occhio del ciclone.
NUNZIO LUCIANO ne è un esempio: l’ex consigliere giuridico del presidente che ha deciso di rassegnare le dimissioni e che, mentre ricopriva l’incarico di consigliere pagato con i soldi pubblici, veniva scelto e pagato profumatamente come legale di enti regionali quali l’Asrem. Ed è questo l’ente di passaggio per gli intrecci che portano a Roma.
All’Asrem a ricevere incarichi sono tutti legali legati a NICOLA
LUCARELLI (avvocato del presidente Toma e socio di Nunzio Luciano), lo STUDIO DI PARDO (il legale di Frattura e Patriciello–sanità privata) rappresentato all’interno della società sanitaria pubblica dal cognato (Gianluca Pescolla) o dal socio (Renato Potente). Poi c’è lo STUDIO PAPA, quello di Giacomo ex capo segreteria della ministro Nunzia De Girolamo (PDL) che è anche la moglie dell’attuale ministro PD Boccia (che insegna all’Unimol) – e, come a inizio legislatura l’ex consigliere giuridico di Toma riceveva incarichi legali dall’Asrem, oggi il consigliere giuridico di Toma che si sta facendo un processo per mafia nella sanità pubblica di Benevento riceve incarichi dalla Asl regionale per difendere la sanità pubblica in Molise nei processi.
Dove non arrivano gli avvocati di provincia, ci sono gli avvocati di grido.
Un nome che è una garanzia è Patroni Griffi.
E qui inizia la nostra fotografia della realtà raccontata in prosa e, se avete voglia di leggere per informarvi, basta mettersi comodi.
Nei mesi di ottobre – novembre e dicembre 2019 la Asrem, con atti a firma degli ex direttori Forciniti e Lucchetti prima, il commissario straordinario Virginia Scafarto poi, hanno assegnato tre incarichi legali ad un avvocato di Bari: Ugo Patroni Griffi. Il professore in questione era già approdato in Molise, sempre all’Asrem, in epoca Frattura. Tanto è vero che a giugno 2020 gli è stata liquidata dall’Asrem la somma di 28mila 703euro virgola 83 centesimi per aver impugnato la sentenza della corte d’appello di Campobasso dinanzi alla Cassazione per contributi INPS.
Nel 2019, ad ottobre, il professor Ugo Patroni Griffi viene scelto dall’Asrem per rappresentare l’ente davanti al tribunale di Campobasso “per continuità difensiva”. Determina N. 1205 del 06-10-2019.
Nel 2019, a novembre, sempre Ugo Patroni Griffi viene scelto dall’Asrem (determina N. 1353 del 14-11-2019 firmata dalla Scafarto) per rappresentare l’ente contro un medico di Venafro che ha aperto una causa di lavoro al tribunale di Isernia.
Nel 2019, a dicembre, sempre la Scafarto firma un’altra determina, la N. 1524 del 16-12-2019, sempre l’Asrem sceglie Ugo Patroni Griffi per rappresentare l’ente al Consiglio di Stato dove è stato presentato un appello contro una sentenza del Tar Molise.
La domanda che ci siamo fatti è stata: perché andare a prendere un avvocato a Bari quando in Molise l’Asrem ha già lo studio Lucarelli,
Di Pardo, Papa?
Patroni Griffi. Questo cognome non è nuovo alle nostre orecchie. Ci ricordiamo che esiste un magistrato Patroni Griffi, Fillippo si chiama. Da vent'anni ai massimi livelli della cosa pubblica: Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione nel governo Monti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Letta e attuale Presidente del Consiglio di
Stato. È stato inoltre Capo di Gabinetto del Ministro per le Riforme Istituzionali Giuliano Amato, nel Governo Prodi, capo di gabinetto della Funzione pubblica con il Ministro Renato Brunetta.
Insomma da Berlusconi a falce e martello, il discendente della famiglia aristocratica napoletana tanto caro a Giorgio Napolitano è passato dai ministeri a presiedere il massimo tribunale amministrativo.
Lo stesso tribunale dove il governo Toma, e la Mogavero, si giocano la partita per arrivare al 2023 magari vincendo un concorso illegittimo pur non avendo i titoli per parteciparvi.
Al Consiglio di Stato, infatti, è bloccata da 8 mesi la causa del dirigente regionale architetto Giarrusso fatto fuori da Toma proprio a dicembre 2019 perché non incline alle volontà della Mogavero (che voleva controllare tutti gli atti del dipartimento del suo collega). Ecco, il ricorso di Giarrusso metterebbe a soqquadro tutto l’apparato costruito da Frattura e adottato e rafforzato da Toma perché, un eventuale accoglimento, farebbe fuoriuscire dall’ente regione tutti i dirigenti illegittimi: Mogavero, la cognata Marilina Di Domenico, Gaspare Tocci, Manuel Brasiello, Massimo Pillarella. Ma anche i dirigenti vincitori di concorso che si sono prestati a fare
carte false per legittimare i nomi su elencati. Primo fra tutti il direttore del personale Claudio Io***.
Al Consiglio di Stato deve approdare anche il ricorso dei consiglieri surroga che sono stati cacciati ad aprile con l’idea adottata da Toma e suggerita da Quintino Pallante: eliminare la figura dei consiglieri supplenti dalla legge elettorale rendendo retroattiva l’applicazione della riforma.
La seduta perché il Consiglio di Stato entri nel merito di questa questione è fissata al 24 settembre 2020. Giovedì prossimo, per capirci.
Ma che c’entra l’ex ministro ora presidente del Consiglio di Stato con Toma e il Molise?
Eh beh, UGO PATRINI GRIFFI di Bari (avvocato scelto per avere incarico legale dall’Asre) e FILIPPO PATRONI GRIFFI di Napoli (presidente del Consiglio di Stato) sono cugini.
Ripetiamo la domanda: se l’Asrem ha a disposizione tre studi legali a cui si affida di continuo (Di Pardo – Papa – Lucarelli) come mai nel 2019 ha assegnato in tre mesi consecutivi tre incarichi legali al cugino del presidente del Consiglio di Stato?
A voi le conclusioni. Noi seguiamo i soldi e la filosofia andreottiana: a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Livia Bonetti
(by nicola)
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