lunedì 1 aprile 2019

LE INFILTRAZIONI MAFIOSE IN MOLISE - Geo localizzazione per settore e per gruppo criminale - 6

Fino allo scorso giungo questo ristorante
di Roma apparteneva alla 'ndrangheta.
Oggi è un luogo di formazione e di legalità!


La geo localizzazione delle aziende sequestrate e/o confiscate permette di ottenere un’immagine immediata della presenza di tali aziende sul territorio, corroborando l’analisi fin qui descritta. Si può notare, innanzitutto, ancora una volta, la concentrazione delle aziende nel territorio del basso Molise. Al fine di mantenere la leggibilità dell’analisi anche di aziende sospette di contiguità o collusione si sono distinti i dieci settori di attività economica più rilevanti in termini di numero di aziende, catalogando le aziende degli altri settori e quelle per cui non è stato possibile individuare l’ambito di attività nella categoria. È evidente come la quasi totalità delle aziende del settore alloggio/ristorazione si collochi nell’area del litorale adriatico. Leggermente più distribuite sul territorio, sono invece le aziende del commercio, con una presenza relativamente maggiore nelle aree di Campobasso e Isernia. Abbastanza distribuite sul territorio, sono anche le aziende del settore immobiliare, benché concentrate prevalentemente in basso Molise. Passando alla distinzione per gruppi criminali, si evidenzia come tra le mafie tradizionali, le aziende riferibili alla Camorra siano decisamente più concentrate nel Venafrano e Isernino anche se non mancano nelle zone litorali per lo più verso la limitrofa zona del vastese. Le aziende collegate alla ndrangheta sono invece concentrate più nella parte Campobassana e litoranea. Tra i gruppi autonomi (pugliesi e albanesi) si nota la concentrazione delle aziende riferibili ai gruppi della mafia foggiana e garganica soprattutto sul litorale adriatico.

3.6. Approfondimenti settoriali

A) Ristorazione - Nel settore della ristorazione, e in particolare nel segmento delle pizzerie, assume una rilevanza primaria, l’esplosione della bomba davanti al ristorante pizzeria “La Centrale”, in via De Gasperi, a Campomarino. Confermato il racket. Arrestati tre pugliesi mentre chiedevano il “pizzo”. I carabinieri hanno fermato in flagranza di reato tre pregiudicati del foggiano per estorsione: stavano ricattando il proprietario del locale danneggiato da un ordigno la notte del 18 luglio 2015. L’operazione, avviata subito dopo l’esplosione e da subito concentrata sulla pista del racket, si è terminata all’alba di martedì 28 luglio con l’arresto dei tre. I militari hanno lavorato dieci giorni e operato all’insaputa delle parti coinvolte anche per non esporre nessuno a rischi. Il caso riveste un notevole interesse poiché riguarda una tipologia ben specifica di attività estorsive – pizzerie – localizzate nel cuore della zona litoranea del basso Molise. L’episodio conferma la pista del racket, la prima seguita dai militari dell’Arma in un contesto in cui ogni singolo elemento lasciava presagire che dietro l’esplosione ci fosse la mano della criminalità organizzata pugliese. L’operazione tratta dunque indagini realizzate in quest’ambito nel Molise. Vi si saldano attività “tradizionali” della criminalità organizzata di matrice pugliese (quali il traffico di stupefacenti, le estorsioni, l’usura), attività funzionali alle finalità principali (in primis il riciclaggio di proventi illeciti), ma anche un notevole reinvestimento economico in aziende legali operanti in settori tradizionali, in un contesto a vocazione turistica come quello del litorale basso molisano. In questo senso, l’entità dell’infiltrazione economica può essere interpretata come un segnale di quanto la componente economica dei gruppi criminali sia divenuta rilevante nel tessuto economico-imprenditoriale molisano e l’estorsione è spesso un reato spia.

B) Commercio all’ingrosso di prodotti ortofrutticoli e agricoli – Nel settore del commercio, un ruolo centrale è giocato dal commercio all’ingrosso di prodotti agricoli (uva, olive) e ortofrutticoli. Per quanto riguarda il primo, è esemplificativo il caso delle infiltrazioni nel mercato agricolo e ortofrutticolo, in provincia di Campobasso e nella zona di Termoli. Le associazioni criminali pugliesi, non solo impongono i prezzi, controllano la manovalanza, rubano bestiame, possiedono società di facchinaggio e trasporto. Avrebbero anche propri supermercati o la gestione indiretta degli stessi. Furti di attrezzature e mezzi agricoli, usura, racket, il cosiddetto “pizzo”, discariche abusive, macellazioni clandestine, danneggiamento e incendi alle colture, aggressioni, truffe nei confronti dell’Unione europea, “caporalato”, abusivismo edilizio, saccheggio del patrimonio boschivo, agro pirateria, controllo delle filiere agroalimentari, dalla produzione alla distribuzione: sono queste le spie che ci fanno evidenziare le infiltrazioni mafiose in Molise. Impongono i prezzi d’acquisto agli agricoltori, controllano la manovalanza degli immigrati con il caporalato, decidono i costi logistici e di transazione economica, utilizzano proprie ditte di  trasporto (sulle quali viaggiano anche droga e armi), possiedono società di facchinaggio per il carico e scarico. Negli ultimi anni le organizzazioni criminali pugliesi arrivano fino alle nostre tavole, grazie all’ingresso diretto nella distribuzione organizzata con supermercati e sigle indipendenti proprie. La grave crisi economica che sta attraversando il mondo agricolo molisano, rischia più di altri di essere completo ostaggio delle mafie. Tra i reati che si evidenziano in Molise al primo posto, per numero, troviamo i furti di attrezzature e di mezzi agricoli. Il racket è il secondo reato - sempre per numero di crimini commessi - che si registra. Segue a debita distanza il furto di animali destinati alla macellazione clandestina. Si tratta essenzialmente di bovini e maiali, ma anche di cavalli e in prossimità delle feste pasquali agnelli e pecore. Nello scorso biennio in Molise diverse e importanti operazioni delle forze dell’ordine hanno messo in risalto la vastità del fenomeno, che non si esaurisce in regione, ma è presente in tutte le regioni meridionali.

(continua)

Fonte: Osservatorio Antimafia del Molise

(by Nicola)

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