lunedì 15 aprile 2019

Parvenza del buon Diritto


  Riceviamo e pubblichiamo


Esprimiano la nostra piena soddisfazione per l’Ordinanza n.441/2018 del Tribunale del Lavoro di Isernia, di riammissione immediata in servizio del lavoratore già ingiustamente sospeso dal sindaco di Pettoranello il primo agosto scorso, con privazione della retribuzione.
Il tribunale ha accertato sia la sussistenza del fumus boni iuri (sulla base delle molteplici illiceità dedotte dal lavoratore) sia il pericolo di irreparabili danni economici, socio familiari e alla salute. In particolare, come si legge nell’Ordinanza, era stato eccepito che alla base dell’illecito provvedimento, vi era una mera una ritorsione personalistica del sindaco verso il dipendente, “reo” di aver doverosamente segnalato gravi illiceità nella gestione degli appalti e non solo (fatti inquietanti che il PCL Molise approfondirà).
E ancora: chi pagherà le retribuzioni arretrate e interessi che il Comune dovrà giustamente risarcire al lavoratore per il periodo di sospensione? Sotto il profilo giudiziario sarà la Corte dei Conti a decidere se esse saranno poste a carico del patrimonio personale del sindaco; e comunque occorre attendere la definitività del giudizio di lavoro.
Rimane però ferma la nostra rivendicazione politica e sociale: non è giusto porre tali danni economici a carico della collettività, già privata dell’opera diligente del titolare dell’ufficio tecnico manutentivo comunale, con la conseguente carenza del servizio, tanto più a fronte di esondazioni del evitabili del Carpino, inquinamenti fognari e discariche abusive che avevamo denunciato a seguito di segnalazioni pervenuteci da cittadini di Pettoranello.
Tra l’altro il suddetto dipendente era l’unico che dal Comune forniva validi riscontri tecnici e formali alle nostre iniziative atte ad affrontare le suddette problematiche ambientali, a differenza del sindaco che, senza che avesse risolto uno solo dei problemi ambientali da noi posti, si limitava a scrivere inconcludenti missive, peraltro con affermazioni non veritiere, nelle quali auto esaltava a sproposito la sua mala gestio comunale, insultando gratuitamente il PCL Molise con toni neanche consoni al ruolo.
Ovviamente, al termine dell’inchiesta, sarà la magistratura a verificare se sussistono a carico del sindaco di Pettoranello responsabilità sul piano giudiziario, sia sulla illegittima sospensione del dipendente sia sulle altre predette vicende afferenti all’omesso intervento sull’esondazione reiterata del Carpino, ed altri riferiti a discariche abusive e sversamenti fognari illeciti.
Ma quello che ci interessa in questa opaca vicenda non è il profilo giudiziario o la dimensione strettamente individuale, bensì la sua rilevanza politica e sociale: questo assurdo provvedimento giustamente sospeso dal tribunale, costituisce un pericoloso precedente di attacco ai diritti dei lavoratori ed alla stessa democrazia sui luoghi di lavoro nella pubblica amministrazione locale.
Per questo assumiamo con estremo favore il fatto che il Tribunale abbia dato torto marcio a questo sindaco che nel suo piccolo vorrebbe scimmiottare un… “bullismo politico alla Salvini”. Insomma, questa bella batosta al “sindaco bulletto” non può che far bene alla collettività.
Ed è questo il concetto politico generale che vogliamo esprimere nelle nostre lotte locali contro simili abusi di potere: se passa tra i sindaci la linea di questa sciocca ed incivile arroganza, di questa rozza gestione della cosa pubblica, la conseguenza non può che essere il dilagare della mala gestio negli enti locali, oltre al disastro sociale e democratico.
Non solo per i lavoratori pubblici efficienti e produttivi che vengono colpiti solo perché “scomodi” rispetto al governante di turno, ma anche e soprattutto per tutelare la qualità e l’efficienza dei servizi pubblici essenziali destinati alla popolazione.
Il vero parassita rimane questo potere locale dei comitati esecutivi della borghesia

 15/04/2019                         PCL– SEZIONE DEL MOLISE

(by Nicola) 

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