Gli attuali costi di esportazione dei rifiuti
all’estero potrebbero essere compensati investendo in tecnologie ed
innovazioni di energy recovery (recupero di energia), così da avere vantaggi economici,
oltre che ambientali. Un valido strumento è rappresentato dalla
pirolisi, quel processo in grado di trasformare la plastica non
riciclabile in energia. Grazie al ciclo di trattamento dei materiali da
rifiuto, il processo di pirolisi genera energia pulita utilizzabile
per diversi impieghi. Uno su tutti, riutilizzare la plastica non
riciclabile trasformandola in combustibile (cosiddetta “Plastic to
fuel”). È quanto emerge dal 3° Rapporto Federmanager- Aiee, dal titolo
“Transizione verde e sviluppo. Può l’economia circolare contribuire al
rilancio del sistema Italia?”, presentato a Roma.
Le stime riportate dal rapporto parlano chiaro: da 1
tonnellata di plastica si possono estrarre 800 litri di carburante al
prezzo di un terzo del greggio. L’Italia, nota il dossier, se avesse
utilizzato il Plastic to fuel, considerando le 1,3 milioni di
tonnellate di plastica smaltite in discarica nel 2016, avrebbe
conseguito un beneficio pari a circa 25 milioni di euro.
«La pirolisi è solo un esempio
di come sia possibile sfruttare la tecnologia per produrre a basso
impatto ambientale», spiega Sandro Neri, coordinatore della Commissione
Energia di Federmanager. «Mostra il vantaggio - continua Neri- di
avere una taglia ottimale di piccolo impianto ( fino a 100 kW), maggior
efficienza rispetto ai grossi impianti, più facile da gestire, non
richiede opere civili significative e necessita di spazi contenuti
normalmente disponibili all’interno di impianti esistenti. Tutto ciò
si traduce in tempi di installazione estremamente limitati». Lo studio Federmanager- Aiee, inoltre, sottolinea che una parte delle risorse messe a disposizione dal Green New Deal europeo deve essere destinata alla ricerca&
sviluppo. «Il settore dell’economia circolare è tutto da costruire, ed è
fondamentale per l’Italia saper guadagnare posizioni di leadership
grazie a un mix di investimenti e stimoli fiscali guidati da una
visione strategica di lungo termine che non può fare a meno di
un’intensa attività di ricerca e di competenze appropriate», ha
evidenziato il direttore generale Federmanager, Mario Cardoni.
A confronto su questi temi sono intervenuti il presidente di
Aiee, Carlo Di Primio, Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma,
Felice Egidi, Strategic advisor Elettricità Futura, Gianni Pietro
Girotto, presidente commissione Industria del Senato, Gianluca
Benamati, vicepresidente commissione
Attività produttive della Camera, Paolo Arrigoni, componente
commissione Territorio e ambiente del Senato, Federico Testa,
presidente Enea, e Andrea Zaghi, direttore generale di Elettricità
Futura, co- organizzatrice dell’evento.
Fonte: il Dubbio
(by nicola)
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