martedì 11 febbraio 2020

Discriminazione per età. La legge è stata promulgata nel 2003, ma il Senato non la adotta?

La Associazione  'Lavoro Over 40' combatte da oltre 15 anni  la discriminazione per età, per far rispettare il DLGS 216/03 e segnalando questa anomalia laddove ci siano delle violazioni. Recentemente ci siamo ci siamo imbattuti nel giro di due mesi,  in una incresciosa situazione  che coinvolge il Senato che è poi il promulgatore di tale legge.
E' la palese  discriminazione per età  riscontrata  nel  Concorso pubblico, per esami, a trenta posti di Assistente parlamentare (G.U. 14 Gennaio 2020 4° Serie speciale “Concorsi ed esami” N.4- Organi Costituzionali) con scadenza 31 giorni dopo la pubblicazione in G.U. (14 febbraio 2020).
Come Associazione abbiamo inviato una  lettera di protesta, che riporta puntualmente gli estremi della anomalia che abbiamo riscontrato agli organi competenti (Ufficio Concorsi del Senato, Presidente del Senato e sua segreteria, oltre che ad UNAR –Ufficio antidiscriminazione razziale  del Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio) ,
Analoga lettera abbiamo  scritto lo scorso ottobre in merito al medesimo problema discriminatorio  che si è presentato nel precedente Concorso pubblico, per esami, a sessanta posti di Coadiutore parlamentare di prima fascia (G.U. n.80 dell'8 ottobre 2019) con scadenza 8 novembre 2019, dove la limitazione per età era di 45 anni.  Ma senza avere un minimo di risposta  che potesse quanto meno giustificare tale posizione e quindi nella impossibilità di apporre correzioni prima della scadenza del bando.
I punti critici in questione sono:
1)    Il regolamento concorsi del Senato è stato redatto nel dicembre 2002 mentre la legge sulla discriminazione per età  (DLGS 216/03) è stata emanata nel luglio 2003. Quindi una palese mancanza di aggiornamento del regolamento e di conseguenza anche del bando di concorso in oggetto.
2)    La conferma della indicazione della età nel bando è stata avallata dal Consiglio di Presidenza del 30 luglio 2019. Il che fa pensare ad una mancata valutazione della legge antidisciminazione.
3)    Il concorso è stato sviluppato immettendo nel software di candidatura la rigida ed automatica esclusione per coloro che superavano la età consentita (35 anni). Questo avrebbe potuto dare adito a contestazioni per la nullità del bando.
4)    Ad aggravare la posizione poi il bando prevedeva la partecipazione di over 35 se dipendenti del Senato, Il che acuisce ancor più il principio della discriminazione per età, favorendo alcune fasce di candidati rispetto ad altre.
5)    Non ci pare che esistano condizioni particolari che consentano al Senato e più ampiamente al Parlamento di operare in modo diverso rispetto a quanto stabilito dalla legge. Se così fosse si aggraverebbe ulteriormente la anomalia  per il fatto di riscontrare una “isola felice” in cui le regole e leggi siano eccezionalmente derogate e derogabili.
Auspichiamo che tale segnalazione sia utile per correggere questa palese anomalia al presente rimodellando il bando e riaprendolo ad altre fasce di candidati, ma soprattutto che ciò non si verifichi più in futuri bandi.

(by nicola)

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