venerdì 7 febbraio 2020

La 'mafia dei Nebrodi' sbarca in Abruzzo (e in Molise?)



Gli allevatori abruzzesi non riescono più a trovare un pezzetto di uso civico libero sulle nostre montagne, afferma Dino Rossi allevatore di Ofena in provincia dell'Aquila! Il clan dei Nebrodi avrebbe fatto incetta di pascoli anche in Abruzzo nei comuni di: Barisciano, Ofena, Castel del Monte, Pettorano sul Gizio, Crognaleto, Cortino, Valle Castellana, Rocca Santa Maria, Isola del Gran Sasso, e Caramanico.
Rossi già otto anni fa aveva esposto alle competenti autorità il fenomeno e le vessazioni subite dagli allevatori storici, in crisi da una serie di scelte politiche.
Queste le sue parole:"A
nulla è servito la mia querela per le minacce telefoniche, nonostante avessi conservato il numero di telefono ed indicato alle forze dell’ordine. All’epoca dei fatti fu interessato anche la commissione agricoltura alla camera tramite  Movimento 5 stelle. La verità è che si sta combattendo contro i poteri occulti della politica italiana. In sostanza sono più di otto anni che queste società fantasma rastrellano fondi UE con due asinelli. Di queste società fantasma anche il Dott. Guido Conti se ne era occupato in passato e successivamente aveva ripreso dopo una mia telefonata, quando era ancora comandate della Forestale in Umbria, visto che la vicenda comprendeva anche la sua giurisdizione. Una morte quella del Dott. Conte assai misteriosa. A tutto questo bisogna aggiungere il silenzio assordante delle associazioni agricole, quelle che dovrebbero tutelare l’agricoltura e l’allevamento, le prime responsabili visto che sono solo loro deputate a presentare le domande in AGA, le stesse che oggi le troviamo a difendere gli allevatori disperati nei tavoli istituiti dal Comune dell’Aquila. Il marcio noi l’abbiamo ad un palmo di naso e puntiamo il dito verso altri,  è questo il punto di partenza per fare chiarezza e restituire i soldi a tanti allevatori storici in affanno."


Fonte: Abruzzo web

(by nicola)

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