Il Decreto-Legge 13 maggio 2011, n.70 (G.U. – Serie Generale - n. 110) entrato in vigore il 14 maggio, ha introdotto con l'articolo 4, commi 1 e 16, alcune significative modifiche al Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante il Codice dei beni culturali e del paesaggio (d'ora innanzi "Codice").
Nel breve intervallo di tempo intercorrente prima della sua conversione in legge, si coglie l'occasione per segnalare le evidenti criticità e le pesantissime ricadute, sia di natura giuridica che culturale e istituzionale per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale di proprietà pubblica, ecclesiastica o privata senza fine di lucro, che l'entrata in vigore del suddetto Decreto comporta.
A puro titolo esemplificativo, si segnala che, su tutto il territorio nazionale, potrebbero verificarsi incontrollate dismissioni, alterazioni e modifiche incongruenti su opere quali:
- Torino, Salone per le esposizioni (1947-49) e Palazzo del Lavoro (1956- 60) di Pier Luigi Nervi;
- Genova, Chiesa della Sacra Famiglia e complesso parrocchiale (1956) di Ludovico Quaroni e Adolfo De Carlo;
- Opicina (TS), Villaggio del fanciullo (1949-57) di Marcello D’Olivo;
- Venezia, Sede INAIL (1952-56) di Giuseppe Samonà, Egle Trincanato;
- Milano, Padiglione d’arte contemporanea (1949-53) di Ignazio Gardella;
- Bologna, Sede ENPAS, (1952-57) di Saverio Muratori;
- Francavilla al Mare (CH), Chiesa di S. Maria Maggiore (1951-54) di Ludovico Quaroni;
- Napoli, Sede del Politecnico (1954), di Luigi Cosenza.
Parimenti sarebbero a rischio interventi fondamentali per la storia dell’urbanistica italiana del secondo Novecento, quali:
- Milano, Quartiere sperimentale QT8, risalente agli anni 1946-53, ad opera di Piero Bottoni, con opere di numerosi architetti, tra i quali: Vico Magistretti, Gabriele Mucchi,
Pietro Lingeri, Giancarlo De Carlo, Marco Zanuso, Vittorio Gandolfi, Arrigo Arrighetti;
- Cesate (MI), Quartiere INA-Casa (1950 e seguenti) di Franco Albini, Gianni Albricci, Ignazio Gardella, Ludovico Belgiojoso, Enrico Peresutti, Ernesto Nathan Rogers;
- Torino, quartiere La Falchera (1950 e seguenti) di Giovanni Astengo, Sandro Molli Boffa, Nello Renacco e Aldo Rizzotti;
- Roma, Quartiere INA-Casa Tiburtino (1949-54) di Ludovico Quaroni e Mario Ridolfi (capigruppo) con, tra gli altri, Carlo Aymonino, Carlo Chiarini, Mario Fiorentino; le torri INA in viale Etiopia (1951-1954) di Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl; l’unità d’abitazione orizzontale nel Quartiere Tuscolano (1950-51) di Adalberto Libera;
- Matera, Borgo La Martella (1951-54) di Ludovico Quaroni e altri.
A quelli finora elencati devono aggiungersi i notevoli, numerosi e significativi interventi realizzati in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960, con opere dell'ingegno riconosciute in ambito internazionale, tra cui, solo a titolo esemplificativo:
- il Palazzo dello Sport dell'Eur (1956-1960) di Marcello Piacentini e Pier Luigi Nervi;
- il Palazzetto dello Sport in Viale Tiziano (1958-1960) di Annibale Vitellozzi e Pier Luigi Nervi;
- lo Stadio Flaminio (inaugurato nel 1959) di Antonio e Pier Luigi Nervi;
- il Villaggio olimpico (1958) di Vittorio Cafiero, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti e Vittorio Monaco.
Le firme raccolte saranno trasmesse al Ministro per i Beni e le Attività Culturali, on. Giancarlo Galan, affinché nell’imminente dibattito parlamentare per la conversione in Legge del Decreto, siano eliminate dal testo tutte le modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Per firmare: http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-larchitettura-italiana-del-secondo-novecento/4205
Per firmare: http://www.petizionionline.it/petizione/salviamo-larchitettura-italiana-del-secondo-novecento/4205
Fonte: Direzione Regionale per i beni Culturali del Molise, 06.06.2011
(by Nicola)
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