Il 15 ottobre 2009 , abbiamo ricevuto, per posta, un riassunto della delibera di senato accademico del maggio 2009, con ben 5 mesi di ritardo e ad iscrizione ormai avvenuta.
Prima della delibera, come in ogni altro ateneo d’Italia, la decadenza subentrava quando lo studente, anche se in regola con le tasse, non sosteneva esami per otto anni consecutivi. Se nel frattempo egli dava anche un solo esame, il termine di decadenza slittava di otto anni ancora. Queste erano le condizioni di contratto al momento della nostra iscrizione.
Con la riforma Gelmini, volta a razionalizzare le risorse, gli atenei italiani hanno dovuto adeguarsi. Ad oggi, lo studente decade, se non ha superato tutti gli esami di profitto entro un numero di anni pari al doppio più uno, di quelli previsti per il corso di studi relativo.
Tutto giustissimo se non fosse che il provvedimento ha valenza retroattiva ma, soprattutto, che nel nostro ateneo sono stati fissati termini troppo brevi. Siamo il primo ateneo in Italia ad aver applicato la legge così, entro luglio 2011, saremo tutti decaduti dalla condizione di studente. Certo abbiamo la possibilità di riscriverci ai nuovi ordinamenti ma le conseguenze sono disastrose.
A molti di noi mancano veramente pochi esami, molti non sono validi per i nuovi ordinamenti così ci ritroveremo con esami ancora da sostenere per una laurea triennale che non serve a molto. Per ottenere un titolo che abbia la stessa valenza di quello del vecchio ordinamento, ad oggi laurea magistrale, dovremmo sostenere 10 o più esami. Altri soldi, altro tempo speso dietro ad uno studio, che per ovvie ragioni non può più essere seguito con la serenità dei vent’anni.
Tutto questo è un’ingiustizia profonda. Anni e anni di tasse pagate per veder negato un diritto che abbiamo acquistato.
L’ingiustizia ai nostri occhi si moltiplica, quando vediamo che in altri atenei, come quello di Palermo, hanno dato scadenze più lunghe (2014) distinguendo anche tra gli studenti iscritti prima del 2001, quelli iscritti dopo, e quelli iscritti dal 2004 in poi.
Crediamo che dopo questa pubblicità negativa l’ateneo molisano perderà molti iscritti per gli anni a venire.
Grazie dell’attenzione e buon lavoro.
Gli studenti decadenti.
(by Segreteria OML)
(by Segreteria OML)
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