Una storia d’impegno, di amore e di bellezza. Questo lungo post
pubblicato da Paolo Marrone, noto per i Sonacore e la Festa del Pesce a
Positano in Costiera amalfitana, ma che conosciamo anche per la sua
cultura e sensibilità, diversamente da tanti lunghi post lo abbiamo
letto fino in fondo e lo riproponiamo.
C’era una area fortemente avvelenata a San Giuseppiello, Giugliano in
Campania, terra dei fuochi. Poi c’era un progetto di bonifica, come
tanti altri, tanti milioni di euro, denaro, devastazione, distruzione su
distruzione che avrebbe arricchito solo la camorra. Sappiamo che è così
che funziona, la camorra inquina, la camorra si occupa delle bonifiche.
Invece è successo che il commissario alle bonifiche ed un gruppo di
studiosi della facoltà di agraria dell’università di Napoli, coordinato
dal prof. Massimo Fagnano hanno realizzato un progetto differente,
improntato all’attenzione ed alla cura della terra. E così nei terreni
sequestrati ai clan, dov’erano stati sotterrati veleni e rifiuti
industriali è stata attivata un’opera di recupero totalmente affidata
alla tecnologia ed alla Natura. Un intervento alternativo, pulito, a
basso costo: sono stati piantati 20.000 pioppi, le cui radici stanno
assorbendo i metalli pesanti in profondità. Il terreno è stato cosparso
di compost arricchito con batteri capaci di metabolizzare gli
idrocarburi. Il tutto è costato “solo” 900.000 euro rispetto ai molti
milioni di euro che prevedeva il progetto iniziale. In questi anni gli
alberi sono diventati un bel bosco, sono ritornati gli animali selvatici
e gli uccelli, arrivano gli alunni delle scuole, le macchine monitorano
la diminuzione dei veleni, un vero miracolo. Eppure l’area non è stata
affidata, il commissario da qualche settimana è in pensione e la Regione
Campania non ha ancora individuato né il successore né un organismo a
cui affidare il bene bonificato. Intanto da qualche mese è già
cominciata la devastazione degli uffici e delle apparecchiature.
Un modello virtuoso, efficace ed efficiente, una sperimentazione
ecosostenibile, un esempio di legalità che si potrebbe replicare nelle
mille terre avvelenate del nostro Paese rischia di essere dimenticato e,
fatto gravissimo, di essere distrutto e le persone che vi hanno
lavorato lasciate sole ed esposte. Persone che hanno avuto il coraggio
di intraprendere percorsi differenti, di non utilizzare denaro pubblico
per opere costose ed inutili, di occuparsi della nostra terra con cura
per recuperare natura e bellezza. Vorrei portare a conoscenza i grandi
movimenti ambientalisti italiani di questa storia. Non vorrei apparire
troppo esigente se affermo che se ne dovrebbe occupare la Politica,
Libera, la Magistratura, le Associazioni, Cittadinanza Attiva, i
Giornalisti sensibili ed attenti al tema e che non si lasciasse solo chi
ha provato a costruire un modello di risanamento della nostra terra in
maniera seria, attenta e naturale, mettendosi anche contro il grande
potere della camorra. Se ci siete datemi una mano a diffondere e a
condividere questa bella storia prima che diventi una storia triste.
Fonte: Positano news
(by nicola)
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