Per la questione Autostrade il governo tratta con Benetton come se si
trattasse di un’intesa da raggiungere tra due soggetti privati. È
doveroso sottolineare che il governo non rappresenta un individuo, ma
tutto il Popolo italiano, i cui interessi sono tutelati dalla
Costituzione e dalle leggi e la cui salvaguardia è già scritta in questi
atti.
Costituzione e leggi non ammettono trattative: esse devono
semplicemente essere osservate. L’arroganza di Benetton che ha l’ardire
di proporre un nuovo piano per la ristrutturazione delle autostrade, va
debellata in nome del diritto e della giustizia.
Chi tratta con lo Stato, tratta con un soggetto che non può mettere
in discussione ciò che la legge impone. E al riguardo non ci sono dubbi:
le concessioni a Benetton non devono e non possono essere rinnovate.
Le autostrade appartengono al Popolo italiano, non sono state
costruite da Benetton, e i profitti che si ricavano mediante tariffe
devono tornare al Popolo italiano.
La privatizzazione, mediante concessioni, di beni fruttiferi del
Popolo toglie al Popolo stesso le possibilità finanziarie per il
soddisfacimento di interessi e diritti fondamentali.
Questa emorragia di beni a favore dei privati incide sull’esistenza
stessa dello Stato, poiché trasferisce nel privato, e cioè nella
disponibilità di singoli soggetti, peraltro incapaci, i beni che sono
indispensabili per il perseguimento di politiche economiche a favore di
tutto il Popolo.
Aver trasferito a singoli ciò che era di tutti è un crimine
imperdonabile che ha distrutto le fondamenta dello Stato democratico.
Uno spazio per trattative del genere non esiste. Lo impone la nostra Costituzione.
Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte
Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
Fonte: Attuare la Costituzione
(by nicola)
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